martedì 28 febbraio 2023

Come bara il mare

 Vorrei dire: "Basta!"
Basta al mio dolore personale, basta al dolore di tutto il mondo.
Vorrei avere una spugna, cancellare le armi, le guerre, la violenza e le disparità 
e ripartire da zero, quando eravamo umani.
Comprendevamo le variazioni del nostro ambiente, della natura, sentivamo gli spiriti e le ombre dell'altra parte.
Sapevamo convivere. Sapevamo amare e soffrire.
Vorrei dire e fare del mio "basta" un punto di inizio nuovo e vero.
Abbiamo cancellato Dio dai nostri cuori e siamo saliti noi stessi sull'Olimpo.
Il risultato qual è?
Costruiamo ovunque, a poco prezzo, senza il rispetto delle norme, per guadagnare di più.
Le persone lasciano la loro terra tormentata dalla guerra, dalla siccità, dalla assenza di un lavoro, di ricchezze, e non trovano nel prossimo, un fratello accogliente.
Solo ostilità e rabbia.
L'ennesima tragedia in mare.
Le solite domande.
Il rimbalzo delle responsabilità.
Il mare è diventato una fossa comune.
Copre tutti.
Non c'è discriminazione, non c'è distinzione in questa morte.
La lapide è la stessa per tutti: l'azzurro del mare.
L'epitaffio lo scrive per tutti, la sua spuma.

lunedì 27 febbraio 2023

Prima Persona Singolare - Murakami Haruki

 Sa cosa penso? Che l'amore sia il combustibile di cui abbiamo bisogno per andare avanti nella vita.
L'amore a un certo punto può finire, certo.
Oppure non portare a nessun risultato.
Ma anche se si spegne, anche se non è più corrisposto, possiamo sempre conservare il ricordo di aver amato qualcuno, di essere stati amati.
E questo diventa una fonte di calore.
Senza la quale il cuore di una persona diventerebbe gelido e deserto come una landa selvaggia.
Un posto dove non arrivano i raggi del sole, non sbocciano i fiori della pace, non crescono gli alberi della speranza.


Caro Blog,
lo confesso non era una raccolta di racconti che cercavo ma ancora una volta Murakami è il mio porto sicuro.
E i suoi racconti, otto per la precisione, non mi hanno deluso nemmeno un po'.
Leggo con molta lentezza e speravo di incontrare un romanzo breve; invece ho incontrato il realismo magico a me tanto caro e personaggi epici.
La narrazione in prima persona mi destabilizza. Ogni volta penso che l'autore stia raccontando degli episodi reali della sua vita.
Ma l'incontro con la scimmia di Shinagawa ha messo a dura prova questa mia convinzione. È un libro da leggere con sottofondo jazz o Carnaval di Schumman. E se c'è una cosa che mi fa impazzire di Murakami, lo dirò per l'ennesima volta, è la sua competenza in ambito musicale e la capacità di rendere personaggi individui comuni, poco attraenti, quelli della porta accanto, oserei dire gli invisibili.
Ho sognato ad occhi aperti.

Otto racconti, otto modi diversi di parlare in prima persona singolare.
Un numero particolare, evocativo. Infatti il numero 8 può essere immaginato come il segno infinito ∞, solo che non è a riposo ma cammina.
Inoltre è considerato un numero sacro nel mondo orientale.
Sperando di non anticipare il contenuto degli otto racconti, ho la sensazione di essere cresciuta insieme con Murakami.
Siamo partiti dalla morte, nel senso che nel primo racconto è un tema che prende vita (...) lasciandoci una certa inquietudine.
Poi grazie ad un curioso incontro, ci invita a cercare l'essenza di ogni cosa, di ogni gesto della nostra vita. 

Il tuo cervello è fatto per riflettere su problemi difficili:
Per aiutarti a capire qualcosa che prima ti era incomprensibile.
E questo diventa la crema della vita.
Tutto il resto è noia, è privo di interesse.

Poi c'è la musica, oh sì, c'è tanta musica!
Un salto e arriviamo al quinto racconto.
Con la scusa dello sport, un giovane quasi adulto ci racconta il senso e l'importanza delle sconfitte. Di quanto sia ardua l'esistenza se non si comprende immediatamente la sua caducità.

anche nella vita capita di vincere, ma molto più spesso si perde.

Incontriamo l'amicizia e riflessioni sull'amore.
E infine con il racconto numero 8 si chiude la nostra raccolta.
Ma proprio come in un gioco di specchi in cui non capisci quale sia il mondo reale e quello riflesso, ecco che la raccolta si chiude o forse si dischiude in un nuovo 8, in un nuovo mondo che si ripete all'infinito.

sabato 25 febbraio 2023

Einaudi sconti

SPIRITUS DURISSIMA COQUIT
(Lo spirito digerisce le cose più dure)

In questi giorni in libreria, sono iniziati gli sconti sui libri di una delle mie case editrici preferite: Einaudi.
In un clima come quello che stiamo respirando in questo periodo voglio rimarcare l'importanza di questa casa editrice, che nello spirito delle sue origini rispecchia tutti i sentimenti in cui credo.

Siamo a Torino.
Il 15 novembre del 1933 un giovanissimo Giulio Einaudi, figlio del futuro presidente della Repubblica Luigi Einaudi, fonda con i suoi compagni del liceo classico Massimo D'Azeglio, la casa editrice che porterà il suo nome.
La casa editrice non nasconde certo il proprio pensiero intellettuale antifascista.
E i suoi collaboratori furono perseguitati e uccisi dal regime. Einaudi in prima persona fu mandato al confino.
Leone Ginzburg prima arrestato, morì a causa delle torture nelle carceri di Regina Coeli.
La casa editrice Einaudi mi fa pensare a Elsa Morante, Italo Calvino, Natalia e Leone Ginzburg e naturalmente a Cesare Pavese.
Quando scelgo un libro Einaudi, scelgo ancora una volta la loro amicizia e la loro cultura. Amo i classici e la parte di saggistica. Questa volta però, ho trovato solo pochi titoli di mio interesse. Per fortuna, direi. Ogni volta rischio di accendere un mutuo!
Ma diciamoci la verità, cosa c'è di più bello di perdersi tra pensieri e parole, in una libreria?
Lo struzzo, simbolo della casa editrice, è un'eredità del giornale La Cultura, comprata da Einaudi nel 1934.
La collana Einaudi Tascabili invece, ha come simbolo uno struzzo che corre; fu disegnato da Picasso e regalato all'editore.
Il simbolo odierno, infine, è di Giulio Paolini che rappresentò uno struzzo stilizzato contenente quello originario, a simboleggiare la tradizione che protegge e spinge verso l'innovazione.
A Einaudi dobbiamo la pubblicazione di autori americani quali Hemingway, Scott Fitzgerald, e naturalmente italiani come Carlo Levi, Natalia Ginzburg, Italo Calvino, Elsa Morante, Gianni Rodari, Leonardo Sciascia, Antonio Gramsci.
Anche la nascita della casa editrice Adelphi, altra casa editrice che amo molto, è legata alla storia di Einaudi.
Infatti uno dei suoi collaboratori, in disaccordo con Giulio, creerà la propria casa editrice. Era Luciano Foà.

