martedì 30 agosto 2022

La bambina pugile - Chandra Livia Candiani

 La prontezza
della tua assenza
la assaporo -
la mancanza -
qui
nel pieno del petto
vuoto

Caro Bloggy,
l'eco delle feste di è decisamente spenta. Ora ciò che rimane è silenzio. Mi è piaciuto per qualche ora aprirmi agli altri, mettermi in gioco, dimostrami che non sono poi così orrenda come creatura umana.
Ma la musica è finita. Tutti sono tornati alla normalità delle proprie esistenze fatta di impegni lavorativi, di famiglia, progetti e preoccupazioni nuove.
A modo mio sono tornata alla mia normalità anch'io.
Scesa dai tacchi, riposti gli abiti eleganti, sono nuovamente ferma e immobile nel mio presente a contemplare le assenze, il rumore del mio silenzio, la vastità della mia solitudine.
Riparto da questa raccolta di poesia del 2014 firmata dalla scrittrice Chandra Livia Candiani, nostra vecchia conoscenza. Credo che la casa editrice Einaudi sia la mia preferita.
103 poesie (se non contato male) divise in tre sezioni, hanno riportato il mio essere a casa, la mia anima e il mio corpo alla loro condizione naturale.
La raccolta si divide in tre sezioni, una più bella dell'altra: La bambina pugile, Pianissimo per non svegliarti, La precisione dell'amore.
La mia preferita è la seconda: Pianissimo per non svegliarti.
Come sempre te ne consiglio la lettura. A me ha fatto venir voglia di rannicchiarmi su me stessa e tornare allo stato fetale.
Le mie considerazioni mentre leggevo queste splendide parole, saranno ridicole e stupide, ma le voglio registrare per non dimenticare.
Sono una persona solitaria che ha paura della vita affollata, di quel dover essere sempre "duri", di doversi mostrare sempre vincenti.
Non sono una persona che viene scelta, vivo ai margini. Sto bene nell'ombra.
Mi è piaciuto immaginare che gli oggetti abbiano una vita loro. Immaginare un vaso infrangersi ed esserne felice, perché in un certo senso si è trasformato e diventato altro. Pensiamo sempre che il mondo sia fatto per noi che lo contempliamo e ne abbiamo coscienza, ma forse il mondo è dei fiori che ci ignorano e fioriscono e continuano a vivere anche laddove noi pretendiamo vi siano asfalto e cemento.
Le mie frequentazioni sono come i morti: stanno per i fatti loro e non si fanno mai sentire.
Ed io sono stanca di dover fingere che mi vada bene.
Mi sono stancata di essere quella a cui mandare un messaggio ogni tanto.
Sono stanca di fingermi forte.

Certe mattine
al risveglio
c'è una bambina pugile
nello specchio,
i segni della lotta
sotto gli occhi
e agli angoli della bocca,
la ferocia della ferita
nello sguardo.
Ha lottato tutta la notte
con la notte,
un peso piuma
e un trasparente gigante
un macigno scagliato
verso l'alto
e un filo d'erba impassibile
che lo aspetta
a pugni alzati:
come sono soli gli adulti.


Caro Bloggy,
ci pensi mai alla perfezione delle parole? 
Un foglio bianco è la promessa di qualcosa che potrebbe essere, ma la parola è la costruzione, la realizzazione di quella promessa.
Mi ammutolisce la sua perfezione: in principio era il verbo.
Dio è parola che crea, che agisce. 
Questa cosa mi commuove.
Quando mi hanno messo una penna in mano mi hanno consegnato una bacchetta magica.
Oggi mi rendo conto della sacralità di quei segni che compongono l'alfabeto.

Le parole che usa Chandra Candiani sono per persone come me: piccole e invisibili.
Sembrano sussurri. Parole così leggere e delicate che restano sospese come un canto.
E continuano a vibrare nella mia anima come il ricordo di una musica lontana, trasportata dal vento.

Niente, è che a me piacciono da sempre le cose mute

Il mio amore è delicato, una briciola dimenticata. Pensavo, quanto deve essere insopportabile il peso di un amore che io decido di definire grande? Non mi sono mai resa conto di quanto fossero invadenti le mie briciole, la mia presenza continua. Chi sono io per tormentare così l'altro? Mi sono sempre sbagliata su tutto. Accecata dal mio egoismo, non mi sono resa conto di quanto fossi ridicola e inopportuna. Mi dispiace. E non posso dirglielo.

Il mio mondo è millimetrico. Sono un nano tra giganti.
Ho capito che il mio posto è nella solitudine e nella contemplazione del creato.
Il mio amore non infastidirà più nessuno.


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