venerdì 10 marzo 2023

21 lezioni per il XXI secolo - Yuval Noah Harari

 nessun dio e nessuna legge della natura
ci protegge dalla stupidità umana.


Caro Blog,
ho finito questo bel saggio un po' di tempo fa ma per parlarti di lui avevo bisogno di tempo per riordinare le idee.
A differenza dei romanzi per parlarti di un saggio non mi basta il cuore.
E questo testo merita tutta la mia lucidità.
Innanzitutto l'ho comprato per caso grazie ad una promozione Bompiani 1+1.
Solitamente acquisto titoli di autori che conosco, ma 'sta volta la scelta era un po' ristretta per me. Avevo già letto molti dei titoli presenti. Però non volevo farmi scappare questa ghiotta opportunità di portarmi due libri a casa, per soli 9.90 euro.
Lo avevo adocchiato tempo fa, ma ho perso troppo tempo per comprarlo. Infatti l'autore ci parla dal 2018. E a me è sembrato un tempo remoto. Non era scoppiata la pandemia, Trump era il presidente degli Stati Uniti. La guerra in Ucraina era ferma all'invasione del 2014, con protagonista la Crimea, e l'autore riteneva inverosimile un attacco russo più esteso. (Eppure se sostituisci "Crimea" con "Polonia", la tua mente dovrebbe ricordare qualcosa.)
Ma non si può biasimare, sembra e sembra ancora, una follia disgustosa. Ma ahimè è tutto vero. 

Per fortuna i libri non hanno scadenza, e le 21 lezioni sono sempre molto utili e ci portano inevitabilmente a riflettere sulla nostra situazione come esseri umani e la direzione che abbiamo preso come società mondiale.
Spesso assomigliamo a delle scimmie urlanti, ma dopo aver letto questo testo mi rendo conto di quanto siano all'avanguardia e migliori le società di questi primati, se paragonate alle nostre.
Con il professor Harari, storico e scrittore irlandese, iniziamo questo viaggio all'interno della società e di noi stessi, nella speranza di rianimare (letteralmente) il dialogo su quello che è il nostro prossimo avvenire.
L'orizzonte infatti è la società del 2050.
Cinicamente me ne sono già tirata fuori. Ma da essere umano non posso rimanere indifferente a quello che sarà dell'umanità nel suo complesso. Avverto una parte di responsabilità e doveri da assolvere.

Il libro è diviso in cinque macro temi, ognuno dei quali si prefissa di stimolare un dibattito personale e non solo su diversi capitoli, per un totale di 21 lezioni.

A) La sfida tecnologica.
È questa la parte che mi ha incuriosito maggiormente.
In un mondo come il nostro la vera censura non è togliere informazioni, ma sommergerci di queste. A tal punto che se non sviluppiamo un certo senso critico, se non studiamo e se non pensiamo, affoghiamo tra false notizie e presunte tali. La verità si allontana da noi e non siamo più in grado di riconoscerla.

Lezione 1. Delusione.
Eliminando le dittature comuniste e fasciste, pensavamo di aver raggiunto la felicità con una politica liberale.
Ma abbiamo perso i valori iniziali che ci hanno permesso di conquistarla, e oggi non crediamo più in essi.
Preferiamo narrazioni più facili, più vicini al nostro mondo.

Lezione 2. Lavoro.
La lezione più dolorosa. Siamo alle prese con una nuova rivoluzione tecnologica di cui non comprendiamo la portata: l’intelligenza artificiale.
Più invasiva dell'automazione delle macchine della Rivoluzione Industriale, l'IA che non comprendiamo sta sostituendo gli esseri umani.
E se da un lato a scapito di alcune professioni, ne nasceranno altre, è altresì vero che ci sarà una classe di persone che non saranno in grado di mantenere il ritmo della trasformazione, non sapranno "rivendersi" continuamente nel mondo del lavoro e andranno a rimpolpare le fila della "classe inutile" con disagi sociali di importante impatto. (Ne so qualcosa.)

