lunedì 13 marzo 2023

Il Cacciatore di Draghi - JRR Tolkien

Aegidus de Hammo era un uomo che viveva nel bel mezzo dell’isola della Britannia.
Il suo nome completo era Aegidus Ahenobarbus Julius Agricola de Hammo, perché in quell’epoca, molto tempo fa, quando quest’isola era ancora felicemente divisa in molti regni, le persone erano dotate di nomi altisonanti.
Allora c’era più tempo, e c’era meno gente…


Caro Blog,
ogni tanto è bene ricordarsi che nel nostro cuore alberga un bambino che va accudito e coccolato.
Ecco perché cerco sempre di non dimenticare di inserire, tra le mie letture, i racconti.
Grande però il mio stupore nel leggere che questa non è una storia per bambini, e infatti non stiamo leggendo qualcosa di simile allo Hobbit. Ci sentiamo quasi alle prese con la Chanson de Roland.
Questo breve racconto nasce da un momento di raccoglimento familiare, ma il Professore lo scrisse e lo presentò ad un pubblico di adulti letterati. E se i dubbi dell'editore furono parecchi, dobbiamo ammettere che quello dei lettori che amano Tolkien non esistono.

La famiglia Tolkien è alle prese con un piacevole picnic. Si mangia, si respira l'aria pulita della campagna inglese. All'improvviso un acquazzone costringe tutti a scappare e a rifugiarsi in attesa che spiova. Per fortuna c'è Papà Tolkien con loro. Che inizia a raccontare una storia simpatica e allegra.
L'idea del contadino amante delle sue abitudini, costretto dalle circostanze a dar la caccia a un drago rimane nella mente dello scrittore. Che decide di metterla per iscritto.
Naturalmente subirà rimaneggiamenti e nella formula scritta sarà più pulita e ordinata. Perfino la cavalla avrà un nome. E non mancheranno le battute sagaci e divertenti.
Inoltre Tolkien ci racconta che la sua storia ha come fonte un’antica cronaca in Latino contenente il resoconto delle origini del Piccolo Regno.
Così facendo non ha bisogno di specificare coordinate temporali o spaziali: siamo in un mondo metastorico. L'atmosfera è quello della fiaba ma non è privo di dettagli moderni.
Così giganti e draghi convivono con schioppi e preti senza che nessun elemento stoni con l'altro.
Sembra di avere a che fare con un Don Chisciotte dall'animo Baggins!

La comparsa sulla scena di una spada magica e la presenza di nobili, beh quasi nobili, cavalieri ci riporta alle canzoni medioevali, ai tempi dei cavalieri erranti, al mito di re Artù ma...senza la stessa epicità, ma con una buona dose di sorrisi.
Un re in verità c'è, ma nulla a che vedere con le gesta di Carlo Magno.

Allora era proprio una schioppettata – disse quello, grattandosi la testa. – Pensare che l’avevo presa per un tafano! 

Un libro diverso da quello che ci si può aspettare da Tolkien, ma a me è piaciuto.
I draghi sono sempre i soliti! Mai fidarsi di un drago! Mai!
Inoltre il testo è arricchito dalle illustrazioni di Pauline Baynes che come disse Tolkien:

Sono molto più che illustrazioni, sono un'esposizione parallela del tema. Le ho mostrate ai miei amici, e il loro educato commento è stato che riducono il mio testo a una didascalia dei disegni.

Che cosa sarebbe stato il mondo senza i fregi del Partenone, i racconti della colonna Traiana, il racconto sull'arazzo di Bayeux, l'Ultima Cena di Leonardo...
Non sono semplici immagini. Sono opere d'arte che si sono intrecciate con la nostra vita e la nostra storia umana. E se un album di vecchie foto aiuta a riconoscerci nei tratti dei nostri nonni bambini, dei genitori, le illustrazioni di un libro aiutano a riconoscere personaggi che diventano unici nel loro modo di vestire e nella posa assunta, amici che non dimenticheremo più e che continueranno a vivere nei nostri sogni.

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