domenica 31 luglio 2022

Ciao Luglio

I naufraghi sono coloro che aspettano.
Coloro che sono minacciati dal nostro silenzio.
Coloro che già sono straziati da un abominevole errore.
(Antoine De Saint-Exupery)

Caro Luglio,
ti saluto abbronzata, coi capelli lunghi (ma in ordine), con mille pensieri nella testa e un libro non finito.
Però non ho perso il ritmo. Per quanto sia diventata più lenta, sono sempre una lettrice solitaria.
Ho iniziato la serie Mr. Robot. Ho nuotato un po', sono uscita qualche sera.
E ho iniziato l'avventura dello scrapbooking, che però non durerà. Perché per quanto mi piaccia come esercizio creativo, resto un'amante del pensiero scritto, del flusso di coscienza e di cose vecchio stile.
Ti saluto caro Luglio, con nel cuore le immagini della luna del cervo, dell'alba a Ixos, delle risate con le ragazze.
Spesso mi ritrovo a parlare d'amore, come se lo capissi o lo conoscessi.
La verità è che non sono sicura di averlo incontrato.
So soltanto che si presenta in tante forme.
Ed è veramente la magia più potente che esista sulla Terra!

Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere
amare è non dire mai... mi devi.

sabato 30 luglio 2022

Fiori e Alberi

 Era un sabato anche il 30 Luglio del 1932.
La Disney abbandonava il bianco e nero, e usciva il suo primo cortometraggio a colori.
Una storia d'amore semplice e bella, tra due alberi.
Una volta, nel periodo di Natale, a tarda notte, potevi trovare queste perle di poesia e bellezza.
Oggi non più.

Ma torniamo al 2022.
Al mio sabato 30 Luglio.
Dopo tanta attesa, finalmente è arrivato il giorno della cena per la Sposa.
Credo di poter parlare per tutte: è stata una bella serata.
Tranquilla e in armonia.
Ho avuto solo un momento di crisi. Pensavo di picchiare qualcuno. Ma...mi sono trattenuta. Ho respirato profondamente e sono riuscita anche a socializzare.
Brava Lù!

Mentre ti scrivo il quadrante dell'orologio segna le 02.02
Ci sono tanti pensieri che si rincorrono nella mia testa. E molti, moltissimi ricordi. Frammenti di conversazioni portate a casa dagli incontri di stasera. Immagini viste in TV nelle scorse primavere.
L'ho già detto in passato e purtroppo mi ritrovo a dirlo oggi: la pandemia mi ha segnato.
Mi esprimevo tramite abbracci, a poche persone. O in realtà, anche se sono profondamente un Grinch, abbracci a chi ne aveva bisogno. 
Poi è arrivato il Covid. Se hai qualcosa da esternare, lo devi fare a voce. Terribile! 
Terribile la mia voce, terribili le parole da usare.
E poi le bare di Bergamo. Non riesco a far finta che non sia successo. Che vada tutto bene. Che aspetto solo l'occasione giusta per ripartire.
Tutto falso.
Io non aspetto nulla. Ho solo paura.
E l'unica persona che potrebbe guarirmi da questa paura, è lontana da me.
Un'altra galassia.

Cerco di ricompormi. Cerco di stare al mondo.
Ma non sta andando bene.

venerdì 29 luglio 2022

1954: Il Signore degli Anelli

Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri;
ma si trovano ancora delle cose belle,
e nonostante che l’amore sia ovunque mescolato al dolore,
esso cresce forse più forte.


Sessantotto anni fa veniva pubblicato per la prima volta Il Signore degli Anelli.
Venivano consegnate le chiavi di un mondo nuovo e meraviglioso.
Dove il Bene e il Male si distinguono nettamente.
Dove, per quanto sia difficile, si capisce qual è la cosa giusta da fare.
Vorrei vivere nella Contea. Ne sento i profumi, la musica, i sapori...
A volte chiudo gli occhi e sogno di essere coi piedi in ammollo nel Brandivino.

Sono stanca. Ancora una volta distrutta mentalmente...
Dove sei amore mio? Perché mi sento così sola e inutile?
Sono stanca.

 Prima di dormire, devo fare un salto per un saluto.
Caro Bloggy,
è stata una settimana piena di impegni. Belli e tristi.
Il comune denominatore tra questi impegni è stato "l'incontro".
Ho rivisto tanti volti che avevo quasi dimenticato. Persone di un passato lontanissimo.
Alcuni mi sembrano sempre gli stessi.
Altri invece, mi sembrano molto diversi, come se la mia memoria avesse registrato altre persone.

Sono tornata in un posto che non vedevo da più di un anno. Ed è stata una gioia indescrivibile. Per un momento mi è sembrato di riprendere la trama della mia vita, da quel punto in cui l'avevo lasciata in sospeso. Da quel lontano giorno prima della Pandemia. Quando coltivavo ancora speranze e inseguivo sogni.
Ma la pandemia mi ha cambiato. Si è presa il meglio di me. Del mio entusiasmo. Della mia energia.
Il fantasma del Covid mi perseguita.
Lui è cambiato. Non si chiama più "corona virus".
Invece io ne ho paura esattamente come la prima volta che l'ho visto! E non so quando mi passerà!
Oggi ho fatto un passo nella direzione giusta. Ma è proprio poca roba. Volevo tanto scrivere a Persona. Uscendo con S. e con le altre ragazze, c'è un tema che torna sempre prepotentemente: l'amore. Non partecipo in modo costruttivo. Soffro in silenzio. Come spiegare che io so esattamente dove si trova l'amore mio, ma non posso raggiungerlo? Non posso toccarlo. Non posso avvicinarmi a lui!

Il mio dolore è muto. Posso confidarlo soltanto a te.

Buonanotte Bloggy mio,
mi fa tanto male il cuore.

giovedì 28 luglio 2022

 In questo momento, la città dorme.
Ho aperto tutte le finestre di casa e finalmente, dopo circa due lunghissime settimane di caldo asfissiante, c'è un bel vento fresco.
Forse riuscirò a dormire anch'io.
Tu come stai?
Non ci sentiamo da un tempo che mi sembra infinito.
Ma forse è perché all'inferno non c'è tempo.
Un attimo sulla Terra, corrisponde ad un secolo negli abissi del mio cuore.
A volte penso di aver trovato il mio equilibrio, il mio posto; altre volte invece, mi sembra che il battito d'ali di un insetto possa farmi precipitare in una cavità senza fondo.
Come Alice quando cade nella tana del Bianconiglio.

Mi manchi...
Come faccio a spiegare questa mancanza?
Come può mancarmi qualcosa che non conosco?

mercoledì 27 luglio 2022

Ti prego non voltarti, Amore
e tu resta e difendici, Amicizia.”
(Vittorio Sereni)

Oggi ho assistito ad un funerale.
Caro Bloggy,
i funerali sono tristi, ma forse la morte non è tanto male.
Sull'altare c'era un crocifisso enorme, ma non mi sembrava sofferente.
Sembrava volesse abbracciarci tutti.
L'amore è la magia più potente di tutte.
Ed io capisco quelle persone che disperatamente cercano l'amore.
Ma la verità è che amare non è difficile.
Farsi amare invece... è impossibile.

martedì 26 luglio 2022

Impostora

Il mare suscita soltanto tristezza: a guardarlo vien voglia di piangere. Il cuore è preso dallo sgomento dinanzi alla sterminata distesa di acque e non c’è dove posare lo sguardo, affaticato dall’uniformità di quello spettacolo senza fine.
(Ivan Aleksandrovič Gončarov)

Ho fatto le scale di corsa anche se è tardi, ma sono stata molto silenziosa.
Ho trascorso una bella serata con amici che non vedevo da secoli.
Amici che ho scoperto, non si aspettano niente da me.
Eppure ero pronta a raccontare storie meravigliose.
Avevo pensato di parlare del mio amore lontano.
Avrei sicuramente parlato di Persona.
Ma ora mi chiedo: a che pro avrei fatto una cosa tanto stupida? 
Sono stanca di vedere che tutti vanno avanti, tutti tranne me.

lunedì 25 luglio 2022

Filastorta d'Amore - Enrica Tesio

 E piango quei pianti che mi sono negata,
è inutile piangere se non sei consolata, se tu sei la spalla se tu sei il fazzoletto
se rimbocchi coperte vai per ultima a letto.

