... davvero non mi basti mai.
Se potessi mi ritirerei in un'isola sperduta.
Abitanti 102, animali inclusi.
E vorrei vivere in una bella casetta con le pareti bianche e gli infissi azzurri alle finestre; ovviamente dovrebbe avere anche un bel giardino e un cancelletto in legno indicherebbe l'ingresso.
Ogni giorno farei una passeggiata lungo la spiaggia. Realizzerei piccole torri con le pietre. Mi siederei lungo la battigia ad ascoltare una storia narrata da Mare.
E converserei del tempo coi gabbiani.
Certo ci sarebbe da chiedersi di cosa mi nutrirei.
Farei dei lavoretti manuali e mi basterebbe veramente poco per vivere.
Qui invece, immersa nella mondanità della vita mi sento completamente fuori posto. Tutti parlano di soldi. Di oggetti da avere. Di cose da fare.
Se si esclude la possibilità di visitare mostre e musei, non mi interessa niente di ciò che c'è qui.
Vorrei solo riuscire a saziare questa perenne fame d'amore che mi assilla.
Sono stati tre giorni epici per me.
Tre giorni in cui in modo diverso, a tratti divino, ho parlato con Lui.
Ci sono momenti in cui lo sento profondamente.
E quando non c'è, il vuoto è più difficile da colmare e calmare.
È come chiedere a chi ha rivisto la luce dopo tanto tempo di ritornare al buio.
Crudele e ingiusto.
Vorrei tanto essere una persona diversa da quella che sono, anche fisicamente.
Non cambierebbe nulla probabilmente, ma almeno mi cullerei nell'illusione che le cose sarebbero potute essere diverse.
È una escalation di crudeltà.
Non mi basta mai.
Vorrei essere il suo cuscino.
O il suo telefonino, visto che so per certo che lo porta sempre con sé.
Vorrei essere il taschino interno della giacca, quello che sta proprio sul cuore.
Vorrei essere il paesaggio che accarezza con lo sguardo, la mattina.
Il primo caffè del giorno.
Vorrei essere il profumo che invade improvvisamente la stanza, per un attimo, quando in primavera si aprono le finestre.
Vorrei essere la brezza che gli spettina i capelli.
La strada che si percorre abitualmente per tornare a casa.
Lo spicchio di luna che si leva silenziosamente, in certe sere d'estate.
Vorrei essere il pensiero che disegna un sorriso sulle labbra.
Vorrei essere la notifica che dà un tuffo al cuore.
Vorrei essere l'ultimo bacio prima di addormentarsi.
Vorrei essere lì con te.
Se potessi mi ritirerei in un'isola sperduta.
Abitanti 102, animali inclusi.
E vorrei vivere in una bella casetta con le pareti bianche e gli infissi azzurri alle finestre; ovviamente dovrebbe avere anche un bel giardino e un cancelletto in legno indicherebbe l'ingresso.
Ogni giorno farei una passeggiata lungo la spiaggia. Realizzerei piccole torri con le pietre. Mi siederei lungo la battigia ad ascoltare una storia narrata da Mare.
E converserei del tempo coi gabbiani.
Certo ci sarebbe da chiedersi di cosa mi nutrirei.
Farei dei lavoretti manuali e mi basterebbe veramente poco per vivere.
Qui invece, immersa nella mondanità della vita mi sento completamente fuori posto. Tutti parlano di soldi. Di oggetti da avere. Di cose da fare.
Se si esclude la possibilità di visitare mostre e musei, non mi interessa niente di ciò che c'è qui.
Vorrei solo riuscire a saziare questa perenne fame d'amore che mi assilla.
Sono stati tre giorni epici per me.
Tre giorni in cui in modo diverso, a tratti divino, ho parlato con Lui.
Ci sono momenti in cui lo sento profondamente.
E quando non c'è, il vuoto è più difficile da colmare e calmare.
È come chiedere a chi ha rivisto la luce dopo tanto tempo di ritornare al buio.
Crudele e ingiusto.
Vorrei tanto essere una persona diversa da quella che sono, anche fisicamente.
Non cambierebbe nulla probabilmente, ma almeno mi cullerei nell'illusione che le cose sarebbero potute essere diverse.
È una escalation di crudeltà.
Non mi basta mai.
Vorrei essere il suo cuscino.
O il suo telefonino, visto che so per certo che lo porta sempre con sé.
Vorrei essere il taschino interno della giacca, quello che sta proprio sul cuore.
Vorrei essere il paesaggio che accarezza con lo sguardo, la mattina.
Il primo caffè del giorno.
Vorrei essere il profumo che invade improvvisamente la stanza, per un attimo, quando in primavera si aprono le finestre.
Vorrei essere la brezza che gli spettina i capelli.
La strada che si percorre abitualmente per tornare a casa.
Lo spicchio di luna che si leva silenziosamente, in certe sere d'estate.
Vorrei essere il pensiero che disegna un sorriso sulle labbra.
Vorrei essere la notifica che dà un tuffo al cuore.
Vorrei essere l'ultimo bacio prima di addormentarsi.
Vorrei essere lì con te.
Nessun commento:
Posta un commento
Questo è un posticino tranquillo, di pace.
Per favore usa toni gentili per esprimere le tue critiche, i tuoi commenti, i tuoi sentimenti.
Te ne sarò profondamente grata.
Per quanto piccolo, nessun atto di gentilezza è sprecato.
(Esopo)