lunedì 31 maggio 2021

Ciao Maggio

Un vento di maggio gonfio come un frutto,
che aveva in sé la ruvidità della buccia,
la morbidezza della polpa e innumerevoli semi.
(Haruki Murakami)

E anche Maggio è finito.
Io purtroppo sono ancora qua.
Niente morbidezza di polpa, niente semi; Maggio mi ha solo lasciato una buccia ancora più spessa e ruvida.
Spero di morire presto.

domenica 30 maggio 2021

Alexander Pope

In cielo l'amar troppo è un crimine?

Moriva nel 1744 uno dei più grandi poeti inglesi: Alexander Pope.
Un uomo che malgrado la gravissima malattia che lo affliggeva, aveva uno spiccato senso dell'umorismo, che ha poi caratterizzato tutta la sua poetica.

Vorrei piangere disperatamente. E non ci riesco.
Sono afflitta, appesantita da qualcosa che mi fa male, e giace nel petto.
Caro Blog,
ma perché sono ancora viva? Sono nuovamente qui ad agognare la fine. 
L'effetto calmante di quella presenza si esaurisce in poche ore. E più passa il tempo, più aumenta l'angoscia.
Ho il fiato corto. Non riesco a respirare. Ho bisogno della sua presenza.
Cosa devo fare? Come si guarisce?

Non indietreggiare è in un certo qual modo avanzare,
e gli uomini debbono camminare,
almeno,
prima di danzare.


Al momento non riesco a muovermi. Sono letteralmente inchiodata a terra.
Vorrei urlare, ma non emetto alcun suono.
Sono un'infelice.

La passione dominante,
quale che sia,
governa sempre la ragione.

E se ho smarrito la via, ho perduto il senno e il sonno,
una cosa posso dire con gioia: quando morirò nessuno piangerà per me.
Non lascio eredi. Non lascio beni di sorta.
Tutta la mia vita è oblio. 


sabato 29 maggio 2021

Dante Alighieri

 e canterò di quel secondo regno
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.


Strano: il nostro Poeta per antonomasia, ma non siamo capaci di dire con esattezza quando è nato. Probabilmente tra il 21 Maggio e il 21 giugno 1265. 
Guardavo i miei vecchi libri di scuola. Essere il secondo genito equivale a non avere libri di prima mano. E nello specifico, ricordo che le mie professoresse di Italiano non chiedessero un'edizione particolare. Così le "mie" cantiche le ho recuperate acquistandole da mio fratello e cugini vari. 
Naturalmente Dante non ha bisogno che sia io a parlare della sua opera.
Ma oggi, anche se solo per un momento, voglio soffermarmi a contemplare il Purgatorio.
La seconda delle tre cantiche che compongono la Divina Commedia, è strutturata in modo tale da sembrare speculare a quella dell'Inferno. Infatti qui si procede "risalendo" sul monte (quindi non scendendo nella voragine, nell'abisso cupo come nell'Inferno), dal peccato più grave a quello più lieve. Fino ad arrivare in cima, al Paradiso Terrestre.
Le colpe non sono più del singolo e ad ogni cornice, incontriamo un Angelo come custode e non più violenti e volgari demoni.
A questo punto del viaggio saluteremo Virgilio, e il Maestro sarà sostituito da una nuova guida: il poeta latino Stazio.
Qui le anime sono già salve. Manca l'ultimo passo per la salvezza: l'espiazione, la riflessione e il pentimento.
L'atmosfera è decisamente diversa.
Non è un ambiente a me noto. La mia anima è di quelle perdute, quindi ho sempre avuto più dimestichezza coi luoghi dell'Inferno.

La struttura del Purgatorio segue la classificazione dei vizi dell'amore mal diretto così come l'aveva stipulata Tommaso d'Aquino.
A mano a mano che si procede attraverso le sette cornici, si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.
Ancora una volta Dante è clemente con l'amore. L'amore che avevamo trovato all'inizio dell'Inferno, qui lo troviamo ad un passo dal Paradiso.

"Amor che ne la mente mi ragiona"
cominciò elli allor sì dolcemente,
che la dolcezza ancor dentro mi suona...


Morirò d'amore.


venerdì 28 maggio 2021

giovedì 27 maggio 2021

Batman

Io sono Batman.
Ogni sera vado a proteggere le persone mettendomi a picchiare altre persone come loro.
E ogni pomeriggio riporto i dettagli in un taccuino nero A4 a spirale, come se fosse una procedura e non pazzia pura e semplice.
Uso quello stile cinico e duro che Alfred ama leggere.
L'importante è renderlo interessante.
Alfred insiste perché prenda nota di tutto.
Nessuno ha mai fatto quello che sto facendo.
Forse non succederà mai più.
È importante prendere nota delle cose.


Sabato 27 maggio 1939: per la prima volta appare il giustiziere mascherato che tutti impareremo a chiamare Batman.
Dopo Superman, la DC Comics (all'epoca si chiamava National Allied Publications) ci riprova proponendo una nuova trama per raccontare dell'eterna lotta tra bene e male.
Questa volta il compito è affidato al neoassunto Bob Kane.
Kane è un fumettista di soli 23 anni, con una vera passione per le meravigliose macchine frutto del genio di Leonardo da Vinci.
Dal genio rinascimentale italiano è attratto in ogni sua espressione, in particolar modo dal disegno dell'uomo volante.
Non vi fa venire in mente qualcosa?

Batman è il mio personaggio preferito; sia che si pensi al mondo dei fumetti, sia che si consideri il mondo dei supereroi e del cinema.
La sua evoluzione è, a mio dire, emozionante. Degna delle migliori scritture letterarie.
All'inizio Bruce è spietato e non risparmia certo la vita dei suoi avversari.
Non teme la morte. Non teme la sorte. Solo un sentimento di vendetta lo anima. 
Ma poi qualcosa muta. E vedremo un Batman giustiziere, un guardiano, che protegge la sua città, protegge i più deboli, il bene, senza spargimento di sangue.
Non usa armi Batman. Ogni vita è preziosa, anche quella del peggiore degli uomini.
È un Cavaliere Oscuro.

La vita continua.
I tempi cambiano. E la gente cambia con loro.
Il mondo è diventato più buio.
Più buio fuori. E più buio dentro.
Per sopravvivere, c'è chi deve essere più forte.
E c'è chi... deve solo ricordarsi come era prima.


La distinzione tra Bene e Male sembra sempre netta e chiara a chiunque.
Quello che amo nel personaggio di Batman invece, è l'eterno conflitto interiore che dilania lo spirito del protagonista, sempre diviso tra la cosa giusta da fare e la cosa che si vorrebbe fare.
Sempre pronto a sacrificarsi per gli altri. Sempre pronto a cadere nel baratro.
La maschera qual è? 
Quella nera del pipistrello notturno, o quella sfrontata del miliardario diurno?
Batman è indecifrabile. Puoi dire "è così" e cambiare idea dopo due secondi.

Tutto cambia. Nulla resta uguale.
Ogni amico mi tradisce, prima o poi, e ogni nemico diventa un amante o un amico, ma c'è una cosa che non cambia: non mi arrendo mai.
Non posso. Io sono Batman.
Proteggo questa città. Salvo la gente.
Indago sui crimini. Veglio sugli innocenti. Punisco i colpevoli.
E lo capisco. Cioè, lo capisco davvero.
La fine della storia di Batman è che è morto.
Perché, alla fine, Batman muore.
Cos'altro dovrei fare? Ritirarmi e mettermi a giocare a golf?
Non funziona così. Non posso. Combatto finché non cado.
E un giorno, cadrò.
Ma fino ad allora combatto.

A volte penso che Batman sia pazzo, proprio come lo sono i suoi peggiori nemici.
Nemici? Forse sarebbe più corretto dire: alter ego.
Cosa sarebbe Batman senza il Joker?
Cosa sarebbe la Notte, senza la promessa del Giorno?

Mentre scrivo ho una finestra aperta su Persona. Non scriverà, naturalmente. Non gli scriverò, per vergogna.
Al contrario di Bruce Wayne sono stanca di portare maschere.
Non piaccio né nella versione pagliaccio, né nella versione malinconica.*
E onestamente, non ho altro, non ho niente da mostrare.
Mi limito a soffrire in silenzio.


* Questa frase mi ha fatto pensare una cosa.
Se non ricordo male, il Joker è l'ultimo dei nemici di Batman a comparire.
Che sia una maschera, un sogno, un aspetto dello stesso, unico Bruce?
Cerco di spiegare quello a cui pensavo: tutto è un ciclo che si chiude su se stesso e contemporaneamente si rinnova.
Tutti, Batman, Due Facce, Pinguino, Catwoman, Robin, Joker, sono le facce di una sola persona: Bruce Wayne.
Il Joker è letteralmente speculare a Batman.
Per questo lo vedo come la chiusura del cerchio, e la sua infinita rinascita.
Bruce è giudice e carnefice di se stesso.
Delitto e Castigo.
Credo non esista un personaggio più completo, più bello.

La gente non può vivere come fa lui, non sopravviverebbe.
Voglio dire, anche Superman ha bisogno di qualcuno con cui parlare... anche solo per sfogarsi, anche solo un po'.
Un amico o un confidente o un alleato. Qualcuno.
Altrimenti, come fai a sopportarlo? Come fai a evitare che ti uccida da dentro?
Anche escludendo i freak come Joker e Ivy, i criminali come Moxon.
Il male è ovunque.
Ogni notte lui lo guarda negli occhi. Abusi e omicidi e sangue e violenza.
Come fa a non consumargli l'anima?


p.s. Le citazioni sono tutte tratte dal web.

mercoledì 26 maggio 2021

Dracula - Bram Stoker

 26 Maggio 1897, viene pubblicato Dracula.
Un atomo della mia esistenza deriva da questo momento. 
Un libro che ho amato dalla prima all'ultima pagina.

I vampiri hanno popolato e popolano il folklore di numerose culture del presente e del passato, come quella mesopotamica, ebraica e greca
Hanno nomi differenti e aspetto di demoni e spiriti infernali.
Stoker rivoluziona la storia e ci fornisce una chiara descrizione del Non-Morto.