Caro Bloggy,
sai cosa mi piace dell'estate, tra le altre cose? I concerti in TV. Con quelle canzoni senza pensieri, musiche ritmate, i ragazzi in piazza che cantano, con le mani in su e battendole a ritmo (più o meno).
Naturalmente da Anziana qual sono, non posso evitare di bofonchiare di tanto in tanto: "Ma che è 'sta roba?!?" - oppure - "Ma sono tutte uguali!". Però intimamente sorrido e a volte canto e ballo anch'io. Il mio cuore resta un fanciullino, per la gioia di Pascoli.
Continua a fare molto caldo. E anche la sera non c'è tregua, nessun refrigerio. Oggi mi sono comportata male, ho agito d'impulso davanti ad un gesto maleducato. Che vergogna...
Ho scritto un biglietto polemico, ma l'ho ritirato. Lucidamente, riflettendoci, mi sono resa conto che non avrei concluso niente, magari avrei solo peggiorato la situazione. Non sarei stata migliore della persona maleducata. Per recuperare al mio gesto ostile, mi sono rifugiata nella lettura. Poesia. È da un po' che non leggevo poesie.
Il libro l'ho scovato in libreria stamattina e l'ho divorato. La libraia, sorriso gentile e dolce, dando uno sguardo alla mia scheda della raccolta punti mi ha detto: "Ehhh sì, sei una che legge tanto."
Tra il confuso e imbarazzato le ho confessato che non ricordo molto di quello che leggo. E che spesso parto con l'idea di comprare alcuni libri, ma poi entrando in libreria dimentico tutto e come una stravagante e anziana Alice nel Paese delle Meraviglie, rincorro il mio Bianconiglio da uno scaffale all'altro. E finisce che torno a casa con qualcosa che non avevo programmato.
E lei, sempre con il suo sorriso dolcissimo: "Ma è giusto così! Sono i libri che ci chiamano. Non li scegliamo noi!".
La mia teoria galleggiava in libreria sotto forma di parole: ero commossa.

Caro Bloggy,
a proposito del non ricordare ciò che leggo, devo confessarti che avevo rimosso la conoscenza con Enrica Tesio. Come ho potuto?! Avevo apprezzato moltissimo il suo libro Tutta la stanchezza del mondo. E rileggendo ciò che avevo scritto riscopro con stupore che anche oggi i gigli sono entrati nella mia vita, insieme con Enrica.

Ordine! Prima il libro.
Filastorta d'amore pubblicata nel 2019è una brillante raccolta di 30 tra poesie e scritti che parlano d'amore. Allo scritto si accompagnano delle immagini molto belle che riprendono i versi più significativi della poesia letta.

Un amore passato, un amore universale, un amore rivolto a se stesse, all'amicizie, alla famiglia.
Come sempre Enrica Tesio si fa largo nel mio cuore con intelligenza e dolcezza.
Non sono sicura che abbia consapevolezza della sua dolcezza, ma per me lei lo è, molto!!!
Una donna fantastica, divisa tra lavoro e famiglia e le tante incombenze che possiamo chiamare "vita", non perde mai la sua grazia e la sua unicità.
Non è una che si uniforma. Questa scrittrice è unica.
Mi piace tantissimo come gioca con le parole, i modi di dire. Le immagini che usa le conosciamo tutti, per questo è vera! La puoi toccare.

La mia poesia preferita è Barattoli della memoria (filastrocca del nonno)

La vita è dispensa di mille frammenti,
alcuni appannati, alcuni cocenti.
Ma attenta a nutrirti di solo passato,
confonde la mente, rovina il palato.

Il sottotitolo recita: rime fragili per donne resistenti.
Mi reputo una donna fragile, una specie di ondina. Spero che Enrica Tesio non si offenda se queste rime le sento un po' mie.
Anch'io scrivo lettere che so essere inutili, perché il mittente non le leggerà.
Anch'io sto iniziando a capire che il corpo cambia, le rughe solcano il viso perché sono viva, perché è giusto che il tempo mi lavori come il vento una spiaggia.
Anch'io chiedo scusa al mio vicino, anch'io urlo il mio amore e nessuno lo sente.

Forse il luogo dove dovrei tornare sono io.
Dovrei essere la mia Itaca.
Non sono solo Penelope, sono anche Argo, Ulisse e forse un po' Circe.
Sono tante cose. Non sono solo quella che Pa non ama. Che le persone ignorano. Che parla e nessuno la ascolta. 

Ah, dimenticavo: i Gigli.
Avevo parlato di gigli bianchi nel mio post passato.
Stamattina ho visto un Giglio di mare. Un fiore che cresce spontaneamente in alcune aree del Mediterraneo. Porta con sé profumi antichi da Mille e Una Notte.
Viene nominato anche nel Cantico dei Cantici.
E credo sia poesia che diventa cosa viva.

domenica 24 luglio 2022

Lolita - Vladimir Nabokov

 Caro Bloggy,
non mi era mai successo ma... non ho sottolineato nemmeno una parola di questo libro.

Sposo le parole del suo autore: "Per me un'opera di narrativa esiste solo se mi procura quella che chiamerò francamente voluttà estetica...".

- Lolita di Vladimir Nabokov -
Sono passati più di sessant'anni da quando fu pubblicato per la prima volta.
Da quando sconvolse il mondo per il carattere scandaloso della trama.
Credo di non anticipare nulla riassumendo così: Humbert Humbert professore trentasettenne trasferitosi in America dal Vecchio Continente, perde la testa per la piccola dodicenne Dolores Haze da lui stesso chiamata Lolita.
Erano gli anni Cinquanta. Una relazione esplicitamente sessuale tra un uomo ed una preadolescente non poteva essere semplicemente accettata dal pubblico. Soprattutto in America, la terra dove si era trasferito il profugo Nabokov.
Quattro editori rifiutarono di accettare e pubblicare la storia così com'era stata concepita. Ma Nabokov si rifiutò sempre di eseguire i tagli che gli venivano chiesti.
Il tempo gli ha dato ragione.
Alla fine il libro fu pubblicato nel 1955 a Parigi però, dalla Olympia Press, una nota casa editrice di letteratura erotica.
Ma l'anno dopo, nel dicembre del 1956, sempre Parigi lo mise al bando per due anni.

Ma suppongo che la macchina del Destino fosse ormai in moto.
Nel 1958 arriva la pubblicazione americana, e il romanzo è subito un best seller tra i più venduti dell'epoca, diventando il primo libro dopo Via col vento a vendere 100.000 copie nelle prime tre settimane di pubblicazione. 

In Italia arriverà nel 1959, edito da Mondadori.
Ma i lettori italiani dovranno molto della loro riconoscenza all'edizione Adelphi del 1993. La nuova edizione vede intatta la pubblicazione delle 383 pagine, che conserva e restituisce per intero lo stile letterario elegante e raffinato, così com'era nelle intenzione del suo autore (che lamenterà nella lingua inglese la mancanza di libertà e poesia proprie della sua amata lingua russa).
Inoltre è arricchita di un postfazione scritto nel 1956 dallo stesso Nabokov, intitolato: Note su un libro chiamato Lolita.

Nella nota ci racconta la genesi del libro, le vicissitudini per pubblicarlo, le accuse alla sua opera, la sua difesa.

Come accade con le persone, anche con questo libro non puoi farti un'opinione se non lo hai prima conosciuto. Non puoi accontentarti del sentito dire, o delle opinioni degli altri.
Se ci pensi, è curioso constatare come un libro "scandaloso" non contenga una sola pagina o una sola descrizione che si possano dire oscene.
Tutto viene detto senza dire.

Come già anticipato, ho provato sentimenti diversi leggendolo.
La formula in prima persona, come se fosse un diario-confessione, mi ha spinto in alcuni momenti a lasciare il libro. Non volevo dare la soddisfazione a Humbert di rivivere le sue estasi, i suoi ricordi. Ma volevo, cercavo, giustizia per la bambina, la piccola Dolores.
E non solo. Perché la lista di vittime sparse per tutto il testo è lunga .

Non sono una persona molto intelligente e mi sono rapportata al libro semplicemente come esercizio letterario. Solo per il gusto di leggere.
Ma non posso fare a meno di condannare il mostro Humbert.
Che guarda tutti con disprezzo. Nessuno si salva, sotto il suo sguardo critico: o sono stupidi, o sono inetti, o sono brutti, o sono goffi. Nel migliore dei casi sono tutti insignificanti.
Uno che ritiene che i personaggi dei libri restino sempre uguali, chiusi tra il confine della copertina e della quarta, se pure non fosse stato il mostro che è, non mi sarebbe mai potuto piacere!
Per un secondo, uno solo, ho pensavo di provare pietà, ma... non ce l'ho fatta!
La mia compassione è tutta per Dolores.
Povera piccola Dolores.
Bambina vittima di un mostro, e vittima di una società legata solo alle formalità.
In alcuni momenti mi è sembrato di intravedere le impalcatura del Grande Gatsby o quelle dei perbenisti di Pastorale americana

All'interno della narrazione trova spazio, un richiamo teatrale che è per me magistrale.
Si mette in scena un aspetto veramente interessante della vita: la finzione ricade nella realtà, e la realtà si tuffa nella finzione, proprio come fossero due specchi che si riflettono vicendevolmente.
Non a caso forse, qualcuno pensa che la storia di Nabokov fosse ispirata da un orribile fatto di cronaca del giugno 1948. 
In cui la povera vittima, una volta liberata dal suo mostro, viene additata dalla società come una prostituta. (In verità sappiamo che già nel 1939 Nabokov aveva scritto un racconto primordiale dal nome L'Incantatore, in cui un molestatore rapisce una bambina e la porta in giro per motel. Ma è interessante notare questo rincorrersi tra finzione e realtà.)

