Non accadeva da tanto tempo, eppure eccolo lì.
Mentre scrivo, Immy è vicino al monitor che osserva le mie dita cliccare i tasti.
Ora ci prova anche lui:
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Interessante... anche se non credo mi sia chiaro ciò che ha scritto saltando sulla tastiera! ^__^
Caro Blog,
questo sciocco prologo mi ha aiutato a descriverti la mia attuale situazione mentale.
Mi sento così triste e sola che ho dovuto chiedere a Immy di starmi vicino.
Ho perfino ripreso a torturarmi le mani e a mordermi le labbra, col risultato che sono nuovamente piena di tagli e fastidiose ferite.
Ma c'è Immy con me, posso vivere ancora un po'.
Ho letto un messaggio su un blog, stupendo! (Ti scrivo qui il link: https://storiadiunanimo.wordpress.com/2023/03/29/grazie-signore/ )
L'ho scoperto su Twitter e mi è piaciuto tanto, mi ha fatto sentire meno sola.
Quel dire "sono stanca di tutto" per spiegare che a volte non siamo capaci nemmeno di usare le parole giuste per descrivere il tipo di stanchezza che ci schiaccia, mi è parso una carezza.
So di non essere l'unica al mondo a stare male.
Ma sono anni ormai che non trovo più un motivo per stare bene, che mi chiedo sempre e solo che ci sto a fare ancora qui?
Mi sono perfino ritrovata a pregare per la mia morte.
E se qualcuno ci ascolta immagino di dovergli delle scuse, di dovermi pentire per questa preghiera.
L'aver letto "Il codice dell'anima" ha peggiorato la mia situazione.
Alle domande: cosa ti piace, quale attività ti viene naturale, quando ti senti veramente te stesso, cosa ti piaceva fare durante gli anni dell'infanzia?
Rispondo, se proprio devo farlo, in un modo imbarazzante: leggere.
Non so fare altro. Mi piace solo quello. Leggere e fotografare il mare. Se penso a me stessa da bambina, mi rivedo seduta a terra con le gambe incrociate e il volume de I Racconta Storie, in grembo.
Se come sostiene Hillman faccio parte di un tutto chiamato Universo, ammetterai anche tu che il mio contributo alla sua crescita è veramente ridicolo.
Non ho potenzialità da sviluppare.
Ci penso e ripenso: non sono buona a nulla.
Ho paura di sbagliare, mi vergogno della mia incapacità, lo ammetto, ma nel mio caso siamo oltre il fallimento.
Mi sento sbagliata anche con le persone.
Mi sento un errore umano, un aborto, mentre sono per strada, in auto, al supermercato o semplicemente in compagnia di qualche parente che ancora mi sopporta.
E vorrei solo sparire e rinchiudermi in camera mia.
Non ho mai potuto realizzare un sogno. Anche piccolo.
Levarmi uno sfizio stupido.
Potermi dire: ehi, ora mi compro una bicicletta elettrica! Cose così.
Sono un errore nel sistema.
Spero che presto se ne accorgano e mi cancellino.
Sono stata molto male oggi, caro Blog.
Ho l'anima piena di ferite aperte, che non accennano a rimarginarsi anche se non ci penso, anche se sono diventata bravissima a nasconderle.
Le fuoriuscite sono copiose.
Si stanno portando via tutta la mia linfa vitale.
Ne è rimasta proprio poca.
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