Il volto aquilino; il naso sottile con una gobba pronunciata e narici stranamente arcuate;
le folte sopracciglia, quasi si congiungevano sul naso, e i ciuffi parevano arricciarsi tanto erano abbondanti.
La bocca, per quel che si scorgeva sotto i folti baffi, era rigida e con un profilo quasi crudele.
I denti bianchi e stranamente aguzzi, sporgevano dalle labbra, il colore acceso rivelava una vitalità stupefacente per un uomo dei suoi anni.
Le orecchie erano pallide, appuntite; il mento ampio e forte, le guance sode anche se scavate.
Tutto il suo volto era soffuso d’un incredibile pallore

Se si legge il romanzo, scritto in forma di diari e di epistole tra i vari personaggi, non si può non subire il fascino della figura del Conte e delle terre in cui Stoker, decide di ambientare la sua storia.

Nessuno può sapere, se non dopo una notte di patimenti,
quanto dolce e prezioso al cuore e agli occhi possa essere il mattino.

Ricordo che avevo la sensazione di vivere in una notte infinita, profonda che avvolge tutto, compresi i miei pensieri e la mia persona.
Sono pagine che ti si attaccano addosso.
Questo è il ricordo che ho di Dracula.
Non sono una persona che subisca il fascino del Male.
Mi piacciono le persone che non si danno a tutti, riservate. Ma non mi piace il Male.
Tuttavia, lo ammetto, la storia di Dracula mi sconvolge.

Un mostro simile, non nato, non immaginato da Dio,  quando era vivo ha amato immensamente. Oltre il tempo e lo spazio.

Bambina mia, la vostra franchezza e il vostro coraggio hanno fatto di me un amico,
perché un amico è più raro di un innamorato,
e comunque meno egoista.


È stata un'altra giornata pesante.
Sono felice che sia finita.

Dal film: Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti.

martedì 25 maggio 2021

PEDRO CALDERÓN DE LA BARCA

Nel mondo ognuno che vive sogna.

Madrid, 25 maggio 1681.
All'età di 81 anni si spegne l'ultima voce del periodo d'oro della cultura spagnola: Padro Calderón De La Barca.
Le notizie sul suo conto sono sporadiche, ma non manca un'accusa di coinvolgimento in un omicidio ed una disputa giuridica per l'eredità.
Fu uomo assai colto, ed è famoso in modo particolare come drammaturgo. Ci ha lasciato numerose commedie, ma si distinse soprattutto per gli autos sacramentales, che sono dei piccoli drammi di carattere liturgico, il cui scopo era spiegare al popolo la religione cristiana, proprio grazie alla rappresentazione teatrale. Un po' come accade coi nostri film moderni.

Ma è all'opera La vida es sueño del 1635, la sua consacrazione nei secoli.
La vita è sogno è un dramma in tre atti. 
Il tema fondamentale è il libero arbitrio.
Siamo liberi di scegliere, la vita non è voluta dal Fato.
Il risveglio è però terribile; si acquisisce la consapevolezza della natura crudele e violenta dell'uomo.
Si può riscattare la propria esistenza solo con un atto di fede e di onore.

La mia vita è un continuo susseguirsi di umiliazioni e inutili arrabbiature.
"Chi me lo fa fare?", mi ripeto stupidamente da secoli.
Non capisco se sia cambiata io, o se siano peggiorati gli altri.
Non riconosco più persone a cui volevo bene.
Persona, Cugina, i miei genitori, mi sembrano le uniche persone buone su questo pianeta.

Vado a raggiungere pagina 300. Devo finire per maggio. 
Buonanotte

Cos'è la vita?
Delirio.
Cos'è la vita?
Illusione, appena chimera ed ombra,
e il massimo bene è un nulla,
ché tutta la vita è sogno, e i sogni, sogni sono.

lunedì 24 maggio 2021

Carpe diem

Quam minimum credula postero.
(Odi, Orazio)


Oggi è stata una giornata molto pesante.
Questa volta non ne ho parlato proprio con nessuno: né con Cugina o Amica, né sotto forma di tweet criptico. E nemmeno con Persona.
L'anno scorso mi prendevo una pausa da questo posto.
Quest'anno è un po' diverso. Sento che la mia vita è finita, ma è un pensiero che non mi suscita alcuna emozione. Non mi intristisce, non mi rende sconfortata, non mi rende rassegnata.
È solo una comunicazione, una "per presa conoscenza". E quindi rimango.

Forse dovrei consultare uno specialista. Ma la mia infinita ignoranza mi impone di non farlo.
Ho il cuore malato, non l'anima. 
Il mio cervello sta benissimo. Non è mai stato più consapevole di così. Facciamo schifo.
Ci rifuggiamo in un mondo di fantasia, proprio per fuggire la realtà e per sentirci migliori.
Ma la consapevolezza permea tutto.
Sappiamo di non essere belli, di non essere bravi.
Il mio cervello ed io guardiamo al mondo con compassione e contemporaneamente, con indifferenza.

Compassione perché Cuore è sempre stato il nostro debole;
indifferenza perché lo abbiamo finalmente capito: non siamo nulla nell'universo.
Mentre ci si scanna sul "mascherina sì - mascherina no", c'è gente che ha costruito macchine che comunicano tra di loro senza l'aggravante dei sentimenti. Senza questo pesante fardello che sono le emozioni, che tanto ci rendono umani e tanto ci fanno apprezzare un tramonto e il profumo del mare.
Si studia la superficie di Marte; si immagina come e dove installare una colonia di terrestri su un altro pianeta.

Che senso può avere la mia esistenza in tutto ciò?
Come può la mia anima, dare un senso alle cose? Proprio la mia su sette miliardi.
Siamo solo un ammasso caotico e fortuito di  atomi.
Se è vero che "nulla si crea, nulla si distrugge", allora un tempo quegli stessi atomi che oggi compongono il mio bruttissimo corpo, magari sono stati qualcosa di altrettanto brutto o infinitamente bello, come un fiore, o un'onda del mare.

E allora carpe diem.
Cogliere l'istante che viene, e se non viene crearlo.
Ma ogni volta che voglio creare qualcosa, si apre una voragine sotto i miei piedi che mi tira giù.
Ogni volta che tento di parlargli, Vuoto riempie il mio piccolo cervello.
Ore e ore di intere conversazioni mentali e quando si tratta di decodificarle nel mondo reale non resta nulla.
Mi arrendo.

p.s. Ho sempre desiderato essere spuma del mare... ἀφρός.



domenica 23 maggio 2021

Capaci - Stresa

A questa città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano,
restano le loro tensioni morali,
continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.


Capaci è un comune italiano di 11 552 abitanti, una volta si sarebbe detto, in provincia di Palermo in Sicilia.
Stresa è un comune italiano di 4 600 abitanti in provincia di Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte.

Il 23 maggio diventa la giornata delle stragi di Italia.

Capaci 1992: il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, i ragazzi della sua scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, verranno uccisi dalla Mafia.

Sono le ore 17.56, i sismografi dell'Istituto di Geofisica registrano una fortissima scossa di terremoto, con epicentro Capaci.
Si comprenderà in seguito, che era stata l'energia liberata dall'esplosione di mezza tonnellata di tritolo a generare l'onda registrata dai sismografi.
Sarà l'esplosione a uccidere Uomini nobili, preparati, colti, votati all'amore di patria.
I primi soccorritori racconteranno: "L'asfalto non c'è più e al suo posto c'è una voragine, che racchiude un ammasso confuso di macerie, lamiere e corpi".

Ho detto che è stata la Mafia.
Ma la verità è che i colpevoli della strage di Capaci sono tutti quelli che hanno operato per denigrare e isolare uomini come il giudice Falcone.
Prima di quel maledetto 23-maggio-1992 Falcone aveva subito un attentato, che fortunatamente non raggiunse il suo criminale scopo.
Così si potrebbe pensare; in realtà Falcone fu colpito già in quell'occasione, fu ucciso già in quel momento. Vigliacche accuse di simulazione iniziarono a offuscare il suo nome. Ebbe inizio la cosiddetta stagione del "corvo", quella delle lettere diffamatorie che gli furono rivolte.
Lasciato solo, oltraggiato da ogni genere di denigrazione, gli uccisero prima il nome, poi il corpo.
La cosa grave è che, una volta morto, forse proprio quelle persone che gli avevano procurato tanto male, lo definirono "eroe".
Ma chi ha letto qualcosa di questo straordinario uomo, non può che sorridere beffardo di fronte a questa etichetta, che di certo avrebbe rinviato al mittente.

Sue queste parole: Chiunque  in grado di esprimere qualcosa, deve esprimerlo al meglio.
Questo è tutto quello che si può dire, non si può chiedere perché.
Non si può chiedere ad un alpinista perché lo fa. Lo fa e basta.
A scuola avevo un professore di filosofia che voleva sapere se, secondo noi, si era felici quando si è ricchi o quando si soddisfano gli ideali.
Allora avrei risposto: Quando si è ricchi. Invece aveva ragione lui.

La Mafia ha ucciso Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Giorgio Ambrosoli, Piersanti Mattarella, Pino Puglisi, Mauro Rostagno e tantissime altre persone.
Le ha uccise perché erano state lasciate da sole. Mentre la Mafia sembra come l'Idra: la decapiti a destra e rispunta una testa a sinistra.

Ogni italiano onesto è chiamato a non abbassare la guardia, a non piegarsi davanti al male.


Stresa 2021: siamo sulle rive del Lago Maggiore. L'Italia riapre. C'è voglia di uscire, festeggiare i compleanni, visitare luoghi belli. C'è voglia di tornare alla vita, ma ad aspettarci c'è la morte.
Sono le 13.43, una delle cabine della funivia Stresa-Mottarone precipita per centinaia di metri, nel vuoto.
Il bilancio è terribile. E non è detto che sia destinato a fermarsi. 
Hanno perso la vita 14 persone. 
Profonda tristezza. 

L'Italia si trova ancora una volta unita oggi, da Sud a Nord, nel lutto, nel dolore.