È un libro che scava l'anima, che ti scuote.
Quante Florence Sally Horner, quante Dolores Haze ci sono nel mondo?
Questo è un mondo in cui la vittima è ancora vista come "complice".
Compiacente. "Perché non si è ribellata? Perché non ha tentato di fuggire?"
La parte di società che reagisce così mi fa ribrezzo.

Penso a Dolores.
Una bambina che ha perso tutto. L'unico essere al mondo che possa prendersi cura di lei, è un orco. Un essere che le ha insegnato che per avere qualcosa, dovrà sempre dare qualcos'altro in cambio.
Mai una gentilezza gratuita. Un abbraccio sincero.
Mai qualcuno che le chieda come sta, cosa pensa.
Piange Dolores, piange tutte le notti, tutte le notti.
Un libro struggente.
Un libro che ha lasciato un solco molto profondo nella mia sterile anima.


sabato 23 luglio 2022

I bambini sono notoriamente curiosi di tutto,
di tutto tranne delle cose che la gente vuole che sappiano.”
(Floyd Dell)

Le calde giornate estive si caratterizzano per un insensato senso di smarrimento.
Il mio corpo si rifiuta di compiere qualunque tipo di attività.
E quando finalmente arriva la sera mi sento più vuota del giorno precedente.
Una sensazione che non auguro a nessuno.

Ho letto ancora, per colmare il mio vuoto interiore.
Sono arrivata a pagina 200 di Lolita.
Alla rabbia si è aggiunta profonda tristezza.
Ho finito il mio quaderno di viaggio. Quindi sono da considerare definitivamente archiviate le mie vacanze.
Posso farti una confessione? Per quanto siano stati tre giorni belli e rilassanti, ho sentito che ognuno dei partecipanti era distante. 
Unite fisicamente, questo sì.
Abbiamo mangiato sempre insieme, abbiamo fatto spese insieme, tuffi. Inseparabili.
Eppure ho avvertito una barriera invisibile tra di noi. 
Sensazione che non ho avvertito giovedì scorso.
Mah. Chissà cos'era. Stanchezza, probabilmente. Perfino le foto scattate sono bruttissime.
Prive di stimoli, sentimento. Sono vuote.

Vuoi vedere che il mio vuoto si sta mangiando tutto l'universo come il Nulla della Storia Infinita?
Chi mi salverà?
Purtroppo, sarò io stessa a salvare l'ultimo granello di me stessa. Ma mi fermerò lì. Non farò come il piccolo Bastian.

venerdì 22 luglio 2022

Caldo caldo caldo

Noi siamo i nostri draghi così come i nostri eroi,
e ci dobbiamo salvare da noi stessi.
(Tom Robbins)

Caro Bloggy,
quello trascorso è stato un tranquillo e casalingo venerdì di fine luglio.
L'afa non permette quasi di respirare. Fa caldo, ovunque. 
E malgrado tutto, io posso fare molto poco per questo.
Ma quel poco, continuerò a farlo. Più che altro per continuare a guardarmi allo specchio.
Ho terminato la serie televisiva Lucifer, e ho iniziato a leggere Lolita.

Commento sulla serie TV, cercando di non anticipare nulla:
sono arrivata con sforzo al gran finale.
Rispetto alle prime stagioni, nel corso della narrazione si perde un po' quella vena ironica e brillante che aveva contraddistinto i personaggi.
E la storia arranca un po'. Troppi episodi per allungare il brodo (si definiscono "filler") e la trama ne ha perso in spessore.
Tuttavia il finale mi ha intenerito.
Sai quanto sia sensibile alle manifestazioni d'amore...
E devo dire che vedere l'amore trionfare è sempre una scena luminosa, che fa stare bene.

Commento sulle prime cento pagine di Lolita:
che rabbia!

Fine.
Vado a dormire, prima che mi metta a parlare di Persona...di quanto mi manchi, ecc.

Sogni d'oro Bloggy

giovedì 21 luglio 2022

1899 - Ernest Hemingway

Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso.
(Il vecchio e il mare)

Quando guardo il mare, non posso proprio fare a meno di immaginarmi il vecchio Santiago descritto da Hemingway.
Penso che poche siano le cose per me importanti nella vita. E al di là di tutte le considerazioni filosofiche, o culturali, o morali, credo che si possa comprendere meglio il senso dell'esistenza se avrai visto il mare almeno una volta.
E la tua solitudine avrà avuto un significato, se avrai potuto leggere un libro come Il vecchio e il Mare.
La vita di Hemingway è stata piena di slanci e cadute e con quattro matrimoni nel curriculum, potremmo definirla tutto tranne che solitaria.
Eppure nella mia testa ho questa immagine: un uomo solo, con il panama in testa, circondato da gatti, e con lo sguardo triste.
Chissà quanta umanità avrà incontrato quello sguardo.
A lungo andare deve essere stato logorante.
Anche questo grande scrittore, come fu per Camilleri, non ha completato gli studi universitari.
Eppure è diventato Ernest Hemingway!
I suoi personaggi combattono sempre contro qualcosa: la Grande Guerra, un destino freddo e distaccato.
Non importa. Loro combattono. Ognuno con le proprie forze e possibilità.
Credo sia questo il fascino, la forza dei suoi romanzi.
Il vecchio e il Mare è veramente un capolavoro assoluto.
Tra le sue pagine è condensata tutta l'umanità: dal sorgere del sole al suo tramonto.
Sei su quella barca e combatti.
Quando scendi, quando sei a riva, al sicuro, dentro ti rimane una nostalgia, come una malattia dalla quale non puoi guarire.

I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere.
(Ernest Hemingway)


Ciao Pa,
non ci sentiamo da un po' di tempo. Spero tu stia bene.
Suppongo che tra alti e bassi la vita proceda come sempre. E conoscendoti ciò ti basta.
Se ti scrivo, potrai già immaginarlo, è perché ho trascorso una bella serata in compagnia e naturalmente il pensiero è volato a te.
Non ti faccio la cronaca della serata, che è stata bella e intima come piace a me.
Ma condivido con te ciò che ho pensato mentre le mie amiche si raccontavano e sbocciavano davanti a me, come quei timidi fiori notturni.
"Penelope non vuole un marito. Vuole Ulisse."
Ti ho pensato perché mi sono resa di conto di quanto tu sia veramente una persona speciale.
Nella tua follia, sei veramente unico.
Sei una persona onesta. Mi sei sempre sembrato chiaro, pulito.
Ed è forse uno dei tanti motivi che mi hanno inevitabilmente portato ad innamorarmi di te.
Tranquillo...
Lo so che la Luce non si innamora delle Tenebre. Quindi ho smesso di sperare che tu possa innamorarti di me.
E anche se spesso ho desiderato non averti mai conosciuto, in serate come questa ammetto di pentirmene! E di essere al contrario, veramente orgogliosa di aver incrociato per un momento il mio destino con il tuo.
Perché l'averti conosciuto mi ha dimostrato che le persone belle esistono.
E che questo mondo non è popolato solo da esseri psicopatici, patetici o indecenti!
Vado a sognarti.

Buonanotte

mercoledì 20 luglio 2022

La libraia tascabile - Cristina Di Canio

 Nessuno ha il diritto di pretendere dal mare
che sorregga tutte le imbarcazioni...
(Dagerman)


Questa volta voglio procedere al contrario, partendo dalla quarta di copertina.
Caro Bloggy,
ieri mattina avevo un po' di tempo libero e ho fatto un salto in libreria. Non avevo niente di particolare in testa. Volevo un libro, naturalmente, che mi rapisse in pochi istanti.
Sono un po' indietro con le mie letture, quindi avevo bisogno di un "acceleratore".
Lo so, per quanto possa sembrare paradossale, a casa non sentivo nulla che mi cercasse.
(Conosci la mia teoria secondo la quale è il libro a scegliere di condividere la sua storia, non il lettore a scegliere in che storia immergersi.)
Dopo aver divorato Leggere Lolita a Teheran, mi ero convinta che fosse passaggio obbligato leggere Lolita. Ma il mio cuore mi diceva ancora di aspettare. E così...il passaggio obbligato è diventato quello della porta (-magica-) della libreria di quartiere.
Gironzolavo tra gli scaffali. Avevo scelto un altro classico da accumulare e leggere chissà quando; poi l'ho lasciato per prendere un libro di poesie. Ma anche questo non mi sembrava propenso ad aprirsi nei miei confronti. Fino a che non l'ho vista: questa splendida copertina lilla sbocciava proprio sulla soglia che divide uno scaffale di classici, da uno di poesie. Cosa ci facesse lì non ne ho idea ma, a questo punto, credo fosse lì per me.

