martedì 31 maggio 2022

Walt Whitman

Se tardi a trovarmi, insisti,
se non ci sono in un posto,
cerca in un altro,
perché io son fermo da qualche parte ad aspettare te.”
versi tratti dalla poesia "Canto di me stesso"
(Walt Whitman)

31 Maggio 1819: Walt Whitman.
Il poeta del sogno americano, del "se lo puoi sognare lo puoi fare".
Naturalmente è una mia semplificazione. Il poeta del verso libero non si sarebbe mai lasciato incorniciare in frasi simili. Era un uomo che ha lottato per il suo pensiero, per la sua vita.
Walt Whitman mi fa pensare alla vastità delle praterie americane e alla forza delle cascate di acqua purissima.
Mi tornano in mente serie TV vecchissime come " I ragazzi della prateria" o "La signora del west".
A volte ho la sensazione che cambino i costumi, ma non gli sceneggiatori.
E che l'umanità sia intrappolata in un ruolo che non cambierà mai.

Ho finito il mio libro ma in questo momento mi sento così spezzata che non riesco a scrivere.
Le lettura però ha risvegliato in me un'antica domanda: perché nessuno mi ama?


Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato.

lunedì 30 maggio 2022

 Caro Bloggy,
parlare a volte, può aiutare.
Qualunque cosa accada sono tranquilla. Almeno per oggi.
Sono riuscita a fare un passo avanti nella mia crescita. Finalmente sto capendo che la vita è mia e ciò che faccio, alla fine, è per la mia salute mentale. Non posso sempre dipendere dagli umori altrui. Non posso ascoltare consigli, solo per rendere sereni gli altri. Devo rendere serena anche la mia anima.

E a proposito di anima, oggi è stata una giornata particolare. Ho visto farfalle ovunque. Perfino mentre guidavo, o vicino al portone della mia abitazione. Sai che per me sono messaggeri silenziosi. E ad un certo punto mi ha illuminato un'emozione unica. No, non siamo soli. Non ho più quella fede che muove le montagne. Ma continuo ad avvertire qualcosa oltre questa dimensione. Questo mondo che ci impone di essere sempre i primi, di essere produttivi, di essere pieni di cose da fare, di soldi da spendere. Accumula accumula. Ma cosa esattamente?
Non sbagliare amico mio, ciò che va accumulato e speso, è l'amore.
Sempre e solo amore. C'è qualcosa oltre questo mondo.

p.s. Voglio riprendere a pregare e ad ascoltare.
Quando mi capita di controllare se qualcuno legge questi miei scritti bislacchi, scopro con immensa sorpresa che qualcuno capita tra queste pagine. E a volte si trova in posti lontanissimi.
Una volta ho letto perfino: "Ucraina". Ho avvertito una stretta al cuore. Come se una coperta di dolcezza mi avesse avvolto.
Non so in che modo accada, ma se riesco a far distrarre qualcuno, se riesco a farlo sentire meno solo, ecco allora continuo. Insieme, magari ci facciamo forza.
Mi scuso per i deliri e le parole di stupida tristezza. Forse sono sembrate parole da ingrata.
Qui scrivo senza inibizioni. Se l'umore è nero traspare.
Sto cercando di migliorarmi.

Grazie Lettore sconosciuto,
in qualche modo ci facciamo compagnia. Spero tu sia sereno.
La vita è fatta di luci e ombre, per tutti. Ma ti auguro di vivere nella luce. E che poche e di breve periodo, siano le ombre che si allungano sulla tua esistenza.
Grazie di esserci.

Buonanotte.

domenica 29 maggio 2022

Una donna - parte I

Sapevo d'aver tentato di morire, sapevo che tutto si cambiava attorno a me, e ch'io avrei dovuto camminare ancora; vedevo ombre e luci alternarsi rapide; ma non provavo né timori, né speranze, né ripulsioni, né dubbi: al più una vaga fiducia, come un abbandono timido, quasi inconscio.
Sulle labbra conservavo il sapore amarognolo del veleno, e la testa era di una debolezza straordinaria; ogni leggero rumore l'intronava, mi toglieva la percezione nitida delle cose.


Ho iniziato a leggere questo bel romanzo di Sibilla Aleramo.
Ma sono diventata lentissima. Allora ho deciso di parlartene a più riprese.
Una lettura non semplice.
Perché è scritto con uno stile elegante e forbito, di inizio Novecento.
Non è una lettura leggera. Ma in qualche modo mi ha già conquistata.
Possiamo definirlo un romanzo autobiografico, diviso in tre parti, in cui la protagonista, parlando in prima persona ci racconta le fasi della sua vita.
Un romanzo di rottura rispetto a quello che aveva raccontato fino a quel momento, le vicende di personaggi femminili.
Perché mi ha conquistato?
Perché parla di sentimenti e di rapporti con la famiglia.
E forse perché per alcuni aspetti mi sono ritrovata nella fanciulla che pensa di essere qualcosa di diverso rispetto ai suoi coetanei, e che poi finisce per abbracciare quel ruolo stereotipato che la società imponeva, (o meglio "impone") alle donne.
Amiamo veramente, o cerchiamo disperatamente di convincerci che anche noi siamo capaci di amare, di sottometterci al ruolo di docili e fedeli compagne?

Domani spero di finirlo.
Ma ti anticipo che ho il cuore in subbuglio e per dormire ho chiesto un aiuto all'armadietto dei medicinali.
Aiuto che sta facendo effetto. Quindi è meglio che vada.

A domani Bloggy.
Avrei tanto da dirti, ma mi bruciano gli occhi.
Ho bisogno di un sogno premonitore.

sabato 28 maggio 2022

Mille e un Gatto

La depressione è un'epidemia di portata mondiale.
Nel 2020 secondo le stime dell'OMS la depressione sarà la più diffusa malattia del pianeta. Personalmente credo che la maggior parte delle depressioni abbiano le sue radici nella solitudine, ma la comunità medica preferisce parlare di depressione piuttosto che di solitudine. È più facile liberarci del problema dando una diagnosi e una scatola di farmaci.
Perché se cominciassimo a parlare di solitudine, sapremmo, per certo, che non ci sono farmaci.
Non c'è industria medica che tenga, basta l'amore umano.
E la cosa meravigliosa è che non serve una scuola di formazione per essere amanti. Tuttavia c'è sempre uno squilibrio tra quanti continuano ad "ammalarsi" di questa malattia e coloro i quali cercano, ognun per sé, di arginarla.
(Patch Adams)


Era il 1998. Uno straordinario e mai abbastanza apprezzato come meritava, Robin Williams porta al cinema il medico più incredibile del mondo: Patch Adams.
Il dottor Patch Adams è decisamente un medico che non rientra nei canoni accademici degli anni Settanta. Dal giorno della sua laurea ad oggi, il suo obiettivo è stato quello di curare non solo il corpo, ma anche l'anima delle persone. Persone, ancor prima che pazienti. Un uomo eccentrico nei modi, generoso nelle azioni. Una bella persona. Una rarità. Vorrei solo dirgli una cosa: io non amo i clown, mi fanno paura!!!

La salute si basa sulla felicità: dall'abbracciarsi e fare il pagliaccio al trovare la gioia nella famiglia e negli amici, la soddisfazione nel lavoro e l'estasi nella natura delle arti.

