E piango quei pianti che mi sono negata,
è inutile piangere se non sei consolata, se tu sei la spalla se tu sei il fazzoletto
se rimbocchi coperte vai per ultima a letto.
sai cosa mi piace dell'estate, tra le altre cose? I concerti in TV. Con quelle canzoni senza pensieri, musiche ritmate, i ragazzi in piazza che cantano, con le mani in su e battendole a ritmo (più o meno).
Naturalmente da Anziana qual sono, non posso evitare di bofonchiare di tanto in tanto: "Ma che è 'sta roba?!?" - oppure - "Ma sono tutte uguali!". Però intimamente sorrido e a volte canto e ballo anch'io. Il mio cuore resta un fanciullino, per la gioia di Pascoli.
Continua a fare molto caldo. E anche la sera non c'è tregua, nessun refrigerio. Oggi mi sono comportata male, ho agito d'impulso davanti ad un gesto maleducato. Che vergogna...
Ho scritto un biglietto polemico, ma l'ho ritirato. Lucidamente, riflettendoci, mi sono resa conto che non avrei concluso niente, magari avrei solo peggiorato la situazione. Non sarei stata migliore della persona maleducata. Per recuperare al mio gesto ostile, mi sono rifugiata nella lettura. Poesia. È da un po' che non leggevo poesie.
Il libro l'ho scovato in libreria stamattina e l'ho divorato. La libraia, sorriso gentile e dolce, dando uno sguardo alla mia scheda della raccolta punti mi ha detto: "Ehhh sì, sei una che legge tanto."
Tra il confuso e imbarazzato le ho confessato che non ricordo molto di quello che leggo. E che spesso parto con l'idea di comprare alcuni libri, ma poi entrando in libreria dimentico tutto e come una stravagante e anziana Alice nel Paese delle Meraviglie, rincorro il mio Bianconiglio da uno scaffale all'altro. E finisce che torno a casa con qualcosa che non avevo programmato.
E lei, sempre con il suo sorriso dolcissimo: "Ma è giusto così! Sono i libri che ci chiamano. Non li scegliamo noi!".
La mia teoria galleggiava in libreria sotto forma di parole: ero commossa.
Caro Bloggy,
a proposito del non ricordare ciò che leggo, devo confessarti che avevo rimosso la conoscenza con Enrica Tesio. Come ho potuto?! Avevo apprezzato moltissimo il suo libro Tutta la stanchezza del mondo. E rileggendo ciò che avevo scritto riscopro con stupore che anche oggi i gigli sono entrati nella mia vita, insieme con Enrica.
Ordine! Prima il libro.
Filastorta d'amore pubblicata nel 2019, è una brillante raccolta di 30 tra poesie e scritti che parlano d'amore. Allo scritto si accompagnano delle immagini molto belle che riprendono i versi più significativi della poesia letta.
Un amore passato, un amore universale, un amore rivolto a se stesse, all'amicizie, alla famiglia.
Come sempre Enrica Tesio si fa largo nel mio cuore con intelligenza e dolcezza.
Non sono sicura che abbia consapevolezza della sua dolcezza, ma per me lei lo è, molto!!!
Una donna fantastica, divisa tra lavoro e famiglia e le tante incombenze che possiamo chiamare "vita", non perde mai la sua grazia e la sua unicità.
Non è una che si uniforma. Questa scrittrice è unica.
Mi piace tantissimo come gioca con le parole, i modi di dire. Le immagini che usa le conosciamo tutti, per questo è vera! La puoi toccare.
La mia poesia preferita è Barattoli della memoria (filastrocca del nonno)
La vita è dispensa di mille frammenti,
alcuni appannati, alcuni cocenti.
Ma attenta a nutrirti di solo passato,
confonde la mente, rovina il palato.
Il sottotitolo recita: rime fragili per donne resistenti.
Mi reputo una donna fragile, una specie di ondina. Spero che Enrica Tesio non si offenda se queste rime le sento un po' mie.
Anch'io scrivo lettere che so essere inutili, perché il mittente non le leggerà.
Anch'io sto iniziando a capire che il corpo cambia, le rughe solcano il viso perché sono viva, perché è giusto che il tempo mi lavori come il vento una spiaggia.
Anch'io chiedo scusa al mio vicino, anch'io urlo il mio amore e nessuno lo sente.
Forse il luogo dove dovrei tornare sono io.
Dovrei essere la mia Itaca.
Non sono solo Penelope, sono anche Argo, Ulisse e forse un po' Circe.
Sono tante cose. Non sono solo quella che Pa non ama. Che le persone ignorano. Che parla e nessuno la ascolta.
Ah, dimenticavo: i Gigli.
Avevo parlato di gigli bianchi nel mio post passato.
Stamattina ho visto un Giglio di mare. Un fiore che cresce spontaneamente in alcune aree del Mediterraneo. Porta con sé profumi antichi da Mille e Una Notte.
Viene nominato anche nel Cantico dei Cantici.
E credo sia poesia che diventa cosa viva.
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