Un libro che parla di libri. Una libraia che parla di personaggi e di persone. 
Non sono sicura che i primi fossero di carta e i secondi di carne e sangue.
Li descrive tutti allo stesso modo: vivi.
E le loro storie si intrecciano così profondamente che è difficile distinguerli. Un libro amabile, che scorre rapidamente, troppo rapidamente. E che quando lo chiudi, sei tristissimo! Avresti voluto che non finisse mai.
Avevo sentito parlare di questa libraia, ma non immaginavo fosse così splendida. Le persone di cui parla sono così belle, che mi sono chiesta perché a me non capiti mai di incontrare gente così. (Ah sì! Perché io sono una brutta persona.)
Mi piacerebbe essere come questa libraia. A metà tra l'onirico (perché continuo a credere che non esista una persona simile) e il reale. Concreta, ma con un arcobaleno in tasca. Da condividere con chi è in difficoltà. Con chi ha bisogno di una mano per rialzarsi. Devo ringraziarla anche perché mi ha fatto riscoprire libri che ho letto un po' di tempo fa. E mi ha regalato un infinito mondo di suggerimenti. E credo che leggerò tutti quei libri di cui ha parlato.
Lo so anch'io che non si possono leggere tutti i libri del mondo, ma sognare si può.
E a proposito di sogni... penso al mio Palino. Morirei per un suo abbraccio.
Almeno oggi ho trovato l'abbraccio di questo libro, non è poco. Non so perché ogni storia mi ha commosso. Ho proprio pianto. Un libro che contiene una frase da ricopiare in ogni pagina. Vorrei non dimenticare nulla di quello che mi ha regalato. Vorrei che qualcuno mi regalasse un po' di coraggio. Non voglio essere un personaggio come quelli di Ishiguro!!! Voglio essere travolta dalla passione, come Catherine! Voglio morire dopo aver conosciuto il vero amore! Non voglio morire così! Arida. 

Il peso che grava sul mio cuore, si sta traducendo in una stanchezza anche fisica.
Ma credo sia colpa del caldo.

Sogni d'oro Bloggy


martedì 19 luglio 2022

I Quadernisti

 Caro Bloggy,
da quando ci sei tu, da quando ti ho investito del ruolo di mio diario-confidente,
ho smesso di scrivere a mano.
Così credevo.
Oggi tentavo, per l'ennesima volta in realtà, di ripulire la mia scrivania e il tavolino che uso per scrivere.
La scrivania è posta, secondo la sua lunghezza, vicino alla parete, così è incastonata come una gemma preziosa, tra mensole e libreria. La finestra è a sinistra. E per lungo tempo questa è stata la mia posizione per studiare e lavorare.
Poi però la superficie si è riempita di libri e oggetti inutili, che secondo me è indispensabile avere a portata di mano.
E così ho aggiunto a formare una specie di T, un nuovo tavolino, che ha la finestra di fronte e la vecchia, fedele e orgogliosa scrivania è diventata una specie di reggi-cose.
Non paga... sto lentamente trasformando in reggi-cose anche il secondo tavolino.
In poche parole: è il caos!!!
Così, mentre cercavo di riordinare, dicevo, per l'ennesima volta, almeno il tavolino, mi sono resa conto di avere tanti quaderni e agendine intonsi, ma anche scritti, scarabocchiati.

In altre parole mi sono resa conto di appartenere al gruppo di quadernisti anonimi, che puoi trovare in rete, narrare e condividere le propria gesta.
Sicuramente (assecondami!) ti starai domandando: "Ma chi è il quadernista?"
Sono lieta che tu spontaneamente mi abbia posto questa domanda...
Ebbene, il quadernista è un amante della cancelleria in ogni sua forma; non importa quante penne, colori, agende lui abbia, il quadernista riuscirà ad aggiudicarsi sempre nuovi reperti, che reperirà, essendo reperti, nei posti più disparati (anche disperati! Quando andrà a controllare il conto in banca e realizzerà di essere povero per aver reso ricco un tizio qualsiasi che vendeva penne. Potrebbe trattarsi di un venditore di panini, di abitini per bambini, un supermercato, non importa! Se qualcuno vende timbrini, graffette, quaderni, stai pur certo che il nostro quadernista lo scoverà! In tutti i luoghi, in tutti i laghi... case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale!*).

Ma ora viene il bello.
Una volta acquistato il materiale, il quadernista non lo userà immediatamente.
Lo userà quando sarà ispirato...
Ma le Muse non si incontrano tutti i giorni e in tutti i luoghi, come le suddette agendine & co!
Ed ecco che entra in campo il mondo di internet. La grande comunità di quadernisti online che ti consiglia come e con cosa riempire questi inquieti fogli bianchi.
Ci sono blog bellissimi che danno consigli meravigliosi.
(Onestamente mi vergognerei a far vedere le schifezze che scrivo e imbratto.
Ecco perché faccio parte del gruppo quadernisti anonimi!!!)

Pulendo ho scoperto di avere:
- agendine per le citazioni tratte dai libri che leggo;
- quaderno delle emozioni forti, dove annoto quelle sensazioni vibranti, travolgenti che non accadono tutti i giorni;
- un'agendina dove scrivo brevemente cosa mi è accaduto nell'arco della giornata e dove inserisco appuntamenti;
- un quaderno dove avevo tentato di scrivere delle storie per bambini, partendo dalle avventure di Immy (ehi! Ti ricordi di lui vero?);
- un'agendina per quello che avevo imparato nell'arco della giornata;
- un quaderno per le entrate e le spese;
- un quaderno per monitorare le calorie;
- un quaderno con le parole nuove imparate;
- un quaderno per imparare una lingua;
- un quaderno per disegnare;
- un quaderno per ricordare un viaggio;
- un quaderno per i fiori secchi;
- un quaderno coi commenti ai film e alle serie TV;
- un quaderno per ghermirli e nell'oscurità incatenarli!!!

Col tempo alcune abitudini sono state accantonate. I quaderni sono stati abbandonati incompleti o una volta terminati non sono stati sostituiti.
Sono una persona che crea molta spazzatura vero?
Eppure non immagini quanto sia importante per me tenermi impegnata e non pensare a niente. Perché i pensieri sono sempre lì schierati come lupi famelici, pronti a sbranare la mia anima, la mia coscienza. E per tenerli a bada devo creare.
Quindi chiedo scusa, perché non sono una brava persona ecologista.
Ma se vi prendete i miei lupi, io la smetto! 

Ti lascio con una foto che ritrae alcuni dei miei amici.
Un giorno potrei condividere con te il loro contenuto o risparmiartelo...

Buonanotte Bloggy

p.s. Hai notato quante parentesi ho aperto? Spero di averle chiuse tutte! Non vorrei prendessi freddo!!!

*Chiedo scusa a Scanu e Tiziano Ferro. 


        💔💔💔💔💔💔💔💔💔💔



19 LUGLIO 1992

Sono passati 57 giorni e l'Italia è ancora in lacrime per la scomparsa del giudice antimafia Giovanni Falcone.
La scuola è finita per me, non ho esami. Ho la tessera del Park. Faccio amicizia con tanti ragazzi della mia età. Scopro che qualcuno si interessa a me, perché sono simpatica. Fa caldo. Ma si balla. E a me piace tantissimo. Sono spensierata, felice. Ho tredici anni!
Ma la vita del mio Paese sta per essere nuovamente scossa fino alle sue radici.

Via D'Amelio, Palermo.
Sono le 16:58.
Il giudice Paolo Borsellino scende dalla sua auto, si avvia verso l'abitazione della sua mamma.
Una Fiat 126 imbottita di tritolo, lì parcheggiata, esplode al suo passaggio, uccidendolo. Moriranno anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Train. Unico sopravvissuto l'agente Antonino Vulli.

Lo hanno ucciso, cancellato il suo corpo, mentre si recava dalla sua mamma.
Non oso nemmeno soffermarmi sui pensieri che avranno investito la povera donna.

Nell'oratorio del quartiere Kalsa, giocavano a calcetto Paolo Borsellino e l'amico Giovanni Falcone. Nello stesso quartiere abitava Tommaso Buscetta, mafioso e poi collaboratore di giustizia che incontrò i due amici, quando erano magistrati.

La vita è come il mare: un susseguirsi di eventi perfetti che sembrano prevedibili. Ma sono sempre diversi e irripetibili.