Sabato è finito.
Una giornata piena. Piena di pensieri ed emozioni.
Ho raccontato le mie decisioni e ora mi chiedo se saranno quelle giuste. Devo crederci.
Mi sono comprata una tazza con gattino per farmi compagnia.
Mi piacciono proprio tanto i gatti! In generale, amo gli animali. Continuo a vivere come se avessi otto anni. Come se la vita fosse facile e avessi tutto.
Ho anche colmato il vuoto dell'assenza lasciato da Shahrazād. L'edizione Oscar Mondadori è quella di cui avevo bisogno. Tutta un'altra storia. 
Questo te lo consiglio. Non puoi non avere questo libro. Non puoi non leggerlo, non puoi non amarlo.


venerdì 27 maggio 2022

 Mi sono resa conto di non aver pubblicato nulla in questi giorni.
Alcuni post li ho lasciati nelle bozze.
A volte vorrei poter fare la stessa cosa con la mia vita: metterla in pausa.
Ma questa settimana è stata miracolosa per me.
Non posso che dirmi: sei fortunata.

giovedì 26 maggio 2022

Dracula - Bram Stoker

Perché la vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro, no? E la morte è l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene.


Suona lugubre e ripetitivo da parte mia: ma perché temiamo la morte?
Veniamo al mondo, forse per grazia divina.
Viviamo, dimenticando la grazia divina.
Moriamo, sperando di tornare nella grazia divina.
Qualcuno la morte l'ha sconfitta il terzo giorno.
Qualcun altro, meno divino, ha sconfitto la morte rendendo immortale il proprio nome, la propria opera.
Il 26 Maggio del 1897 fu pubblicato per la prima volta il romanzo di Bram Stoker: Dracula.
Te lo immagini quel momento?
All'improvviso, quelle che erano solo leggende confuse, tramandate oralmente, prendono corpo. Vengono messe chiaramente in sequenza, nero su bianco, una pagina dopo l'altra.
Non ci si può sbagliare.
La storia del Conte non è più solo un sussurro bisbigliato nella notte. In case fredde, dove per scaldarsi ci si stringeva intorno al fuoco aspettando che tutti fossero rientrati.
Ho come la sensazione che il mondo sia cambiato ancora, proprio in quel giorno.
L'asse su cui ruotava l'animo umano, subì una variazione impercettibile nel suo orientamento.
D'allora, le stagioni dell'anima non sono state più le stesse.

La mia copia scricchiola se la apri.
L'ho comprata in edicola. Offerta lancio: pochi euro. Ma la carta è buona, il carattere scelto chiaro. Ci sono anche delle immagini in bianco e nero. Poche. Ma belle. Mi ricordano i manuali di gioco della Masquerade.
Osservo la copertina rigida e fragile, con un certo timore reverenziale. Ho paura che si possa rompere la costa se continuo ad aprirlo.
Ho paura di finirci dentro, se continuo ad osservarla. O peggio ancora: che i personaggi schizzino via ed entrino nella mia realtà. Questa è una storia che proprio non vorrei vivere.
Per oggi basta mostri.
La guerra è un mostro ben più spaventoso, lo so.
E lei non posso nasconderla nella libreria, in alto.

martedì 24 maggio 2022

Pappagalli Verdi - Gino Strada

 Scuoteva la testa, e la rabbia, lasciava il posto alla tristezza;
quella che riempie la mente quando non c'è più la possibilità di capire,
quando è svanita la ragione ed è solo follia.


Che Gino Strada fosse un uomo meraviglioso lo sapevamo già, lo avevamo capito e imparato a conoscere anche grazie alle sue parole.
Quando ho visto questo libro in promozione, (sai l'offerta Feltrinelli: due libri a 9.90 euro) non ho resistito. 
Come sempre all'inizio è difficile avventurarsi in un testo di Gino Strada.
Questo è un diario del chirurgo di guerra. E a volte, lo dice anche lui, sembra un ripetersi di storie una simile all'altra.
E sono storie tristi. Di vite spezzate, mutilate per sempre.
Non è come nei racconti di fiabe, come ne Le Mille e Una Notte, dove riconosci uno schema che a volte si ripete. E magari trovi noioso dopo un po'.
Qui sai che è tutto vero. E quando chiudi il libro, inizi a fare due conti: era il 1992 a Kabul. Erano sette bambini e ne sopravvivono solo due.
All'epoca avevano otto anni circa. Oggi dovrebbero avere meno di quarant'anni. Ma sono ancora vivi? Come hanno fatto a sopravvivere dopo quelle terribili menomazioni.
Solo io penso che vorrei morire se mi accadesse? Cieca, senza arti. Come può chiamarsi vita questa?
Eppure Gino ne ha salvati tanti.

Questa lettura mi scava l'anima. Non so come dire, ma mette a nudo la mia coscienza.
Mette la mia vita davanti ad uno specchio.
Litigo con il gonfiore addominale. Cerco di mangiare meno e fare attività fisica. Poi noto una ruga. Il viso spento. Mi insulto.
Mando un curriculum, aspetto una risposta. Inizio un progetto, non lo porto a termine. Ne inizio un altro, va bene. Due giorni di gioia. Poi ripiombo nello sconforto.
E Alphonsine cosa dovrebbe dire? Ashad? Turbo e Schumacher? 
Mi vergogno di me stessa. Quello che sono diventata è una vergogna.

A volte penso che donare sia inutile. E anche io faccio parte della schiera di quelli che credono che questa società sia senza valori. Non si può far altro che vivere nel proprio porto sicuro, facendo il meglio con ciò che si ha.
Ma Emergency è una associazione che merita di essere sostenuta. E quando penso che Gino Strada non c'è più mi sembra che il mondo sia un posto più buio.
Perché mentre i Gino Strada muoiono e non vengono sostituiti,
ingegneri-chimici-artigiani-militari-politici pronti a organizzare e finanziare armi costituiscono un gruppo che temo non vada mai in riserva.
Che fare allora? VIVERE.
Per vivere bisogna donarsi. Lottare per gli altri.
Salvi uno salvi l'umanità intera.
CONOSCERE.
Non chiudersi. Non siamo isole.
Questo il senso del bene, e forse anche dell'azione di un uomo nato circa 2022 anni fa.
Prendere la croce del prossimo e portarla con la propria. Non voltarti dall'altra parte.

Non sono una che farà mai qualcosa di buono.
E non ho un bisturi capace, con cui far vincere il bene.
Ma riconosco la mia fortuna.
Sono nata in un paese che vive in pace.
Che nessuno si sognerebbe di invadere. Che non si sognerebbe mai di combattere.
Pensare a tutte quelle persone mi rattrista. Ognuno ha un modo di vivere, una cultura propria. Non esiste solo lo stile occidentale. E mi sarebbe piaciuto conoscere quelle terre, vederle, visitarle. Prendere il tè con le donne velate. (Farmi arrestare perché non conosco le loro usanze. - Sono scioccamente ironica. - Chiaramente si dovrebbe andare preparati in posti che non si conosce per nulla.) 
Il percorso per costruire la pace è veramente difficile. Ma pensa che mondo colorato e meraviglioso sarebbe se vivessimo tutti secondo equità e pace.

Un libro che ti consiglio di acquistare caro Bloggy.
Un libro che fa riflettere.
Un libro che ti arriva al cuore e lo dilania.

lunedì 23 maggio 2022

Capaci: 30 anni dopo.

Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto.
Contano le azioni non le parole.
Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili.


Caro Bloggy,
oggi non c'è nient'altro da dire. 
Sono 30 anni che l'orologio della giustizia segna le 17.56
Lo sanno bene i sismografi dell'IGV, che energia si propaga da una esplosione di 500 kg di esplosivo.
Lo sanno bene tutte le persone oneste che ogni giorno devono combattere una guerra al fianco del bene.