Caro Blog, non ci crederai mai, ma sono comparsi tweet di utenti stranieri (mi rifiuto di dire la loro nazionalità, perché non voglio sporcare il nome di altri popoli per il comportamento deplorevole di alcuni individui), che hanno esultato per quanto accaduto.
A loro dire l'immeritata vittoria dell'Eurovision è stata così vendicata.
La morte di quattordici persone riscatta un trofeo televisivo.
Beceri e ignoranti.
Beceri: perché il loro animo è corrotto, è sporco, è malvagio.
Ignoranti: perché evidentemente non si rendono conto di ciò che scrivono, dicono, pensano.

Provo una tristezza infinita.
Un'angoscia opprimente.
È questo il mondo che abbiamo creato?

sabato 22 maggio 2021

Eurovision Contest 2021

 Siamo fuori di testa
ma diversi da loro.


È finalmente successo: abbiamo vinto l'Eurovision Contest! Merito dei cittadini europei che ci hanno votato, naturalmente; perfino quelli di San Marino. Ma non della giuria di qualità!
A me la canzone piace.
I Maneskin sono belli, giovani, audaci e hanno suonato la loro musica, originale, forte, e hanno cantato in italiano; quest'ultima è una caratteristica che apprezzo molto. All'Eurovision si canta nella propria lingua ed è STUPENDO.
Peccato per il post-finale.
In sala stampa sono state mosse delle accuse contro il cantante Damiano.
Secondo i francesi, avrebbe sniffato droga in diretta televisiva, come se niente fosse.
Ora...va bene tutto, ma questa è proprio una sciocchezza.
I Maneskin non sono dei principi e non hanno modi eleganti. Sono rocker.
Ma quando parlano di cose serie sono profondi e migliori di molte persone che si spacciano per "gente dabbene"!
Chi non sa perdere, non sa nemmeno vincere.
Pazienza. Grazie a tutta l'Europa+Australia per questa nottata splendida e al cardiopalma.


Nel frattempo devo dirti, caro Blog che sono le ore 2.51 e non ho sonno.
Colpa di Persona. Vorrei parlargli continuamente. 
Sogno ad occhi aperti, un mondo che non esiste.

Continuo a monitorare lo stato del mio cuore. Forse tra un mese ripeto le analisi.
Ieri non ti ho scritto, perdonami. Ho nascosto il computer alla vista del nipotino (come mi sono ridotta). 
Domani cerco di aggiornarti, ora zitti e buoni.

Buonanotte

giovedì 20 maggio 2021

 Per quelli come me non c'è speranza. Combattiamo ogni giorno contro noi stessi e contro il mondo. Si va avanti, senza andare da nessuna parte. Che senso ha tutto questo? Provare amore, sentire dolore. Non capisco come sia possibile. Non è una semplice idealizzazione. Oggi mi sento come Mare. Avevo ragione: oggi pomeriggio era così.
Vento sferzava e lo agitava. I venti che soffiano sul mio cuore sono di altro genere. Forse è vero che si muore d'amore. Caro Blog, a me di morire non dispiace per niente. Dio non lo sento più. Non credo in un Bene superiore. Vedo solo Male e deterioramento. Guardo i piccoli Principi e penso che per loro non sono niente. Penso che i miei genitori starebbero meglio senza di me. Penso che Cugina meriterebbe una compagna di scorribande migliore. Penso di essere tutta sbagliata.
Oggi niente Dostoevskij. Sono una persona orrenda. Non so amare. Non mi basta. Voglio essere amata. Non sono capace di elevarmi oltre le passioni terrene. Non so accontentarmi di essere al mondo, di sentire, di vedere. 
Ho bisogno della sua presenza. Ma invece trovo solo un grande vuoto, che si somma a quello che vive dentro di me e, infine, mi sovrasta.


mercoledì 19 maggio 2021

Dormi Bene


L'Ombra Della Luce


Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso, si fa incerto,
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone più alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
È tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perché le gioie del più profondo affetto
o dei più lievi aneliti del cuore
sono solo l'ombra della luce.
Ricordami come sono infelice
lontano dalle tue leggi,
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai...
Non mi abbandonare mai!
Perché la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,
sono solo l'ombra della luce.



Continuo ad ascoltare Battiato. Non mi capacito che non ci sia più.
Siamo alle solite: non so gestire le perdite.

 Stanotte è stata un'altra delle mie... L'ultima volta che mi sono alzata per bere un bicchiere d'acqua erano le 3.36; mi sono svegliata alle 6 per la solita pillola (oggi prendevo quella da 50) e mi sono definitivamente svegliata alle 6.46.
Caro Blog, come puoi notare conduco una vita molto movimentata. Eppure sono stanchissima. Però sono arrivata a pagina 103. Quindi sto leggendo e per me è un ottimo risultato. Malgrado tutto quello che dicono i dottori, il mio cuore, l'affanno, la tiroide, l'umore, il peso, io vado avanti.
Il papiro l'ho mandato. Ma la sua riposta è nel pieno stile Persona. 
La cosa strana sai qual è? Che oggi sono stata bene. Malgrado tutto, solo perché mi ha risposto, mi ha fatto bene. Non importa cosa mi abbia scritto (aspetta che conto: 9 parole, di cui un avverbio, due pronomi, una preposizione semplice e una congiunzione, 1 virgola), ma mi ha calmato. Il solo fatto di non sentire più quel freddo glaciale, mi ha placato. Secondo me non ha letto niente. Non mi stupirebbe. Ma non mi importa.
Se lo sapesse Amica... Minimo torna qui e fa volare il telefono dalla finestra!
Shhh! Non glielo diciamo!
Naturalmente ha ragione lei.
Persona è così. Per lui il massimo è ascoltare le mie chiacchiere. FINE.

Non c'è altro da aggiungere.
Mi viene da piangere...
Magari nella prossima vita ci incontreremo in modo diverso, nel tempo giusto.
In questa vita basta così.
(Quante volte l'ho già detto? Ridiculus!)

Domani Mare non sarà calmo e il cielo non sarà nuvole e lenzuola.
Aspetto l'inizio di Chi L'ha Visto, come tutti i mercoledì. Penso ai profughi. Quelle persone che attraversano il mare in tempesta con la speranza di raggiungere una terra diversa, dove non ci siano guerre e sofferenze. C'era una foto che girava sui social: un bambino di pochi mesi salvato da un naufragio. I commenti degli utenti erano al 90% vomitevoli. Non siamo stanchi: siamo dei mostri, dei demonȋ senza cuore. Abbiamo dimenticato il senso dell'umanità, dell'essere umani! Abbiamo tutti paura. Paura di amare.


martedì 18 maggio 2021

Franco Battiato

E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.

E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.

E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza

Franco Battiato non c'è più.
E ti vengo a cercare è la mia canzone preferita. Una preghiera, una dedica, una poesia.
Naturalmente mi fa pensare a PA.
Sai che gli ho scritto. Non mi ha risposto. Non cerco giustificazioni. Non ha proprio voglia di parlare con me. E avrei voglia di scrivergli: "Sei proprio uno str****!" e altre poi passare a spiegargli che mi deve liberare, che ho bisogno che lo faccia lui, perché da sola non sono capace.*
Va bene, per ora va bene così. Ho mal di testa. Devo andare avanti.
Devo preoccuparmi per la mia salute.
Sono stata dall'endocrinologo. Ovviamente non mi ha detto niente di nuovo. Esattamente quello che mi aspettavo. "La cura è questa". Al massimo devo ripetere esami tra 1 mese e 4 mesi. 
Se mangio come una persona normale ingrasso, sollevo un peso mi viene l'affanno, alterno momenti in cui manderei-tutti-e-tutto-a-quel-paese col sorriso, a momenti in cui manderei-tutti-e-tutto-a-quel-paese senza sorriso...ma la tiroide sta bene.
Sono ufficialmente pazza caro Blog. 
Triste lo sono sempre stata, ma l'ultimo mese è stato terribile ma è una leggenda. Sono pazza.
Questa è la verità. Non riesco a leggere più di dieci pagine, ma va tutto bene.
Forse è il cuore. O qualcos'altro.
Ok...


La stagione dell'amore viene e va
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più

La stagione dell'amore viene e va
all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà
Ne abbiamo avute di occasioni, perdendole
non rimpiangerle, non rimpiangerle mai
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non si scordano mai

La stagione dell'amore tornerà
con le paure e le scommesse, questa volta quanto durerà?
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più

Ne abbiamo avute di occasioni, perdendole
non rimpiangerle, non rimpiangerle mai
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non ritornano mai

La stagione dell'amore viene e va
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età
Ne abbiamo avute di occasioni, perdendole
non rimpiangerle, non rimpiangerle mai


La stagione dell'amore per me non ritornerà più.
Ma cercherò di non rimpiangere le occasioni perdute.
Caro Franco Battiato con te va via un pensatore. Un ascoltatore.
Una bella voce, non un urlatore. Un uomo colto, spiritoso, che rendeva onore alla sua terra e alla nostra Italia.
Mi sento veramente sfiancata.
Ho detto che non lascio il Blog e manterrò la mia promessa.
Ma oggi sono morta un po' anch'io.
Devo trovare il mio "centro di gravità".
Non ho nessuno che mi dedichi La cura. E credo sia molto triste.
Tornerò a guardare il mare e sarà semplicemente il mio Mare.
A chi legge dedico questo capolavoro:

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.

Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.

Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te
io sì, che avrò cura di te.




* ore 00.43 
Ha risposto: una tragedia. Non gli ho spiegato niente, lui si è messo sulla difensiva.
Dopo ho scritto un papiro, la domanda ora è: invio o non invio?

lunedì 17 maggio 2021

Punto Critico

 Definizione: considerato un sistema di assi cartesiani, si faccia corrispondere all'asse dell'ascisse X i valori di temperatura, e all'asse delle ordinate Y il valore delle pressioni; si definisce punto critico di una sostanza il punto corrispondente alla coppia di valori (temperatura-pressione critica), in corrispondenza della quale la sostanza può esistere come miscela bifase gas-liquido.


Malgrado il nome ostile, il punto critico rappresenta una condivisione, una convivenza.
Israele-Palestina hanno nuovamente superato questo punto.
La mia sanità mentale sta pericolosamente superando questo valore. Fantasia sta per superare realtà.
Sto per cadere in una pericolosa alienazione.
Oggi non mi sono spazzolata i capelli. Ho avuto dolori tutto il giorno.
Però ho deciso di leggere. Piano piano finirò questo bellissimo libro. Non ti anticipo niente.
Ma a differenza dello scorso anno non ti lascio caro Blog.
Per una decina di giorni non so di cosa ti parlerò. Ma appena finisco...avrai una bella sorpresa.