La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
Paolo Borsellino

lunedì 18 luglio 2022

L'Armata Perduta - Valerio Massimo Manfredi

Non è una buona idea. Lo sai?
Quello che uno pensa e scrive quando è solo non è detto che sia la verità.
La verità è ciò che uno fa nella realtà, il modo con cui si comporta.
I fatti, non le parole, contano.


Ammetto di aver forzato un po' la marcia per concluderlo, ma è un libro bellissimo e avevo bisogno di conoscerne il finale!!!
E non sono rimasta delusa nemmeno un po'!
Valerio Massimo Manfredi è semplicemente un genio in questo mondo, e averlo come docente sarebbe stata una grande fortuna.
Non credo che avrei abbandonato gli studi classici.
Immaginami caro Bloggy, immersa nell'azzurro mare greco e sentirmi in un certo senso a casa. Ti scrivo uno stralcio e dimmi se non rivedi anche me, in questa descrizione:

Ricordati che per un greco allontanarsi tanto dal mare è inconcepibile. È preso come da un senso di vertigine, si sente mancare il respiro. Un greco nelle vene ha sangue misto ad acqua di mare, credimi. 

Dall'Anàbasi di Senofonte e attraverso ricerche sul campo, Manfredi tesse le vicende di questa invincibile e temeraria armata greca. I Diecimila mantelli rossi ricordano il coraggio e la disciplina dei loro avi Trecento, che ottant'anni prima dimostrarono ai persiani che la Grecia non potrà mai essere conquistata.
C'è un viaggio di andata. Un viaggio che è in un certo senso anche un'esplorazione interiore, dell'animo umano. Un viaggio verso l'interno.
Il punto di vista che ci offre Manfredi è stravolgente: è quello di una donna, Abira.
Abira lascerà la sua terra per un giovane ateniese Xenophon (se questo suono ti ricorda qualcosa beh...non sbagli!).
Il finale a me è piaciuto tanto. Mi sono sentita ripagata dello sforzo fatto per leggere tutto il libro entro oggi!
Come sempre V. M. Manfredi non mi delude. Spero torni presto con un nuovo romanzo.

Un romanzo storico bellissimo, e già per questo meriterebbe di essere letto.
Ma ciò che mi ha conquistato è quel tocco al cuore, che passa attraverso sentimenti di pura humanitas che spesso, in questi tempi moderni, dimentichiamo di coltivare.
Abira e Xeno, due sguardi diversi al mondo.
Abira in un passaggio commovente, riflette su quei giovani che non saranno più. Che da quando il mondo esiste non è mai nato o mai nascerà uno come lui fino alla fine dei tempi. 
Xeno si prodiga affinché i suoi abbiano degna sepoltura.
E considerato quello che accade ai vivi e ai morti, conservare questi momenti di pietà e umanità non è facile.
I personaggi diventano epici, ai miei occhi, e meritano l'immortalità della parola scritta.
I migliori sono i personaggi femminili. Sono generosi. Sono intelligenti. Sono fragili.

Vado a dormire sognando di terre lontane e invincibili armate.
La follia della guerra purtroppo, veleggia ancora in questi tempi e di epico e onorevole non ha nulla.
Inoltre la Terra brucia. E tutte queste ferite aperte sul mondo, feriscono il mio povero e debole spirito.
Prego per la pace e mi sento stupida e molto sola.

domenica 17 luglio 2022

Andrea Camilleri

Fin quando un personaggio non è in grado di alzarsi dalla pagina e cominciare a camminarmi per la stanza, quel personaggio, secondo me, ancora non è risolto.

Sono passati tre anni da quando Camilleri, il maestro Camilleri, ci ha lasciato.
Se dico Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, vedo Pirandello e il mare.
E naturalmente vedo un giovane Andrea che cammina per quei borghi meravigliosi, respira quell'aria, ascolta quel dialetto e chissà come, quando, inizia a creare il Commissario Montalbano.
In origine era solo un piccolo borgo di marinai conosciuto come Marina di Girgenti. Nel corso dei secoli ha di molto cambiato il suo aspetto. Ma una vista mozzafiato e una natura rigogliosa continuano ad essere il suo tratto distintivo.
Mi riesce difficile scriverlo, eppure iscritto alla facoltà di Lettere, il mio amato Camilleri non consegue la laurea.
Come mi ha insegnato Navarro: cambiare idea, non portare a termine un progetto non è un fallimento, anzi! Può determinare un risparmio di idee e risorse.
E per il nostro Andrea deve essere andata proprio così.
Inizia comunque a scrivere racconti e poesie e passa ad un altro genere di studi, sulla regia. Ed è proprio lui che farà conoscere all'Italia il teatro dell'assurdo di Samuel Beckett.
Il 1978 è l'anno che segnerà la sua vita: l'esordio come scrittore. E da quel momento non lascerà mai più le sue amate carte.

La vera differenza tra un uomo e un altro uomo risiede nelle loro teste, nei loro pensieri, e non nelle insegne, nelle bandiere, nelle divise, nelle rotelle di panno.

Manca. In questa calda estate politica e ambientale, non posso fare a meno di chiedermi cosa avrebbe detto.
Lui seduto in poltrona, alle spalle la sua bellissima libreria, la sua coppola, le sue sigarette, con la sua voce calma e roca, avrebbe sicuramente inquadrato la situazione con ironia e intelligenza.
Manca. E nessuno è sorto dopo di lui, per illuminare le nostre vite buie.

L’onestà dovrebbe essere la conditio sine qua non dell’uomo politico.


Una delle cose belle che mi piace dell'estate è la possibilità di trovare tante offerte nei supermercati.
Da Feltrinelli ad Einaudi è un fiorire di occasioni, a cui non so resistere.
E questa volta ho pensato di aggiudicarmi dei romanzi sulle "famiglie".
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Collana: I MiniMammut
Mi piacciono tanto! Le copertine colorate sono accattivanti e queste illustrazioni non mi hanno fatto esitare nemmeno un secondo. Hanno guidato la mia mano. Bip! Bip! Scansionati con la pistola del supermercato, ed eccoli che mi sorridono dal fondo del carrello!

Pillola rossa (arancione in realtà!): Israel Joshua Singer - La famiglia Karnowski
David, Georg, Jegor: tre uomini, tre generazioni, tre vite lungo le quali si sviluppa la storia della famiglia Karnowski. Un grande classico del Novecento.

Pillola blu (sì dai, è blu-azzurro): Thomas Mann - I Buddenbrook decadenza di una famiglia
In un periodo che va dal 1835 al 1877 attraverso quattro generazioni Buddenbrook, vediamo il cambiamento radicale che la famiglia subirà.
Dal modello luterano originale, forgiato sul lavoro e il dovere, la famiglia lentamente e inesorabilmente si scioglierà, decadrà in una progressiva inquietudine e indolenza che in Hanno, l'ultimo rampollo, vedrà il suo apice.

Sono due grandi classici. Due letture nelle quali mi immergerò presto.
Per ora sono con me, nella babele che è la mia vita e la mia scrivania!
Al momento sto finendo un libro di Manfredi acquistato in aeroporto, per la spiaggia. Per fortuna, la presenza di cugine mi ha distratto e non sono riuscita a finirlo. "Per fortuna" perché significa che sono stata bene con loro, che siamo state sempre insieme, in acqua, a ridere e rilassarci.
Dopo Manfredi passerò a Lolita. Sono settimane ormai che ritardo il nostro incontro.
Procedo lentamente, lo so, molto lentamente. In estate è veramente difficile abbandonarsi alla lettura.
Ma come avrai notato anche tu, sto raggiungendo un equilibrio interiore.
In cui finalmente, ho capito che Persona non mi vuole e non mi vorrà mai. In cui ho capito che quel poco di affetto che ricevo deve bastarmi, e che ciò che voglio dagli altri è impossibile da ottenere.
E un equilibrio in cui ho accettato anche la mia fine.

Un abbraccio amico Bloggy.
Portogallo non lo vedo più da tempo. Spero stia bene.

sabato 16 luglio 2022

Occhio greco

La musica del mare termina sulla riva o nel cuore dell’uomo che ascolta?
(Khalil Gibran)


Quando sono in Grecia, tra le altre cose, sono colpita dagli occhietti che in forme e dimensioni diverse mi scrutano dai negozi di souvenir, da una bancarella, da un balconcino.
Per me sono delle passa-porte. Mi riportano in luoghi lontani, in tempi passati.
Quando viaggiavo coi miei genitori.
Oggi mi posso permettere il lusso di comprarmi da sola questi simpatici oggetti, che ho scoperto invece, devono essere regalati.
L'occhio Greco, o “occhio di Allah” o “Nazar”, nei paesi di cultura musulmana come la Turchia, pare sia un potente amuleto che difende dal malocchio il suo portatore.
Si dice infatti, che negli occhi delle persone si possa nascondere, in modo anche non consapevole, il male. L'invidia ecco.
Quei "oh come stai bene", detti con poco amore, possono diventare dei veri e propri incantesimi dispettosi.
Naturalmente tutto questo lo dico sorridendo. Non sono scaramantica. E infatti gli occhietti li acquisto sempre da me stessa, ovunque riesca a trovarli, anche dai negozi del Centro Commerciale.

