sabato 16 luglio 2022

Occhio greco

La musica del mare termina sulla riva o nel cuore dell’uomo che ascolta?
(Khalil Gibran)


Quando sono in Grecia, tra le altre cose, sono colpita dagli occhietti che in forme e dimensioni diverse mi scrutano dai negozi di souvenir, da una bancarella, da un balconcino.
Per me sono delle passa-porte. Mi riportano in luoghi lontani, in tempi passati.
Quando viaggiavo coi miei genitori.
Oggi mi posso permettere il lusso di comprarmi da sola questi simpatici oggetti, che ho scoperto invece, devono essere regalati.
L'occhio Greco, o “occhio di Allah” o “Nazar”, nei paesi di cultura musulmana come la Turchia, pare sia un potente amuleto che difende dal malocchio il suo portatore.
Si dice infatti, che negli occhi delle persone si possa nascondere, in modo anche non consapevole, il male. L'invidia ecco.
Quei "oh come stai bene", detti con poco amore, possono diventare dei veri e propri incantesimi dispettosi.
Naturalmente tutto questo lo dico sorridendo. Non sono scaramantica. E infatti gli occhietti li acquisto sempre da me stessa, ovunque riesca a trovarli, anche dai negozi del Centro Commerciale.

L'unico vero amuleto in questa vita è l'amore.
Non avendolo, mi porto un po' di blu con me. Blu come il mare, blu come il cielo. Blu come i sogni che spero di fare stanotte.

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