Buonanotte

domenica 16 maggio 2021

Eloisa

Solo tu hai il potere di rendermi triste o donarmi gioia e conforto.
Il mio amore ha raggiunto tali vette di follia che rubò a se stesso ciò che più agognava...
ad un tuo cenno, subito cambiai il mio abito e i miei pensieri,
per dimostrarti che sei tu l'unico padrone del mio corpo e della mia volontà.


Oggi mi va di raccontare la storia di una donna del passato.
Eloisa è stata una grande intellettuale del XII secolo.
Conoscitrice perfino del greco e del latino, di retorica, astronomia, geometria, si ricorda per la sua storia d'amore con il maestro, e religioso, Abelardo.
Che scrisse: "Ci trovammo prima uniti nella stessa casa poi nello stesso cuore e con il pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all’amore. Parlavamo più d’amore che di libri, la mia mano correva più spesso al suo seno che alle pagine. Erano più numerosi i baci che le parole. Nella nostra passione passammo per tutte le fasi dell’amore e se in amore si può inventare qualcosa noi lo inventammo".
Una storia d'amore in realtà, clandestina, non vissuta alla luce del sole. Lui era un religioso, lei la sua allieva, una giovane donna di nobili origini.
Dalla loro relazione nacque un bambino e la povera Eloisa fu rinchiusa in un convento, per evitare uno scandalo.
Eloisa e Abelardo si sposeranno in segreto, anche se lei era contraria al matrimonio.
Ma un segreto del genere ebbe comunque vita breve.
La storia è un racconto brutale. Ma il finale è romantico: i loro resti riposano ancora oggi insieme.
Una storia molto interessante, che meriterebbe un approfondimento.
Le mie informazioni provengono tutte la internet. E non so dire se in libreria ci sia qualcosa di più sulla Badessa Eloisa.
Un vero peccato.
Eloisa meriterebbe più rilievo.
Non era solo un'amante clandestina, ma una filosofa e una badessa molto apprezzata per erudizione e operosità tanto da trasformare l'oratorio del Paraclèto, che Abelardo stesso aveva fondato, in un fiorente centro culturale della Francia nord-orientale.
Il suo pensiero innovativo è forse anche la sua condanna, la sua punizione morale.
Nulla può inquinare l'anima, solo ciò che proviene dall'anima.
Nel male e anche nel bene. Ecco perché, a suo dire, non avrà una ricompensa da Dio: la sua vita da monaca è un'esistenza semplice, ma una vita senza merito.

Cara Eloisa non sono d'accordo.
Se uno ha tanto amato, come hai fatto tu, non può che essere una preferita agli occhi di Dio.


Ricchezza e povertà sono doni di un fato cieco,
mentre la bontà è il risultato del merito personale di qualcuno.

p.s. E anche questa ennesima giornata è finita.
In un mondo in guerra mi chiedo perché io sia ancora viva.

sabato 15 maggio 2021

Incredibile

Avevo modificato un post inserendo una foto che avevo scaricato da internet.
Avevo anche messo questa annotazione:

"L'immagine l'ho scaricata da google-immagini, selezionando tra le licenze, l'opzione «Disponibile gratuitamente per condivisione e uso». L'immagine proviene dal sito wikipedia-Spagna. Non sono sicura di aver operato correttamente. Mi piaceva di più un'altra immagine ma apparteneva a quel "qualsiasi licenza" che ultimamente mi mette a disagio. Ho aperto una porta che è diventata un vaso di Pandora: quella del copyright e delle licenze navigando con internet. Non se ne esce vivi!!!"

In realtà avevo inserito un Malware. 
Caro Blog, perdonami. Volevo renderti più bello ma ho rischiato di perderti. Ho compreso, se mai ve ne fosse stato bisogno, quanto tu sia veramente speciale per me.
Non lo farò più. Le immagini di questo Blog saranno solo le mie; brutte, obsolete, sfuocate, sgranate, ma mie! A dire il vero non ho l'abitudine di inserire immagini di altri. Ma dopo l'esperienza di questa notte, escludo categoricamente che possa accadere in futuro.

Sono le 3.00 di notte. Vado a dormire serena perché non ho perso te, piccolo, caro e virtuoso Amico.

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

ore 21.21
Aspetto l'inizio del programma Sapiens, condotto dal prof. Mario Tozzi.
Nel frattempo che posso dirti? È stato un sabato pesantissimo. L'ho trascorso nel peggior dei modi. E ora è sopraggiunto il fedele Mal di Testa.
I risultati delle analisi del sangue sembrano in ordine. Quindi sono io quella malata.
Oggi mi sono arrabbiata con PiccoloPrincipe. Non mi fraintendere, non sono stata cattiva, ma severa. Voglio aiutarlo ma temo di averlo ferito. Per come si è comportato dopo direi che sta bene, non è in collera con me. Ma l'idea di aver ferito un angelo mi turba.
Tra l'altro temo di vedere ombre che non esistono. Non so che dire. Forse sto impazzendo veramente. Magari, dopo averci scherzato sopra per tanto tempo, è accaduto.

Comunque il tempo è trascorso lento, lento, ma è finita anche questa giornata.
Sai che il post che stanotte mi ha fatto impazzire era stato reintegrato? Non so che dire. Ancora non ho capito cosa sia successo. 
Però è bello che tu sia qui.

Ti mostro le mie letture odierne: classe V e III. Sai che è stato bello rivedere quelle cose del passato? Il mio Sussidiario era molto diverso. I piccolini sono bravissimi. Si annoiano quando devono fare i compiti. E a volte hanno ragione. Non possono capire, loro che vengono da un mondo in cui si parla per abbreviazioni, l'importanza della lentezza e della ripetizione.
La necessità di imprimersi dei meccanismi in testa che ci permettano di compiere delle azioni in modo automatico, senza troppo pensarci. Quasi come quando si guida. Replichiamo dei movimenti che sono indispensabili e che abbiamo imparato a eseguire in modo automatico.
Forse per la scuola non dovrebbe essere questo il metodo. Suppongo che debba stimolare la riflessione e la comprensione. Ma a volte ci vogliono intuizione e semplice agire. La memorizzazione delle tabelline suppongo servano a questo.
Strano constatare come alcune cose cambino velocemente, ed altre restino le stesse.
Ad esempio il ricopiare la forma delle regioni con i fogli lucidi. Ricalcare i fiumi, i laghi, le province, i capoluoghi.
Che nostalgia. Almeno a dieci anni sono stata felice.
Ma oggi sono esattamente l'opposto. Sono circondata da persone false. Mi dispiace dirlo caro Blog, ma sono sola. Parlo dei miei problemi da sola. Perché nessuno può aiutarmi. E a volte mi sembra quasi che gli altri sminuiscano il mio dolore.

Spero solo che PiccoloPrincipe stia tranquillo. Gli voglio un bene dell'anima! Adoro quando la mattina presto (e le sei e mezzo è molto presto quando vai a dormire alle 3 e mezzo!), mi fa le imboscate, saltando sul letto, dicendo: "Quando prendi il caffè?".

ore 23.59
Finito Sapiens. Con serietà e leggerezza, Mario Tozzi ha parlato di sesso e poi di amore.
Che uomo meravigliosamente colto! 
Mi ha colpito un dato: siamo attratti da persone simili a noi.
Ma non è vero!
A me piace Persona che non ha nulla in comune con me.
Se resto sveglia, seguirò Un Giorno In Pretura...
Fine settimana pazzo, eh?

Buonanotte 


venerdì 14 maggio 2021

Parlo Parlo Parlo, non so di cosa...

 C'è qualcosa di profondamente sbagliato in me.
E per profondamente intendo dire che questo qualcosa, questo sbaglio, è così radicato da non essere visibile, individuabile. Ma gli effetti sì, quelli si riconoscono subito.

Anche a Maggio dello scorso anno ero in questo stesso stato.
Questa volta, a mia difesa, potrei portare la mia situazione clinica.
Ma mentirei. Perché, per quanto ci siano delle difficoltà sono risolvibili con medicine e un po' di pazienza.
No, è qualcos'altro. 
Mi manca Persona?
Assolutamente sì. Ma non mi manca solo lui. Mi manca tutto quello che rappresenta.
La mia vita è vuota. Devo riempirla.
Io stessa sono vuota. Devo riempirmi. E purtroppo lo sto facendo nel modo sbagliato.
Il mio tempo è vuoto. Devo riempirlo.
L'assenza di una sola persona ha provocato un vuoto enorme, in tutti i settori della mia esistenza: mente, anima, corpo, tempo.
Se non fosse per Cugina, la mia dolce e meravigliosa cuginetta, la mia vita sarebbe un totale fallimento. Con lei mi piace uscire, riesco a confidarle quasi tutto. E forse ho finalmente capito il suo cuore.

Purtroppo per me, c'è Vuoto. Vuoto che mi impedisce di confidarmi completamente con lei. Non le ho mai detto di Persona, per esempio. Non le ho mai detto quanto sia odioso e insopportabile per me, guardarmi allo specchio. Quanto sia doloroso incontrare gente per strada. Frequentare posti e sentirmi come se tutti di me pensassero: "Ecco che passa la fallita del secolo. Ah! Bella fine ha fatto, quella smorfiosetta! Chi pensava di essere? Ha avuto proprio ciò che si meritava, niente!".

No, queste cose non le puoi confidare a nessuno, nemmeno ai migliori come Cugina o Amica. Tutti hanno problemi da sopportare.
Forse, non per colpa, ma per caso, io e il mio ex ci siamo intossicati a vicenda in una storia d'amore sbagliata. Forse, come spesso sottolineano nel programma televisivo Sopravvissute, sono stata bersaglio di manipolazioni e violenze psicologiche che né io vittima, né l'altro carnefice, erano consapevoli di subire/causare.

Da un lato il mio carattere forte mi ha protetto. Sono stata capace di non far leggere il mio diario, di non far controllare il mio telefono, di non far modificare il mio modo di vestire, di pensare.
Ma l'altro lato del mio carattere è fragilissimo. E così mi sono logorata, torturata, tra dubbi e incertezze. Con tanti: "Ma forse esagero io, dovrei cedere di più".

