"Forse tutti noi saremmo in grado di volare
se fossimo assolutamente certi della nostra capacità
di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter."
Oggi è il compleanno del papà di Peter, il bambino che non voleva diventare grande, e come dargli torto!
Il film Neverland è per me semplicemente bellissimo, e racconta esattamente come è nata questa bellissima storia. Ma soprattutto, racconta di come un incontro può cambiare l'esistenza.
Un giorno, mentre era seduto su una panchina ad Hyde Park, nei giardini di Kensington, in compagnia del suo cane Porthos, Barrie conosce i cinque figli dei coniugi Sylvia e Arthur Davies: George, Jack, Peter, Michael e Nicholas. Sarà un'amicizia bellissima e di reciproco affetto.
Frequentare la famiglia Davies gli ispirerà innanzitutto una piece teatrale, rappresentata nel 1904 e poi il romanzo nel 1911: Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere o Peter Pan e Wendy.
Ad essere sinceri questo romanzo non mi sembra adatto ad un bambino, o almeno alla mia me-Bambina non lo avrei lasciato leggere.
Conservo ancora nel cuore l'immagine dell'Ombra inquietante che sghignazza malevola, nella versione Disney. E dopo averlo letto, non nascondo di aver provato pena per Peter e per tutti i bambini smarriti.
Ma oggi è stata una giornata molto bella e anche se non avevo voglia di scrivere sono qui a farlo. È stata liberata Silvia Romano, una bambina che ha deciso di dedicare la sua vita ai bambini più infelici e sfortunati. Un'italiana di cui essere fieri. Ed io sono emozionata e felice di aver appreso di questa notizia. Un miracolo di cui avevamo bisogno in questi giorni di polemiche infinite.
Cara Silvia ti dedico questa lettura: bentornata.
"Avere fede vuol dire avere le ali."
La bellezza di questo romanzo, secondo me, è nell'introspezione.
Peter non è un bambino comune, è un bambino che non vuole crescere.
Si circonda di amici che non sono proprio quelli di cui ti fideresti ad occhi chiusi.
Ma Peter è un bambino allegro, che sa volare, e guarda sempre le cose belle e il bello degli altri...be' fino a quando non se ne dimentica.
"È opinione comune che le fate sappiano un'infinità di cose."
Campanellino non è molto simpatica, diciamolo.
Però aiuta Peter. E nella vita non si incontrano solo persone piacevoli...
Direi che è un romanzo di formazione!!!
Un personaggio carino e nel quale ci si potrebbe identificare è quello di Wendy.
Wendy forse non conosce, ma sa fare tante cose. Ad esempio sa cucire e aiuta Peter con la sua ombra. Taluni hanno letto in questo gesto una rappresentazione del dramma vissuto dallo stesso Barrie.
"Quando arriviamo alla finestra è ormai scattata l'ora di chiusura.
Le sbarre di ferro si sono serrate per sempre."
Queste parole hanno un suono severo.
Sembra che si voglia chiudere le porte del proprio cuore alla fantasia, alla fanciullezza, all'innocenza.
Invece no, vuol dire solo che non si nega "il crescere", il mutarsi, il divenire.
A questo proposito mi piace ricordare una frase che sento appartenermi: per crescere non è necessario diventare adulti.
Non nego il mio fanciullino, la mia PiccolaMe.
Nego il mio essere Adulta.
Ma, mi dispiace caro Peter, nego anche l'essere per sempre uguali.
Sono a favore del mutamento.
Si può bloccare il tempo in quel momento della vita in cui si è “capaci di volare”.
Il corpo lasciamolo invecchiare, l'anima espandersi; coltiviamo la mente, ma lasciamo il cuore giovane.
Se riusciremo a farlo, l'avvicinarsi del tic tac del Coccodrillo non sarà più così spaventoso.
Penso a Persona. Mi manca. Chissà cosa starà facendo.
Lui è il mio Peter Pan.
Il mio mondo lontano, inarrivabile.
La mia Isola Che Non C'è.
Forse ha ragione Peter,
crescendo si perde l’innocenza e la spensieratezza che contraddistinguono i bambini, si smette di volare e sconfiggere i pirati. Forse significa vivere in un mondo doloroso e disilluso dove non esiste il "e vissero per sempre felici e contenti".
Ma crescendo si può conoscere l'Amore, quello vero, quello puro, quello che arde ma non consuma, quello che move il sole e l'altre stelle.
E allora caro Peter, si può crescere.
E quando incontriamo l'Amore riprendiamo a volare, a essere felici, a ridere...
"Quando il primo bambino rise per la prima volta,
la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che
si sparpagliarono qua e là."
p.s. Non entrate mai, mai, MAI in un giardino oltre l'orario di chiusura. Non si sa mai quando le fate hanno fissato la loro festa.
se fossimo assolutamente certi della nostra capacità
di farlo come l'ebbe, quella sera, il coraggioso Peter."
Oggi è il compleanno del papà di Peter, il bambino che non voleva diventare grande, e come dargli torto!