Lezione 3. Libertà.
Non siamo realmente consapevoli dell'importanza delle nostre emozioni, dei nostri gusti, delle nostre scelte. C'è qualcuno invece, che avidamente ci osserva, elabora algoritmi e prende decisioni al nostro posto.
Un esempio banale: affidiamo a Google la decisione di selezionare per noi i link più...
Già, "più" cosa? Più importanti? Più belli? Più bravi?
Non lo sappiamo, non ci interroghiamo nemmeno su quel "più". Ma ciecamente consultiamo i link presenti nella prima pagina dei suggerimenti.
 Ecco perché rischiamo una dittatura digitale. Non macchine combattenti che ci vogliono sterminare. Peggio: macchine calcolatrici che scelgono per noi che libri leggere, che musica ascoltare, cosa indossare, quale cibo mangiare, qual è il canone di bellezza da seguire, chi amare, chi votare.
Serve aggiungere altro?

Lezione 4.Uguaglianza.
Lo so che detta così fa paura, ma un simile potere nelle mani sbagliate ci ridurrà ad un mondo di persone tutte uguali gestite da un gruppo ristretto di super-potenti.


B) La sfida politica.
A livello mondiale se penso agli elementi che rappresentano la classe politica inorridisco.
Ma Harari ci spinge a riflettere su interessanti situazioni attualissime e che non si può più ignorare.

5. Comunità.
Siamo sempre connessi e pensiamo di essere circondati da amici virtuali, che chiamiamo "follower". Abbiamo avuto il buongusto di non chiamarli "friend". Ma nei fatti c'è molta confusione. Forse sarebbe bello se i social avessero un orario di apertura/chiusura. In questo modo inizieremmo a comprendere l'abuso e la confusione nella quale stiamo vivendo.

6. Civilizzazione.
 Una cosa positiva è che finalmente le razze non esistono più; andrebbero eliminati i razzisti ma è un'altra storia.
Quello che è evidente è che le sfumature tra persone che vivono in diversi continenti, sono decisamente poche. (E qui mi vengono in mente le descrizioni di Terzani.)
Questa piallatura ha naturalmente dei risvolti in termini di identità.

7. Nazionalismo.
 E se continuiamo a riconoscerci e stringerci sotto un pezzo di stoffa, dobbiamo ammettere che le nostre azioni/reazioni sono interconnesse a livello globale.
E i problemi del mondo appartengono a tutti. Le alluvioni, le piogge torrenziali, la siccità, gli incendi e la connessa perdita di superficie boscosa sono problemi che riguardano tutti.

8. Religione.
In questo mercato colorato e urlante in cui si è trasformato il nostro pianeta. le religioni rimangono ancorate e ferme nelle proprie tradizioni.
Dividono e fanno morti, riscaldano i cuori e accomunano genti che non sempre comprendono ciò che viene loro detto. E lo dimostra la sempre crescente violenza e avidità umana.

9. Immigrazione. 
Questa è una lezione molto importante.
Nessuno si propone di risolvere una questione così importante. Ma forse si potrebbe pensare ad un accoglienza responsabile da parte di chi accoglie e chi viene accolto. L'immigrato che  abbandona la propria cultura d’origine, sembra più facile da accogliere. Ci si sta spostando dal razzismo al "culturismo". 
Bisogna prenderne atto. Studiare per poter comprendere.

Mi sto allungando molto cercherò di essere più sintetica:

C) Disperazione e speranza
Il quadro non è roseo, ma non c'è da disperare.
Bisogna rimanere saldi ai valori laici senza lasciarsi ingannare dalla facilità di alcuni messaggi.
Siamo noi a doverci costruire. Non dobbiamo accettare i vestiti che ci vengono forniti.
La libertà, la compassione, l'uguaglianza, la verità, la responsabilità, il coraggio: in questo bisogna credere, questo bisogna costruire.

10. Terrorismo.
Fa più rumore del dovuto. Questa la sua forza: far paura pur essendo poca roba. Uccide più una alluvione di una bomba terroristica. Unica eccezione l'attentato dell'11 settembre. Non dobbiamo cedere alla paura. Dobbiamo riconoscere le ombre e le reali dimensioni del corpo che le proietta.

11. Guerra.
C'è sempre qualcuno pronto a fare a gara a chi ha la "bomba più grossa". Mai sottovalutare la stupidità umana e la sua arroganza. E la mancanza di memoria. Ecco cosa sta accadendo in Palestina, in Ucraina, in Siria e in tantissime parti del mondo. 

