lunedì 18 luglio 2022

L'Armata Perduta - Valerio Massimo Manfredi

Non è una buona idea. Lo sai?
Quello che uno pensa e scrive quando è solo non è detto che sia la verità.
La verità è ciò che uno fa nella realtà, il modo con cui si comporta.
I fatti, non le parole, contano.


Ammetto di aver forzato un po' la marcia per concluderlo, ma è un libro bellissimo e avevo bisogno di conoscerne il finale!!!
E non sono rimasta delusa nemmeno un po'!
Valerio Massimo Manfredi è semplicemente un genio in questo mondo, e averlo come docente sarebbe stata una grande fortuna.
Non credo che avrei abbandonato gli studi classici.
Immaginami caro Bloggy, immersa nell'azzurro mare greco e sentirmi in un certo senso a casa. Ti scrivo uno stralcio e dimmi se non rivedi anche me, in questa descrizione:

Ricordati che per un greco allontanarsi tanto dal mare è inconcepibile. È preso come da un senso di vertigine, si sente mancare il respiro. Un greco nelle vene ha sangue misto ad acqua di mare, credimi. 

Dall'Anàbasi di Senofonte e attraverso ricerche sul campo, Manfredi tesse le vicende di questa invincibile e temeraria armata greca. I Diecimila mantelli rossi ricordano il coraggio e la disciplina dei loro avi Trecento, che ottant'anni prima dimostrarono ai persiani che la Grecia non potrà mai essere conquistata.
C'è un viaggio di andata. Un viaggio che è in un certo senso anche un'esplorazione interiore, dell'animo umano. Un viaggio verso l'interno.
Il punto di vista che ci offre Manfredi è stravolgente: è quello di una donna, Abira.
Abira lascerà la sua terra per un giovane ateniese Xenophon (se questo suono ti ricorda qualcosa beh...non sbagli!).
Il finale a me è piaciuto tanto. Mi sono sentita ripagata dello sforzo fatto per leggere tutto il libro entro oggi!
Come sempre V. M. Manfredi non mi delude. Spero torni presto con un nuovo romanzo.

Un romanzo storico bellissimo, e già per questo meriterebbe di essere letto.
Ma ciò che mi ha conquistato è quel tocco al cuore, che passa attraverso sentimenti di pura humanitas che spesso, in questi tempi moderni, dimentichiamo di coltivare.
Abira e Xeno, due sguardi diversi al mondo.
Abira in un passaggio commovente, riflette su quei giovani che non saranno più. Che da quando il mondo esiste non è mai nato o mai nascerà uno come lui fino alla fine dei tempi. 
Xeno si prodiga affinché i suoi abbiano degna sepoltura.
E considerato quello che accade ai vivi e ai morti, conservare questi momenti di pietà e umanità non è facile.
I personaggi diventano epici, ai miei occhi, e meritano l'immortalità della parola scritta.
I migliori sono i personaggi femminili. Sono generosi. Sono intelligenti. Sono fragili.

Vado a dormire sognando di terre lontane e invincibili armate.
La follia della guerra purtroppo, veleggia ancora in questi tempi e di epico e onorevole non ha nulla.
Inoltre la Terra brucia. E tutte queste ferite aperte sul mondo, feriscono il mio povero e debole spirito.
Prego per la pace e mi sento stupida e molto sola.

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