mercoledì 6 maggio 2020

L'Interpretazione dei Sogni - Sigmund Freud

“Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza,
come nel momento in cui amiamo.”

Non è uno di quelli che nella mia mente si inserisce tra i simpatici, ma oggi voglio ricordare Sigmund Freud nel giorno della sua nascita.
Sono le 22.24 sono stanca e non so di cosa parlare.
Ci riprovo più tardi.

Ore 02.02
Ho avuto la mia buonanotte e sono semplicemente felice.
Anche se tempo fa mia madre fece un sogno strano con me protagonista. Credo che sia da collegare alla sua paura di perdermi. E mi dispiace molto sapere che è così preoccupata. Ma sento che per me è il momento di non avere paura e uscire dalla mia zona di confort.
Ma tornando allo zio Freud che ho letteralmente abbandonato e visto che mi è venuto in mente il sogno di Mater, mi sembra il momento giusto per parlare di lui.
Di lui tutti sanno tutto, ma lo studio più affascinante, di cui fu pioniere è quello sui sogni che egli intese come via regia verso l’inconscio. Dava molta importanza al mondo onirico e pare che da giovane avesse l'abitudine di segnare tutti i suoi sogni. Ne parlai tempo fa a proposito del libri di Pennac (la Legge del Sognatore) io non sogno, o meglio non ricordo mai niente. Solo a volte. In passato invece anch'io avevo un quadernetto dei sogni. Magari è tutta una questione di abitudine, di educazione al ricordo, chissà.
Resta che l'argomento è affascinante e non stanca mai. Ha sedotto l'uomo dai primordi. E al genio freudiano dobbiamo l'aver dato dignità ad un mondo che spesso si rischia di lasciare in mano a ciarlatani e approfittatori.

La scienza oggi ci ha spiegato che durante il sonno il nostro cervello non si ferma. Anzi, il sogno è proprio il prodotto dell'attività mentale che si realizza mentre la nostra coscienza è a riposo...più o meno.
Il prodotto, il sogno, non è lo stesso per tutti. Solitamente è fatto di immagini, che possono avere o meno un filo narrativo coerente; a volte può essere coinvolto tutto l'io emotivo del sognatore, e così ci si può risvegliare in lacrime o felici. Mediamente sogniamo due ore per notte, e ogni elaborazione dura venti-venticinque minuti. A quanto pare i sogni della fase REM sono quelli che si ricordano con maggiore frequenza. Ma si sogna anche nella fase NREM (non REM).

Cosa diceva dunque Freud a proposito dei sogni: essi hanno in sé un contenuto manifesto ed uno latente. Il primo si riferisce alle immagini vere e proprie che il sognatore racconta al risveglio, il secondo si riferisce a ciò che bisogna svelare, vedere, insomma, interpretare.
Il primo è un simbolo, il secondo è il suo significato.
Per estrapolarlo bisogna avvalersi di alcune leggi interpretative da lui stesso formulate.
Vediamo in breve quali sono:
  1. Condensazione: un'immagine del sogno può riunire insieme vari pensieri e ricordi.
  2. Spostamento: il sentimento che il sognatore porta in sé e quindi trasmette al sogno, si rivolge ad un oggetto differente da quello che lo aveva provocato.
  3. Drammatizzazione: le emozioni sono dense e movimentate nel sogno.
  4. Simbolizzazione: l'inconscio usa dei simboli propri per tradurre i pensieri e le emozioni.
  5. Rielaborazione secondaria: è il momento del risveglio, questa volta è la coscienza che si riappropria dei suoi spazi e ostacola il ricordo della trama del sogno.
Il sogno è un desiderio mascherato, che in questo modo riesce a sfuggire alla censura del Super-io sognante; è sempre collegato a un fatto emotivo dei primi anni dell'infanzia, depositato nell'inconscio.

In realtà altri studi hanno dimostrato che non è così, che i sogni non sono così raffinati. Non tutti sono portatori di significati o desideri repressi. A volte sono semplici impulsi neuronali.

Nello stesso capitolo dei sogni dovremmo inserire un paragrafo per gli incubi.
Dal latino incubare, "giacere sopra", nella tradizione romana l'incubo era immaginato come una creatura malefica di aspetto maschile che giaceva sui dormienti, dando loro un senso di soffocamento. (A tal proposito, credo che a tutti venga in mente il quadro dello svizzero Johann Heinruch Füssli, Incubo. Niente come quest'opera richiama alla mente ciò di cui si sta parlando! E il post che ho richiamato è molto interessante. Anche il post della cara Wikipedia merita una lettura: Incubo2.)
Secondo i professionisti, sarebbero espressioni dell'incapacità di gestire alcune situazioni della vita reale.

Infine, last but not least, mi permetto un riferimento ai sogni premonitori.
C'è gente che ha queste capacità soprannaturali? Alcuni raccontano di morti che appaiono loro in sogno per portare notizie e previsioni. 
Liberi o meno di crederci. 
Però vale la pena ricordare che l'illustre dottor Gustav Jung sosteneva di essere un sensitivo e a suo modo di interpretare la faccenda, i fenomeni paranormali erano da intendersi segnali dell'inconscio collettivo, esattamente come i sogni erano segnali proveniente dall'inconscio individuale.

La magia oggi è demonizzata proprio per la presenza dei ciarlatani/truffatori di cui accennavamo - "accenavamo" ma chi? Io e le mie me stesse - prima.
Ma non si dovrebbe dimenticare che quando la Scienza non era stata ancora inventata, la Magia camminava sulla Terra e si fondeva con la vita in perfetta armonia.
Si guardava al cielo e si seguiva il ciclo della Natura per risolvere i problemi della vita comune, ma anche per sondare le profondità dei significati dell'Esistenza.

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