lunedì 6 febbraio 2023

Un Indovino Mi Disse - Tiziano Terzani

 Nessuno è più predestinato a nulla.

Ciao Blog,
mi sono accorta solo oggi di non averti più parlato di questo Amico.
L'ho iniziato a Novembre e sono riuscita a finirlo soltanto a Gennaio.
Naturalmente ho letto altro e fatto, ahimè, altro in questo tempo così lungo. Sai che non amo trascinare lo stesso libro per lungo tempo.
Ma ti devo confessare che non è stato un libro facile.
L'inizio mi aveva entusiasmato. 
Ma arrivata a metà del percorso l'ho ritrovato un tantino ripetitivo. Nel finale c'è stata una specie di accelerazione e sono riuscita a tornare a casa anch'io.
Quello che si fa con Terzani è uno splendido viaggio, infatti. Un viaggio nel continente asiatico, attraverso le sue terre e i suoi paesi, ma cosa più importante, attraverso le sue anime.
E sì perché se c'è una cosa che ho imparato leggendo questo diario di viaggio, è che i luoghi hanno un'anima che la modernità ci ha fatto dimenticare.
Quanto è comodo e veloce viaggiare in aereo? Ma quanto ci impoverisce da un punto di vista emozionale? Potendo scegliere, preferisco il treno. E so quanto sia diverso come approccio, ma i paesaggi che mutano sotto il mio sguardo mi hanno sempre affascinato.

≪Mai ho volato senz'ali come in questi 13 mesi.≫

Ed eccoci al cuore di Un indovino mi disse.
Ad un giovane giornalista toscano un indovino cinese raccomanda di non volare nell'anno 1993, ne va della sua stessa vita.
Accadeva nel 1976. La vita del giornalista va avanti, si arricchisce di incontri ed esperienze anche professionali di ogni sorta. Eppure alle soglie del 1993 la profezia gli torna in mente. Ottiene dal suo giornale l'autorizzazione a viaggiare per un anno intero solo per nave e treno.
Ed è con questo insolito sistema per un giornalista, che ci ritroviamo a conoscere l'Asia attraverso le popolazioni e i costumi, ma soprattutto gli indovini di numerose terre: Laos, Thailandia, Birmania, Cina, Singapore, isole Malesi, Mongolia e Russia.

La profezia era la scusa.
La verità è che uno a 55 anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla sua vita,
di guardare il mondo con occhi nuovi,
di rileggere i classici,
di riscoprire che il sole che sorge, che in cielo c'è la luna e che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi.

La modernizzazione è il cavallo di Troia che una volta penetrato in un luogo lo abbatte.
Tutto uguale, tutti uguali. Ma la cosa veramente triste è constatare che i poveri restano poveri. E si arricchiscono solo i potenti e i violenti.
I racconti di Terzani passano dallo strappare una risata al graffiarti l'anima.
Perché rende vivi tutti i morti delle guerre di quelle terre. E ti fa rivivere le storie di miseria e povertà che accomunano tutte le storie di guerra. Da Troia in poi. E anche prima.
Gli dei stessi sono uccisi dalla modernità, da quei neon prepotenti e sterili. Freddi. Come fredda sta diventando l'anima dell'umanità intera. Gli strumenti a nostra disposizione ci hanno agevolato l'esistenza, la vita media si è allungata, almeno nei paesi occidentali.
Ma il risultato qual è? Che è diventato tutto più semplice e facile, e alla fine non troviamo piacere in nulla. Abbiamo paura della morte e temiamo di affrontare la vita guardandola negli occhi.
Siamo diventati una società di morti viventi che nulla più scuote.

Stamattina la Turchia e la Siria si sono svegliate a causa di un terremoto di M 7.8 e oltre 120 scosse di assestamento.
Praticamente è l'Apocalisse.
Su una terra già martoriata come quella dei siriani, ecco che anche la Natura affonda la sua mortale potenza.
E la comunità internazionale? Sembra si sia destata solo ora.
I russi sono stati i primi ad arrivare sul posto per prestare soccorso.
La Russia che ci piace. La Russia che vorremmo tutti è questa.

Non ci illudiamo. L'uomo non sa vivere in pace.
L'uomo sa solo accumulare potere e denaro e se per farlo calpesta la vita di milioni di persone non importa!

Domani inizierà il festival della musica italiana...

Salite a bordo, signore e signori! Altro giro, altra corsa!

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