Eri stato qualcuno, con intorno persone che ti conoscevano,
ma poi prendi e te ne vai e il vecchio posto sparisce
come se non fosse mai stato vero, fin dall'inizio.
ci siamo: è arrivato il Primo Maggio (su coraggio! - ci incoraggiava una romantica canzone di Tozzi. Che di romantico, secondo me, aveva solamente il titolo "Ti amo", perché ad un guerriero di carta igienica non avrei mai aperto la porta e quindi, per me, la canzone sarebbe potuta finire fin già dalla prima strofa).
Dicevo? Ah sì: Maggio. Il mese delle rose (- e vedi che la carta igienica proprio non ci stava? -) che hanno sostituito il biancospino, considerato troppo pagano per la Madonna. Con Lei ci posso parlare ancora. Con Gesù no, e ho scoperto che mi pesa tanto. Mi sono accorta di parlare tanto con Lui, da quando ho deciso di non farlo più. In pratica la stessa storia che accade con Persona. Lui non mi parla? Non gli parlo più nemmeno io.
L'unica differenza è che io ci sto male, Persona se ne infischia beatamente, Gesù mi ignora.
Tutto nella norma. Le sfere continuano il loro moto. La mia vita continua a rotolare sempre più in basso come da regolamento, da me firmato senza previa lettura come si fa con i cookies dei siti: non c'hai molte alternative. Mangi cookies, ingrassi e non lo sai, mentre continui a navigare nel vasto mare di internet (e della vita).
Mi sa che ho preso un'altra volta un'insolazione!
Calendimaggio, festa dei lavoratori (ma anche se non lavori festeggi, cosa? boh! chi lo sa?), mese della Madonna (non nel senso di mese stratosferico, magari lo è pure, ma nel senso di mese dedicato alla Mamma di Gesù), comunque lo si voglia chiamare, il Primo Maggio va vissuto fuori casa.
L'ho fatto anch'io. Con tutta la Big Family. Per me è stata una bella giornata, anche se ho sfacchinato tantissimo. Ma stare insieme, immersi nella natura è sempre miracoloso.
Ecco perché mi piace accogliere questo nuovo mese con un racconto per ragazzi, scritto da Natalie Babbitt, pubblicato nel 1975. La copertina accattivante di Rizzoli non mi ha lasciato scelta. E oggi sono incuriosita anche da un altro racconto La fonte magica, che spero di recuperare a breve. (Ogni tanto bisogna introdurre nelle letture delle pagine dolci come quelle per i ragazzi.)
Una storia di famiglia, con protagonista un quasi adolescente che si scopre più maturo e giudizioso di tanti adulti.
Sogno di trasformarmi in una zia dignitosa come zia Myra. Vorrei tanto che i miei nipoti fossero felici di stare con me. Anche se non sono sempre brava nel modo di comunicare, anche se mi comporto come una dodicenne volenteroso a starsene per i fatti suoi:
tranne che gli sembrava una questione troppo privata, che solo lui poteva capire, e quando qualcuno ci si avvicinava troppo, una porta gli si chiudeva nella testa,
e un cartello su quella porta gli diceva: TIENI LA BOCCA CHIUSA.
Poi in realtà, finisce che la bocca la apro, per giunta male e che ne escano spropositi imbarazzanti.
Ma io sono anche questo. Ecco perché sono un tipo definibile come asociale.
Una delle poche costanti della mia vita è Immy; non mi abbandona mai. Non te ne parlo spesso perché è diventato silenzioso, ma la sua orma e la mia impronta continuano ad essere una cosa sola.
Come Cuginetta. Ancora una volta mio dono prezioso di questa vita avara e arida.
Quando il mondo a cui sei abituato, lo stesso vecchio mondo che pensavi di conoscere così bene si capovolge di colpo, che cosa puoi farci?
Ogni cosa ruzzola giù dagli scaffali delle tue prospettive; niente è più al suo posto.
In quel momento scopri una cosa orrenda e crudele: vai avanti malgrado tutto.
Nonostante il silenzio che ti stride nella testa. Nonostante il cuore a pezzi, con i pezzi sparsi ovunque, sotto il divano, sotto il letto, tra le frange del tappeto e chissà dove. Altro che kintsukuroi!
Il Primo Maggio è finito mentre concludo il post.
La vita va avanti velocemente e non si volta mai indietro.
Lo faccio anch'io più per abitudine che per convinzione.
Da qualche parte arriverò prima o poi...
'Notte 'notte mio dolcissimo Blog.
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