Il film Neverland è per me semplicemente bellissimo, e racconta esattamente come è nata questa bellissima storia. Ma soprattutto, racconta di come un incontro può cambiare l'esistenza.
Un giorno, mentre era seduto su una panchina ad Hyde Park, nei giardini di Kensington, in compagnia del suo cane Porthos, Barrie conosce i cinque figli dei coniugi Sylvia e Arthur Davies: George, Jack, Peter, Michael e Nicholas. Sarà un'amicizia bellissima e di reciproco affetto.
Frequentare la famiglia Davies gli ispirerà innanzitutto una piece teatrale, rappresentata nel 1904 e poi il romanzo nel 1911: Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere o Peter Pan e Wendy.
Ad essere sinceri questo romanzo non mi sembra adatto ad un bambino, o almeno alla mia me-Bambina non lo avrei lasciato leggere.
Conservo ancora nel cuore l'immagine dell'Ombra inquietante che sghignazza malevola, nella versione Disney. E dopo averlo letto, non nascondo di aver provato pena per Peter e per tutti i bambini smarriti.
Ma oggi è stata una giornata molto bella e anche se non avevo voglia di scrivere sono qui a farlo. È stata liberata Silvia Romano, una bambina che ha deciso di dedicare la sua vita ai bambini più infelici e sfortunati. Un'italiana di cui essere fieri. Ed io sono emozionata e felice di aver appreso di questa notizia. Un miracolo di cui avevamo bisogno in questi giorni di polemiche infinite.
Cara Silvia ti dedico questa lettura: bentornata.
"Avere fede vuol dire avere le ali."
La bellezza di questo romanzo, secondo me, è nell'introspezione.
Peter non è un bambino comune, è un bambino che non vuole crescere.
Si circonda di amici che non sono proprio quelli di cui ti fideresti ad occhi chiusi.
Ma Peter è un bambino allegro, che sa volare, e guarda sempre le cose belle e il bello degli altri...be' fino a quando non se ne dimentica.
"È opinione comune che le fate sappiano un'infinità di cose."
Campanellino non è molto simpatica, diciamolo.
Però aiuta Peter. E nella vita non si incontrano solo persone piacevoli...
Direi che è un romanzo di formazione!!!
Un personaggio carino e nel quale ci si potrebbe identificare è quello di Wendy.
Wendy forse non conosce, ma sa fare tante cose. Ad esempio sa cucire e aiuta Peter con la sua ombra. Taluni hanno letto in questo gesto una rappresentazione del dramma vissuto dallo stesso Barrie.
Quando era ancora bambino, la sua famiglia su colpita da un grave lutto. La perdita del fratello maggiore avrebbe distrutto la povera madre. Ma Barrie in un certo senso si sostituirà al fratello scomparso, indossandone i vestiti, fischiando come lui.
Quindi il gesto di Wendy rappresenta il desiderio di unire e fondere David e Barrie.
Ma cosa importantissima, Wendy non dimentica come fa Peter.
Per lei il tempo scorre ed è prezioso.
Non nega la vita, anzi la sceglie e cresce...
"Quando arriviamo alla finestra è ormai scattata l'ora di chiusura.
Le sbarre di ferro si sono serrate per sempre."
Queste parole hanno un suono severo.
Sembra che si voglia chiudere le porte del proprio cuore alla fantasia, alla fanciullezza, all'innocenza.
Invece no, vuol dire solo che non si nega "il crescere", il mutarsi, il divenire.
A questo proposito mi piace ricordare una frase che sento appartenermi: per crescere non è necessario diventare adulti.
Non nego il mio fanciullino, la mia PiccolaMe.
Nego il mio essere Adulta.
Ma, mi dispiace caro Peter, nego anche l'essere per sempre uguali.
Sono a favore del mutamento.
Si può bloccare il tempo in quel momento della vita in cui si è “capaci di volare”.
Il corpo lasciamolo invecchiare, l'anima espandersi; coltiviamo la mente, ma lasciamo il cuore giovane.
Se riusciremo a farlo, l'avvicinarsi del tic tac del Coccodrillo non sarà più così spaventoso.
Penso a Persona. Mi manca. Chissà cosa starà facendo.
Lui è il mio Peter Pan.
Il mio mondo lontano, inarrivabile.
La mia Isola Che Non C'è.
Forse ha ragione Peter,
crescendo si perde l’innocenza e la spensieratezza che contraddistinguono i bambini, si smette di volare e sconfiggere i pirati. Forse significa vivere in un mondo doloroso e disilluso dove non esiste il "e vissero per sempre felici e contenti".
Ma crescendo si può conoscere l'Amore, quello vero, quello puro, quello che arde ma non consuma, quello che move il sole e l'altre stelle.
E allora caro Peter, si può crescere.
E quando incontriamo l'Amore riprendiamo a volare, a essere felici, a ridere...
"Quando il primo bambino rise per la prima volta,
la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che
si sparpagliarono qua e là."
p.s. Non entrate mai, mai, MAI in un giardino oltre l'orario di chiusura. Non si sa mai quando le fate hanno fissato la loro festa.
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