Il racconto della strage è commovente. E ogni anno non posso non ricordare la me stessa bambina che traumatizzata ascoltava la notizia della strage.
Conoscevo Giovanni Falcone? Me lo ricordavo vagamente, per averlo visto in TV.
Ma lo avevo capito, apprezzato? Non ne sono sicura.
Oggi ne parlano. Parlano, parlano, parlano...
Ma speriamo che prima o poi agiscano.

Di Giovanni Falcone non rimane che il ricordo.
E lo stesso vale per sua moglie e per gli uomini della sua scorta.
Un nome non è "solo un nome".

Francesca Morvillo
Antonio Montinaro
Rocco Dicillo
Vito Schifani

Dare un nome significa evocare, dare un'identità. Dal mondo delle idee, le cose vengono traghettate nel mondo materiale.
Assumono spessore, colore, significato.
In un certo senso, finché ricordiamo un nome quella persona non morirà mai, un oggetto non verrà mai dimenticato.
Nominare è dare vita. Svelare. Non avere paura. Affrontare.

Combattere la mafia è un impegno che non deve mai essere accantonato.
Ogni giorno, con le nostre azioni, pensieri e parole, combattiamo.
Sta a noi decidere con quale schieramento.
Da quale parte stare...





domenica 22 maggio 2022

Ulisse - Giulio Guidorizzi

 Chi parla vive nel mondo di tutti,
chi segue la fantasia si ritrae in un mondo solo suo,
dove nessun altro può entrare.
E a Penelope piaceva trasformare questo mondo in ricami.


Ciao Bloggy,
ieri non ci siamo lasciati in modo sereno. Oggi ho affrontato la domenica ingoiando lacrime e scacciando pensieri. Non mi riprendo amico mio. Mi ha aiutato leggere un po'. Mentre sono qui che scrivo, la finestra è aperta ed entrano suoni e profumi. Sento, usando più di un senso.
Suoni di gioia: il Milan ha conquistato lo scudetto e i tifosi festeggiano.
Profumi di altri luoghi: quello del mare e quello del gelsomino. Penso a Nonna. Penso al passato. Perché non ho continuato con Lettere Classiche? Perché ho falsato così tanto il mio animo. Questa lettura, che sto per raccontarti, è l'ultima di una lunga serie che mi ha dimostrato quale sia il posto che il mio spirito chiama oikos. Che mi ha mostrato ancora una volta, tra le pieghe di quali pagine, sotto la copertina di quali libri, la mia anima si calma, si quieta. Chi l'avrebbe mai detto? Mi sono specchiata in una insolita Penelope. Una Penelope che nessuno mi aveva mai raccontato in questo modo.

Avevo avuto modo, tempo fa, di apprezzare la scrittura del professore Giulio Guidorizzi. Ma all'epoca il mio spirito era troppo malato per parlare. E non sono stata capace di rendere testimonianza alla bellezza del saggio Enea.
Con Ulisse voglio essere più degna.
Buffo: Ulisse non mi è mai piaciuto. L'eroe acheo che con astuzia e intelligenza fa cadere Troia non ha mai conquistato il mio cuore.
Ma alla mia età il modo di vedere il mondo cambia.
E l'ultimo degli eroi ci viene restituito sotto una luce diversa. Come se fosse chiaro e senza possibilità di errore, che Ulisse avesse un solo scopo: tornare a Itaca. Sono stati gli dèi ad ostacolare il suo ricongiungimento con la famiglia amata.

Così, mentre leggevo, ne ho compreso la fama e la capacità di conquistare gli altri. Non sono forse anch'io attratta da una bella mente, piuttosto che da un bel viso? E sì. Anch'io avrei aiutato Ulisse. Anch'io sarei stata conquistata dalla sua eloquenza.

Non avevano mai sentito nessuno parlare come lui,
interi mondi si aprivano davanti ai loro occhi, incredibili, veri, falsi, non importava, scivolavano via come le nubi s'inseguono traslucide nel cielo.

Oggi del tempo degli eroi non rimane niente.
Gli uomini hanno perso valori e umanità.
Come può una ragazza, ridendo, dire al proprio fidanzato che va bene stuprare altre donne, l'importante è usare il preservativo? Sono indignata, allibita e un po' terrorizzata. Penso ai giovani Proci all'interno del palazzo del re di Itaca. Penso alla loro fine.

Il libro di Guidorizzi è diviso in otto capitoli, un prologo ed un epilogo.
Ogni capitolo inizia con il pensiero del personaggio di cui verrà narrato l'incontro con Ulisse e la sua storia. Come sempre Circe è una delle figure femminili più belle che la letteratura abbia concepito. Elena continua ad essere la più ambigua. Penelope, anticipavo, quella che ho imparato a conoscere.
C'è anche una parte, breve, poche righe, una paginetta direi, per Argo, "il veloce".
Inutile dirti che è la parte che mi ha trafitto il cuore.

pag. 166
Si fermano davanti al cane disteso. Magrissimo, si vedono le sue costole alzarsi e abbassarsi lentamente ad ogni respiro.
[...]
Il vecchio si china sul cane e lo accarezza.
Ed ecco, una cosa incredibile: Argo tenta di sollevarsi ma poi ricade, e muove un poco la coda come se volesse fargli festa e lecca la mano che lo sta ancora accarezzando, drizza per un istante le orecchie come se volesse sentire il suo nome per l'ultima volta.
Poi, il movimento delle costole si ferma.

Che vuoi che ti dica?
Per me questa è la parte più bella. Argo è una creatura meravigliosa. E solo un'opera classica poteva concepire tanta bellezza. Ho avuto la fortuna di conoscere un Argo. Me ne sono innamorata ed è proprio vero: non ci sarà mai un altro come lui.

Mi fermo solo un momento a guardare per l'ultima volta, il cielo con Penelope.
In alto scorgiamo insieme la luna. Non ci sono stelle. Il cielo è troppo chiaro.
Aspettare qualcuno per vent'anni deve essere devastante. Non sapere se è vivo o morto, ma nutrirsi del suo ricordo, alimentarsi con i sogni deve essere difficile da sopportare.
Ma lei lo ha fatto.
Perché l'amore è attesa, è fiducia, è abbandono.
Gli anni passano ed anch'io non mi sento più giovane.
Il mio corpo, quello stesso che spesso maltratto e che non mi è mai piaciuto, si sta lentamente spegnendo.
Gli dèi se fossero clementi, mi donerebbero il dono del sonno eterno.
Invece sono qui a veder sfiorire il mio spirito e il suo contenitore.

Non c'è sacrificio che tenga.
Non ho una vita da vivere e così posso notare, soffrendo, ogni mutamento.

Se non sono stata amata in gioventù, quando almeno quella mi sosteneva, quando ancora la freschezza, l'impeto e la passione mi sostenevano, perché mai dovrei essere amata ora, e perché mai dovrei meritare l'amore di P.?
Più passa il tempo, più tutto peggiora.
Semplice constatazione.

A chi ha conosciuto l'amore auguro di avere accanto qualcuno che pensa questo:

Sul viso delle nostre donne il tempo passa, disegna delle rughe, ma io so che saprò vedere la sua bellezza anche oltre quelle rughe.
Tanti anni sono trascorsi. No, non può starti alla pari.
Ma anche così voglio tornare a casa, da lei.

È bella Penelope, sì ma non è solo questo.
Ha coraggio, è intelligente e soprattutto ama.
Credo che dovrebbe fare la differenza.
Puoi avere una dèa che per te non nutre nessun sentimento, le è quasi indifferente la tua sorte.
O amare una donna mortale che ti ama e che ha a cuore solo la tua gioia.
Una con cui litigare. Fare pace. Guardare la partita. Leggere un libro.
Ammirare in silenzio il mare.

La scelta. Tutta lì la differenza. 