Piano piano leggeremo tutto.
Per ora abbiamo fatto un bel carico.

'Notte Blog

 00.25
Mentre mi chiedevo se scrivere o meno quello che ho provato quando ho ricevuto un messaggio da Persona, stavo vagando senza meta sul web ed ho incontrato questa citazione:

Non puoi obbligare il tuo cuore a smettere di amare qualcuno, è inutile sforzarsi di trovare a tutti i costi un modo per dimenticare.
L’amore è una forza indescrivibile, più forte di qualsiasi altra cosa al mondo.
È ciò che ci fa essere quelli che siamo. Nel bene e nel male.
(Queen, S. J.)

Ecco la risposta ai miei dilemmi.

Da quando ho iniziato a parlare con te, caro Blog, ho trovato tanti piccoli momenti di conforto e tanti pezzettini di me stessa.
Pezzi che, proprio come in un puzzle di un milione di tessere, messi insieme hanno iniziato a disegnare e quindi a restituirmi, una immagine di me che decisamente non conoscevo.
Mi hai aiutato a mettermi a fuoco, nel bene e nel male.
E per una persona con una bassissima autostima è stato un potente aiuto.
Non trovavo mai nulla di bello o che potesse piacere e piacermi.
Invece le ombre hanno assunto dei contorni diversi.
Migliori.

Il potere della lettura è forse anche questo: svelare e trovare sé stessi.

venerdì 24 febbraio 2023

Cambiare l'acqua ai fiori - Valérie Perrin

 Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone?
Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo,
da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita,
una voce che ci distoglie dal nostro percorso,
ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse
il corso della nostra esistenza?

Caro Blog,
oggi ho passato molto tempo al pc e non avevo voglia di scriverti. Ma i fatti della giornata ed uno dei propositi da mantenere per quest'anno mi hanno in un certo senso "stimolato" a parlare con te.
Eh lo so, non sei un blog fortunato.

Cos'è accaduto oggi?
Innanzitutto è un anno che i russi hanno invaso l'Ucraina. A me non importa niente di quello che dicono gli altri. Per me l'invasore è un mostro. E il popolo ucraino merita di vivere in pace. Stupri-bombe sugli ospedali-bambini rapiti-fosse comuni-devastazione-morte, sono solo un assaggio dei regali che Putin ha portato nell'ultimo anno.
Inoltre l'Italia oggi, piange uno dei suoi più grandi cittadini: muore Maurizio Costanzo, il giornalista, il paroliere, lo sceneggiatore, l'uomo.
Non sto dicendo che fosse perfetto e senza scheletri nell'armadio ma sto dicendo che a me piaceva e mi mancherà.
Quando ancora andavo all'università, e avevo tantissimi problemi, volevo lasciare tutto e non studiare più, gli scrissi una email.
Ed è stata l'unica volta in vita mia che una persona del mondo televisivo mi abbia dato retta.
Mi rispose proprio mentre conduceva il programma. E fu molto gentile e simpatico.
Non so quando nascerà un'altra persona intelligente, colta ed ironica come Costanzo. So soltanto che le macerie aumentano. E non ci sono i volontari per far pulizia, per portare la luce. L'Italia è un paese sempre più buio.
Per questa ragione ho deciso di scriverti di un libro che sicuramente conoscerai anche tu, che mi ha consigliato una delle libraie molto dolce e gentile, che mi riconosce e che scambia spesso due parole con me. Non me la sono sentita di rifiutare il consiglio. Anche se non amo gli scrittori contemporanei, ma mi sono ricordata le promesse che mi sono fatta e allora...eccomi qui.
E poi è una scrittrice e mi sembrava giusto darle una possibilità. 

Il tema affrontato è quello delicatissimo della morte.
Lo hanno affiancato all'Eleganza del Riccio, ma ti avviso subito: non c'entra niente.
A me è piaciuto? Sì.
Devo dire che per essere un libro acclamato e definito "stupendo" da tutti, mi aspettavo di peggio.
La storia è molto bella. E ti prende... all'inizio. 
Poi però, nella seconda parte perde un po' di brillantezza e fascino e diventa lentissima.
Il libro è suddiviso in 94 capitoli (se non ricordo male) e invece di avere un titolo, c'è una frase, una citazione che può essere tratta da un libro o da una canzone.
E questi richiami ad altri libri a me, lo sai, piacciono da matti. Purtroppo l'autrice non ha ritenuto opportuno riferirci, nemmeno nelle note, i nomi degli autori delle citazioni. Ho riconosciuto Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry ed Oscar Wilde. Ma altre belle frasi, pur cercando sul web, sono diventate di Valérie Perrin e questo non mi è andato giù.
Infatti, non credo che sia stata la prima a scrivere che
"le persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare la nostra strada per una ragione." 
e ancora
"imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza".
Naturalmente ciò non toglie valore al romanzo. Ma era solo un inciso, di cui non posso parlare con nessuno. Solo con te.
Dicevo?
Ah, sì. Il libro...
C'è una prima parte in cui è Violette a parlarci. Ed è la parte che ho preferito.
Mi ha appassionato, conquistato, intenerito. Ho voluto bene alla dolce e fortissima Violette. La guardiana del cimitero che cura i fiori dei defunti con tanto amore. La ragazza che veste l'inverno e nasconde la primavera che ha dentro di sé. E che anche in me ha piantato tanti semi. Uno, raccontabile: vorrei leggere Le Regole della Casa del Sidro, così magari guarisce pure me. Uno, inconfessabile: vorrei imparare a leggere dall'inizio. Uno, che non si può dire ad alta voce: vorrei avere uno spazio tutto mio, un luogo inaccessibile, un amore saziante, un amore sognante-sognatore-sogno (che guarda al sogno, che costruisce il sogno, che è esso stesso l'oggetto sognato: soggetto, specchio e riflesso).
La donna che ha sofferto tanto ma ha avuto il coraggio di rialzarsi e di darsi una seconda possibilità.
Un bel personaggio che si potrebbe anche guardare come riferimento.
Un racconto il suo, che mi ha letteralmente scioccata. Mi ha fatto amare ed affezionare alla sua bambina. Mi ha fatto piangere di sincera commozione quando le dedica una lettera meravigliosa.
Mi ha presentato i suoi amici e piano paino si è aperta con me (lettrice) confidandomi le sue pene, i suoi segreti, la sua stanza.
Una donna sempre pronta a confortare con una tazza di caffè, con l'ascolto, con il ricordo.
Sempre pronta ad accogliere me, invisibile compagna che ascolta la sua storia e tutti i personaggi che si aggirano e lavorano come lei, nel piccolo cimitero della Provenza.
E poi?
E poi c'è la seconda parte del libro.
Quella raccontata da altri, dal diario di un altro personaggio, dai ricordi di suo marito.
Il libro qui si tinge dei colori del giallo ma non so come dirti, diventa debole.
Affascinata forse dalla scrittura di Dumas e Dostoevskij, capaci come pochi di costruire storie intricate davanti ai miei occhi, devo confessare la mia delusione e il mio sollievo quando ho finito il libro.
Non ho trovato nessuna delle descrizioni o delle caratteristiche della mia Renée in questo libro. E ne sono contenta.
Oggettivamente è un'altra cosa.
C'è un segreto che piano piano si schiude davanti a noi. Ma è come se la scrittrice avesse tenuto la tensione troppo alta e troppo a lungo. E il momento dello svelamento fosse arrivato troppo tardi.
Però è un libro che ti lascia qualcosa dentro, un profumo di rosa addosso, un sorriso e molte lacrime; lo promuovo per questo.

