lunedì 27 dicembre 2021

Basta un caffè per essere felici - Toshikazu Kawaguchi

 La primavera si nasconde tra le pieghe dell'inverno.


In questi giorni confesso di aver avuto tanti pensieri negativi. In particolar modo mi sono soffermata su questa insana abitudine di mangiare e consumare l'impossibile a tavola, come se negli altri giorni si facesse la fame. Non so quante volte siamo andati al supermercato. Anche per cercare dei giocattolini, non lo nego. Alla fine abbiamo fatto dei regali tecnologici, comprato un telescopio e dei lego. Dal mio punto di vista, dei regali bellissimi. (Non escludo di comprare il telescopio per me stessa. Lo sogno da sempre.) In uno dei tanti girovagare sono tornata a casa con questo libro che ho iniziato ieri con poco entusiasmo, devo ammetterlo. Ma ho finito oggi con maggiore soddisfazione.
A quanto ne so è un ritorno, quindi il secondo volume di questa bella storia immaginata da Toshikazu Kawaguchi. Però forse per questo motivo non mi ha colpito la narrazione, almeno nelle pagine iniziali. Forse lo scrittore ha dato per scontate delle cose di cui avevo invece bisogno. Non nascondo di aver avuto difficoltà financo nella memorizzazione dei nomi dei protagonisti. Ma il finale, il capitolo finale, mi è piaciuto tanto.

Oggettivamente è un libro molto delicato. Che vuoi leggere in silenzio, completamente raccolto in te stesso. Come tutto ciò che proviene dal Giappone profuma di gentilezza, di poesia. Tra le mani ti sembra di avere dei petali di ciliegio, e non pagine di un libro.
Ho voglia di leggere il primo, il libro di esordio.
Devo impegnarmi di più. L'anno si sta per concludere e il mio è un traguardo ambizioso.
Però il profumo di caffè mi ha ridestato.
Vorrei tanto che certe storie si potessero vivere.
Vorrei anch'io una caffetteria mia, vorrei anch'io un po' di magia.

Stamattina sono stata in dolce compagnia.
Ora finisco di vedere Matrix e vado a letto.
I bimbi dormono già.
Mi sa che li raggiungerò anch'io.

So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà.
(NEO)

Caro Bloggy,
sono innamorata. Non so come sia possibile, ma lo amo tanto.
Vorrei avere di più, lo confesso.
Ma se pure le cose rimanessero così, non potrei che ritenermi fortunata.

Gesù mi ha concesso un miracolo.
Ho il dovere di non dimenticarlo.

A domani Bloggy,
grazie per la tua presenza.


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