L'unico vero amuleto in questa vita è l'amore.
Non avendolo, mi porto un po' di blu con me. Blu come il mare, blu come il cielo. Blu come i sogni che spero di fare stanotte.

venerdì 15 luglio 2022

Lancio di Twitter

Il senso dell'ironia dell'Universo:

Ieri ti raccontavo la mia scelta di allontanarmi dai social.
Oggi sono qui a fare gli auguri alla piattaforma di Twitter.
Sedici anni di cinguettii.
Ho iniziato tutto sommato tardi. E tra alti e bassi ho conosciuto i primi dieci anni di vita dell'Uccellino.
Col tempo è cambiato un bel po'. L'ho visto anch'io. L'ho vissuto sulla mia pelle.
Resta però un posto del cuore. Non posso negarlo.
Lo preferivo quando i caratteri erano 140.
Le persone avevano un umorismo un po' macabro, è vero, ma non venivi bruciato sul rogo per qualsiasi commento.
E soprattutto non venivano osannati individui della più bassa delle leghe...
C'erano persone che scrivevano di sé, non per un like-cuoricino, che all'inizio era stellina, ma semplicemente per bisogno di condividere e abbracciare l'umanità.
Per nutrire la propria fame di appartenenza. Per zittire la propria solitudine.
Purtroppo siamo sempre soli. C'è una solitudine interiore ed una esteriore. E quando non dipendono da noi, o non riusciamo a gestirle, la sofferenza dilaga.

Caro Bloggy,
credimi: lo so che è giusto così, so di meritare indifferenza e assenza da parte delle persone.
Ma ciò non toglie che mi manchi terribilmente tanto un abbraccio.
Sto vedendo l'ultima stagione di Lucifer.

Spero di non ANTICIPARE a chi la stesse seguendo come me.
PUNTATA N.5
Quello che provo è ben spiegato in una scena: Daniel incontra Cloe e le dice semplicemente che lei è la donna più forte che abbia mai conosciuto. Una persona fantastica. E lei gli dice che quelle parole, erano proprio quello di cui aveva bisogno.
Cloe è una grande donna. Amata e rispettata. Un bravissima mamma, amica e detective. Sa rialzarsi e combattere. Eppure in quel momento aveva bisogno di un abbraccio.
Pensa quanto ne avrebbe bisogno una come me...
FINE COMMENTO "LUCIFER".

Caro Bloggy,
conosci la canzone Diamante di Zucchero? Era il nome della sua nonna: Più grande ti sembrerò, e tu più grande sarai.
Non so perché ma stasera la voglio dedicare al mondo. Che mi auguro conosca presto la vera pace. Che dopo l'orrore della violenza, della guerra, arrivi la pioggia a pulire, a lavare le ferite.
E che mano nella mano, tutti i popoli riescano ad alzarsi e a incamminarsi verso un'era di fratellanza e prosperità, per tutti. Per ogni singola creatura.


Respirerò
L’odore dei granai
E pace per chi ci sarà
E per i fornai
Pioggia sarò
E pioggia tu sarai
I miei occhi si chiariranno
E fioriranno i nevai
Impareremo a camminare
Per mano insieme a camminare

Domenica
Aspetterò che aprano i vinai
Più grande ti sembrerò
E tu più grande sarai

Nuove distanze
Ci riavvicineranno
Dall’alto di un cielo, Diamante
I nostri occhi vedranno
Passare insieme soldati e spose (dance in the dark)
Ballare piano in controluce
Moltiplicare la nostra voce (sing in the dark)
Per mano insieme soldati e spose
Domenica, Domenica


Spero sinceramente ci sia un Paradiso, perché vorrebbe dire che l'anima meravigliosa della mia Nonna è al sicuro.

giovedì 14 luglio 2022

Stop ai social

 Caro Bloggy,
da quando ho detto "basta" ai social, va molto meglio.
Quel poco che ho è mio ed è reale.
Sono stanca delle illusioni. È tutto finto.

Mi sento una novella Calimero: "Tutti se la prendono con me perché sono piccolo e nero."
A proposito...
Sono passati 59 anni da quando Calimero fece il suo esordio nel fantastico mondo del Carosello.
Immagino quegli anni come un momento magico, sospeso.
Durante il quale le persone erano più semplici, i sentimenti più veri, le pubblicità più sincere.
Lo so: un mondo simile non esiste e non è mai esistito. Ma è pur sempre un bel sogno.


mercoledì 13 luglio 2022

Hollywood

Ci pensi?
Serviva a pubblicizzare un progetto di sviluppo immobiliare nel distretto sud-occidentale di una metropoli californiana.
Il nome "bosco di agrifogli" (in inglese, "hollywood"), doveva essere una scritta temporanea.
E in origine era Hollywoodland. L'incuria poi fece deteriorare e portò alla decisione di eliminare la scritta "land".
Ma ciò che più conta è che per puro caso divenne un simbolo.
Simbolo della città di Los Angeles e dell'industria cinematografica.
Se dici Hollywood non pensi agli alberi di conifere. Pensi al glamour, alle stelle, alle dive che camminano sulla terra.

Sarò strana, ma non ho mai invidiato quel mondo.
Non ne nego il fascino. Ma non vorrei mai farne parte.
Sognatrice incallita e impenitente preferisco rifugiarmi più nel mondo cartaceo che in quello della pellicola.
Problema mio.
Lo so.

Buonanotte Bloggy 

martedì 12 luglio 2022

Pablo e l'amore

Morirei per un tuo solo sguardo, un tuo sospiro che profumi d'amore ed una carezza che riscaldi il mio cuore.
Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.

Caro Bloggy,
 giornata finita; una nuova si prepara a nascere. Sento che si agita. Tra un po' inizieranno le contrazioni e il miracolo del sole che sorge si ripresenterà sulla terra.
Il lunedì che si è concluso è stato pesante.
Ho compreso una cosa antipatica: per la gente è tutto dovuto.
Tu devi pagare un servizio, ma non puoi chiedere/pretendere che sia fatto a norma.
Mi sono successe tante piccole cose stupide che mi hanno portato a sentirmi piccola e indifesa.
Cosa ne sarà di me? Penso proprio che farò una brutta fine.
Ne sono sinceramente convinta.
Un anno fa ero qui che ti raccontavo della emozionante finale dell'Europeo di calcio.
A ripensarci mi sento proprio stupida.
Non so se fu follia o stupidità, ma dissi a Palo quello che provavo per lui.
Ne uscì fuori una conversazione indimenticabile.
Da quel giorno sono cambiate alcune cose.
Mi sono resa conto che ciò che il mio cuore provava, trova oggi appoggio anche in ragione.
Mente e cuore hanno concluso all'unisono che siamo pazzi ma siamo innamorati.
E non abbiamo voglia di disinnamorarci.
Sono un po' come Penelope: voglio il mio intelligentissimo Ulisse. E lo dichiaro pensando a Pablo Neruda, nato oggi nel 1904.
Lo scrittore cileno dal nome per me impossibile da ricordare, divenne Pablo Neruda nel 1920. Fu poeta e scrittore precoce; io lo identifico con l'amore.
Se dovessi leggere l'amore, sfoglierei le sue poesie.

E da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.

Lo so che non sembra una cosa sensata da dirsi: ma da quando ho guardato in faccia il mio sentimento, l'amore che porto dentro, è come se avessi compreso cosa sono.
Ultimamente l'ho nascosto e soffocato sotto una coltre di rabbia e odio.
Ma non posso comportarmi diversamente.
Il mondo che conosco ridicolizza l'amore, lo insulta e lo distrugge.

Buon compleanno Pablo Neruda, e grazie.
Questo verso lo hai scritto pensandomi vero?

Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore.

Sai, dopo tanto struggermi, odiarmi, schifarmi, sono in fase di totale rassegnazione.
Cosa posso chiedere alla vita? Niente.
E allora mi tengo il mio amore, anche se non ha speranza di essere ricambiato.
Rimarrà una pianticella solitaria sull'asteroide che è il mio cuore.
Non cerco nuova linfa. Nuove terre. Non mi interessano.
Cerco solo di non disturbare più nessuno.
Sono tornata a scrivere messaggi per poi cancellarli prima di averli inviati.
Non immagino più nulla.
Non mi costruisco nemmeno un mondo di fantasia. Di sogno.
Nulla.

