mercoledì 12 maggio 2021

Finzioni - Jorge Luis Borges

 Gli specchi e la copula sono abominevoli,
perché moltiplicano il numero degli uomini.


Mi manca poco alla conclusione di questo bellissimo libro.
Purtroppo procedo lentamente. Non voglio ripetermi ma è la verità, non sto bene. E così leggere diventa difficile. Anche in questo momento, ho come dei giramenti di testa. Però voglio scrivere. Scrivere mi aiuta tanto.
La foto non è completa. La prossima volta devo immortale il mio equipaggiamento per intero: segnalibro, matita, agendina per annotare le pagine e le prime impressioni, il libro (ovviamente!).
Vediamo, cosa posso raccontarti di questo libro? Direi di iniziare dalle cose semplici. In Italia è arrivato nel 1955, ma è stato probabilmente composto tra il 1984 e il 1944. La fine della Seconda Guerra Mondiale è vicina. Ma chi l'ha vissuta non poteva saperlo. E probabilmente è stato il periodo più violento, più vigliacco dell'intero conflitto.
Il libro è diviso in due sezioni, ognuna delle quali contenenti dei racconti bellissimi. Racconti che il titolo mi ricorda che sono finzioni, ma sono scritti in un modo così scorrevole e semplice che a me sono sembrati resoconti di fatti realmente accaduti. Suppongo che questo la dica lunga sull'attuale situazione cerebrale di chi scrive. Gli ultimi tre racconti della sezione Artifici, sono stati aggiunti dallo stesso autore nella seconda edizione del 1956.

La sezione nella quale più mi sono ritrovata è la prima Il Giardino dai Sentieri che si Biforcano. Ho adorato soprattutto La biblioteca di Babele: Tu, che mi leggi, sei sicuro di capire il mio linguaggio?
La sua descrizione mi ha fatto venire in mente le atmosfere de Il nome della Rosa e Hogwarts, il momento in cui gli alunni del primo anno devono raggiungere il dormitorio della propria Casa: "Le 142 rampe di scale variano per forma, dimensioni e destinazione. Ci sono scalinate ampie, altre più strette, alcune i cui gradini scompaiono e altre che conducono in luoghi diversi di venerdì. Sicuramente tutto ciò non è molto utile quando si cerca di attenersi ad un orario!".

Questa trama di tempi che si avvicinano, si biforcano, si intersecano o si ignorano per secoli, abbraccia tutte le possibilità. Nella maggioranza di quei tempi non esistiamo; in alcuni esiste lei e io no; in altri, io, e non lei; in altri, tutti e due.

I temi di Borges li sento miei.
Farnetico anch'io sulla creazione del mio amore. Perché magari sono innamorata più della idea dell'amore che di un essere reale, ma il mio cuore lavora, lavora in modo incessante.
Ma se io stessa fossi l'invenzione, l'immaginazione di qualcuno, vorrei dirgli: aiutami, non posso andare avanti così.

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