12. Umiltà.
Sembra banale ma dovremmo ridimensionarci tutti. Siamo un'unica gente. Inutile sentirsi superiori agli altri. Nessuno lo è.

13. Dio.
Non è pregando o credendo in un dio qualsiasi che si diventa automaticamente migliori. Non si riceve una patente di eticità aderendo ad una fede religiosa. E lo abbiamo visto anche nel passato. Bruciare le streghe, le crociate, le guerre sante hanno portato stragi e violenza. Che c'è di eccelso in questo?

14. Laicità.
Sembra la strada da perseguire. Ma sempre con rispetto e attenzione.


D) La verità
Abbiamo un cervello usiamolo!

15. Ignoranza.
Siamo la prima società ad avere accesso illimitato e perpetuo a biblioteche, ricerche scientifiche e studi vari. Eppure la fonte preferita rimane "mio cugino su Facebook".
Direi che su questo c'è molto da riflettere.

16. Giustizia. 
Non è una dea bendata. Si basa su leggi scritte e sulla valutazione degli eventi.
Altrimenti sarebbero opinioni.

17. Post-verità. 
Inizialmente potere e verità possono sembrarci vicine, ma ad un certo punto il potere prenderà una strada diversa e vorrà crearsi una verità tutta sua. Per questo bisogna essere vigili.

18. Fantascienza. 
Questa lezione mi è piaciuta moltissimo. Si analizzano perfino delle scene di film Disney e dei libri per aiutarci a capire che certi panorami non sono così impossibili come sembrano.
Non voglio essere un burattino.
Voglio essere una persona che riflette. Con una coscienza ben distinta dall'intelligenza.
Voglio essere un io pensante ed un io che sente.


E) La resilienza
Siamo alla fine del viaggio. Qui inizia a comparire un barlume di speranza.
Non c'è un insegnamento o una linea da seguire. Ma c'è un invito. 
Il mondo è cambiato e non è più quello che ci ha raccontato il fascismo o il comunismo, o la religione. Dobbiamo comprendere che ci sono nuove narrazioni che stanno cercando di affermarsi. Ma non è detto che ve ne sia una valida. E magari non ve ne sarà mai.
Non lo sappiamo e allora:

19. Istruzione.
Evolviamoci. Non possiamo accontentarci di un sistema nozionistico di istruzione. Dobbiamo fornire strumenti diversi. Aiutare alla riflessione, alla consapevolezza, al pensiero libero.
Non è facile. Ma dobbiamo provarci. Oggi possiamo contare su una sorta di conoscenza collettiva. Sappiamo meno di ciò che crediamo. Perché tanto basta controllare su Google ed ecco tutte le risposte. E allora impariamo a mettere insieme i pezzi. A riconoscere gli schemi del potere, del commercio. A comprendere cosa vogliamo fare della nostra vita, a comprendere chi siamo veramente.

20. Significato.
Nel momento in cui racconto un'esperienza, l'esperienza muta.
LA finzione non è così distante da noi. La rappresentazione della realtà non è essa stessa realtà.
Questo dobbiamo imparare a capire.
I sentimenti vanno vissuti. Una emoticon con un bacio, non è un bacio vero.

21. Meditazione. 
Possiamo scegliere.
Per il momento è ancora possibile.
Cerchiamo di non darlo per scontato e di rimanere vigili su questo e sul mondo che ci circonda.
Una lezione importantissima che mi ha aiutato a comprendere che accade a tutti di perdersi tra i propri pensieri e i mille impegni; ma che ci si può educare e cambiare.
Si parte da piccole cose, si impara a tenere a bada la mente.
Pensare solo al respiro che entra e che esce, per avere il controllo, per capire cosa è vero e cosa no.


Un bel libro.
Una lettura lenta e da accompagnare con cioccolato e meditazioni.
Ho scritto tanti appunti.
E sono sicura di non aver colto completamente il valore di ogni lezione.
Ma qualcosa mi ha lasciato dentro.
E allora lo inserisco tra i libri che mi hanno fatto crescere.

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