A volte mi sento come quella linea asciutta, proprio sopra la battigia, che anela con pazienza e desiderio che il mare la lambisca. (Tecnicamente si può indicare con il termine "berma".)
Forse il mio mare non è Palino, ma è la vita stessa.
Questo mio isolarmi e sentirmi sempre sola anche tra le persone care, è dovuto non "alla mancanza di qualcosa/qualcuno", ma al non essere capace di riconoscere una realtà devastante e semplice: per la vita non siamo niente.
Una volta che ci ha generato, si disinteressa di noi.
Per quanto doloroso, possiamo solo decidere se andare avanti. O no.
Tutto qui.

La timidezza è una condizione strana dell'anima, una categoria, una dimensione che si apre alla solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s'irritasse e contraesse di fronte alla vita. 

lunedì 11 luglio 2022

Sono a casa

 Ciao Bloggy,

sono un po' assonnata e non ho la lucidità per farlo, ma vorrei raccontarti la mia vacanza.
Dopo varie peripezie (-cancellazione volo senza preavviso-) sono partita.
Viaggio notturno sia per l'andata, sia per il ritorno.
Questa volta sono stata fuori ben quattro giorni. Ed è stato bello e istruttivo.
Mi sono guardata molto e mi sono confrontata anche con gli altri.
Continuo a non capire come il mondo mi veda.
Ma il mio sguardo è sempre più critico e feroce.
Domani mi prendo un po' di tempo per raccontare.

Mentre ti scrivo è già lunedì 11 Luglio.
Vuol dire che è quasi passato un anno da quella famosa finale di calcio Europeo 2021.
Credo che sia cambiato qualcosa. Ci sia stata una trasformazione in me. Non credo sia una cosa positiva, ma te ne voglio parlare. Più tardi magari.

Per il momento: sogni d'oro.

p.s. Devo recuperare sei giorni di vita.

sabato 9 luglio 2022

L’Italia vince i Mondiali del 2006

 Sono tornata a casa da poco.
Sono già alle prese con attacchi d'ansia e allergie.
Persona mi ha scritto... allora non si è dimenticato di me.
Però mi sembra così lontano.
Sono triste.
Mi sblocco un ricordo: Mondiali di Calcio 2006 - anch'io per strada ad urlare la vittoria degli Azzurri. Non c'era il Covid. Non c'era tutta questa tristezza. Non ero preoccupata per il futuro.
Tempi molto lontani.

venerdì 8 luglio 2022

Diario di Viaggio

Il cuore dell’uomo è come il mare, ha le sue tempeste, ha le sue maree e nelle sue profondità ha anche le sue perle.
(Vincent Van Gogh)


Tra un po' dovrò salutare la Grecia.
Porterò con me tante emozioni. Tanti colori.
E un suono assordante di cicale. Già proprio loro!
Ho portato con me un quaderno.
Sto cercando di creare un Travel Journal.
Hai ragione...
Travel Journal, se sei moderno e glamour.
Diario di viaggio, se sei povero e sfigato come me!!!
Mi sto divertendo molto.
Perché si allontana dal mio solito stile. Non ci sono molte parole in questo quaderno.
Più che altro è un esercizio creativo. (Un giorno ti parlerò di questa mia passione segreta.)
Ci sto attaccando tutto quello che trovo: scontrini, adesivi, bustine dello zucchero, fiorellini.
In fin dei conti sto trascorrendo giorni al mare. Un po' di salsedine è stata inserita. Il profumo del mare bisogna immaginarlo.
I colori li sto inserendo io. Magari ti faccio vedere cosa ho realizzato... o te lo risparmierò.
Qui voglio ricordare una cosa importante: il mare ed io siamo una cosa sola.

Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti tiene per sempre nella sua rete di meraviglia.
(Jacques Cousteau)

giovedì 7 luglio 2022

Marc Chagall

Dio mi destinò al mare e mi dié l’ardore e l’azione.
(Cristoforo Colombo)

Mentre ti scrivo sono fuori casa. E non sono sicura che riuscirò a pubblicare.
Troppe emozioni. Troppi colori. Troppa luce.
Sono su un'isola. Il richiamo è forte. Lo sento che mi chiama da ogni luogo.
Penso che non ci sia nulla di più bello del mare.

Anche l'artista più dolce della storia, Marc Chagall, non ha potuto non cedere alla tentazione di immortalare il mare.
La sua vita è stata dolorosa e avventurosa.
Perseguitato perché ebreo ha vagato per il mondo e ha anche trovato approdi sicuri.
Ma ciò che mi colpisce della sua arte è quel suo essere bambino. Non so come dire, ma sembra che le sue opere le abbia realizzate un bambino prodigio.
Un cuore bambino! (Non parlo naturalmente della tecnica e dello studio preparatorio.)
Chagall e pensi subito a persone che volano, colori vivaci e brillanti, un mondo visto attraverso un vetro colorato, ingenuità, freschezza. 
Quando ero bimba lo facevo: sulla spiaggia si potevano trovare dei pezzetti di vetro che il mare aveva sapientemente (e fortunatamente) lavorato, così guardavo il cielo attraverso una lente blu, verde o bianca. Che ricordi.

Il bambino Chagall mi ha insegnato a colorare oltre i bordi.
A liberare il pensiero.
Le forme, le cose, le persone non hanno contorni, non hanno confini.

mercoledì 6 luglio 2022

L’eternità è il mare mischiato col sole.
(Arthur Rimbaud)


Non sono sicura di averlo vissuto. Forse era ancora un sogno.
L'ho visto levarsi dalle acque leggero e luminoso, arrivare su su nel cielo azzurro, come un palloncino liberato dalle mani di un bambino: il sole.
Proprio vero: il tramonto è per chiunque, ma l'alba è per pochi.

martedì 5 luglio 2022

Raffaella Carrà

 Se per caso cadesse il mondo,
io mi sposto un po' più in là...


Un anno fa ci lasciava Raffaella Carrà.
E come lo racconti un mito? Ci vorrebbero De Crescenzo o Manfredi per farlo.
Io posso condividere qualche mio stupido ricordo.
Ho sempre amato Raffaella Carrà, che con quelle sue canzoni spensierate mi insegnava l'ironia e la sicurezza. La capacità di essere belle e intelligenti possono convivere in un'unica persona.
Una professionista seria, una donna riservata. Un esempio femminile positivo, che avrebbe meritato spazi maggiori.

Per me Raffaella Carrà è tanti ricordi:

-Ballo Ballo, sigla per il saggio di fine anno a scuola. Pensa Bloggy: maestre suore. Quindi hanno cucito i costumi, tirato su la scenografia e inventato la coreografia su una canzone di Raffaella. Che sono certa oggi, sorride davanti a questa rivelazione.

-Carràmba! Che sorpresa, indimenticabili le puntate con un bellissimo Ricky Martin che ballava e cantava (io con lui) e al massimo diceva "grazie, grazie mmille".

-Soca Dance, e rispettive figuracce per trovare la coordinazione con l'amica di turno.

-Tanti auguri, e quel suo "e se ti lascia lo sai che si fa?". Come facevi Raffaella, a tenerti un simile dolore dentro e a non lasciarlo trasparire?

-A raccontare comincia tu, dove ci ha fatto conoscere il lato umano di tanti personaggi schivi e riservati.


La morte è un passaggio. Suppongo che lei ora sia in un posto migliore.
Meschini noi che rimaniamo nel lato peggiore.

lunedì 4 luglio 2022

Marie Curie

 Mentre in America si festeggia il giorno dell'Indipendenza, a casa mia si celebrano altri natali.
Qui allora voglio dedicare un pensiero ad una grande scienziata: Marie Curie.

Di lei, e di tutti gli scienziati in generale, si parla troppo poco.
Eppure stiamo parlando di persone che hanno contribuito a migliorare l'esistenza umana.
A conoscere il nostro mondo. A conoscere meglio la vita.
Tornando a Maria, non possiamo non ricordare il suo incalcolabile contributo alla ricerca, che si può visualizzare con i due Nobel ricevuti nel 1903 e nel 1911, rispettivamente per la Fisica e per la Chimica.
Marie Curie è stata l'unica donna a riceverne due e in due campi di studi diversi.

Per conoscere Marie Curie dobbiamo trasferisci prima in Polonia, a Varsavia, dove è nata; e poi volare a Parigi, dove ha potuto studiare e condurre ricerche in campo chimico e fisico.
Infatti nella sua Polonia alle donne era inibito l'accesso all'Università.
E allora chissà chi avrebbe scoperto il radio e il polonio.

Una donna dalla vita particolare, riservata e nervosa. Concentrata sul suo lavoro.
Ma anche dall'indiscusso fascino.