Oggi mi ha scritto Persona. E naturalmente i miei propositi sono saltati tutti.
Sono rimasta con un sorriso ebete per ore. E con lo sguardo stupidamente sognante.
Ma con lui io perdo e vinco contemporaneamente.
Perdo le mie guerre di resistenza e desiderio di dimenticarlo, ma vinco perché l'amo e sento che il mio amore è sincero, è vero.
Se c'è il mio amore per lui, io esisto. Senza il mio amore per lui, mi smarrisco.

Appena ha aperto bocca ho sentito la solitudine staccarsi da me come una pelle morta.
La sua voce mi ha fatto l'effetto di uno schianto,
come se mi avesse acceso un lampione sopra la testa,
come quando una giornata si presenta uggiosa,
poi il cielo plumbeo si dischiude e il sole penetra non si sa da dove per illuminare certi punti del paesaggio.

Questo è quello che fa per me, il mio stupendo e bellissimo Persona.


Il periodo storico che stiamo vivendo è, a livello mondiale, un incubo.
Prego per chi non ha mai conosciuto la Pace. La pace in terra, in famiglia, nel proprio cuore, nella propria testa.
Prego perché cessi il rumore delle armi, il rumore. E finalmente scoppi la Pace.
Nel frattempo chi può cerchi di circondarsi di belle persone, di bei libri.
Che il cuore sia leggero sulle preoccupazioni.
Le ombre si distendano e giunga la luce.

Parlo da sola.
Parlo ai morti, ai gatti, alle lucertole, ai fiori, a Dio (non sempre gentilmente).

Sì, è un bel libro caro Bloggy.


mercoledì 22 febbraio 2023

Grottesco - Patrick McGrath

 Nil Desperandum

Caro Blog,
a volte è divertente, altre volte è infinitamente noioso seguire le conferenze.
Oggi siamo nel secondo caso. Fortunatamente ho scelto un posto comodo in fondo alla sala e posso fingere di prendere appunti senza offendere chi si è preso la briga di parlare.
Probabilmente stasera non avrò voglia di scrivere, così mi porto avanti ed eccoci qui.
Patrick McGrath lo avevamo già incontrato come autore del romanzo Follia. Ricordi? A me non era piaciuto. Nel senso che quel tipo di storie a me non piacciono. Per questo ho voluto riprovarci.
Ed è andata meglio.
Questo romanzo è molto particolare.
Lo stile è quello bello e asciutto di McGrath. Ho riavvertito lo stesso innamoramento iniziale. Perché è questo l'effetto che fa appena apri un suo libro: la trama ti attira e avvolge e ti intrappola, pagina dopo pagina. E non vuoi mollarlo fino alla fine.

Ho comprato questo romanzo in occasione degli sconti-Adelphi.
(Casa editrice che lentamente mi ha conquistato.)
Mi hanno colpito, nell'ordine:
- il nome del libro
- la sua copertina
- il nome dell'autore. (Avevamo un conto in sospeso e non volevo lasciarlo con un brutto ricordo.)
Quando sono tornata a casa mi sono arrovellata il cervello per spiegarmi la parola "grottesco". Ti capita mai di conoscere una cosa, ma di non saperla spiegare? Ecco succedeva a me. E mi dicevo: "Beh, si definisce grottesca una situazione che può risultare assurda, amplificata; un momento in cui reagisci in un modo non consono. Ridi, invece di piangere."
E continuavo a cercare esempi, senza essere soddisfatta della mia spiegazione.
Ecco perché alla fine ho fatto una piccola indagine su internet, per capire come si esprimerebbero quelli bravi.
E quelli bravi direbbero, che il termine si applica in tanti contesti, dal teatro alla letteratura.
Ed è quello che accade quando un momento-tratto-carattere comico viene volutamente esagerato, e collocato a contrasto in una rappresentazione drammatica.
Una vittima delle situazioni grottesche è Don Chisciotte. Nel cinema è accaduto spesso al Conte Dracula. In tanti film la sua figura terribile e spaventosa, è stata distorta a tal punto da strapparci perfino un sorriso.
Inoltre, per spiegare l'etimologia del termine dobbiamo ricordare l'associazione della parola "grottesco" con delle immagini parietali ritrovate in quella che si credeva, erroneamente, una grotta romana.

La storia:
era il 1480 un giovane cade in una fenditura del terreno, dalle parti del colle Esquilino.
Si guarda intorno e si scopre all’interno di una grotta con pareti decorate da insolite figure variopinte quali mostri, chimere e sfingi.
Una volta in salvo racconta l'accaduto e da quel momento giovani, artisti e non, vogliono vedere quelle figure che chiamano "grottesche", per il loro legame con la grotta.
In realtà quella grotta era una delle sale della Domus Aurea di Nerone.
Ma il termine è rimasto, ed è pervenuto a noi proprio perché lo stile decorativo unico, bizzarro e particolare, aveva colpito l'immaginazione di tutti.
Ed è da qui che voglio partire.

