martedì 23 agosto 2022

Sono passati diciannove minuti dalla mezzanotte di quel lontano 23 agosto 1927.
Due anarchici bastardi verranno giudicati e condannati a morte per aver partecipato a sanguinosi attentati che hanno devastato l'America degli anni Venti.
Gli spietati anarchici erano Sacco e Vanzetti, rispettivamente un ciabattino originario di Torremaggiore (provincia di Foggia), e un pescivendolo nativo del cuneese (Villafalletto).
Inutile la confessione del detenuto portoricano Celestino Madeiros che scagionò completamente entrambi; inutili le manifestazioni per strada di migliaia di persone in tutto il mondo; inutili gli appelli del governo italiano e di famosi intellettuali quali Albert Einstein.

Dall'omicidio di quei due immigrati sono passati novantacinque anni.
E le cose nel mondo non sono cambiate molto. 
Lo straniero è sempre il nemico, il sospettato n. 1. Se povero poi, è praticamente già colpevole!
Stanotte non riuscivo a dormire. Pensavo a quello che accade continuamente intorno a me.
Pensavo a che razza di mondo sia diventato questo in cui mi trovo immersa, in cui sento di affogare.
Mi sono tornate alla memoria le fotografie che pubblicarono anni fa, di un bambino morto durante un naufragio. Bambino che qualcuno pensò fosse un bambolotto.
Le scene dei disastri naturali, il terremoto di Amatrice di sei anni fa.
La devastazione dell'Ucraina, sei mesi di guerra.
Ultima immagine in ordine di tempo: uno stupro. Mi sono rifiutata di aprire il file e far partire il video.
Cosa succede all'umanità?
Ci sono persone vere dietro quelle violenze. Non è un film. Non viviamo una realtà simulata. Perché se così fosse, vi prego, fermate tutto!
Nelle Operette Morali, Leopardi si interroga sulle sorti di una società ormai piena di macchine.
Cosa direbbe oggi, di questa società soffocata da internet? Le nostre espressioni sostituite da una "faccina". Come se sorridessimo o piangessimo tutti allo stesso modo.
Una piazza virtuale in cui ci sentiamo in dovere di pubblicare ogni momento della nostra vita. Ma se chiediamo a chi quella vita la condivide con noi, una mano, un aiuto, al massimo ne otteniamo un video da diffondere.
Sono nauseata.
Così nauseata che non riesco a fidarmi di nessuno.
Non fraintendermi, non mi reputo migliore. E fossi nei panni altrui non mi fiderei di me.
Ma di una cosa sono certa: finché continuerò a preservare la mia umanità, mi sentirò al sicuro.
Finché continuerò a provare amore, finché continuerò a desiderare un abbraccio, finché continuerò a non girare la testa dall'altra parte, penso di poter avere fiducia in me stessa.

Il mio cuore è ancora un posto sicuro.
Il mio problema è aver capito immediatamente quello che Leopardi scriveva da sempre: la vita umana è infelice. E se dobbiamo vivere una vita non-vita, allora tanto vale lasciar perdere.

Spero che l'Umanità si riprenda il suo spazio.
Non è questione di avere torto o ragione, di essere migliori o peggiori, di abbracciare questa o quella ideologia.
Qui si tratta di fermarsi a considerare che ogni singolo individuo è importante.
E se un uomo viene picchiato per strada, tu devi fermarti ad aiutarlo. Se un ragazzino viene insultato da un altro, devi intervenire per calmare gli animi. Se uno per strada ti taglia la strada, non suonare il clacson. Per un secondo pensa "per fortuna non è successo niente" e procedi per la tua strada. Non è essere deboli. Questo è essere umani. La guerra fa schifo. Si condanna. I fabbricanti di armi sono dei balordi. Sono il male in terra. Chi alza la voce contro una persona anziana è un debole!
La violenza non è una prova di forza, ma di idiozia.
Il più violento è il più stupido.
E perde sempre, ma non se ne rende conto.

Buonanotte Bloggy

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