"A noi nobili della Transilvania non piace pensare
A Londra, nel 1897, si teneva oggi una lettura pubblica della nuova novella di Bram Stoker intitolata Dracula.
Una storia mozzafiato.
Nel mio immaginario quello di Stoker è il Vampiro, il Non-morto per antonomasia.
Così come quello di Coppola è l'unico film valido sul Conte.
Ne parlo perché in questo romanzo ci sono io e perché oggi ho conosciuto Persona.
È stata un'illuminazione: presento Persona.
Immagino Ea avvicinare l'orecchio al suo cuore e sentire suonare questa musica.
Lo vedo mentre le note prendono corpo.
Sento la sua inquietudine, irrequietezza ma anche la sua profonda sensibilità.
Non sono capace di comunicare con Lui, non so parlare la sua lingua. Però sono riuscita a vederlo, a sentirlo.
Le lacrime rigano le mie guance e non ne capisco la ragione.
Quando c'è Lui il tempo mi sembra sospeso.
Mi sento come quegli animali che istintivamente si fidano, non sanno perché, non lo capiscono, ma si avvicinano.
Sei di un mondo lontanissimo, inarrivabile per me.
Ma quando per un qualche miracolo riesco a sfiorarti, io mi sento felice.
Io invece sono nell'atmosfera gotica della Londra che ospita Dracula.
E nel modo narrativo scelto da Stoker: lettere, diari e racconti personali dei vari personaggi coinvolti; in particolare gli scritti di Jonathan Harker.
Il protagonista indiscusso è il Conte.
Un antieroe che rompe con gli schemi classici del romanzo vittoriano.
Uno straniero, che ha abitudini e modi di essere diversi.
Un uomo lontano e antico.
Affascinante e trasgressivo, incarna l'inesprimibile.
"Da qualche parte, sbucando dall'ombra, mi è sembrato di veder apparire
"Tenete sempre a mente che il riso che bussa alla vostra porta
"Abbi pietà di me, buon Dio!
"L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova... il vero amore."
che le nostre ossa riposino fra quelle dei comuni mortali.
Non cerco allegrezza né letizia, né la luminosa voluttà del sole o delle acque chiare che tanto piacciono ai giovani e agli spensierati.
Non sono più giovane, e il mio cuore dopo gravosi anni di lutto per i miei morti non è incline all'allegria.
Inoltre, le mura del mio castello sono diroccate; molto sono le ombre e il vento soffia freddo fra le merlature e i battenti.
Amo la semi-oscurità e le ombre e restare solo con i miei pensieri quando è possibile."
A Londra, nel 1897, si teneva oggi una lettura pubblica della nuova novella di Bram Stoker intitolata Dracula.
Una storia mozzafiato.
Nel mio immaginario quello di Stoker è il Vampiro, il Non-morto per antonomasia.
Così come quello di Coppola è l'unico film valido sul Conte.
Ne parlo perché in questo romanzo ci sono io e perché oggi ho conosciuto Persona.
È stata un'illuminazione: presento Persona.
Immagino Ea avvicinare l'orecchio al suo cuore e sentire suonare questa musica.
Lo vedo mentre le note prendono corpo.
Sento la sua inquietudine, irrequietezza ma anche la sua profonda sensibilità.
Non sono capace di comunicare con Lui, non so parlare la sua lingua. Però sono riuscita a vederlo, a sentirlo.
Le lacrime rigano le mie guance e non ne capisco la ragione.
Quando c'è Lui il tempo mi sembra sospeso.
Mi sento come quegli animali che istintivamente si fidano, non sanno perché, non lo capiscono, ma si avvicinano.
Sei di un mondo lontanissimo, inarrivabile per me.
Ma quando per un qualche miracolo riesco a sfiorarti, io mi sento felice.
Io invece sono nell'atmosfera gotica della Londra che ospita Dracula.
E nel modo narrativo scelto da Stoker: lettere, diari e racconti personali dei vari personaggi coinvolti; in particolare gli scritti di Jonathan Harker.
Il protagonista indiscusso è il Conte.
Un antieroe che rompe con gli schemi classici del romanzo vittoriano.
Uno straniero, che ha abitudini e modi di essere diversi.
Un uomo lontano e antico.
Affascinante e trasgressivo, incarna l'inesprimibile.
"Da qualche parte, sbucando dall'ombra, mi è sembrato di veder apparire
i lineamenti del malefico viso del Conte, il naso affilato,
gli occhi iniettati di sangue, le labbra rosse, l'orribile pallore."
Per il suo Protagonista, Stoker si ispirò al Principe Vlad III di Valacchia, appartenente alla dinastia Dracul, noto per la crudeltà riservata ai suoi nemici che usava far impalare.
Tanta crudeltà fu naturalmente accostata al vampirismo.
e chiede:"posso entrare?" non è vero riso. no!
Il riso è un re e va e viene quando e come gli pare.
Lui non chiede a nessuno, lui non sceglie il momento più adatto."
Stasera sono stanca. Ho provato un'emozione così forte oggi da sentirmi mancare.
Lo so non è normale, ma ci sono dei momenti in cui il mio sentire è palpabile, è pieno.
Sento così viva, così vicina la presenza di Lui che squassa la mia anima.
E il mio corpo non regge l'urto.
Quando Lui è così vicino, l'amore, l'energia che sprigiona il mio spirito straripa, va oltre il mio corpo, invade tutto.
Dammi la calma, perché la follia è in agguato ovunque!"
Nel libro c'è una figura femminile molto bella: Mina.
Mina non è solo futura sposa; ha un lavoro, pensa, scrive.
Ha una bellissima amicizia con Lucy. Forse per questo motivo Dracula nello scatenare la sua vendetta, la travolgerà. Sono legata alla figura di Mina perché, in un certo senso, ha dato un volto al mio vampiro, quando giocavo di ruolo.
Il film di Coppola si discosta per alcuni aspetti dal libro.
Introduce nella trama uno sfondo sensuale che tra le pagine non ci sono.
Però ci sono delle citazioni che, oggi, ho bisogno di ricordare e dedicare.
Ci si può innamorare continuamente, ogni giorno, di qualunque cosa: un'idea, un paesaggio, un lavoro, un animale, una donna, un uomo, di tutto questo e di niente.
Ma l'Amore...
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