Sto come sempre, divagando. Scusa.
Ciao Bloggy.

sabato 21 maggio 2022

 Sono il mio peggiore nemico.
Dovrei essere qui a raccontarti di sogni, di immagini belle. Riflessioni importanti.
Invece l'unica cosa che riesco a fare è odiarmi.
Mi odio.
Odio come sono fatta. Odio i miei pensieri.
Vorrei che lui fosse felice. Ma la verità è che pensarlo con un'altra mi devasta.
Sono un'ipocrita. Sono orrenda. Mi odio.
Buonanotte Bloggy,
spero di non scriverti più. Perché vorrebbe dire che sono finalmente morta. Finalmente in pace.

venerdì 20 maggio 2022

Le Mille e Una Notte

 Una freccia, sì, ha colpito il mio cuore e
l'ha trapassato da parte a parte,
è l'amore che mi sospinge verso di lei, e ormai 
non riuscirei più a godere la tranquillità, almeno fino a quando quella donna
non sarà diventata mia.


Caro Bloggy,
il libro del mese di Maggio è stato, rullo di tamburi: Le Mille e Una Notte.
Ahimè l'edizione BUR, che tanto amo e spesso mi fa sognare, mi ha letteralmente deluso.
Le illustrazioni di Edmund Dulac sono meravigliose. E se proprio lo vuoi acquistare, immaginalo più come un elemento decorativo, da collezione, che non come un amico da leggere.
Infatti se ci avventuriamo nella lettura del libro, ecco che passando dalla Persia alla Cina, toccando coste di isole misteriose e non segnate sulle carte geografiche, ci ritroviamo a fare un viaggio meraviglioso sì, ma incompleto.
Manca infatti la parte che definirei il cuore di questo componimento, che lo ha consegnato alla gloria dei posteri e alla fantasia di ogni persona sulla faccia della terra: la voce della bella Shahrazād.
Devi sapere, mio amico caro, che il cuore delle Mille e Una Notte è il racconto nel racconto. Qualcuno ha rintracciato primordi di metateatro. I personaggi di Pirandello che raccontano se stessi. L'autore del Don Chisciotte che rivendica la paternità del suo beniamino. O ancora prima: Ulisse che racconta le sue avventure. Sono tutte tracce di Metateatro. I giovani protagonisti del Decameron che ci raccontano delle storie nella storia principale. Tutto questo è metateatro. E metateatro è la voce di Shahrazād.

Apriamo il nostro libro; immaginiamo una splendida luna illuminare le fredde dune del deserto. Tutto tace. Siamo solo noi in ascolto.
La bella Shahrazād racconta delle storie per guarire il cuore del potente re persiano Shahriyār dal suo dolore.
Il punto di partenza del racconto è il tradimento.
Il Sultano scopre l'infedeltà di sua moglie, la fa uccidere; e ogni futura sposa, condividerà lo stesso destino al termine della prima notte di nozze.
Questo fino a quando, Shahrazād, figlia maggiore del gran visir, decide di offrirsi come sposa al sovrano, decisa a guarire l'odio dell'uomo contro le sue donne.
La bella e intelligente fanciulla ha un piano in mente: ogni sera racconterà al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo.
Questo accade, per "mille e una notte".
Quasi tre anni di racconti; alla fine il re non può che "cadere innamorato" di Shahrazad, cessa l'odio e il risentimento, vince la vita e l'amore.

Mille e una notte, in altre parole, un tempo infinito.
Un'ampia operazione di taglio e cuci, ha fatto in modo che la raccolta comprendesse proprio 1001 racconti. E non pretendevo certo di leggerli tutti. Ma che non ci sia l'incipit, per me, è inaccettabile.
Sono rimasta molto delusa.

Per il resto i racconti sono bellissimi.
Non hai difficoltà a immergerti nelle atmosfere arabe e persiane. Senti quegli sguardi attraversarti l'anima per quanto sono intensi.
Alcuni racconti diventano un po' ripetitivi. Ma è il rischio che si corre se leggi tutte in una volta, le fiabe di un libro.
Credo che l'editore abbia cercato di diversificare gli stili. Di raccogliere storie che avessero delle caratteristiche uniche.
Ad esempio, lo stile con la cosiddetta "cornice", costituita da un racconto iniziale e da un protagonista che a sua volta racconta delle nuove storie, è proprio del racconto: Sinbàd il Marinaio e il facchino.
In altri invece, il racconto è in terza persona ed ha anche un bel fondo ironico. Penso a Il dormiente che non dorme.
In altri, ci sono testi poetici che mi hanno fatto pensare al Cantico dei Cantici e Salomone.
Un classico, meraviglioso, è Aladino e la lampada magica.
Qui la Disney ha fatto un lavoro di rimaneggiamento non da poco. Visto e considerato che l'unico Jafar che incontriamo nel testo originale, è buono e fedele al suo sultano. (Sono ancora sconvolta dalla scoperta!)
Non pervenuti invece, tappeto volante e Alì Baba e i quaranta ladroni. Credimi: profonda delusione.
Forse l'edizione Feltrinelli è meno accattivante ma più concreta.

Naturalmente questo bisticcio sulle scelte editoriali che, magari io non condivido, ma altri avranno trovato geniali, non toglie niente al fascino intramontabile delle notti d'oriente.
Le Mille e Una Notte resta una raccolta di racconti senza tempo che incanta e incanterà sempre bambini e adulti di ogni epoca. Così accade dal X secolo. Così sarà per sempre.
Il tappeto ce lo metto io.
Ed è con lui che stanotte volerò nei cieli dell'Egitto, della Mesopotamia e, perché no, anche nei cieli italici...alla ricerca di un sogno antico, chiamato amore.

Buonanotte.

A tutti ho celato il mio amore per te,
unico oggetto dei miei desideri!
Ma si è divulgato da solo,
tanto è vano nasconderlo.

giovedì 19 maggio 2022

 Anche Vangelis si è stancato di questo pianeta, di questa realtà. E ci ha lasciato.
Aveva 79 anni, ed ha donato al mondo dei capolavori immensi.
Blade Runner e Momenti di Gloria, solo per citarne alcuni.
E siccome sono una stupida, cresciuta a Mai Dire Gol e Gialappa's band: mi piace ricordarlo così. La sua deve essere stata una vita intensa. E pensare che ancora una volta siano state le complicazioni da Covid a portarcelo via, mi fa rabbia.
Della sua biografia mi ha colpito questa parte: Vangelis inizia a comporre a 4 anni ed è autodidatta per gran parte delle sue conoscenze musicali. Si rifiuta di prendere lezioni e non ha mai avuto una conoscenza base sulla lettura e scrittura di note musicali (fonte Wikipedia italia).
Signore e signori: un genio.


mercoledì 18 maggio 2022

E ti vengo a cercare

Dal balcone ammiravo il vuoto
che ogni tanto un passante riempiva.