Grottesco nel nostro libro è:
il viso deforme del nostro protagonista,
le maniere perbene di sua moglie,
l'animo contorto dell'antagonista,
l'ambiente in cui ristagna casa Crook,
il cinismo della madre Giblet,
e potrei andare avanti ancora per un bel po'.

Chi ci narra la storia in prima persona è Sir Hugo.
Un misantropo, naturalista per passione, paleontologo sostenitore di tesi rivoluzionarie sulla tassonomia dei dinosauri (che sono uccelli e non rettili), dotato di humor ed eleganza tipicamente inglesi.
Protagonista indiscusso, che ho adorato. Che mi ha fatto pensare inizialmente e quasi l'ho immaginato come, Spencer Tracy in "Indovina chi viene a cena".

i vecchi tempi sono sempre bei tempi;
i ricordi sono fatti così.

Ed è proprio grazie ai ricordi di Sir Hugo che conosciamo questa storia grottesca.
Una storia dalle tinte noir sulla quale si staglia l'antica dimora dei Coal (una moderna, cupa Domus Aurea del Berckshire), con la facciata ricoperta dall'edera, il confine protetto dai fumi della palude, i suoi mille spifferi ed il suo pavimento e tutta la struttura in legno.
Una storia dall'eco gotica popolata com'è di fantasmi e illusioni.
Una storia macabra, il cui retrogusto (mai parola usata con maggiore sagacia! mi complimento con me stessa.) non ci abbandonerà facilmente.
Una storia che si tinge di giallo già dalle prime pagine, quando conosciamo l'inquietante maggiordomo Fledge.
Personaggio sublime. Pronuncia pochissime frasi, non lascia intendere mai le sue emozioni. Resta sempre ai margini, sui bordi delle pagine che sfogliamo. Eppure la sua presenza è cupa e opprimente.
Quando c'è lui, mi sembra che nel cielo esploda un fulmine. Fa più freddo. E una sottile nebbia avvolge ogni cosa, confondendo i contorni e i colori delle cose.

Alla fine non possiamo non chiederci se abbiamo letto il resoconto di una cronaca o la confessione di un assassino.
Siamo veramente nella sua mente, o stiamo leggendo il riflesso di una anima tormentata dal rimorso che cerca in altri la colpa delle proprie azioni?
La vittima e il carnefice sono persone diverse o è la stessa persona?
Ma poi il carnefice lo abbiamo incontrato realmente?

Il finale è la promessa fatta dal titolo.
Un libro geniale.
A me è piaciuto moltissimo e volutamente non ho anticipato nulla per non correre il rischio di falsare nemmeno una delle tante sensazioni che questa lettura suscita.

Non lo consiglio a chi vuole una storia finita.
Qui niente è come sembra.
Nel momento più alto della narrazione arriva una spiegazione deludente. Poche righe. Confuse. Che rileggo perché penso di non aver capito.

E alla fine si avverte un senso di impotenza. Come se mancasse ancora qualcosa.
Hai fame! E dopo aver letto quelle cose...dovresti essere nauseato!
E invece... grottesco!
C'è qualcosa che non torna, e a me è piaciuto: grottesco!

L'ironia sta nel fatto che in realtà è lui a essere il negativo mio,
perché in me il bene persiste e malgrado tutti i miei difetti [...]
non ho mai rinunciato ai valori morali.
Contrariamente al cinismo palese, alla violenza e alla perversione di Fledge, io,
essere grottesco, riesco ancora a intravedere il bene.
Da uomo diabolico qual è, Fledge gode di fronte allo spettacolo del mio disfacimento in scena nel suo salotto.
E come la gargouille di una cattedrale gotica era un demone sconfitto costretto a fungere da fogna, io, viceversa, sono costretto a fungere da gargouille in questa anticattedrale, in questa demoniaca dimora che Fledge ha fatto di Crook.
È Fledge l'essere grottesco, non io!

martedì 21 febbraio 2023

Martedì Grasso


carnem levare


Ciao Bloggy,
sei pronto a eliminare la carne dalla tua dieta?
Oggi grazie all'aiuto di PiccoloPrincipe abbiamo festeggiato la fine del carnevale.
Ci siamo divertiti come pazzi. Più che rompere la pentolaccia, direi che è stata una mattanza.
Povera!
I bimbi si sono scatenati. 
Gli adulti erano sfiniti.
E sembrava proprio un momento di festa.
Ho finito un libro e i problemi con la mia vista sembrano rientrari.
Sono diventata molto lenta.
Sono più lenta in tutte le azioni.
Vorrei non pensare più a niente.
Siamo sulle soglie della Quaresima e mi rendo conto che il tempo accelera ed io mi sento solo stanca. Stanca di vivere.
Mi sarebbe piaciuto indossare una maschera qualsiasi e perdermi nell'euforia dei festeggiamenti delle grandi città.
Quelle in cui questi giorni sono sentiti; le strade e le calli si riempiono di maschere tradizionali e non, si festeggia tra coriandoli e stelle filanti e tante risate.

Voglio sparire amico mio.

La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci
che siamo polvere e non coriandoli.
(Franco Lissandrin)

domenica 19 febbraio 2023

Ombre Giapponesi - Lafcadio Hearn

 A differenza di Violette, la protagonista di Cambiare l'acqua ai fiori, io credo negli spiriti. Credo in una sorta di esistenza invisibile. E se mi soffermo a fare qualche riflessione, direi che non può essere tutta suggestione.
Dopotutto siamo fatti di energia e siamo circondati dal campo magnetico terrestre e immersi in un fluido in cui sono presenti cariche elettriche.
Allora mi viene facile pensare che in alcuni casi rimanga una traccia di noi, impressa su questa immaginaria pellicola.
Soprattutto nel caso di morti violente o traumatiche; forse rimane una traccia energetica.
Quei fantasmi che ripetono sempre le stesse azioni, sono un film che si ripete all'infinito, per tutti quelli disposti a vederlo.
Quando invece c'è un'interazione, ecco che le mie riflessioni si bloccano.
Un campo minato mi farebbe meno paura. Ci sono troppi ciarlatani o approfittatori in giro, e non vorrei mai sostenere o arare il campo di chi potrebbe approfittare del dolore altrui.
No, mi fermo qui, sul confine delle chiacchiere. E delle teorie strampalate.