Il risultato finale è quella che sono: una persona resistente, non resiliente. Con un punto di rottura elevato, ma che una volta raggiunto...lascia a terra solo cocci. Incapace di fidarsi ciecamente di qualcuno. Piena di insicurezze e ferite. Dolori e divisioni.


Maggio è un mese "no" per le mie letture.
Sono ferma a quota 50 c.a. Le vere lettrici di Instagram saranno arrivate già a 100.
Mi sa che non porterò a termine il mio obiettivo, ma non importa.
Qui sono sincera, senza filtri e maschere.
Parlo solo di libri che ho letto di recente.
Non riesco a parlare di libri letti tempo addietro. Sono ammesse, rare, eccezioni.
Ma in questo periodo non riesco a procedere.
Devo andare nella libreria più grande, alla ricerca di cose che mi ispirino.

Porta pazienza amico mio.
Almeno tu, non farmi sentire inadeguata, brutta, spezzata, da buttare via.
Sono molto stanca e triste...profondamente triste.
Credimi, non sono una che ha bisogno di qualcuno vicino.
È vero: amo l'amore. Amo l'idea stessa dell'Amore.
Ma Persona non è un capriccio, un'idea distorta del tipo: "voglio farmi del male e penso a lui". Non sono così. Gli voglio bene per davvero.
E mi manca, mi manca tantissimo.
Come l'aria.

giovedì 13 maggio 2021

Il Corvo - il Film

Se le persone che amiamo ci vengono portate via,
perché continuino a vivere non dobbiamo mai smettere di amarle.
Le case bruciano, le persone muoiono...
ma il vero amore è per sempre!


È il 1994, nelle sale americane esce Il Corvo. Film firmato da un semi-sconosciuto regista egiziano Alex Proyas.

La pellicola si ispira al fumetto underground che lo statunitense James O'Barr aveva creato negli anni1988-1989. A sua volta il fumetto si ispirava, ahimè, ad una storia realmente accaduta a Detroit. Una coppia di fidanzati fu barbaramente uccisa da una banda di balordi per un anello del valore di pochi dollari. Naturalmente la pellicola si discosta per alcuni aspetti dalla narrazione del fumetto.

Infatti il film si inserisce a metà tra il gotico-fantasy e l'horror.
Non si può fare a meno di riconoscere una certa assonanza, voluta, con la poesia di Edgar Allan Poe.
Eric Draven, un suono che ricorda l'inglese the raven, il corvo, è un chitarrista della band metal Hangman's Joke.
Ha una vita da trascorrere con la sua stupenda fidanzata Shelley Webster.
Ma entrambi verranno barbaramente assassinati. È la notte di Halloween.

Un tempo la gente era convinta che quando qualcuno moriva,
un corvo portava la sua anima nella terra dei morti.
A volte però accadevano cose talmente orribili, tristi e dolorose,
che l’anima non poteva riposare.
Così a volte, ma solo a volte, il corvo riportava indietro l’anima, perché rimettesse le cose a posto.


Un bellissimo Brandon Lee dona il volto a Eric Draven.
La tragedia è anche nella vita reale: il 31 marzo 1993, rimane ucciso durante le riprese per un tragico errore.
Il film venne concluso, grazie al consenso della compagna di Brandon.
Il 13 maggio 1994 uscì nelle sale cinematografiche.
Le atmosfere cupe e gotiche ne fecero un cult.
La colonna sonora d'autore, firmata da gruppi storici del punk rock, The Cure, per citarne uno, hanno segnato il successo meritatissimo di questa pellicola che è per me immortale.
Sfortunatamente tentarono di proporci altri sequel ma...decisamente non furono all'altezza dell'originale.

Il mio diario era pieno delle immagini del fumetto, di Brandon Lee e delle frasi del film.

Non può piovere per sempre.

Dopo ventisette anni sono qui, sotto la pioggia, inzuppata fino alle ossa.
Possibile che stia così per una persona?

Ti amerò per sempre…
– Solo per sempre?

Sì, è possibile.

mercoledì 12 maggio 2021

Finzioni - Jorge Luis Borges

 Gli specchi e la copula sono abominevoli,
perché moltiplicano il numero degli uomini.


Mi manca poco alla conclusione di questo bellissimo libro.
Purtroppo procedo lentamente. Non voglio ripetermi ma è la verità, non sto bene. E così leggere diventa difficile. Anche in questo momento, ho come dei giramenti di testa. Però voglio scrivere. Scrivere mi aiuta tanto.
La foto non è completa. La prossima volta devo immortale il mio equipaggiamento per intero: segnalibro, matita, agendina per annotare le pagine e le prime impressioni, il libro (ovviamente!).
Vediamo, cosa posso raccontarti di questo libro? Direi di iniziare dalle cose semplici. In Italia è arrivato nel 1955, ma è stato probabilmente composto tra il 1984 e il 1944. La fine della Seconda Guerra Mondiale è vicina. Ma chi l'ha vissuta non poteva saperlo. E probabilmente è stato il periodo più violento, più vigliacco dell'intero conflitto.
Il libro è diviso in due sezioni, ognuna delle quali contenenti dei racconti bellissimi. Racconti che il titolo mi ricorda che sono finzioni, ma sono scritti in un modo così scorrevole e semplice che a me sono sembrati resoconti di fatti realmente accaduti. Suppongo che questo la dica lunga sull'attuale situazione cerebrale di chi scrive. Gli ultimi tre racconti della sezione Artifici, sono stati aggiunti dallo stesso autore nella seconda edizione del 1956.

La sezione nella quale più mi sono ritrovata è la prima Il Giardino dai Sentieri che si Biforcano. Ho adorato soprattutto La biblioteca di Babele: Tu, che mi leggi, sei sicuro di capire il mio linguaggio?
La sua descrizione mi ha fatto venire in mente le atmosfere de Il nome della Rosa e Hogwarts, il momento in cui gli alunni del primo anno devono raggiungere il dormitorio della propria Casa: "Le 142 rampe di scale variano per forma, dimensioni e destinazione. Ci sono scalinate ampie, altre più strette, alcune i cui gradini scompaiono e altre che conducono in luoghi diversi di venerdì. Sicuramente tutto ciò non è molto utile quando si cerca di attenersi ad un orario!".

Questa trama di tempi che si avvicinano, si biforcano, si intersecano o si ignorano per secoli, abbraccia tutte le possibilità. Nella maggioranza di quei tempi non esistiamo; in alcuni esiste lei e io no; in altri, io, e non lei; in altri, tutti e due.

I temi di Borges li sento miei.
Farnetico anch'io sulla creazione del mio amore. Perché magari sono innamorata più della idea dell'amore che di un essere reale, ma il mio cuore lavora, lavora in modo incessante.
Ma se io stessa fossi l'invenzione, l'immaginazione di qualcuno, vorrei dirgli: aiutami, non posso andare avanti così.

martedì 11 maggio 2021

Jorge Luis Borges

La mia impresa non è difficile, nella sostanza.
Mi basterebbe essere immortale per condurla a termine.


Caro Blog,
sono notti che dormo male. Sarà la tiroide? Ah non lo so proprio, ma per stare calma mi aiuto coi farmaci. Non mi fraintendere, non vado certo in giro ad aggredire la gente. Ma avverto che dentro di me monta un'insensata rabbia e una sorta di fastidio per tutto quello che mi accade o mi viene chiesto.
Il problema è che arrivo a fine giornata stanchissima. Ma appena poggio la testa sul cuscino, Sonno vola via lontano da me.
Non è il momento per intraprendere letture lunghe. Penso all'appuntamento con l'endocrinologo. Fino a quel momento sarà difficile condurre una vita tranquilla e rilassata. Quando l'avrò fatto inizierò a godermi la zona gialla. Andrò in Libreria 3 (quella enorme e bellissima, nell'altra città), e uscirò con Cugine. Credo non ci sia niente di male. Sempre in sicurezza: mascherine, all'aperto, a distanza.
Nel frattempo però ti devo confessare un mio nuovo amore letterario: Jorge Luis Borges. Sto leggendo Finzioni. Ma come ho fatto a vivere senza di lui fino ad oggi? È lo scrittore che parla di me. Io sono la protagonista di tutti i suoi racconti. Sono io quella che sogna creature inesistenti, che forse è lei stessa l'incubo di qualcun altro.
Sono io quella che vede negli specchi l'esistenza di mondi infiniti e che si domanda se l'originale se stessa non sia quella che la fissa dall'altra parte della superficie argentea.
In passato erano fatti con l'argento. Ed oltre ad essere degli oggetti molto preziosi, erano corpi carichi di simbolismo e misticismo.
Hai notato una cosa? Senza Luce gli specchi non funzionano. 
Se non c'è un raggio, piccino piccino, che intercetti la sua superficie, lo specchio è inanimato.
Ecco allora, è vero: gli specchi sono oggetti vivi, hanno un'anima che ha bisogno di luce.
Da un punto di vista etimologico la parola specchio deriva dal latino specŭlum, che deriva dal verbo specĕre "guardare".
Lo specchio ci guarda e ci fa guardare. 
Uno strumento affascinante e a volte, ingannatore.
Ci si può fidare dello specchio? E dell'anima che lo abita?

lunedì 10 maggio 2021

Lunedì sospeso

 Oggi non mi sento bene.
Da domani riprendo a leggere. Inizierò Dostoevskij.
E spero di avere il tempo di raccontarmi.
Sto cercando di migliorare.
Caro Blog,
porta pazienza. 

domenica 9 maggio 2021

Poesie - Jorge Luis Borges

 Penso che se esistessero ancora i manicomi, farei una valigetta, porterei dei libri e mi farei ricoverare.
Mi sottoporrei anche a terapia, se lo ritenessero opportuno, se volessero fare sperimentazione.
L'unica richiesta sarebbe: lasciatemi in pace, non parlatemi, se non strettamente necessario.
È tutta una grande farsa. La vita non ha senso. Noi non decidiamo niente. Nessuno di noi è libero. Siamo tutti schiavi. Vacche fatte ingrassare per alimentare la borsa di pochi uomini.
Siamo solo vacche.