Caro Bloggy,
oggi avrei voluto parlarti del libro che ho finito, un po' come un fedele soldato porta a termine la sua missione.
Ma oggi si ricorda la scomparsa di quel genio che è stato Franco Battiato. E mi risulta difficile non citarlo. O semplicemente relegarlo in un post scriptum.
E allora ho scelto di raccontarti un volo pindarico, uno dei miei. Difficili da rintracciare.
Sabato notte commentavo l'Eurovision. Ma anche se con difficoltà, mi sono collegata per commentare UnGiornoInPretuta. Sono sincera: non ero concentrata. Seguivo senza passione.
Ma ad un certo punto mi è venuta in mente una citazione letta in 1Q84 di Murakami, a proposito di una pistola. Ma non ricordavo nemmeno il contesto della frase. Semplicemente la frase diceva che se in scena fai entrare una pistola, quella poi deve sparare.
Prontamente mi ha risposto uno dei professori di Twitter: "La frase è la parafrasi di un'affermazione di Cechov (relativa al suo teatro)."
Questo è proprio ciò che amo di Twitter. (E che mi ha fatto innamorare di Persona.)
La bravura e la cultura, vastissima, di molti utenti.
Ma sto divagando. Divago raccontando un volo pindarico... Si può considerare un super potere? No? No.
...
Dicevo? Ah, sì: la pistola e Cechov.
Naturalmente ho ripreso la citazione. In pratica Cechov ci dice che se inserisci dei dati inutili, il romanzo ne perde di bellezza. Quindi bisogna toglierli. Per Murakami invece, come nella vita, anche nel romanzo ci possono essere degli elementi che non portano a niente. L'importante è non abusarne.
Cechov mi riporta alla mente Gogol.
Gogol mi ha fatto pensare ad un racconto su Pietroburgo e la prospettiva Nevsky.
Indovina? La prospettiva Nevsky è anche una bellissima canzone di Franco Battiato.
Se l'ascolti, vieni subito catapultato nei racconti di Gogol. E in un certo senso non puoi fare a meno di pensare a Cechov.
E non puoi non pensare a cosa sta succedendo in questi mesi in Ucraina.
Una coperta di malinconia ha preso posto sulla mia schiena.

Buonanotte Bloggy.
Speriamo che domani sia un giorno migliore.

martedì 17 maggio 2022

Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia...



...promossa dall'Unione Europea nel 2007 e celebrata ogni anno il 17 maggio.
Era il 1990 quando l'OMS depennava, finalmente, l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie.

Mia Nonna soleva spesso dire: "Chi è sazio non può comprendere chi è a digiuno."
Ed io non potrò mai capire fino in fondo il significato di temi tanto delicati e importanti.
So solo una cosa: ama e poi fai ciò che vuoi.
E credo che se tutti vivessimo rispettandoci e rispettando l'altro, allora vivremmo il migliore dei mondi possibili.

Non penso che vivrò mai quel momento, ma lo auguro alle generazioni future.

Dicono che capendo noi stessi, capiremo meglio gli altri, ma io vi dico, amando gli altri impareremo qualcosa in più su noi stessi.
(Khalil Gibran)

Il Signore si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Si prese i nostri peccati e li issò sulla croce.
Ha amato tutti, indistintamente, come fratelli. Ha amato i frutti della terra, gli animali e il mare.
Penso che Gesù abbia amato infinitamente il mare.
La sua luce e la sua imperscrutabilità.
La sua profondità e le increspature della sua superficie.
Il suo sapore, così simile a quello delle lacrime.
Lacrime che non sempre hanno una spiegazione.
A volte sgorgano per commozione, altre volte per un ricordo, per una forte emozione.
Credo che Gesù abbia amato il mare, perché ha amato tanto gli uomini e il turbamento dei loro cuori.
Cuori che si lasciano squassare repentinamente dalla forza dell'amore e dell'odio, ma che con altrettanto rapidità sanno ritrovare e accogliere la pace, come il mare quando il vento cessa di agitarlo.

Oggi ho visto in televisione, un uomo vero morire veramente.
Sono rimasta molto turbata.
Non conosco il suo nome. So che indossava una maglietta rossa. 
E che si è lasciato cadere nel vuoto. Perché non sopportava più l'isolamento in cui il governo del suo paese, lo aveva messo a causa del covid.
Ma questa morte non è colpa del covid, ma degli uomini.
Ed io non dimenticherò mai il volo di quella maglietta rossa.

lunedì 16 maggio 2022

Eloisa

Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia che rubò a sé stesso ciò che più agognava...
ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri, per dimostrarti che sei tu l'unico padrone del mio corpo e della mia volontà.


Caro Bloggy,
mi porto addosso la stanchezza della notte insonne e della giornata a far progetti.
Insonne ma non so spiegartene il motivo.
Un po' il caldo. Un po' la voglia di vedere l'eclissi di Luna, forse.
Giornata a far progetti...che però non mi portano a niente. Lo so.
Il messaggio di TuSaiChi (non Voldemort, ma l'altro 😂) mi ha ricordato che ho un cuore che batte. Ed effettivamente mi ha aiutato a constatare che non ho una vita; e aspettare la morte non è proprio un grande progetto.
Ma anche quelli sulla scuola non mi sembrano un granché. 

Un anno fa ho conosciuto la nobildonna Eloisa.
La donna colta e intelligente che per amore sfidò il suo tempo.
Eloisa e il suo Abelardo riposano ancora insieme.
Nulla li ha potuti separare (nemmeno la Rivoluzione Francese).

Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via.
Quale regina, quale donna potente non invidiava le mie gioie e il mio letto?
Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro: la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni, talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri.
Eri giovane, bello, intelligente.

Vado a dormire caro Bloggy,
con nel cuore il mio amore. L'unica cosa che mi tenga in vita.

domenica 15 maggio 2022

Ma lo sguardo no, quello non si può confondere, né da vicino né da lontano!
Oh, lo sguardo, sì che è significativo!
Come il barometro. S’indovina tutto: chi ha un gran deserto nell’anima, chi senza una ragione è capace di ficcarti uno stivale fra le costole e chi invece ha paura di tutto.
(MIKHAIL BULGAKOV)

Oggi giornata importante, di compleanni e anniversari.
Compleanno di uno scrittore che ho amato tanto, Mikhail Bulgakov.
E anniversario della morte della poetessa Emily Dickinson e del maestro Ezio Bosso.

Diciamoci la verità: ci sono persone che non moriranno mai.
Ed è grazie alla loro opera che il mondo continua ad andare avanti.

La vita non è brutta.
Ma sono io che non la so vivere.
A volte penso alle mie azioni, a ciò che dico e che faccio. Sono sempre fraintesa e fraintendibile. Evidentemente sono proprio un impiastro.
Ma basta. Non ci pensiamo più.

 Il silenzio assordante della notte...

sabato 14 maggio 2022

Eurovision Song Contest 2022 - Torino

L’amore è una cosa piena di ansioso timore.
(Publio Ovidio Nasone)

È notte fonda.
Baro un po' sull'orario perché in realtà, Sabato ha già esaurito le ore che aveva a disposizione.
Ventiquattro.
Le ho vissute in modo pieno, ma disordinato.
Quelle della mattinata le ho impegnate in commissioni e servizi.
Quelle del pomeriggio a prender vitamine e a idratarmi nella speranza di cacciare la stanchezza che mi teneva schiacciata al pavimento.
Fisicamente morta. Odio sentirmi così. Il corpo non reagisce ai miei stimoli. Alle mie preghiere. Non si muove. Sordo. Morto.
(Forse è colpa del caldo.
Posso parlare di Primavera? Via giacche, via piumini. Ma dal letto non tolgo il piumone, perché altrimenti ho freddo. L'Estate però scalpita. Lo sento nel profumo del mare.)

Nella testa pulsa una frase: "Spero che anche per te tutto proceda per il meglio... qualunque esso sia, viste le tue altalenanti esternazioni."

altalenanti esternazioni altalenanti esternazioni altalenanti esternazioni altalenanti esternazioni altalenanti esternazioni altalenanti esternazioni altalenanti esternazioni

Ma cosa vuol dire? Se qualcuno è in ascolto, potrebbe darmi un consiglio? Dovrei chiedere ragguagli o lasciar perdere?

