lunedì 27 febbraio 2023

Prima Persona Singolare - Murakami Haruki

 Sa cosa penso? Che l'amore sia il combustibile di cui abbiamo bisogno per andare avanti nella vita.
L'amore a un certo punto può finire, certo.
Oppure non portare a nessun risultato.
Ma anche se si spegne, anche se non è più corrisposto, possiamo sempre conservare il ricordo di aver amato qualcuno, di essere stati amati.
E questo diventa una fonte di calore.
Senza la quale il cuore di una persona diventerebbe gelido e deserto come una landa selvaggia.
Un posto dove non arrivano i raggi del sole, non sbocciano i fiori della pace, non crescono gli alberi della speranza.


Caro Blog,
lo confesso non era una raccolta di racconti che cercavo ma ancora una volta Murakami è il mio porto sicuro.
E i suoi racconti, otto per la precisione, non mi hanno deluso nemmeno un po'.
Leggo con molta lentezza e speravo di incontrare un romanzo breve; invece ho incontrato il realismo magico a me tanto caro e personaggi epici.
La narrazione in prima persona mi destabilizza. Ogni volta penso che l'autore stia raccontando degli episodi reali della sua vita.
Ma l'incontro con la scimmia di Shinagawa ha messo a dura prova questa mia convinzione. È un libro da leggere con sottofondo jazz o Carnaval di Schumman. E se c'è una cosa che mi fa impazzire di Murakami, lo dirò per l'ennesima volta, è la sua competenza in ambito musicale e la capacità di rendere personaggi individui comuni, poco attraenti, quelli della porta accanto, oserei dire gli invisibili.
Ho sognato ad occhi aperti.

Otto racconti, otto modi diversi di parlare in prima persona singolare.
Un numero particolare, evocativo. Infatti il numero 8 può essere immaginato come il segno infinito ∞, solo che non è a riposo ma cammina.
Inoltre è considerato un numero sacro nel mondo orientale.
Sperando di non anticipare il contenuto degli otto racconti, ho la sensazione di essere cresciuta insieme con Murakami.
Siamo partiti dalla morte, nel senso che nel primo racconto è un tema che prende vita (...) lasciandoci una certa inquietudine.
Poi grazie ad un curioso incontro, ci invita a cercare l'essenza di ogni cosa, di ogni gesto della nostra vita. 

Il tuo cervello è fatto per riflettere su problemi difficili:
Per aiutarti a capire qualcosa che prima ti era incomprensibile.
E questo diventa la crema della vita.
Tutto il resto è noia, è privo di interesse.

Poi c'è la musica, oh sì, c'è tanta musica!
Un salto e arriviamo al quinto racconto.
Con la scusa dello sport, un giovane quasi adulto ci racconta il senso e l'importanza delle sconfitte. Di quanto sia ardua l'esistenza se non si comprende immediatamente la sua caducità.

anche nella vita capita di vincere, ma molto più spesso si perde.

Incontriamo l'amicizia e riflessioni sull'amore.
E infine con il racconto numero 8 si chiude la nostra raccolta.
Ma proprio come in un gioco di specchi in cui non capisci quale sia il mondo reale e quello riflesso, ecco che la raccolta si chiude o forse si dischiude in un nuovo 8, in un nuovo mondo che si ripete all'infinito.

Nessun commento:

Posta un commento