Però non posso negare che quando mi sento stanca, fisicamente distrutta, prosciugata, ho come la sensazione che ci sia qualcuno vicino a me. Che mi voglia avvisare, anticipare un qualche evento. Sarà una coincidenza, ma qualcosa poi accade quando mi sento così.
Ieri è stata una "Saturday night" veramente emozionante.
Altro che ballare e bere senza sosta! 
Ho sostituito la discoteca con l'ospedale. Ma per fortuna tutto finisce bene.
(Ho mentito sulla discoteca: non ci sono mai stata.)

E allora guidata da questi pensieri bislacchi e da queste esperienze degni di una fattucchiera del circo, ti racconto di questo piccolo Adelphi.
Ombre Giapponesi di Lafcadio Hearn mi ha riappacificato con il paese del Sol Levante.
Con Terzani, infatti, non ci eravamo lasciati molto bene; le sue descrizioni mi avevano un po' deluso e avevano fatto scricchiolare il rapporto immaginario che alimento con il Giappone.
Invece, il primo occidentale giapponese, l'uomo definito "una letteratura più che un autore", Lafcadio Hearn per l'appunto, mi ha mostrato un aspetto sempre intuito anche grazie ai cartoni animati Anni '80: quello spirituale.
Sono per lo più racconti tragici e sanguinari. Di amori eterni e a volte spezzati. 
Mi è piaciuto leggerlo in queste settimane fredde, in cui il vento non faceva altro che tormentare le finestre e l'unico desiderio era una tisana calda e piumone.

[...] non si ha cognizione del male estremo,
il cuore della gente non invecchia.

Sono contenta di non provare rancore.
Perché una volta morta troverò sicuramente pace.
Questa la lezione che ho appreso: meglio lasciar andare le persone e le emozioni. Non avere in sospeso questioni e promesse.
La via: vivere liberi e morire senza pesi.

venerdì 17 febbraio 2023

 Caro Blog,

a tre mesi di distanza posso dire che P. è fuori pericolo. E sono felicissima.
Sono stati tre mesi in cui dentro di me sono cresciuta tantissimo.
Ho capito cosa significa amare.
E ho capito cosa sia il destino.
Quindi basta farsi trattare male.

Caro Palo,
non ti cercherò mai più.
Non sono una bella persona, non sono degna di te? Va bene.
Il mondo va avanti senza di me, senza il mio amore per te.
Lo so. Lo accetto.
Ma merito di essere trattata bene e come una persona umana.

 Cugine mi hanno dato una notizia stupenda.
Una notizia di speranza, di rinnovamento.
Quando due persone che si amano diventano una sola, credo sia un miracolo.
La Luce benedica e protegga Futura.
Ho il cuore che mi scoppia di gioia.

Vado avanti caro Bloggino mio,
crescendo, invecchiando, spegnendomi, ma sono qui.

mercoledì 15 febbraio 2023

 Caro Blog,

stamattina sono riuscita a rubare un po' di tempo da dedicare alla mia passeggiata.
E devo ammettere che mi ha fatto bene, proprio come la prima volta che provai a muovermi.
Inizialmente ho avvertito tutta la pesantezza di questi ultimi mesi.
Ma c'è stato un momento in cui ho desiderato correre! Mi sono sentita leggera, un'altra.
Poi sono tornata alla vita di tutti i giorni, i soliti impegni e le solite responsabilità.
E sono riuscita a rimanere calma.

A fine giornata ho raccolto tre considerazioni:
1) i miei pensieri sono morti; non riesco a vedere nel mio futuro una qualche forma di soddisfazione professionale o di altro tipo. E se ci pensi bene è molto triste.
Sono più propositivi gli anziani che mi circondano. Hanno sogni e desideri.
Invece io cosa ho? La lacrima facile quando seguo alcuni programmi, anche brutti, in televisione.
2) non so rivendermi; l'unica cosa che mi piace fare è scrivere. Ma non credo di farlo con gusto per chi legge.
3) e se ti trasformassi in un lavoro? Se mi impegnassi in un progetto nuovo?

La lettura dell'ultimo libro ha ribaltato tutto:
1) se continuo a nascondere la primavera che ho nel mio cuore, non fiorirà mai.
2) tutti scrivono, ma io non sono capace perché ho troppa confusione in testa!
3) questo blog non potrebbe mai diventare un lavoro perché c'è troppo di mio, troppo di personale. Non sono capace di portare avanti un progetto e la dimostrazione sono i due libri letti che mi guardano di sbieco dalla scrivania e di cui non ti ho ancora parlato...


Continua a salire il numero dei morti provocati dal terremoto in Turchia e Siria.
Oggi (no, non è un errore: OGGI) sono arrivati i primi soccorsi nella zona nord-occidentale della Siria, quella controllata dai ribelli.
Caccia russi sono stati scortati fuori dallo spazio aereo della Polonia; inoltre sono state individuate navi russe nel mar Baltico e jet con armamento nucleare sono stati segnalati dall'intelligence norvegese.
Se non è Natura, sarà Umanità a dilaniare questo bellissimo pianeta.
E nel mio piccolo mi chiedo come si possa vivere ogni giorno senza avere paura, come si possano affrontare i temi importanti della società se un piccolo, insignificante essere umano è capace di far tremare il Vecchio e il Nuovo Continente?
In tutto ciò ho dimenticato di citare l'operato cinese...

I miei problemi, la mia stessa esistenza è proprio misera cose, insignificante di fronte all'intero genere umano.
Sogno un mondo in cui ogni bambino riposi abbracciato al suo orsacchiotto di peluche, al sicuro, in una bella culla, in un profumato lettino.
In cui ogni anziano si addormenti sereno, senza pesi sul cuore.
In cui uomini e donne abbiano ancora la forza e la passione per sognare un mondo di pace e giustizia.

martedì 14 febbraio 2023

San Valentino

“Non bisogna conoscersi per volersi bene.”
(Cesare Pavese)


Caro Blog,
oggi c'è solo una cosa da dire: buon San Valentino.
Stamattina mi sono svegliata con la speranza di ricevere un messaggio che non è, ovviamente, arrivato.
E cosa più grave, dopo tanti anni, ho avvertito la stanchezza della solitudine.
Che comporta anche l'assenza dell'attesa. Non ho niente da aspettare. Nessuna sorpresa. Nessun fiore.
Nemmeno un biglietto o una passeggiata al mare.
(Sono quella delle piccole cose.) Ma niente... 
Per me non c'è più niente.

