martedì 28 febbraio 2023

Come bara il mare

 Vorrei dire: "Basta!"
Basta al mio dolore personale, basta al dolore di tutto il mondo.
Vorrei avere una spugna, cancellare le armi, le guerre, la violenza e le disparità 
e ripartire da zero, quando eravamo umani.
Comprendevamo le variazioni del nostro ambiente, della natura, sentivamo gli spiriti e le ombre dell'altra parte.
Sapevamo convivere. Sapevamo amare e soffrire.
Vorrei dire e fare del mio "basta" un punto di inizio nuovo e vero.
Abbiamo cancellato Dio dai nostri cuori e siamo saliti noi stessi sull'Olimpo.
Il risultato qual è?
Costruiamo ovunque, a poco prezzo, senza il rispetto delle norme, per guadagnare di più.
Le persone lasciano la loro terra tormentata dalla guerra, dalla siccità, dalla assenza di un lavoro, di ricchezze, e non trovano nel prossimo, un fratello accogliente.
Solo ostilità e rabbia.
L'ennesima tragedia in mare.
Le solite domande.
Il rimbalzo delle responsabilità.
Il mare è diventato una fossa comune.
Copre tutti.
Non c'è discriminazione, non c'è distinzione in questa morte.
La lapide è la stessa per tutti: l'azzurro del mare.
L'epitaffio lo scrive per tutti, la sua spuma.

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