Libero dalla memoria e dalla speranza,
illimitato, astratto, quasi futuro,
il morto non è un morto: è la morte.


Non sono molto pratica di poesia. Cammino su un sentiero a me sconosciuto, con passo lento e incerto. Tuttavia sento di aver trovato un poeta da poter definire "mio".
Non che le persone, le cose, la vita stessa ci appartengano! Lo so anch'io. Ma l'ho sentito proprio vicino al mio cuore. Come sempre scrivo di quello che provo. Non sono sicura che abbiano valore didattico. Ho letto solo questa raccolta di poesie selezionata dallo stesso autore. Le stesse poesie sono state composte tra il 1923 e il 1976. Un intervallo di tempo molto lungo. Durante il quale gliene sono capitate di ogni. Non ultima la cecità. Tuttavia questa grave malattia non ha tolto nulla all'atto creativo di Borges. Forse uno dei primi a inventare, usare il realismo magico (ecco perché piaceva a Murakami, chissà!). La sua prosa prima e la sua poesia dopo, hanno ispirato il mondo del fantasy e non solo.
Dal mio modesto punto di vista ho apprezzato una scrittura per me chiara, semplice. Una costruzione per niente complicata. E la cosa, lo so, è completamente priva di senso perché Borges parla per metafore. Indaga un mondo che non esiste, e anzi, si interroga su quanto ci sia di reale in ciò che noi viviamo.
La letteratura è il suo campo d'azione preferito. Prende i protagonisti dei libri e con essi gioca, mescolando la loro vita alla nostra, alla sua. E alla fine allora qual è la vita vera?

Sublime la poesia Scacchi:

Nell'angolo severo i giocatori
muovono i lenti pezzi. La scacchiera
li avvince fino all'alba al duro campo
dove si stanno odiando due colori.

Su di esso irradiano rigori magici
le forme: torre omerica, regina
armata, estremo re, cavallo lieve,
pedoni battaglieri, obliquo alfiere.
Quando si lasceranno i due rivali,
quando il tempo oramai li avrà finiti,
il rito certo non sarà concluso.

In Oriente si accese questa guerra
che adesso ha il mondo intero per teatro.
Come l'altro, è infinito questo gioco.

II

Debole re, pedone scaltro, indomita
regina, sghembo alfiere, torre eretta
sul bianco e nero del tracciato cercano
e sferrano la loro lotta ramata.

Non sanno che il fortuito giocatore
che li muove ne domina la sorte,
non sanno che un rigore adamantino
ne soggioga l'arbitrio e la fortuna.

Ma il giocatore è anch'esso prigioniero
(Omar lo dice) d'una sua scacchiera
fatta di nere notti e bianchi giorni.

Dio muove il giocatore, e questi il pezzo.
Che dio dietro di Dio la trama inizia
di tempo e sogno e polvere e agonie?


Che senso ha il libero arbitro? Non siamo forse pedine tra le mani di un Dio annoiato che gioca con i suoi pupazzi? E Dio chi è? Il pupazzetto di altri dei?
Siamo un sogno nel sogno.
Come gli specchi che riflettono e rimandano immagini di mondi che sono altro dall'originale. Ma l'originale non è a sua volta il riflesso di una primigenia idea?

Con Borges mi sono giocata l'ultimo punto di sanità mentale.
Ora vago tra le valli perdute del tempo che fu, e solo l'acqua del fiume Lete potrà darmi sollievo.

Non dovevo tornare indietro.
Eppure lo sapevo: indietro non si torna. Mi son fatta calpestare.
Spero solo di riuscire a reagire prima possibile.
Avevo impiegato sei mesi per migliorare.
Che stupida.


P.s. Auguri a tutte le Mamme.

sabato 8 maggio 2021

Indomabile, Il romanzo di Giovanna La Pazza - Alexa Hennig von Lange

 Figlia mia. soltanto tu sai cosa significa trovare in se stessi la pace e la libertà
quando il mondo è sull'orlo della distruzione,
preso d'assalto dalle epidemie.


Eccomi qua. Umore nero. Ho messo in atto il mio piano ed è chiaramente un errore madornale, di quelli senza precedenti. Perché io sono ancora in quello stato psicofisico-chimico-spirituale che solitamente viene chiamato "innamoramento". Non è un abbaglio. Non so come sia successo. Ma è così e no, non mi passa. Quindi riprendere il mio vecchio account è stato un tornare indietro di sei mesi. Appena ho rivisto i suoi messaggi mi è spuntato prima un sorriso idiota (che mi toglierei dalla stupida faccia, a furia di dare testate contro il muro), e poi smarrimento. Perché come sempre mi sono chiesta: "Con chi sei? Chi può godere della tua voce? Chi può guardarti negli occhi?". Mi sento male. Sono a pezzi. Ho forse bisogno di un aiuto serio? Vorrei solo farla finita con me stessa.
Hanno ragione certi politici: quelli come me non meritano niente, nemmeno il vaccino.

Nel pomeriggio ho trovato però la forza per leggere. Dovevo farlo.
Ho finito questo bel libro di Alexa von Lange. Non è una scrittura che mi ha coinvolto, come invece è riuscita a fare la Miller, ma mi sono sentita compresa. In un certo senso parla di me. Non sono una erede al trono, non sono una sovrana, ovviamente! Ma sono una donna che come tante, è destinata alla pazzia, a graffiarsi il viso e strapparsi i capelli, pur di non urlare.
Giovanna la pazza, io la pazza.
Giovanna: vuole amore dal suo matrimonio, si ribella ad un mondo precostituito in cui si deruba il prossimo, lo si condanna alla pena di morte sul rogo perché ha delle idee religiose proprie. Ama i suoi figli. La sua terra. Vuole costruire un mondo di diritti e di pace.
Sì, Giovanna è pazza.
E quindi, sono pazza anch'io. Perché anch'io pensavo di aver compreso, definito i miei sentimenti e quindi di averli sconfitti. Ma mi sbagliavo.

ebbe l'impressione di aver messo fine troppo frettolosamente a qualcosa che 
non era ancora finito del tutto. Un dolore profondo.

Dovrò fare finta di niente e andare avanti. Lo so. Non posso tornare indietro. Ho tagliato tutti i ponti possibili. Ho cancellato tutti coloro coi quali avevo un contatto. E continuerò a farlo. Non mi devo esporre più.
Giocherò con gli hashtag (parola che scrivo sempre in modo errato: capra me!), scriverò le frasi dei libri, perché è una cosa che mi piace tanto fare e mi aiuta a memorizzare. Ma non parlerò più con nessuno. Niente commenti. Niente contatti. 

L'affetto produceva soltanto una situazione insostenibile dopo l'altra,
destinate immancabilmente a sfociare nella disperazione.

Ha ragione la mia Giovanna. Affezionarsi porta alla disperazione perché non c'è mai la stessa corrispondenza. E perché sono una persona impegnativa, da quel punto di vista. Le mie infinite insicurezze e mancanze hanno bisogno di continue presenze. E nessuno al mondo è disposto a darmele. Nessuno immagina, intuisce il vuoto che mi opprime.
Ho una fame d'amore che non si sazia mai.
Sì, Giovanna era pazza e lo sono anch'io.
Dicono che se non si parla al bambino nell'utero materno, se non lo si ama quando è appena nato, il bambino muore, o cresce con gravi malformazioni.
Il mio spirito è un bambino, la mia anima è un bambino nel grembo dell'universo.
Ha bisogno di amore per nutrirsi. 
Continuo e profondo amore.
Ecco perché sta morendo. Ecco perché è distorto, malformato: un mostro.

Sarebbe riuscita a non sentire più la mancanza di niente?
A non avere più nostalgia di nulla?
Per essere in un luogo doveva lasciare l'altro.

Se l'aiuto non viene dall'esterno, anche se zoppo, mutilato, malforme chiedo al mio spirito di reagire.
Questa è la mia speranza.
Di farcela da sola.
Ma non isolandomi.
Stanotte torna Un Giorno In Pretura. 
Vediamo cosa riesco a fare.
Vediamo se riesco a recuperare qualche pezzo di me e del mio cuore.

Una cosa è certa: non ho mai imparato a gestire le mie emozioni. E continuo a pagarne le conseguenze.

venerdì 7 maggio 2021

Restate a casa!

Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.
(Margherita Hack)


Ho iniziato una lettura consigliata  da libraia di Libreria 2.
Ho pensato alle donne della storia, alle donne in generale.
Poi ho collegato il mio pensare ai dati della pandemia in corso.
Le donne, soprattutto single con figli, sono quelle che pagano più di altri gli effetti della crisi economica. Sono quelle che hanno perso il lavoro; quelle che più hanno investito in termini di energie tra figli in DAD e smart-working fittizio.

Sono decisamente una privilegiata. Non ho avuto figli.
E se a volte, lo confesso, mi chiedo come sarebbe stato averne, oggi mi addormenterò pensando che non ho messo al mondo degli infelici.

L'anno scorso guardavo una luna bellissima, oggi osservo il cielo chiedendomi se il razzo cinese non colpirà la mia testa.
Meglio non uscire! Ringraziamo il coprifuoco e aspettiamo le riaperture della prossima settimana.

Buonanotte

giovedì 6 maggio 2021

Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico - Luis SepúLveda

Non è giusto che una persona sia padrona
di un’altra persona o di un animale.


Devo ammettere che questa volta, aveva ragione Immy. Avevamo bisogno di una storia d'amicizia come questa.
Max Mix e Mex: un bambino, un gatto con il profilo greco, un topolino messicano.
Ingredienti speciali per una storia che profuma d'amore e dolcezza.
Il filo che lega ogni pagina all'altra è l'amore. Amore tra esseri diversi che si comprendono, rispettano e completano. Finalmente un racconto in cui non ci si vergogna di essere umani, come invece accade in questi giorni terribili e negli ultimi libri che ho letto. Nelle orecchie sento ancora la musica del tamburo di Oskar e gli spari del fucile dell'uomo contro Passerí. Avevo già avuto modo in passato, di sondare quanto sia affezionato ai gatti lo scrittore di questa bella storia. E in effetti, in questa ci confessa chiaramente il suo affetto per il mondo felino, perché tanto tempo fa gli avevano assicurato che in una precedente vita, era stato uno dei gatti preferiti dal mandarino. Oh! Dovrei parlare al passato, ma proprio non mi arrendo al pensiero che Sepúlveda non ci sia più. Chissà quante belle storie starà raccontando agli angeli!

