sabato 2 luglio 2022

Leggere Lolita a Teheran - Azar Nafisi

 La mia fantasia ricorrente è che alla Carta dei Diritti dell'Uomo venga aggiunta la voce: diritto all'immaginazione.
Ormai mi sono convinta che la vera democrazia non può esistere senza la libertà di immaginazione e il diritto di usufruire liberamente delle opere di fantasia.
Per vivere una vita vera, completa, bisogna avere la possibilità di dar forma ed espressione ai propri mondi privati, ai propri sogni, pensieri e desideri; bisogna che il tuo mondo privato possa sempre comunicare col mondo di tutti. Altrimenti, come facciamo a sapere che siamo esistiti?


Se fai una ricerca anche superficiale, noterai anche tu una cosa: tutti sono stati colpiti dalla stessa citazione che ha colpito anche a me.

Per introdurre questo meraviglioso libro ho usato parole che si trovano nelle ultime pagine.
E poi? Come andare avanti?
Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi non è un libro. È un'esperienza che dovremmo, almeno una volta nella vita, provare tutti.
Ho iniziato a leggerlo in spiaggia. E non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto così tanto.
Una scrittura brillante, elegante e gradevole.
Non ti basta mai.
La sua autrice è innanzitutto una donna, una donna dell'Iran post rivoluzione. Un'insegnante di letteratura inglese in un mondo in cui alle donne è impedito perfino mostrare i propri capelli. Come mio solito non voglio anticiparti la trama. Perché personalmente è stata una sorpresa piacevole. E non conoscevo nulla di ciò che ho trovato.
Un racconto che ti fa rabbia, ti fa sorridere. Ti aiuta a sviluppare empatia. E soprattutto ti fa sentire vicino a donne che geograficamente sono distanti da te. Ma nella realtà ti sono molto vicine.

Un libro che parla di libri. Non vedo l'ora di iniziare Lolita di Nabokov. E di conoscere tanti altri autori che ci presenta come degli amici, che speri di incontrare presto.
Ho ritrovato amici che non vedevo da tempo: Virginia Woolf, Jane Austen, Francis Scott Fitzgerald. E perfino le sorelle Brontë.
Se avessimo incontrato un'insegnate come Nafisi tutti quanti avremmo sicuramente seguito un percorso universitario diverso. Ma te lo immagini? Studiare un autore a partire dalla sua opera? A scuola cosa facciamo in nome dei programmi ministeriali da finire? Di un autore studiamo in modo diviso e asettico, vita e opere. Che spreco.

Invece che bello immaginare le conversazioni con le sue allieve.
Sbirciare dalla vetrina di una caffetteria e vedere Nafisi e il Mago immersi in chissà quale avvincente commento e scritto.
Ancora di più questo libro mi ha insegnato ad apprezzare la democrazia nella quale vivo.
Ma per molti aspetti le vite e i destini delle persone si intrecciano, oltre il tempo e lo spazio.
Quanti giovani pensano che la propria fidanzata debba essere "casta e pura", e ricercano sensazioni corporali con altre?
Politici che blaterano di nulla e poi tradiscono le idee e gli ideali, sono comuni a tutte le latitudini.
Quante volte ci sentiamo dire "cosa vuoi che sia" un commento sgradevole, una molestia qualsiasi. Non veniamo torturate fisicamente, e nessuno ci getta in carcere perché corriamo nei corridoi delle università, è vero! Però quanti ogni giorno, cercano di comandare sul nostro corpo, di limitarci nelle scelte, nelle idee. Un esempio su tutti: le leggi contro l'aborto che vogliono imporre in tanti stati. NON è NORMALE. Non è normale un uomo che ti picchia, ti minaccia e ti uccide. Due anni di carcere e poi sono in libertà.
In Italia abbiamo dovuto coniare il termine femminicidio, per far capire quanto sia grave la situazione. Per far comprendere quanto sia profondo l'odio contro le donne.

Mi sto dilungando. Scusami.
Leggere Lolita a Teheran non è un manifesto femminista.
Ma semmai è un inno alla libertà di pensiero e di immaginazione.
È uno schiaffo al sistema! Una sfida coraggiosa.
A partire dalla propria vita, Azar ci conduce per le strade di Teheran prima della rivoluzione e dopo il 1979. La sua voce si leva contro le ingiustizie del regime. Le sue leggi assurde.

Adesso che non potevo più pensare a me come a un'insegnante, una scrittrice, che non potevo più indossare quello che volevo, né camminare per strada al mio passo, gridare se mi andava di farlo o dare una pacca sulla spalla a un collega maschio, adesso che tutto ciò era diventato illegale, mi sentivo evanescente, artificiale, un personaggio immaginario scaturito dalla matita di un disegnatore che una gomma qualsiasi sarebbe bastata a cancellare.

La letteratura, i libri sono un'ancora di salvezza per le persone come me. A volte mi chiedo chi sia veramente: quella che vive, quella che vive mentre legge, quella che immagina ciò che c'è oltre le parole scritte?
Leggere per me è immergersi in un'altra dimensione.
Non posso fare a meno di parlare con i personaggi che incontro; simpatizzare con loro. Amarli. Non comprenderli. Sostenerli. Vorrei parlare con loro. Ma non sempre hanno tempo per me.
Voglio sperare che la Prof. e le sue ragazze stiano bene.
Le ringrazio tutte per essere entrate nella mia vita e avermi aiutato a compilare una nuova lista di libri da leggere e soprattutto, di avermi aiutato a considerare qualcosa che non sempre ritengo importante coltivare: il coraggio.
Insieme con loro ho riscoperto l'importanza del coraggio. E ho imparato anche una cosa importante: per conoscere la storia di un Paese bisogna leggere opere scritte dai suoi autori. Internet non sarà mai un luogo caldo.

Quando il vento tornerà a profumare di terre lontane, spero porti con sé il profumo dell'Iran.

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