Le ore della sera mi hanno vista appassionata ascoltatrice delle canzoni dell'Eurovision. Mai come quest'anno ce n'erano tante belle!
Male l'Italia. Solo sesta.
Mi dispiace infinitamente. A me Brividi piace, piace proprio molto. Però devo riconoscere che non l'hanno cantata come a Sanremo.
Detto ciò: che bella la canzone del Portogallo! Simpatiche quella della Serbia e della Moldavia.
Grazie per i 10 punti, alla Spagna. (Ma gli spagnoli che scrivono su Twitter hanno problemi. Per non parlare della loro cantante che ha detto che i meridionali italiani sono tutti mafiosi. Ma che gentile!)
Sempre a proposito di gentilezza...
Brava San Marino! Non ti smentisci mai.
L'Albania? Non è una nazione: è un cuore d'oro che pulsa nel continente europeo! GRAZIE!
Mi è dispiaciuto vedere la Germania a zero punti. La Francia penultima: e chi se lo aspettava?
Non nego: sono proprio felice dei voti ricevuti e della vittoria conseguita dal gruppo dell'Ucraina.
Capito Putin? Noi vogliamo andare in Ucraina l'anno prossimo. Hai sinceramente fracassato l'ovaio con questa guerra! Più inutile e becera di tutte le guerre della storia!!!

E anche se non è con una canzone che si salva il mondo, ti ripropongo Stefania.

Troverò sempre la strada di casa, anche se tutte le strade sono distrutte
Non mi sveglierebbe nemmeno se fuori ci fosse un temporale

Buonanotte caro Bloggy.
L'amore mi appesantisce e mi rende timorosa.
Non va bene.
Vorrei parlare con qualcuno.
Vorrei che qualcuno mi dicesse cosa fare e come comportarmi.
Non so andare avanti. Ho bisogno di aiuto. Ma non chiederò a  nessuno. Perché mentre ti scrivo capisco quanto sia stupido da parte mia pensare di poter avere qualcosa da qualcuno che non sa cosa farsene di me. Prima o poi la mia anima tornerà a casa. Troverà da sola la strada per farlo.

venerdì 13 maggio 2022

IL Corvo

Non può piovere per sempre.

Caro Bloggy,
sono passati 28 anni dal debutto al cinema del film IL CORVO.
Io l'ho visto in videocassetta.
(Eh già, erano gli anni delle cassettine che riavvolgevi con le penne, dei VHS, delle videoteche e del Festivalbar.
Gli anni dei walkman con le cuffie.
Dello zaino Invicta su una spalla sola! E non importava che ci ingobbissimo come tanti Quasimodo! Lo zaino si portava su una spalla soltanto! E con un nastrino bianco in bella vista per dichiarare un convinto NO-ALLA-GUERRA. A tutte le guerre. Senza distinzioni.
Gli anni del Cioè, che avrebbe dovuto insegnarmi i primi rudimenti per una sana e serena vita sessuale; ma i cui inserti mi imbarazzavano così tanto, che ogni volta li staccavo e strappavo senza nemmeno aprirli. Perché a me interessavano gli adesivi e i ciondolini a forma di ciucciotto. Ricordo che ci fu un anno in cui spopolavano 'sti benedetti charms e li mettevamo ovunque!
Gli anni dei Ray-Ban.
Gli anni della musica dance, del calcetto e di Hanno ucciso l'Uomo Ragno.
Gli anni del Park Club, dei gelati e dei capelli da lasciare asciugare al sole.
Gli anni dei diari di Lupo Alberto. Delle versioni di Greco. Delle corse in bicicletta.
Gli anni "Senza Falcone e Borsellino non sarà più lo stesso".
Gli anni in cui immagini il tuo futuro. Gli anni in cui pensi di poter cambiare il mondo.
Gli anni del "qualsiasi cosa fai,  tranquillo siam qui noi"...)

L'ho consumata quella videocassetta, ma la prima volta me la ricordo benissimo: seduta sul pavimento della cucina di casa, con le persiane chiuse per creare l'atmosfera giusta, e tutte le altre compagne ammucchiate come un solo essere.
Alla fine del film eravamo un fiume di lacrime. Ovviamente.
Avevo perfino il poster di Brandon Lee. (Mi piaceva tantissimo.)

A volte con Cugina ricordiamo i vecchi tempi.
Credo sia terapeutico e fisiologico.
Quegli anni sono stati magici. Ed io lo sapevo mentre li vivevo.
E che grinta avevo!
Oggi invece lascio correre tutto. Nel bene e nel male, dimentico e vado avanti.


Solo una cosa non dimenticherò mai: Eric e Shelley.

Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere non dobbiamo mai smettere di amarle.
Le case bruciano, le persone muoiono...
ma il vero amore è per sempre!


giovedì 12 maggio 2022

L'amore è la più nobile debolezza dello spirito.
(John Dryden)

Che poveraccia.
Caro Blog sono una poveraccia.
E non imparo mai.
Avessi almeno quindici anni potrei biasimarmi.
Ma alla mia età c'è solo da insultarmi.
Gli ho messo un like. Che scema vero?
E mi dispiace per Achille Lauro che non è stato votato all'Eurovision.

Buffo. Ho trascorso una giornata caratterizzata da tante cose, ma in questo momento mi sento proprio svuotata di ogni forza, ricordo, volontà.
Tutta la mia vita ruota intorno a Persona. Se lui mi parla sono l'essere più fortunato e felice del mondo. Senza di lui, divento una ameba. 

Che cosa inutile vivere.

mercoledì 11 maggio 2022

Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perché un tempo erano ali.
(Martha Graham)

Dopo quasi un mese sono tornata a fare la mia amata passeggiata.
Devo riconoscere che è una di quelle cose di cui ho avvertito la mancanza.
Indossare abiti sportivi.
Sentire il mio corpo muoversi, sudare, ascoltare il respiro, concentrarmi sui movimenti: è stato un momento di pace.

Domani ultima prova e poi metto un punto a questa storia.
Cancello tutto.
Parto da una nuova me.

martedì 10 maggio 2022

Mondo Immaginario

Sessant'anni fa la Marvel consegnava al mondo la storia dell'incredibile Hulk.
Dopo un anno però, la sua pubblicazione fu sospesa.
L'Uomo Ragno aveva a quanto pare, più fascino.
Hulk era grigio, non verde. E forse il grigio non era simpatico per nessuno. 
Personalmente ho sempre voluto bene a Hulk. Probabilmente il merito è  più del telefilm anni Settanta, con Lou Ferrigno.
Ricordo che da un lato mi faceva un po' paura, ma contemporaneamente tanta pena. Come Frankenstein. Una colonna sonora straziante che avverto ancora nel mio cuore.
Nei mostri che non parlano, che tutti evitano, mi ci ritrovo molto.

Ed eccomi qui pronta per il mio mondo immaginario.
Ti risparmio le mie riflessioni di oggi perché ormai la follia si è impossessata di me.
Questo è chiaro.

È iniziato l'Eurovision Song Contest. Quest'anno siamo a Torino.
Che brividi l'esibizione di Diodato! Te lo ricordi? Due anni fa lo ascoltavamo tutti isolati e lui era solo, nell'Arena di Verona. Oggi a Torino cantavano tutti con lui. Che bello.
La musica è pura emozione.
Peccato per l'Albania, perché non è passata. Mi è dispiaciuto molto. 
Bene invece il Portogallo e la Moldavia, l'Ucraina e quei mezzi pazzi della Norvegia.

Come ho avuto modo di raccontarti tante volte, questo spettacolo mi piace per i colori, l'energia e le emozione che mi trasmette.
Le canzoni sono opinabili: tutte belle, tutte brutte. Poco importa.
Ma sabato andrò a dormire incavolata nerissima, perché non vincerà "Brividi".
Già lo so. Faranno vincere l'Ucraina. 
Ti risparmio il perché del mio dissentire.