Eppure è stato un giorno diverso.
Per la prima volta in vita mia qualcuno mi ha messo al primo posto. 
Se ci penso mi commuovo un'altra volta.
Il mio Amore piccolino, il mio PiccoloPrincipe, mi ha messo al primo posto tra le persone che apprezza di più e sono il suo riferimento.
Mi manca il fiato per l'emozione. Ho sempre detto che è il mio Cuoricino. 
Ma una cosa del genere non me la sarei mai aspettata.

Grazie PiccoloPrincipe, buon San Valentino piccolo amore mio.

lunedì 13 febbraio 2023

I desideri non si possono evocare, né soffocare a piacimento.
Essi nascono dalle profondità più remote del nostro animo, più nascosti di ogni altra intenzione, siano essi buoni o cattivi.
E a nostra insaputa.
(Michael Ende)

Caro Blog,

ci sono libri che rispondono sempre a tutto. Per questo preferisco i libri alle persone.
Non mi fraintendere, so di essere una persona pessima che anche gli altri non sceglierebbero.
Ma è speciale scoprire che se hai un problema, se stai male, se ti senti solo, allora la soluzione è leggere.
Ormai leggo per non pensare.
Leggo per avere risposte.
Leggo per vivere, vivere altre vite, vite di altri.
Ultimamente sono stata in Giappone.
E le sensazioni che ho sviluppato con quelle pagine, te le voglio raccontare più in là.

I miei desideri non riesco proprio a soffocarli.
E nemmeno a cambiarli.
Ma sono brava, Amico mio. Sto crescendo.


sabato 11 febbraio 2023

 Caro Blog,

mentre ti scrivo c'è una graziosa luna gibbosa calante che mi sorride.
Ho appena scoperto di essere nata con questa luna.
Al contrario Persona è nato sì con la stessa luna, ma crescente.
La cosa non mi stupisce.
In questi giorni sono stata sempre con il naso all'insù, sperando di vedere la cometa di Neanderthal; visibile anche a occhio nudo, dicevano; è vicina a Marte, dicevano.
Mi sono autosuggestionata e convinta di averla vista.
Nel dubbio ho salutato cortesemente il cielo e tutte le stelle.

Sono giorni pesanti. 
Persona mi manca, non posso negartelo. Sto cercando di dimenticarlo.
Anche se fa malissimo.
Le briciole non le voglio più, non mi saziano, mi affamano.
E guardando la mia vita, mi rendo conto che per me non c'è altro: solo fame.

Quest'anno Sanremo non mi ha preso, anzi mi ha deluso profondamente.
"Il re è nudo" per me. 
Quindi vado a dormire senza conoscere il vincitore della 73sima edizione.
(Probabilmente sarà Mengoni.)

Le mie canzoni non ci sono, ci sono i cantanti però. "I miei cantanti". Quelli ai quali auguro di avere successo:
Anna Oxa
Gianluca Grignani
Elodie (anche se non ha bisogno dei mie auguri)
Mr Rain
Lazza
Colapesce Dimartino
Olly

Buona fortuna a tutti.

venerdì 10 febbraio 2023

Giorno del Ricordo

Nessuno deve avere paura della verità.
La verità rende liberi.
Le dittature - tutte le dittature - falsano la storia, manipolando la memoria, nel tentativo di imporre la verità di Stato.
La nostra Repubblica trova nella verità e nella libertà i suoi fondamenti e non ha avuto timore di scavare anche nella storia italiana per riconoscere omissioni, errori o colpe.
Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell'umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l'indifferenza che genera rimozione e oblio.

Presidente della Repubblica Sergio Mattarella


Grazie Presidente.
Lei è rimasto l'ultimo baluardo di speranza per questo Paese.

giovedì 9 febbraio 2023

Fëdor Michajlovič Dostoevskij

Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani.



Centoquarantadue anni fa moriva Fëdor Dostoevskij.
Qualunque cosa possa dire mi farebbe sembrare ridicola.
Uno dei più grandi scrittori al mondo e non solo, un profondissimo pensatore.
Leggere le sue opere equivale a scendere nel cuore della condizione umana.
Non ci sono solo elementi di carattere autobiografico, ovviamente.
Ma si affronta quel drammatico binomio che difficilmente convive in ogni essere umano: bene e male.
E le grandi domande su Dio, sulla libertà, sulla vita.

Cosa sarebbe l'umanità se non avessimo avuto I fratelli Karamazov, I Demoni, L'Idiota, Delitto e Castigo?
Non voglio pensarci.

mercoledì 8 febbraio 2023

E liberaci da Sanremo

 Caro Bloggy,

è iniziata la 73sima edizione del Festival di Sanremo. 
Ti risparmio i miei commenti. Sono commenti di una che non capisce, non si adegua al cambiamento ed è vecchia. In una parola sono una boomer.
Sai quanto mi piacciano le parole. "Boomer" invece non mi piace. Ma rende rapidamente il mio pensiero.
Non riesco ad appassionarmi.
Mi sono risvegliata soltanto in due momenti:
- Blanco che sfoga la sua frustrazione sui fiori di Sanremo;
- Ranieri Albano Morandi che hanno cantato i loro successi.
Le canzoni non riesco ad ascoltarle, ma alcune già profumano di successo.
Non so dirti chi andrà all'Eurovision Song Contest. E per il momento non mi interessa.
L'unico pensiero che mi attraversa la testa: i cani dei cosiddetti vip sono più fortunati dei bambini siriani e di tanti bambini nel mondo.
Che ingiustizia.
Il terremoto che si è verificato tra la Turchia e la Siria è stato devastante.
M. 7.8
Numerose repliche.
12.000 morti accertati.
Milioni di persone non sanno dove passeranno la notte.

Fuori si registra una temperatura di 1°C. 
Ma ora c'è il Festival.
Non c'è spazio per pensare ad altro.


lunedì 6 febbraio 2023

Un Indovino Mi Disse - Tiziano Terzani

 Nessuno è più predestinato a nulla.

Ciao Blog,
mi sono accorta solo oggi di non averti più parlato di questo Amico.
L'ho iniziato a Novembre e sono riuscita a finirlo soltanto a Gennaio.
Naturalmente ho letto altro e fatto, ahimè, altro in questo tempo così lungo. Sai che non amo trascinare lo stesso libro per lungo tempo.
Ma ti devo confessare che non è stato un libro facile.
L'inizio mi aveva entusiasmato. 
Ma arrivata a metà del percorso l'ho ritrovato un tantino ripetitivo. Nel finale c'è stata una specie di accelerazione e sono riuscita a tornare a casa anch'io.
Quello che si fa con Terzani è uno splendido viaggio, infatti. Un viaggio nel continente asiatico, attraverso le sue terre e i suoi paesi, ma cosa più importante, attraverso le sue anime.
E sì perché se c'è una cosa che ho imparato leggendo questo diario di viaggio, è che i luoghi hanno un'anima che la modernità ci ha fatto dimenticare.
Quanto è comodo e veloce viaggiare in aereo? Ma quanto ci impoverisce da un punto di vista emozionale? Potendo scegliere, preferisco il treno. E so quanto sia diverso come approccio, ma i paesaggi che mutano sotto il mio sguardo mi hanno sempre affascinato.

