venerdì 1 maggio 2020

Cinquantatreesimo giorno - Primo Maggio

il Crocifisso: Non è la grammatica che conta, ma il cuore!

Oggi è la Festa dei Lavoratori. Poco cambia, perché siamo tutti in quarantena. Ancora per poco. Da lunedì torneremo a non essere tutti uguali. La mia solitudine tornerà ad essere mia, solo mia. Molti torneranno a lamentarsi per l'incombenze del quotidiano. Molti, questi sì a ragione, si lamenteranno per la sorte avversa.
1908: nasceva Giovannino Guareschi. Uno degli scrittori italiani più tradotto nel mondo. 
Ha donato al mondo un capolavoro di nome Don Camillo.
Ironico: nasce oggi il padre di Peppone, che per lungo tempo ha incarnato, nella mia testa bambina, l'immagine del vero sindacalista. 

Don Camillo: Ha del talento quel bambino. [Guardando il disegno della piazza del paese donatogli da Peppone e realizzato da suo figlio]
Peppone: Eh...
Don Camillo: Davvero... Peccato che abbia un padre così.
Peppone: Eh?
Don Camillo: Ma insomma che Dio glielo conservi.
Peppone: E che conservi anche voi...


In un certo senso queste battute hanno fatto parte del sottofondo nel quale sono cresciuta.
Mentre scrivo, in TV seguo un film che ha come protagonista l'On. Giuseppe Di Vittorio. Un altro sindacalista, reale, non di carta.
Uno di quegli uomini che ha dato dignità e senso al titolo di "onorevole".
Come disse qualcuno, il vero problema è quando il Bene resta immobile mentre il Male dilaga.

Sicuramente persone perbene sopravvivono anche al giorno d'oggi.
Ma sembra che i pagliacci e gli sciacalli urlino di più ed offuschino tutto.
Temo per la mia Patria. 
Oggi mi sono presa della "fascista", perché ho detto che la grandezza di una persona è testata dal numero di nemici che ha. 
Superficialità mia, me ne rendo conto. Ma credo fermamente che se una persona vuole, vede male ovunque e travisa tutto.
Riconosco di essere rimasta colpita dai commenti. Ma se ti esponi, può capitare che qualcuno ti insulti o ti contesti.
Ovviamente non ho alimentato la polemica. Non ho replicato.

Chissà quanto poco chiari devono essere anche questi miei post. 
Le persone si conoscono guardandosi negli occhi.
L'ho capito molto, molto tardi.

Persona è parte della mia anima. E sarà così per tutta la vita.
Ma avevo ragione quando ho deciso di lasciarlo andare.
Non avrebbe mai accettato di conoscermi veramente.
E senza maschere ho perso il mio ruolo di buffone.
Non sono niente. Un guscio vuoto.

Finito anche questo giorno. Lunedì si avvicina.

p.s. Benvenuto Maggio.

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