La novità questa volta, sono stata io! Lo scoprire il mio affetto nei confronti dei topolini.
Mi sono sorpresa ripensare ai miei amati cricetini. E un po' mi sono intristita. Ma Immy mi ha fatto le fusa, e mi sono sentita meglio.

gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori.

In questo periodo della mia triste vita mi chiedo cosa ne sarebbe di me se non ci fosse Cugina e anche se distante, Amica. Ci sono cose che non ho il coraggio di confidare a nessuna di loro. Ma immaginarci come delle anzianotte arzille e sicure di se stesse, mi fa stare bene. Lo stesso vale per quei progetti a breve termine.

Un amico capisce i limiti dell'altro e lo aiuta.

Credo che l'amore abbia tanti modi di esprimersi. Ho trovato quello dell'amicizia e mi reputo fortunata, anche se sono una brontolona, sempre nervosa. 
Ma ho una caratteristica che mi distingue da tutto: non so mentire.
E di questo sono contenta. Non mi piacciono le bugie. Ma a volte devo indossare maschere felici per non ferire gli altri. Perché: I veri amici condividono il meglio che hanno.

A proposito di amore e di amicizie di cui non ho capito niente:

Caro PA,
non ci sentiamo da tanto tempo.
Come stai? Spero bene. Come sta il ginocchio? Sai che anche il mio fa male? Chissà forse con me è vera quella storia de "il corpo parla". E magari mi fa male perché "non voglio piegarmi". In effetti sono in un periodo di forti e numerose discussioni. Ma non mi piego. Non mi importa cosa dicono di me. Non mi omologo al  pensiero altrui. Non mi interessa.
Stai progettando le tue ferie, per spezzare la monotonia che tanto ti tedia?
No, io non andrò da nessuna parte. Senza vaccino non ho il coraggio di muovermi.
Questo anno è volato. Non ho fatto niente di bello, niente di brutto.
Mi sono solo lasciata andare; "giù giù, sempre più giù", come gli orchi che precipitano nelle fiabe.
Lo so, tu odi le persone come me. O meglio, tu non odi nessuno. Ma quelli come me li disprezzi, li eviti. E fai bene. Non ho intenzione di disturbarti. Questo è solo un momento di abbandono. Sono stata bravissima in questi giorni. Ma stanotte sei qui, vicino a me, in questo istante di scrittura.
Scusa.
Fai sogni belli.

mercoledì 5 maggio 2021

Cipí - Mario Lodi e i suoi Ragazzi

 Sono in mezzo a tante cose belle,
eppure mi sento tanto sola...



Mario Lodi era un maestro delle elementari. Oltre cinquant'anni fa, insieme coi suoi alunni, ha scritto e pubblicato una storia di vita e amore di passerotti.
Un racconto di bambini, con disegni fatti da bambini, per bambini.
Eppure mi è sembrato che spiegasse la vita agli adulti.
La storia di Cipí abbraccia la sua storia personale e quella di tutti i suoi amici passerotti.
Per scoprire se stessi, bisogna abbandonare il nido. E convivere con gli altri ci aiuta a capire chi siamo. Anche saper andare contro il pensiero generalizzato ci aiuta a crescere, a capirci. Bisogna ragionare da soli, non accontentarsi dell'idea comune.
A volte è rischioso smascherare le persone potenti, ma non si deve avere paura di denunciare i delitti, i reati.
La verità ci rende liberi.
Ma un essere solitario non può sopportare tutti i mali del mondo; serve collaborare per sopravvivere. 
Sono lezioni che impariamo con Cipí, quando egli svela a tutta la comunità la presenza di un terribile predatore e quando si ingegna per aiutare tutti i passerotti ad affrontare l'inverno.

La creatura più bella del mondo è la Mamma. E anche le mamme passerotte sono così. Premurose, affettuose, sanno quando è il momento per i propri piccoli di lasciare casa. Ma non prima di aver insegnato loro tutto ciò che conoscono.
La curiosità è una dote, un sintomo di intelligenza. Ma va coltivata e alimentata in modo attento e scrupoloso.
Il mondo è pieno di pericoli, bisogna imparare a riconoscerli.
Abbiamo degli strumenti per affrontarli: amicizia, solidarietà, libertà.
Questo l'ho imparato con Cipí.

Infine, un pensiero alla piccola amica Margherita, il fiore poeta:

salutami il sole e il vento... ah, come è breve la vita...

In un mondo di passerotti mi sono sentita un semplice fiore, alla ricerca di bellezza e dell'amore.

imparate nella vita: ad essere laboriosi per mantenersi onesti,
ad essere buoni per poter essere amati,
ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso,
ad essere coraggiosi per difendere la libertà.

Per me, queste parole non hanno nulla da invidiare ai grandi scrittori che popolano le librerie di persone colte e illuminate.
La letteratura per bambini è la letteratura che sento più mia.
A tal proposito Orsetto mi prega di riferire che preferisce Dostoevskij, mentre Immy mi ha chiesto una fiaba di Sepúlveda.
Penso di accontentare Immy. Da troppo tempo ormai non stiamo insieme.
Ma la settimana prossima mi dedicherò ad una nuova lettura lunga. Ne ho bisogno.

Mi piace programmare le letture. Anche se c'è sempre una base istintiva a guidarmi.
Allo stato attuale mi sento invisibile. 
Ma il mio Stato, la mia nazione, la mia patria mi ha dato la spallata finale: non sono nessuno. Non valgo niente. Non servo a niente.
Questo pensiero mi ha definitivamente seppellito.
Depongo le armi.
Mi chiudo definitivamente nel mio mondo di letture.
Tu, piccolo Blog, sei il mio primo confidente.
Accogli le mie parole, a volte deliranti, e te ne sono infinitamente grata.
Il mondo è pieno di signori della notte e di passeri famelici e accusatori.
Ma ci sono anche i Cipí, Mamí e Passerì. Credo sia questo pensiero che mi faccia dormire un po'. Per il resto, il momento più difficile è proprio quello del sonno.

Auguro a tutti di non sentire mai quello che sta provando il mio cuore.

martedì 4 maggio 2021

La Favola di Amore e Psiche - Apuleio

 Erant in quadam civitate rex et regina...


In una città vivevano un re e una regina.
Inizia così il racconto di Amore e Psiche, proprio come potrebbe iniziare una fiaba moderna, una favola dei Grimm, una fiaba della buonanotte.
E invece è un racconto, una novella, che si inserisce in un corpo maggiore che è quello de Le Metamorfosi, o L'Asino d'oro, di Apuleio.
Sembra di giocare con le Matrioske. All'interno delle disavventure del povero Lucio, che trasformatosi in asino osserva e ci racconta il mondo degli uomini, ritroviamo questa favola che racconta di una trasformazione, quella di Psiche che diventerà immortale, una volta conquistato Amore e dopo aver superato delle prove di iniziazione difficilissimi, impossibili. Ma conquistare l'amore è un'azione impossibile, difficile. Che coinvolge l'anima, ci porta ad essere pazienti, ad affrontare rabbia e violenza, ci porta a scendere negli inferi per tornare poi in cielo come dei.
Nell'editoria italiana è diventato un libro a sé; molto probabilmente Apuleio avrà attinto da un nucleo di racconti legati al folklore di vari paesi per immaginare questa storia che canta in latino.
Forse non è un'idea originale, forse non c'è una metafora da ricercare.
Ma se penso a quante opere si sono diramate, quanti artisti sono stati ispirati da questo racconto, non posso che sedermi a leggere e immaginare di essere la povera Carite, a cui la vecchia governante racconta una bella fabella. 

L'Anima è bellissima. Può competere in bellezza con la stessa dea Venere.
Il capriccioso Amore non potrà che innamorarsi della sua ingenuità e purezza.
E a sua volta l'Amore la illumina e rende immortale:

Iam nil officiunt mihi nec ipsae nocturnae tenebrae: teneo te, meum lumen.

Quando siamo innamorati siamo paghi del mondo.
La nostra Anima conosce la luce, trova la tranquillità. Nulla può ferirla.
Non ci importa l'aspetto del nostro amore; quando l'Anima ama, ama in un modo che il corpo non è sempre capace di contenere.
Un amore che sopravvive alla morte, un amore che rende immortale, rende divini.

Quanto soffre Anima prima di riabbracciare il suo Amore.
Forse anch'io, alla fine, abbraccerò il mio.
(Non che sia bella come Psiche. Ma ho bisogno di sognare.)

lunedì 3 maggio 2021

Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi

 In che modo vivo?
E gli venne la bizzarra idea che lui, forse, non viveva,
ma era come fosse già morto.


Chi non ha letto almeno una volta nella vita Sostiene Pereira? Io, caro mio Orsetto sapientone. Inutile, dunque, che mi guardi con l'aria di chi sa, di chi capisce, di chi biasima. Non lo avevo mai letto, l'ho fatto ora, da anziana andante. Dopo aver visto il video di Checco Zalone con Helen Mirren, la mia massima ambizione è diventare un'anziana che vive in un luogo bellissimo e sperduto del mondo, coltivando i frutti della propria terra.
Facendo conserve e marmellata, continuerei a leggere e scrivere. Forse potrei dedicarmi anche alla pittura; l'acquerello è una tecnica che mi incuriosisce moltissimo. Ehi, mi immagino anziana. Quindi non sono morta. Sembrerebbe un miglioramento.