Chissà se c'è qualche bambina che da grande vuole diventare Marie Curie...

domenica 3 luglio 2022

Chiuso per Ferie

 Caro Bloggy,
mi sento come Leclerc nella Ferrari.
La mia Famiglia mi vuole bene, ma non mi considera come vorrei.
Forse è il problema della mia vita: nessuno mi considera come vorrei.
E finisce che anch'io non mi considero come vorrei e dovrei.

In questi giorni non potrò collegarmi ma per motivi belli. E speriamo bene.

Il 3 Luglio 1985 usciva nelle sale americane Ritorno al Futuro.
La storia di Marty potrebbe essere la mia, con le dovute modifiche.
"Approda nelle sale cinematografiche la storia di Lu McFly quarantenne scontenta della situazione familiare e del fatto che non riesce a sfondare come naturalista."

Oggi nasceva il mio scrittore preferito: Franz Kafka.

Domenica saremo insieme, cinque, sei ore, troppo poco per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi.

Quando penso a Kafka, penso sempre che se un suo amico lo avesse preso sul serio, non avremmo avuto i suoi sublimi scritti.
Se abbiamo conosciuto il più grande autore della letteratura boema, lo dobbiamo ad un gesto di disobbedienza.
E credo che anche l'autore dell'introspezione psicologica e della speculazione filosofica sull'esistenza umana, ne sarebbe rimasto colpito.

Il sogno è l'ultima notizia che possiedo di te.

Oggi ti ho sognato forte forte.

sabato 2 luglio 2022

Leggere Lolita a Teheran - Azar Nafisi

 La mia fantasia ricorrente è che alla Carta dei Diritti dell'Uomo venga aggiunta la voce: diritto all'immaginazione.
Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza la libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia.
Per vivere una vita vera, completa, bisogna avere la possibilità di dar forma ed espressione ai propri mondi privati, ai propri sogni, pensieri e desideri; bisogna che il tuo mondo privato possa sempre comunicare col mondo di tutti. Altrimenti, come facciamo a sapere che siamo esistiti?


Se fai una ricerca anche superficiale, noterai anche tu una cosa: tutti sono stati colpiti dalla stessa citazione che ha colpito anche a me.

Per introdurre questo meraviglioso libro ho usato parole che si trovano nelle ultime pagine.
E poi? Come andare avanti?
Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi non è un libro. È un'esperienza che dovremmo, almeno una volta nella vita, provare tutti.
Ho iniziato a leggerlo in spiaggia. E non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto così tanto.
Una scrittura brillante, elegante e gradevole.
Non ti basta mai.
La sua autrice è innanzitutto una donna, una donna dell'Iran post rivoluzione. Un'insegnante di letteratura inglese in un mondo in cui alle donne è impedito perfino mostrare i propri capelli. Come mio solito non voglio anticiparti la trama. Perché personalmente è stata una sorpresa piacevole. E non conoscevo nulla di ciò che ho trovato.
Un racconto che ti fa rabbia, ti fa sorridere. Ti aiuta a sviluppare empatia. E soprattutto ti fa sentire vicino a donne che geograficamente sono distanti da te. Ma nella realtà ti sono molto vicine.

Un libro che parla di libri. Non vedo l'ora di iniziare Lolita di Nabokov. E di conoscere tanti altri autori che ci presenta come degli amici, che speri di incontrare presto.
Ho ritrovato amici che non vedevo da tempo: Virginia Woolf, Jane Austen, Francis Scott Fitzgerald. E perfino le sorelle Brontë.
Se avessimo incontrato un'insegnate come Nafisi tutti quanti avremmo sicuramente seguito un percorso universitario diverso. Ma te lo immagini? Studiare un autore a partire dalla sua opera? A scuola cosa facciamo in nome dei programmi ministeriali da finire? Di un autore studiamo in modo diviso e asettico, vita e opere. Che spreco.

Invece che bello immaginare le conversazioni con le sue allieve.
Sbirciare dalla vetrina di una caffetteria e vedere Nafisi e il Mago immersi in chissà quale avvincente commento e scritto.
Ancora di più questo libro mi ha insegnato ad apprezzare la democrazia nella quale vivo.
Ma per molti aspetti le vite e i destini delle persone si intrecciano, oltre il tempo e lo spazio.
Quanti giovani pensano che la propria fidanzata debba essere "casta e pura", e ricercano sensazioni corporali con altre?
Politici che blaterano di nulla e poi tradiscono le idee e gli ideali, sono comuni a tutte le latitudini.
Quante volte ci sentiamo dire "cosa vuoi che sia" un commento sgradevole, una molestia qualsiasi. Non veniamo torturate fisicamente, e nessuno ci getta in carcere perché corriamo nei corridoi delle università, è vero! Però quanti ogni giorno, cercano di comandare sul nostro corpo, di limitarci nelle scelte, nelle idee. Un esempio su tutti: le leggi contro l'aborto che vogliono imporre in tanti stati. NON è NORMALE. Non è normale un uomo che ti picchia, ti minaccia e ti uccide. Due anni di carcere e poi sono in libertà.
In Italia abbiamo dovuto coniare il termine femminicidio, per far capire quanto sia grave la situazione. Per far comprendere quanto sia profondo l'odio contro le donne.

Mi sto dilungando. Scusami.
Leggere Lolita a Teheran non è un manifesto femminista.
Ma semmai è un inno alla libertà di pensiero e di immaginazione.
È uno schiaffo al sistema! Una sfida coraggiosa.
A partire dalla propria vita, Azar ci conduce per le strade di Teheran prima della rivoluzione e dopo il 1979. La sua voce si leva contro le ingiustizie del regime. Le sue leggi assurde.

Adesso che non potevo più pensare a me come a un'insegnante, una scrittrice, che non potevo più indossare quello che volevo, né camminare per strada al mio passo, gridare se mi andava di farlo o dare una pacca sulla spalla a un collega maschio, adesso che tutto ciò era diventato illegale, mi sentivo evanescente, artificiale, un personaggio immaginario scaturito dalla matita di un disegnatore che una gomma qualsiasi sarebbe bastata a cancellare.

La letteratura, i libri sono un'ancora di salvezza per le persone come me. A volte mi chiedo chi sia veramente: quella che vive, quella che vive mentre legge, quella che immagina ciò che c'è oltre le parole scritte?
Leggere per me è immergersi in un'altra dimensione.
Non posso fare a meno di parlare con i personaggi che incontro; simpatizzare con loro. Amarli. Non comprenderli. Sostenerli. Vorrei parlare con loro. Ma non sempre hanno tempo per me.
Voglio sperare che la Prof. e le sue ragazze stiano bene.
Le ringrazio tutte per essere entrate nella mia vita e avermi aiutato a compilare una nuova lista di libri da leggere e soprattutto, di avermi aiutato a considerare qualcosa che non sempre ritengo importante coltivare: il coraggio.
Insieme con loro ho riscoperto l'importanza del coraggio. E ho imparato anche una cosa importante: per conoscere la storia di un Paese bisogna leggere opere scritte dai suoi autori. Internet non sarà mai un luogo caldo.

Quando il vento tornerà a profumare di terre lontane, spero porti con sé il profumo dell'Iran.

venerdì 1 luglio 2022

L'anarchismo moderno

Sono un amante fanatico della libertà, la considero l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la felicità umana possono svilupparsi e crescere...


Benvenuto Luglio.
Mese del sole, dell'estate e delle grandi raccolti. Dedicato al dio Giove, proprio per la sua abbondanza di frutti e racconti, è il mese ideale per osservare la Via Lattea.

Il primo luglio del 1876 muore a Berna, il filosofo anarchico russo Michail Bakunin.
Figlio di una famiglia di 11 ragazzi, non mi sembra strano che si sia interrogato sin da subito sull'organizzazione sociale di un popolo.
Ne avrà viste di cose! E tante non le avrà nemmeno capite.
La sua filosofia di vita sembra semplice: la libertà di ognuno di noi non può essere messa nelle mani di un politico qualsiasi. Non lo Stato, ma ognuno di noi ha il diritto e il dovere di seguire la natura e le sue leggi. La natura sola può regolare il flusso della vita.

Ma è solo un assaggio. Aveva da contestare molte opinioni a tutti. A Dio, che rende l'uomo schiavo con la sua presenza; a Mazzini che con la sua idea di Stato, impone agli uomini una libertà modellata e costretta in un altro tipo di limitazione.

Una parte delle sue idee che mi ha colpito è quella della nascita delle nazioni.
Gruppi di umani che si uniscono tra loro perché accomunati da lingua, interessi, propensioni e modi di vedere la vita, è superato ogni vecchia questione di preminenza.
Siamo tutti uguali. Nessuno è sopra o sotto. Gli uomini vivono godendo dei principi morali, dei frutti della vita e dell'espressioni dell'umanità.

Utopia.

C'è sempre qualcuno che vuole superare gli altri. Schiacciarli. Domarli.
Ed io saprò essere forte?