Non sto leggendo caro Bloggy.
Sono nervosa, triste, preoccupata.
Non ce la faccio, non ce la faccio più.
Ti chiedo scusa per questo blaterale a vanvera. Ma ho solo questo.
L'unica cosa che mi ha strappato un sorriso oggi, è stata una notifica su un social.
Un po' poco non credi?
Sono un mostro.

domenica 8 maggio 2022

Festa della Mamma

Chi perde sua madre perde un’anima pura
che lo benedice e lo custodisce costantemente.
(Khalil Gibran)

Per tradizione la prima domenica di Maggio è il giorno dedicato alle Mamme.
Non è mai lo stesso giorno. Un giorno mobile, che non sta mai fermo.
Esattamente come le Mamme. Le immagino tutte, nessuna esclusa, come tante dee Kalì dalle mille braccia. (Ho tentato di ricostruire la storia delle divinità Indù ma mi sono persa. Quindi mi limiterò alla sola immagine della dea con tante braccia.) Che tra le dee femminili induiste è la meno coccolosa e affabile. Quella che se fai arrabbiare, ti arrivano non uno, ma mille zoccoli volanti sulla testa!
Insomma: la festa della Mamma è forse tra le feste più dolci e assurde di tutto il calendario occidentale, proprio perché dedicata alla persona più eclettica e polimorfa del creato.
Se penso alla mia Mamma, ecco che vedo contemporaneamente tre donne in un corpo solo: una bambina pura e ingenua, una donna curata e intelligente, una signora canuta e fragile.
La mia Mamma è proprio come la Madonna: silenziosa, col cuore trafitto dal dolore per quello che succede ai figli, sempre preoccupata per i suoi amori e mai per sé stessa.
(A quanto pare devo scrivere la versione con l'accento "sé stesso". Ma non mi mi piace.)

Cara la mia Mamma,
il mondo senza di te sarebbe molto triste. Non sai cosa sia un pettegolezzo.
Sei fissata con l'ordine. Vuoi vederci sempre perfetti.
Ma siamo tutti piegati.
E nel mi caso, rotti; perdonaci qualche errore di troppo.
E almeno tu, prega per la salvezza del mondo.
A te Dio dà ascolto.

Buonanotte dolci creature, pazze e coraggiose.
Che avete creduto nella vita e nella forza dell'amore.





sabato 7 maggio 2022

Robert Browning

Siamo fusi insieme.
In questo momento che mi dona finalmente a te,
per una volta attorno a me, sotto di me, sopra di te.
Io sono certo, in questo fugace momento,
che a dispetto del tempo futuro e del tempo passato,
tu mi ami.


In attesa del ritorno della nuova stagione di Un Giorno in Pretura, cerco di imparare a conoscere lo scrittore, drammaturgo, inglese Robert Browning.
La sua opera più famosa si intitola L'anello e il Libro, un romanzo composto da 21.000 versi.
A partire da un caso reale di cronaca, nel romanzo sono raccolti i monologhi di un uomo, un nobile ormai in rovina, accusato dell'omicidio della morte e dei suoi genitori.

Chi lo sa se il mondo potrebbe finire questa sera?

So di essere strana, ma cerco di addormentarmi senza cose in sospeso.
Così, che io abbia torto o ragione, cerco sempre di chiarirmi con chi credo di aver litigato (perché a volte sembra che sia io la sola a discutere).
E oggi ho scoperto che forse il mio modo di fare non è sbagliato.

Ho visto le Frecce Tricolore.
Il loro passaggio restituisce una sensazione di pace che ormai abbiamo completamente perso.
Siamo immersi nel rumore, nel dolore.
PACE
Abbiamo bisogno di pace... ovunque.
Nel mondo.
Nella politica.
Nella vita.
Nel cuore...

venerdì 6 maggio 2022

 Sic itur ad astra.
(Così si sale alle stelle., Virgilio)


Caro Bloggy,
oggi è stata una giornata calma. 
Sto cercando di aiutare mamma.
E non so se ci riesco come meriterebbe.
Guarda che brutta foto.
Sono le Frecce Tricolori.
Sarebbe bello se le manifestazioni per la pace portassero veramente a qualcosa.
Non abbiamo riferimenti validi. 
O meglio, mi guardo intorno e non ne vedo.

giovedì 5 maggio 2022

Gita fuoriporta

L'anima si sbigottisce a ricordare.


Caro Bloggy,
oggi è stata una giornata molto particolare.
Sono stata nella città dove Virgilio ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita.
Una città particolare.
Non molto rinomata, nel senso che anche turisticamente non viene spesso citata.
Mi ha lasciato un bel ricordo.
Ho trascorso solo una notte, perché ho provato un concorso (andato malissimo, devo dirtelo. Per fortuna era una prova al computer, quindi la figuraccia è limitata a me e poche persone presenti.) e poi, dopo la prova, ho fatto un po' la turista.
Avevo bisogno di camminare.
Le città di mare sono sempre bellissime.
Spero di tornarci.
Ti lascio con una foto che ho scattato ad un dettaglio del monumento in onore di Virgilio. Chi è? Bravo.

Così essi tali parole fra loro dicevano:
e un cane, sdraiato là, rizzò muso e orecchie,
Argo, il cane del costante Odisseo, che un giorno
lo nutrì di sua mano (ma non doveva goderne), prima che per
Ilio sacra partisse;
e in passato lo conducevano i giovani
a caccia di capre selvatiche, di cervi, di lepri;
ma ora giaceva là, trascurato, partito il padrone,
sul molto letame di muli e buoi, che davanti alle porte
ammucchiavano, perché poi lo portassero
i servi a concimare il grande terreno d’Odisseo;
là giaceva il cane Argo, pieno di zecche.
E allora, come sentì vicino Odisseo,
mosse la coda, abbassò le due orecchie,
ma non poté correre incontro al padrone.
E il padrone, voltandosi, si terse una lagrima,
facilmente sfuggendo a Eumeo; e subito con parole chiedeva:
«Eumeo, che meraviglia quel cane là sul letame!
Bello di corpo, ma non posso capire
se fu anche rapido a correre con questa bellezza,
oppure se fu soltanto come i cani da mensa dei principi,
per splendidezza i padroni li allevano».
E tu rispondendogli, Eumeo porcaio, dicevi:
«Purtroppo è il cane d’un uomo morto lontano.
Se per bellezza e vigore fosse rimasto
come partendo per Troia lo lasciava Odisseo,
t’incanteresti a vederne la snellezza e la forza.
Non gli sfuggiva, anche nel cupo di folta boscaglia,
qualunque animale vedesse, era bravissimo all’usta.
Ora è malconcio, sfinito: il suo padrone è morto lontano
dalla patria e le ancelle, infingarde, non se ne curano.
Perché i servi, quando i padroni non li governano,
non hanno voglia di far le cose a dovere;
metà del valore d’un uomo distrugge il tonante
Zeus, allorché schiavo giorno lo afferra».
Così detto, entrò nella comoda casa,
diritto andò per la sala fra i nobili pretendenti.

E Argo la Moira di nera morte afferrò
appena rivisto Odisseo, dopo vent’anni.

(Odissea, XVII, 290-327)


No, no, io non sto piangendo...
Tu stai piangendo? No, vero?
Ci è solo entrato un ricordo in un occhio.

mercoledì 4 maggio 2022

Che la forza sia con te

 Non lo disse ad alta voce
perché sapeva che a dirle,
le cose belle non succedono.