Naturalmente conoscevo a livello teorico, questo classico della letteratura del Novecento; ma non è tra le letture consigliate a scuola o tra amici. Se ci ripenso, negli anni della scuola, nessuno dei miei amici leggeva, o beh a me non lo diceva. Solo la Prof. di Greco mi passava degli approfondimenti, delle letture sui classici. Era una brava professoressa, severa e dal cuore d'oro. Chi avrebbe dovuto suggerire, ma mai lo fece, era la professoressa di italiano del Liceo. Una che oggi non esisto definire "sciocca fascista"! Comprendo perché non mi piacesse, perché sentissi una certa avversione nei suoi confronti, benché fosse brava nel momento di spiegare alcuni autori. Era spudoratamente di destra e come tutte le destre, dentro di sé non aveva nulla di quella humanitas a me tanto cara negli anni del liceo: "che bell’essere è l’uomo, quando fa l’uomo". 
Capitolo a parte era la Prof. di italiano delle scuole Medie. Una donna molto attenta alla grammatica; mi fece fare un precorso di latino perché era convinta che mi sarebbe stato utile. E ricordo che per l'estate ci suggeriva sempre dei libri da leggere.
Spaziava dal Mago di Oz a Siddharta, il Giovane Holden, il Ritratto di Dorian Gray, le Ultime lettere di Jacopo Ortis, i Canti, io Speriamo che me la cavo, 10 piccoli Indiani, il Diario di Anna Frank, Se questo è un uomo. E tanti altri.

Sto divagando, più del solito.
Appena ho iniziato a leggere il romanzo, e per tutto il suo corpo, una domanda mi ha perseguitato: "Ma Pereira sostiene...davanti a chi?".
Con chi parla Pereira? 
Il romanzo è narrato da una voce fuori dal coro che riporta cosa sostiene Pereira, e cosa preferisce omettere del suo racconto.
Suo padre, per esempio, usava dire che i nostri sogni sono la cosa più privata che abbiamo e che non bisogna rilevarli a nessuno.

A chi non piace Saramago perché non usa la punteggiatura, il virgolettato, vorrei far leggere Tabucchi e Joyce.
Evitiamo le polemiche: ma lo stile di questo romanzo è particolare e, forse per questo, a me è piaciuto moltissimo.
Sostiene Pereira è una frase che ricade spessissimo. Ed è bello constatare che nel parlato si ha l'abitudine di ripetere frasi in modo ridondante.
"Cioè" "io" "pare" li ripetiamo all'infinito.

Questa volta siamo in Portogallo col dottor Pereira, lo sfondo storico è ancora una volta la Seconda Guerra Mondiale.
E da un certo punto di vista è uno di quei libri che parla anche di libri.
Ad esempio, ho scoperto che Guy Maupassant, morì pazzo, a 43 anni. E che Marinetti, quello del futurismo, delle parole in libertà, era uno fanatico della guerra. 
Ma soprattutto ho riscoperto la lezione più importante di tutte: che tutti dobbiamo fare la nostra parte nella Storia.
Che il regime va combattuto! Le dittature non portano mai nulla di buono.
E anche il pacifico e mite dott. Pereira lo scopre e capisce, lasciando che un nuovo io egemone prenda posizione a capo della sua confederazione di anime.
Una teoria molto interessante:
La personalità è come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

Penso di essere pronta a lasciarmi guidare da un nuovo io egemone.
Continuerò ad amare, sempre ma senza aspettarmi nulla, senza parlarne. Parlerò ancora al suo ritratto in cornice e fingerò di ottenere una risposta, di capire qualcosa dal suo parlare muto. 
Riprenderò il mio mondo ma liberandomi dei fardelli del passato.

lei ha bisogno di elaborare un lutto, 
ha bisogno di dire addio alla sua vita passata,
ha bisogno di vivere nel presente,
un uomo non può vivere come lei, pensando solo al passato.

È il momento di smetterla di frequentare il passato e di cercare di frequentare il futuro.
Proprio come il dottore suggerisce al nostro Pereira.
Parlo di morte, non so parlare di vita ma posso imparare.
Mi basta pensare a PiccoloPrincipe. Credo sia un buon inizio.
Il futuro mi fa paura. Non sarà una guarigione facile.
Ma oggi mi sento bene, dopo tanto tempo.

A domani.

p.s. La foto con l'orsetto potrebbe essere sostituita o spostata. Non so come ci sia arrivato Orsetto, a ghermire il mio libro. Ma era una posa troppo buffa per non immortalarla. Mai mi sarei aspettata di vedere un orsetto di peluche così appassionato di lettura!

domenica 2 maggio 2021

Il Tamburo di Latta - Günter Grass

E va bene: sono recluso in una casa di salute,
il mio infermiere mi osserva, quasi non mi stacca l'occhio di dosso;
difatti c'è uno spioncino nella porta,
e il mio infermiere ha l'occhio di quel bruno che di scrutare me,
l'occhio azzurro, è incapace.


L'ho finito!!! Sono stata di parola: una settimana (forse qualche giorno in più). Non è stato facilissimo. Sono seicento pagine fitte, fitte di parole, che hanno richiesto un coinvolgimento non solo intellettivo ma anche emotivo.
Una storia bellissima, sublimemente scritta.
Che abbia vinto il Nobel per la letteratura non mi stupisce neanche un po'. Ma non pensavo di finire oggi. E infatti la foto è "di fortuna";  ha una luce orrenda, non mi convince nemmeno la composizione! Ma non importa, anche perché non è la prima immagine brutta. Sinceramente sono pochissime quelle che mi piacciono. Ciononostante (più corretto ma raro cionnonostante), mi ritengo soddisfatta per il raggiungimento del traguardo finale.
Ora mi assilla il cercare di ricordare come sono entrata in contatto con questo romanzo. Chi me lo aveva citato? Forse Murakami.
E sì, rileggendo quello che ho scarabocchiato sull'agendina in cui annoto le pagine dei libri che mi hanno colpito, e questa frase da me scritta tempo fa: "Tuttavia questo piacevole saggio di Murakami Haruki mi ha fatto venire una voglia matta di leggere, leggere e leggere ancora. Da I Demoni di Dostoevskij, a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, fino alle poesie di Jorge Luis Borges, penso che se non dovessi scrivere più per leggerli, non sarebbe una grande perdita per nessuno." - ritengo di aver incontrato per la prima volta il mio amico tamburino grazie a Murakami.

Bisogna avere una forte motivazione per leggerlo.
Potrei lasciarmi sfuggire alcune anticipazioni, quindi come sempre devo indicare

 ***SPOILER*** 

per non rovinare il piacere della lettura ad altri.

Parlavo di motivazione, e spiego il perché: siamo in Polonia, nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale. Viviamo quei terribili anni e diamo un'occhiata agli anni successivi l'evento bellico.
Tutto questo osservare si realizza da una prospettiva molto particolare.
Il nostro sguardo si staglia da un'altezza di novantaquattro cm. E alla fine della storia sfioriamo il metro e ventitré cm.
Come comincio? Si chiede Oskar, il nostro tamburino, il nostro cantastorie. Si può iniziare una storia nel bel mezzo e procedendo arditamente avanti e indietro impiantare un gran casino. Ma non è questo il caso. Perché la storia procede piacevolmente e ci si lascia rapire immediatamente da Oskar, il bambino che nel giorno del suo terzo compleanno è caduto dalla scala della cantina, e pur restando sano non ha voluto più crescere.
Siamo a pagina 59 e già sappiamo di trovarci davanti ad una storia bellissima.
Di questi racconti mi colpisce la sensazione di oppressione, di prigionia e violenza della Seconda Guerra Mondiale.
È presente come uno spettro, una nebbia che avvolge tutto, silenziosamente, togliendo colori e suoni; risucchiando la vita ovunque arrivi.
Ma non in modo urlato. 
Eppure gli occhi lucidi sono inevitabili, almeno per me, quando muore Jan Bronski e quando moriranno tanti altri.

(***FINE SPOILER***)

Ci sono elementi che non esito a definire magici che alleggeriscono e conferiscono un allure di fiaba a questo bellissimo romanzo, che pure inserirei tra i romanzi storici, tra i romanzi che ricordano la Shoah senza mai nominarla. Ci basta conoscere Fajingold e la signora Luba per capire.
Eviterò i commenti tecnici.
Registro l'espressione campo semantico, usata per indicare l'area di significato coperta da una o più parole legate tra loro. Quelli bravi infatti, indicano nel tamburo il campo semantico di tutto il romanzo: è il tamburo di latta che dà significato a tutta la narrazione.
Oskar si ribella e suona la sua musica, non segue quella del regime, quella degli adulti.
Questi commenti e spiegazione del testo li lascio a chi è più competente di me.
Le mie riflessioni sono di natura povera.
Sono stata rapita dal piccolo Oskar che vive e conosce la vita e i suoi segreti, i suoi aspetti e parte del mondo, dai suoi 94 cm prima, e 1,21 m. d'altezza, dopo.
Dal matrimonio sbagliato di Agnes Koljaiczek, che non rinuncia all'amore per un errore iniziale. Non rinuncia al suo Jan. Né Jan rinuncerà mai alla sua Agnes.
Di quanto sia sempre stato difficile essere una donna, che nemmeno "i liberatori" si preoccupano di tutelare ma, quasi sempre, come primo atto da liberatori in una città nemica, sottomettono ai propri bisogni animali.
Un protagonista difficile Oskar.
Un buono, un cattivo? Non è facile da definire.

I miei personaggi preferiti sono marginali.
L'anziana nonna Anna e il nonno incendiario Joseph Koljaiczek, e Leo lo svitato che tutti i cimiteri delle città del passato conoscevano.
Gli sfortunati Agnes e Jan, novelli Paolo e Francesca.

perché l'amore non conosce ore, e la speranza è senza fine, e la fede non conosce limiti,
solo il sapere e il non sapere sono legati a tempi e limiti e il più spesso finiscono anzitempo davanti a barbe, a sacchi, a mandorle [...]

Una lettura particolare.
Mi ha impegnato ma reso soddisfatta. 
Ora una pausa.
Fingerò di essere nella Cantina delle Cipolle, perché alle lacrime so dare valore.
Nel mio cuore si stanno creando incrostazioni pericolose, proprio perché le lacrime non sgorgano più.

Buonanotte 

sabato 1 maggio 2021

Primo Maggio

Le donne, come i princìpi,
trovano pochi veri amici.
(Lord George William Lyttelton)

Ho sbagliato: non riesco a leggere tanto. La storia è diventata avvincente. 
Ma io non mi sento bene.
Ho un vuoto al centro del cuore che non riesco a colmare.
Mangio, mangio sempre di più. Non basta.
Leggo, leggo sempre di più. Non basta.
Scrivo. Non basta.
C'è solo il vuoto, sempre, solo il vuoto.