giovedì 30 marzo 2023

Numero Zero - Umberto Eco

Mi è capitato tra le mani, l'ho aperto e ho iniziato a leggerlo.
L'ho chiuso sull'ultima pagina.
Non ricordavo di averlo letto.
Semplicemente un capolavoro.
In quest'epoca di false credenze, in cui la censura opera non eliminando ma sommergendo il mondo con un numero spropositato di dati, questo libro ci ripropone il tema della manipolazione della verità, la creazione della notizia, di cui tutti siamo vittime e carnefici allo stesso modo.
Vittime quando passivamente accettiamo questo modus operandi; dando rilievo ad alcune notizie senza riflettere, obliterando altre che passano sullo sfondo con lo stesso ritmo dei tempi televisivi.
Carnefici quando non ci fermiamo a riflettere su quello che ci circonda.

Numero Zero è stato l'ultimo capolavoro di Umberto Eco.
Il suo libro più breve, che mi ha rapito e che non potevo smettere di leggere.
Se tutti i suoi scritti fanno questo effetto è bene che mi tenga alla larga.

Tornando ad oggi: il protagonista si chiama Colonna, è un fallito ed io lo adoro.
In realtà si definisce Lui così perché:
non ha mai terminato l'università,
la moglie lo ha mollato reputandolo un perdente,
non riesce ad avere un lavoro che si possa definire tale.
Il tempo passa. Ha quasi cinquant'anni. Si sente uno zero.
Ma la verità è un'altra: Colonna è una persona colta, non ha bisogno di un titolo che lo certifichi, è sensibile, un uomo ironico e intelligente.
Che avrà il suo riscatto dalla vita.
Ed io leggendo la sua storia ho pensato: finalmente un po' di giustizia!

I perdenti, come gli autodidatti, hanno sempre conoscenze più vaste dei vincenti, se vuoi vincere devi sapere una cosa sola e non perdere tempo a saperle tutte, il piacere dell'erudizione è riservato ai perdenti.
Più cose uno sa, più le cose non gli sono andate per il verso giusto.

La storia è ricca di personaggi interessanti.
Come interessante è Maia. Un'altra creatura atipica, i cui pensieri mi hanno fatto sentire di una pochezza incredibile.
Di cosa è piena la mia testa ultimamente? Di cattivi pensieri.
E il mio cuore? Di storie inventate e nebulose.
Sono un'inutile cartonato in una vita tecnologica.

p.s. A proposito di tecnologia...
Hai sentito della lettera aperta firmata da scienziati e manager sull'IA?
La mia ghianda ha lavorato bene facendomi leggere recentemente il libro di Yuval Noah Harari!
E il mio pensiero è allineato con le parole di Harari. Di uno come Elon Musk e la sua cricca non mi fido. E sorvolando sulle simpatie o antipatie, volendo provare a elaborare un pensiero oggettivo, l'allarmismo non ha mai portato a niente.
Ci vogliono gli studi! Ma nessuno vuole gente informata, è preferibile avere una massa di gente spaventata che diventa facilmente manipolabile.

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