Questo mercoledì sa un po' di sacro e un po' di profano.
Poiché sono molto irrequieta, per una cosa che dovrò affrontare domani, ho pensato di anticipare il nostro incontro, caro Bloggy.
Confessione: questo mio stato ansioso è completamente ingiustificato. 
Come quando si andava a vedere gli esami, non mi aspetto risultati positivi. (In realtà non l'ho mai fatto, andare a seguire le sessioni d'esame; forse per questo non sono preparata. Va bene Lù! Sarà la volta buona che impari qualcosa e fai esperienza...)


SACRO:
4 Maggio 1953: Ernest Hemingway si aggiudica il Premio Pulitzer con il bellissimo romanzo "Il vecchio e il mare". L'anno successivo, 1954, fu la volta del Premio Nobel, per la maestria nell’arte narrativa, recentemente dimostrata con “Il vecchio e il mare” e l’influenza che ha esercitato sullo stile contemporaneo.

Mentre cercavo informazioni sull'argomento, mi sono imbattuta in quest'altra citazione, sempre tratta da Il vecchio e il mare:

È stupido non sperare, pensò. E credo che sia peccato.

Me la ricorderò domani, mentre come sempre, cercherò di dare il mio meglio.


PROFANO:
Il 4 maggio è considerato, dai fan di Guerre stellari, il loro giorno!
Wikipedia, come sempre, lo spiega egregiamente.
Tutto nasce a quanto pare dalla popolarità di un gioco di parole in lingua inglese.
La famosa citazione che in inglese suona: "May the Force be with you"
si trasforma in: "May the fourth be with you". 
Questo perché la parola May a seconda del contesto può significare sia "possa" sia "maggio"; l'assonanza tra le parole Force e Fourth, hanno fatto il resto.


RIASSUMENDO:
Speriamo, oggi, che la forza del quattro maggio è con noi!
E chi non spera si sta disgregando!
(Così inserisco una terza citazione, questa volta tratta dal film di Sorrentino "È stata la mano di Dio". Film che gli americani naturalmente non hanno capito, ma merita di essere visto.)

martedì 3 maggio 2022

 Caro Bloggy,
malgrado l'impegno degli ultimi tempi io non credo di essere portata per le preoccupazioni.
Per essere tra i migliori.
Sono proprio nata per stare tra gli ultimi.
Sto facendo una cosa per i miei, perché se lo aspettano.
Ma io non mi aspetto più niente. Da me stessa, dagli altri, dalla vita.

Ancora una volta ho ceduto e gli ho scritto io.
Per poi piangere da sola, su me stessa. Come sempre.
Le mie braccia intorno alle ginocchia sono l'unico abbraccio che mi consoli.
Parlare con Persona è come parlare con Gesù: entrambi non rispondono, entrambi mi ignorano per quanto io possa essere arrabbiata, entrambi se ne infischiano di me e del mio amore per loro.

La guerra in Ucraina non accenna a finire.
Se San Nicola ci ascolta sarebbe proprio il momento giusto per intervenire.

Buonanotte 

lunedì 2 maggio 2022

Non importa...

 Quante volte lo diciamo?
"Non importa..."
E poi importa eccome.
Non so quando accadrà, ma c'è un miracolo che mi aspetta.

domenica 1 maggio 2022

La Luna Non Si Compra - Natalie Babbitt

 Eri stato qualcuno, con intorno persone che ti conoscevano, 
ma poi prendi e te ne vai e il vecchio posto sparisce
come se non fosse mai stato vero, fin dall'inizio.

Caro Bloggy,
ci siamo: è arrivato il Primo Maggio (su coraggio! - ci incoraggiava una romantica canzone di Tozzi. Che di romantico, secondo me, aveva solamente il titolo "Ti amo", perché ad un guerriero di carta igienica non avrei mai aperto la porta e quindi, per me, la canzone sarebbe potuta finire fin già dalla prima strofa).
Dicevo? Ah sì: Maggio. Il mese delle rose (- e vedi che la carta igienica proprio non ci stava? -) che hanno sostituito il biancospino, considerato troppo pagano per la Madonna. Con Lei ci posso parlare ancora. Con Gesù no, e ho scoperto che mi pesa tanto. Mi sono accorta di parlare tanto con Lui, da quando ho deciso di non farlo più. In pratica la stessa storia che accade con Persona. Lui non mi parla? Non gli parlo più nemmeno io.
L'unica differenza è che io ci sto male, Persona se ne infischia beatamente, Gesù mi ignora.
Tutto nella norma. Le sfere continuano il loro moto. La mia vita continua a rotolare sempre più in basso come da regolamento, da me firmato senza previa lettura come si fa con i cookies dei siti: non c'hai molte alternative. Mangi cookies, ingrassi e non lo sai, mentre continui a navigare nel vasto mare di internet (e della vita).

Mi sa che ho preso un'altra volta un'insolazione!

Calendimaggio, festa dei lavoratori (ma anche se non lavori festeggi, cosa? boh! chi lo sa?), mese della Madonna (non nel senso di mese stratosferico, magari lo è pure, ma nel senso di mese dedicato alla Mamma di Gesù), comunque lo si voglia chiamare, il Primo Maggio va vissuto fuori casa.
L'ho fatto anch'io. Con tutta la Big Family. Per me è stata una bella giornata, anche se ho sfacchinato tantissimo. Ma stare insieme, immersi nella natura è sempre miracoloso.

Ecco perché mi piace accogliere questo nuovo mese con un racconto per ragazzi, scritto da Natalie Babbitt, pubblicato nel 1975. La copertina accattivante di Rizzoli non mi ha lasciato scelta. E oggi sono incuriosita anche da un altro racconto La fonte magica, che spero di recuperare a breve. (Ogni tanto bisogna introdurre nelle letture delle pagine dolci come quelle per i ragazzi.)
Una storia di famiglia, con protagonista un quasi adolescente che si scopre più maturo e giudizioso di tanti adulti.
Sogno di trasformarmi in una zia dignitosa come zia Myra. Vorrei tanto che i miei nipoti fossero felici di stare con me. Anche se non sono sempre brava nel modo di comunicare, anche se mi comporto come una dodicenne volenteroso a starsene per i fatti suoi:

tranne che gli sembrava una questione troppo privata, che solo lui poteva capire, e quando qualcuno ci si avvicinava troppo, una porta gli si chiudeva nella testa,
e un cartello su quella porta gli diceva: TIENI LA BOCCA CHIUSA.

Poi in realtà, finisce che la bocca la apro, per giunta male e che ne escano spropositi imbarazzanti.
Ma io sono anche questo. Ecco perché sono un tipo definibile come asociale.
Una delle poche costanti della mia vita è Immy; non mi abbandona mai. Non te ne parlo spesso perché è diventato silenzioso, ma la sua orma e la mia impronta continuano ad essere una cosa sola.
Come Cuginetta. Ancora una volta mio dono prezioso di questa vita avara e arida.

Quando il mondo a cui sei abituato, lo stesso vecchio mondo che pensavi di conoscere così bene si capovolge di colpo, che cosa puoi farci?
Ogni cosa ruzzola giù dagli scaffali delle tue prospettive; niente è più al suo posto.

In quel momento scopri una cosa orrenda e crudele: vai avanti malgrado tutto.
Nonostante il silenzio che ti stride nella testa. Nonostante il cuore a pezzi, con i pezzi sparsi ovunque, sotto il divano, sotto il letto, tra le frange del tappeto e chissà dove. Altro che kintsukuroi!

Il Primo Maggio è finito mentre concludo il post.
La vita va avanti velocemente e non si volta mai indietro.
Lo faccio anch'io più per abitudine che per convinzione.
Da qualche parte arriverò prima o poi...

'Notte 'notte mio dolcissimo Blog.