venerdì 24 febbraio 2023

Cambiare l'acqua ai fiori - Valérie Perrin

 Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone?
Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo,
da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita,
una voce che ci distoglie dal nostro percorso,
ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse
il corso della nostra esistenza?

Caro Blog,
oggi ho passato molto tempo al pc e non avevo voglia di scriverti. Ma i fatti della giornata ed uno dei propositi da mantenere per quest'anno mi hanno in un certo senso "stimolato" a parlare con te.
Eh lo so, non sei un blog fortunato.

Cos'è accaduto oggi?
Innanzitutto è un anno che i russi hanno invaso l'Ucraina. A me non importa niente di quello che dicono gli altri. Per me l'invasore è un mostro. E il popolo ucraino merita di vivere in pace. Stupri-bombe sugli ospedali-bambini rapiti-fosse comuni-devastazione-morte, sono solo un assaggio dei regali che Putin ha portato nell'ultimo anno.
Inoltre l'Italia oggi, piange uno dei suoi più grandi cittadini: muore Maurizio Costanzo, il giornalista, il paroliere, lo sceneggiatore, l'uomo.
Non sto dicendo che fosse perfetto e senza scheletri nell'armadio ma sto dicendo che a me piaceva e mi mancherà.
Quando ancora andavo all'università, e avevo tantissimi problemi, volevo lasciare tutto e non studiare più, gli scrissi una email.
Ed è stata l'unica volta in vita mia che una persona del mondo televisivo mi abbia dato retta.
Mi rispose proprio mentre conduceva il programma. E fu molto gentile e simpatico.
Non so quando nascerà un'altra persona intelligente, colta ed ironica come Costanzo. So soltanto che le macerie aumentano. E non ci sono i volontari per far pulizia, per portare la luce. L'Italia è un paese sempre più buio.
Per questa ragione ho deciso di scriverti di un libro che sicuramente conoscerai anche tu, che mi ha consigliato una delle libraie molto dolce e gentile, che mi riconosce e che scambia spesso due parole con me. Non me la sono sentita di rifiutare il consiglio. Anche se non amo gli scrittori contemporanei, ma mi sono ricordata le promesse che mi sono fatta e allora...eccomi qui.
E poi è una scrittrice e mi sembrava giusto darle una possibilità. 