≪Mai ho volato senz'ali come in questi 13 mesi.≫

Ed eccoci al cuore di Un indovino mi disse.
Ad un giovane giornalista toscano un indovino cinese raccomanda di non volare nell'anno 1993, ne va della sua stessa vita.
Accadeva nel 1976. La vita del giornalista va avanti, si arricchisce di incontri ed esperienze anche professionali di ogni sorta. Eppure alle soglie del 1993 la profezia gli torna in mente. Ottiene dal suo giornale l'autorizzazione a viaggiare per un anno intero solo per nave e treno.
Ed è con questo insolito sistema per un giornalista, che ci ritroviamo a conoscere l'Asia attraverso le popolazioni e i costumi, ma soprattutto gli indovini di numerose terre: Laos, Thailandia, Birmania, Cina, Singapore, isole Malesi, Mongolia e Russia.

La profezia era la scusa.
La verità è che uno a 55 anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla sua vita,
di guardare il mondo con occhi nuovi,
di rileggere i classici,
di riscoprire che il sole che sorge, che in cielo c'è la luna e che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi.

La modernizzazione è il cavallo di Troia che una volta penetrato in un luogo lo abbatte.
Tutto uguale, tutti uguali. Ma la cosa veramente triste è constatare che i poveri restano poveri. E si arricchiscono solo i potenti e i violenti.
I racconti di Terzani passano dallo strappare una risata al graffiarti l'anima.
Perché rende vivi tutti i morti delle guerre di quelle terre. E ti fa rivivere le storie di miseria e povertà che accomunano tutte le storie di guerra. Da Troia in poi. E anche prima.
Gli dei stessi sono uccisi dalla modernità, da quei neon prepotenti e sterili. Freddi. Come fredda sta diventando l'anima dell'umanità intera. Gli strumenti a nostra disposizione ci hanno agevolato l'esistenza, la vita media si è allungata, almeno nei paesi occidentali.
Ma il risultato qual è? Che è diventato tutto più semplice e facile, e alla fine non troviamo piacere in nulla. Abbiamo paura della morte e temiamo di affrontare la vita guardandola negli occhi.
Siamo diventati una società di morti viventi che nulla più scuote.

Stamattina la Turchia e la Siria si sono svegliate a causa di un terremoto di M 7.8 e oltre 120 scosse di assestamento.
Praticamente è l'Apocalisse.
Su una terra già martoriata come quella dei siriani, ecco che anche la Natura affonda la sua mortale potenza.
E la comunità internazionale? Sembra si sia destata solo ora.
I russi sono stati i primi ad arrivare sul posto per prestare soccorso.
La Russia che ci piace. La Russia che vorremmo tutti è questa.

Non ci illudiamo. L'uomo non sa vivere in pace.
L'uomo sa solo accumulare potere e denaro e se per farlo calpesta la vita di milioni di persone non importa!

Domani inizierà il festival della musica italiana...

Salite a bordo, signore e signori! Altro giro, altra corsa!

domenica 5 febbraio 2023

Innuendo - Insinuazione

 È il 1991.
Sto cambiando.
La bambina spensierata, protetta e amata anche dalla sua Maestra, non c'è più.
Sta iniziando a comprendere la solitudine del mondo.
Si sta ritirando in sé stessa, lentamente ma costantemente.
Alla radio passa questo brano:


One two three fourOoh ooh
While the sun hangs in the sky and the desert has sand
While the waves crash in the sea and meet the land
While there’s a wind and the stars and the rainbow
Till the mountains crumble into the plainOh yes, we’ll keep on trying
Tread that fine line
Oh, we’ll keep on trying
Yeah
Just passing our timeOh ohWhile we live according to race, colour or creed
While we rule by blind madness and pure greed
Our lives dictated by tradition, superstition, false religion
 Through the eons and on and on Oh, yes, we’ll keep on trying, yeah
We’ll tread that fine line
Oh oh we’ll keep on trying
Till the end of time
Till the end of timeThrough the sorrow all through our splendor
Don’t take offence at my innuendo Duh duh duh duh duh duh duh
Duh duh duh duh duh duh duh duh duh duh duh
You can be anything you want to be
Just turn yourself into anything you think that you could ever be
Be free with your tempo, be free, be free
Surrender your ego be free, be free to yourself
Oh oh, yeah
If there’s a God or any kind of justice under the sky
If there’s a point, if there’s a reason to live or die
Ha, if there’s an answer to the questions we feel bound to ask
Show yourself destroy our fears release your mask
Oh yes, we’ll keep on trying
Hey, tread that fine line
(Yeah) yeah
We’ll keep on smiling, yeah
(Yeah) (yeah) (yeah)
And whatever will be will be
We’ll just keep on trying
We’ll just keep on trying

Till the end of time
Till the end of time
Till the end of time


Era l'ultimo album pubblicato con Freddie ancora in vita.
Una sorta di testamento della band secondo alcuni.
Un invito a vivere in libertà, togliendo le maschere.
Liberi di essere sé stessi.
Un concetto che avrebbe apprezzato anche Giacomo Leopardi.

Febbraio è il mese del Carnevale, delle maschere. Spero che la gente impari ad indossarle, non a essere maschere! C'è troppa ipocrisia in giro. Solo il denaro muove ancora il mondo.
Lo vediamo in ogni luogo e ad ogni livello sociale.

La guerra, l'inquinamento, l'attacco hacker (a proposito...mancava solo questo...), l'epidemie, la mancanza di farmaci, la fame e il freddo sono solo alcune delle tematiche che bisognerebbe affrontare e risolvere.
Ma non lo si fa. Perché non conviene risolverle.

Mi reputo fortunata, stanotte dormirò al caldo e al sicuro.
Spero che là fuori tutti trovino un angelo protettore. 

sabato 4 febbraio 2023

Il Poeta Favoloso

Buonasera caro Blog,
oggi c'è un vento terribile! Ma aiuto!
Prepariamoci ad un'altra settimana freddissima.
Nel frattempo, siccome non ho proprio voglia di uscire, ho finito questo libretto comprato al supermercato.
Una collana per ragazzi.
Ho apprezzato l'appendice e le tavole interne, con dei disegni molto belli in bianco e nero.

