martedì 15 settembre 2020

Post senza senso e privo di ogni logica di pensiero e di semantica (alle ore 23.38 mi è venuto questo titolo)

"La vita è davvero conosciuta solo da quelli che soffrono,
perdonano,
sopportano le avversità
e inciampano di sconfitta in sconfitta."
Anaïs Nin


Sono monotematica,
monocromatica,
monomane.
Mio Dio! In televisione è ripartita la programmazione autunnale.
Ciò equivale a dire che un altro anno è passato.
Un altro anno di fallimenti si va ad accumulare ai precedenti fratellini.
Sono diventati una grande famiglia!
Stasera non ho niente da dire. Non riesco a trovare nemmeno un titolo per questo post.
Sono sempre in attesa della mia possibilità.
Sono sempre in attesa di un messaggio che non arriverà.
Sono sempre in attesa di capire qual è il modo opportuno per rivolgersi alle persone.
Una cosa l'ho capita: la comunicazione solo tramite scrittura è incompleta.
Bisogna sentire almeno la voce di una persona a cui si vuole bene.
Osservarne gli occhi.
Solo così si può pensare di capirci qualcosa. Sperare di capire che magari quella frase è stata fraintesa, quell'atteggiamento è fastidioso. Niente di sconvolgente. Questioni di ordinaria amministrazione.
Poi, per i rapporti più profondi, più veri, ci sarebbe altro da fare e da dire.
Ma per il momento rimaniamo sul piano campagna. Iniziamo dalle indagini preliminari.
Diciamo che la parte della ricerca bibliografica è stata completata brillantemente. Abbiamo studiato le carte alla scala giusta, le sezioni, le colonne, precedenti articoli e lavori.
Ora sarebbe il momento del rilevamento in sito. 
Invece... niente. Niente di niente. Il vuoto assoluto. Pneumatico! 

Coi libri per fortuna non avverto alcun disagio. Ma lo racconto solo qui. Perché i veri lettori mi stanno antipatici.
In modo particolare quelli che giudicano tutto e tutti; che ti considerano una bestia di Satana perché hai sottolineato un libro, fatto una piega ad una pagina, hai messo quel segnalibro, non hai approfondito quell'argomento.
Ma io dico: chi può pensare di avere la formula d'oro per vivere un rapporto d'amicizia? Io e i miei amici facciamo ciò che ci aggrada di più. Se dormiamo insieme, se ci prestiamo gli abiti, se ci baciamo e abbracciamo...saranno fatti nostri, no?
Siccome è chiaro che non riesco a quagliare niente di buono e che sono un caso perso, mi sto dedicando a dei nuovi non-progetti.
La mia lista "libri da leggere prima di morire" si sta notevolmente assottigliando.
Nel frattempo però ho scovato una nuova libreria in una città vicina. Secondo mia modesta opinione è gestita da gente che non ha la più pallida idea di come ci si rivolga al pubblico, ma fatto sta che lì lavorano, io ho speso un patrimonio, e non sono sicura di volerci tornare, benché sia indubbiamente bellissima.
Ci sono titoli di tutti i tipi. Sarei rimasta lì, tra uno scaffale e l'altro, accucciata per sempre. (Non avevo ancora avuto contatti con i bipedi.) La sezione dei saggi era ricchissima.
Non hai idea di quante voci abbia sentito. In tanti mi chiamavano. Ma non ho potuto portarli tutti con me, purtroppo. Però ho finalmente trovato Ulisse. Ho completato la mia prima collezione della collana di classici della letteratura per ragazzi edizione L'Ippocampo (prima o poi pubblicherò qualche foto). Ho sentito il Profeta declamare alcuni versi. Emily raccontarmi la sua storia. Demoni mostrarmi il proprio regno. E Alice mi ha anche invitato a tornare con lei nel Paese, per una tazza di tè con la Lepre Marzolina e il Cappellaio Matto.
Per farla breve: in una libreria potrei entrare e non uscirne più.

Persone che non si incontreranno mai, vivono mille vite, contemporaneamente, tra le pagine dello stesso libro.
Non importa in quale epoca stia leggendo, non importa quanti anni abbia il lettore, che colore della pelle, in che lingua stia leggendo le sue pagine. Non interessa nemmeno sapere se ama qualcuno, se è single, se ha figli, lavora, è diplomato. Non importa nulla!
Quello che vogliamo sapere è se anche lui ha pianto mentre Enea porta in salvo, sulle spalle, il povero, vecchio padre, Anchise!!!
Che vita difficile quella dei personaggi dei libri.
Vivere e morire infinite volte, per infinite Anime.
Quante volte il gesto di Anna sarà stato giudicato, capito, condannato.
Ultimo avrà conquistato più ragazzi o fanciulle? 
In quanti saranno sopravvissuti al naufragio della Pequod?
Quante spade saranno state sguainate per salvare il Re?
E in quanti avranno scalato quella torre per salvare Raperonzolo?
Quante volte sarà stato gridato a Romeo: "No, non bere!". 

Non lo so cosa mi sia preso...ma stasera il mio Cuore sconfitto cerca conforto tra le braccia, tra le pagine di un buon Amico. 
E allora ho pensato a tutti quei Cuori sconfitti che popolano la Terra.
Anche loro troveranno un aiuto?






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