Il tema affrontato è quello delicatissimo della morte.
Lo hanno affiancato all'Eleganza del Riccio, ma ti avviso subito: non c'entra niente.
A me è piaciuto? Sì.
Devo dire che per essere un libro acclamato e definito "stupendo" da tutti, mi aspettavo di peggio.
La storia è molto bella. E ti prende... all'inizio. 
Poi però, nella seconda parte perde un po' di brillantezza e fascino e diventa lentissima.
Il libro è suddiviso in 94 capitoli (se non ricordo male) e invece di avere un titolo, c'è una frase, una citazione che può essere tratta da un libro o da una canzone.
E questi richiami ad altri libri a me, lo sai, piacciono da matti. Purtroppo l'autrice non ha ritenuto opportuno riferirci, nemmeno nelle note, i nomi degli autori delle citazioni. Ho riconosciuto Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry ed Oscar Wilde. Ma altre belle frasi, pur cercando sul web, sono diventate di Valérie Perrin e questo non mi è andato giù.
Infatti, non credo che sia stata la prima a scrivere che
"le persone non si incontrano mai per caso. Sono destinate a incrociare la nostra strada per una ragione." 
e ancora
"imparate a dare assenza a chi non ha capito l'importanza della vostra presenza".
Naturalmente ciò non toglie valore al romanzo. Ma era solo un inciso, di cui non posso parlare con nessuno. Solo con te.
Dicevo?
Ah, sì. Il libro...
C'è una prima parte in cui è Violette a parlarci. Ed è la parte che ho preferito.
Mi ha appassionato, conquistato, intenerito. Ho voluto bene alla dolce e fortissima Violette. La guardiana del cimitero che cura i fiori dei defunti con tanto amore. La ragazza che veste l'inverno e nasconde la primavera che ha dentro di sé. E che anche in me ha piantato tanti semi. Uno, raccontabile: vorrei leggere Le Regole della Casa del Sidro, così magari guarisce pure me. Uno, inconfessabile: vorrei imparare a leggere dall'inizio. Uno, che non si può dire ad alta voce: vorrei avere uno spazio tutto mio, un luogo inaccessibile, un amore saziante, un amore sognante-sognatore-sogno (che guarda al sogno, che costruisce il sogno, che è esso stesso l'oggetto sognato: soggetto, specchio e riflesso).
La donna che ha sofferto tanto ma ha avuto il coraggio di rialzarsi e di darsi una seconda possibilità.
Un bel personaggio che si potrebbe anche guardare come riferimento.
Un racconto il suo, che mi ha letteralmente scioccata. Mi ha fatto amare ed affezionare alla sua bambina. Mi ha fatto piangere di sincera commozione quando le dedica una lettera meravigliosa.
Mi ha presentato i suoi amici e piano paino si è aperta con me (lettrice) confidandomi le sue pene, i suoi segreti, la sua stanza.
Una donna sempre pronta a confortare con una tazza di caffè, con l'ascolto, con il ricordo.
Sempre pronta ad accogliere me, invisibile compagna che ascolta la sua storia e tutti i personaggi che si aggirano e lavorano come lei, nel piccolo cimitero della Provenza.
E poi?
E poi c'è la seconda parte del libro.
Quella raccontata da altri, dal diario di un altro personaggio, dai ricordi di suo marito.
Il libro qui si tinge dei colori del giallo ma non so come dirti, diventa debole.
Affascinata forse dalla scrittura di Dumas e Dostoevskij, capaci come pochi di costruire storie intricate davanti ai miei occhi, devo confessare la mia delusione e il mio sollievo quando ho finito il libro.
Non ho trovato nessuna delle descrizioni o delle caratteristiche della mia Renée in questo libro. E ne sono contenta.
Oggettivamente è un'altra cosa.
C'è un segreto che piano piano si schiude davanti a noi. Ma è come se la scrittrice avesse tenuto la tensione troppo alta e troppo a lungo. E il momento dello svelamento fosse arrivato troppo tardi.
Però è un libro che ti lascia qualcosa dentro, un profumo di rosa addosso, un sorriso e molte lacrime; lo promuovo per questo.

Oggi mi ha scritto Persona. E naturalmente i miei propositi sono saltati tutti.
Sono rimasta con un sorriso ebete per ore. E con lo sguardo stupidamente sognante.
Ma con lui io perdo e vinco contemporaneamente.
Perdo le mie guerre di resistenza e desiderio di dimenticarlo, ma vinco perché l'amo e sento che il mio amore è sincero, è vero.
Se c'è il mio amore per lui, io esisto. Senza il mio amore per lui, mi smarrisco.

Appena ha aperto bocca ho sentito la solitudine staccarsi da me come una pelle morta.
La sua voce mi ha fatto l'effetto di uno schianto,
come se mi avesse acceso un lampione sopra la testa,
come quando una giornata si presenta uggiosa,
poi il cielo plumbeo si dischiude e il sole penetra non si sa da dove per illuminare certi punti del paesaggio.

Questo è quello che fa per me, il mio stupendo e bellissimo Persona.


Il periodo storico che stiamo vivendo è, a livello mondiale, un incubo.
Prego per chi non ha mai conosciuto la Pace. La pace in terra, in famiglia, nel proprio cuore, nella propria testa.
Prego perché cessi il rumore delle armi, il rumore. E finalmente scoppi la Pace.
Nel frattempo chi può cerchi di circondarsi di belle persone, di bei libri.
Che il cuore sia leggero sulle preoccupazioni.
Le ombre si distendano e giunga la luce.

Parlo da sola.
Parlo ai morti, ai gatti, alle lucertole, ai fiori, a Dio (non sempre gentilmente).

Sì, è un bel libro caro Bloggy.


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