La storia è raccontata da Giacomo Leopardi.
Ed è la sua storia.
Ho apprezzato il racconto che mi ha suscitato numerose riflessioni.
Ed era bello ritrovare degli scritti originali del Poeta.
Ho scoperto delle cose che non sapevo che hanno aumentato la mia curiosità e stima nei suoi confronti.
Vien voglia di rileggere le sue opere. Vien voglia di parlargli. Da studentessa ero affascinata ma nutrivo amore per Foscolo. 
Oggi è diverso. Ne comprendo la solitudine e il modo di guardare la vita. E la sua sottile ironia.

Che parrà di tal voglia?
Che di quest’anni miei? Che di me stesso?
Ahi pentiromi, e spesso,
Ma sconsolato, volgerommi indietro.


Caro Giacomo,
ne parlavo proprio ieri con il mio Diario (lo so...parlo continuamente da sola)
il lavoro dell'intelletto non è compreso e non è considerato un lavoro...
Chissà dove riposa il tuo corpo.
Chissà se l'hai incontrato Dio o se siamo solo in balia di noi stessi, delle nostre illusioni, delle nostre speranze, delle nostre paure.
Poi mi racconterai...


venerdì 3 febbraio 2023

San Biagio e il Panettone

 Caro Blog,

mi sento come se non avessi vissuto il periodo natalizio.
Non immagini la pesantezza e la tristezza quando ho tolto l'albero di Natale.
Curiosando sul web sai cosa ho scoperto?
Che tradizionalmente le decorazioni e il presepe andrebbero tolti il 2 Febbraio, il giorno della Candelora.
In realtà pensavo fosse una mia forzatura, ma non mi aspettavo fosse previsto anche per l'albero.
Purtroppo siamo così vittime e prede del marketing, del commercio, della filosofia del "vai vai, corri corri" che già dal 5 gennaio troviamo le uova di Pasqua nel supermercato, e quindi siamo tutti rapidi e rapiti dalla frenetica tendenza del togli una decorazione e fai spazio alla prossima festività.
Carnevale, San Valentino e Pasqua sono le prossime.
Si intrecciano e si fondono e confondono a tal punto che non so più quale sia l'ordine giusto: baci Perugina, chiacchiere e uovo di Pasqua? 

Quel che invece so di sicuro è questo: il 3 febbraio, giorno di San Biagio, si mangia l'ultimo panettone e si chiede al santo di proteggerci gola e naso.

San Biàs el benedis la gola e èl nas.

Il panettone è un dolce tipico milanese e anche questa tradizione la ritroviamo per lo più nel nord Italia.
Ma in realtà ci sono numerose ricorrenze legate a san Biagio anche nel Sud. In Campania si preparano e benedicono dei piccoli pani dolci. In Sicilia è celebrato come patrono della città di Messina.
Un santo che per tradizione, ha salvato un bambino merita sempre di essere ricordato con amore.
Ed è sempre all'amore che guardo per essere salvata.
La serata trascorsa in compagnia di persone che non vedevo da mesi, le mie amate cugine, mi ha rimesso in pari con la vita.
Dichiaro ufficialmente concluso il periodo di Natale.
Sono pronta ad andare avanti anche nel mio cuore.
(Ma le lucine...ah no, quelle rimangono.)

giovedì 2 febbraio 2023

James Joyce - Candelora

Qual è l'età dell'anima umana? Come ella ha virtù di camaleonte nel modificare colore ad ogni nuovo avvicinamento, nell'esser felice con i beati e triste con i disperati, così è anche l'età, mutevole come il suo temperamento.


Nel giorno del suo quarantesimo compleanno veniva pubblicato per la prima volta, l'Ulisse di James Joyce.
Nascevano così:
- 101 anni fa il romanzo moderno
- 141 anni fa lo scrittore padre del flusso di coscienza.

Sarà per questo, sarà perché stamattina c'era il sole, sarà perché P. è tornato a guidare dopo quasi tre mesi di malattia, ma oggi il mio umore era diverso.
Sorridevo senza ragione e avevo voglia di sognare.
Nel 1922 Joyce rivoluzionava inequivocabilmente il romanzo europeo, presentando la figura dell'eroe moderno cioè l'uomo della strada, l'uomo comune in lotta con le insidie della quotidianità. Ed io, che di eroico non ho nulla, nemmeno il concetto moderno, mi sono sentita una piccola viaggiatrice di quel mare in tempesta che è la vita.
Ho acceso una candela.
Oggi è la festa della Candelora. Gesù è presentato al Tempio.
Maria sente nel suo cuore che il suo bambino non gli apparterà per sempre.
Giuseppe ama il suo bambino più di chiunque altro e ha paura per lui.
Spera solo che sia felice e sereno, che Dio lo protegga e benedica.
La più grande storia mai raccontata cresce e si tramanda di generazione in generazione.
La luce entri nei nostri cuori.
L'inverno è quasi un ricordo.
Le giornate si stanno sensibilmente allungando.
Nell'aria c'è una promessa di primavera, che spero invada anche le nostre anime.

mercoledì 1 febbraio 2023

 Caro Blog,
ti scrivo in quest'ora anomala perché mi sento proprio disperata.
E non ho nessun modo per sfogarmi, solo questo.
In passato avrei scritto un tweet e via.
Ma come sai, ho deciso di tenermi lontana dai social e anche dalle chat con le persone che amo.
Amico mio come si fa ad andare avanti?
La mia vita è un continuo inanellare rifiuti e fallimenti.
Credimi ci provo ad indossare il mio sorriso migliore, a fare cose, a tenermi impegnata ma non cambia nulla.
Più passa il tempo, più aumenta il vuoto.
Mi sento persa, incarcerata al buio.
Come la spezzo questa catena?
Cosa mi manca? Il coraggio? Non credo. L'ho dimostrato tante volte di averne.
Mi manca un progetto?
Sì, ancora oggi non so cosa fare. Non piaccio a nessuno. Non mi vuole nessuno. 
Nel senso che nessuno vuole darmi una possibilità.
Per me c'è solo la tomba ad aspettarmi.
E credimi non vedo l'ora che arrivi.

p.s. Crematemi. Non me ne frega niente di aspettare "un posto" al cimitero comunale.
Ho aspettato tutta una vita, almeno da morta risparmiatemelo.