giovedì 2 dicembre 2021

Reduce - Giovanni Lindo Ferretti

 Mia zia Anita e mio zio Clemente,
della famiglia quelli che non si erano mossi,
vivevano gli ultimi anni della loro vita e mi aspettavano, senza crederci.
Fermi nei ricordi.

Caro Bloggy,
sono stanca e assonnata. Ma prima di chiudere questo giorno, ho bisogno di raccontarti quello che sto provando.
Stamattina avevo in programma una video conferenza, quindi non sono uscita per la mia passeggiata. Niente mare, niente gattino, niente uccellini: Sinceramente una conferenza noiosissima, piena di problemi di connessione. UNO STRAZIO.
Ti risparmio i miei soliti pensieri in queste situazioni. Me ne stavo tranquilla tutto sommato. Piccola pausa qualche scambio di battute con Persona. Tra le altre cose mi dice che c'è questo libro che a lui è piaciuto ma che a me non appartiene, che quindi mi consiglia di non comprare. Ma non mi spiega perché secondo lui "non mi appartiene". Ora, caro Bloggy, devi sapere che io non sono una ribelle. Ascolto i consigli. Seguo le regole. Ma spesso, quando mi dicono di non fare una cosa...io la faccio. Così ho acquistato il Kindle da Amazon e ho letto il libro non previsto, non in lista, non in programma, non consigliato: "Reduce" di Giovanni Lindo Ferretti.
E vuoi sapere una cosa? L'ho amato.
Una scrittura frammentaria, come un telegramma, come un flusso di pensieri, di coscienza.
Uno stile che io amo, che vorrei avere, ma che non saprei riprodurre, se non per errore, per caso, per fatalità.
Un racconto intimo, molto profondo.
Una vita che si snoda attraverso il tempo e la geografia che diventa storia.

All'inizio è sempre geografia.
Parole che mi porta a casa, parola che mi porta via.
Basta pensarla, ne nasce storia.

In queste pagine incontriamo una famiglia, le radici, le vicende di un popolo, di un uomo, dell'umanità.
Come si fa a non sentirsi coinvolti?
Come si può dire che queste pagine non appartengano a tutti?
Sono stanca Bloggy.
L'ho scritto tante volte ma ora sono stanca veramente di essere una maschera, di non essere capita.
Sarà l'alcol, poco in realtà, nelle vene, ma mi sento proprio sfinita.
Persona pensa sempre male.
Stasera sono uscita con le mie cuginette: il potere del trio coincide col mio.
Ecco, con loro tutto è bellissimo, tutto è possibile.
Il mio cuore si placa.
Non sento più la cattiveria del mondo.
Sono un essere orribile e inutile, lo so.
Ma se con Persona tutto ciò grida e si manifesta in ogni mio respiro, con le mie cugine si calma, si quieta, si zittisce.
Il mostro per un po' scompare ed io sto bene.

Il tempo del dolore è un tempo lento,
ristagna e affonda.
Impedimento.
Fugace è il tempo della gioia.
Battito d'ali in volo in alto e giù serpeggiar colpo basso.

Parlare di Nonna, pensare a Nonna ci calma, ci ripulisce dalle brutture del mondo.
Vorrei avere la capacità di raccontare che hanno Persona e Ferretti.
Nonna lo meriterebbe.
Nella solitudine si crea ma è nella generazione che abbiamo un senso.
Non siamo solo noi, singoli. Noi siamo il frutto di un passato lontano e un futuro sconosciuto.
Siamo i morti che sono con noi sempre presenti, siamo i testimoni di quelli ancora non nati.

Una lettura molto bella.
Ma non condivisibile con chi per me rappresenta tutto.

Buonanotte Bloggy,
tua e sempre più triste
Lu.

p.s. Un libro che vorrei trascrivere per intero.

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