domenica 14 agosto 2022

I Buddenbrook decadenza di una famiglia - Thomas Mann

 Vorrei dormire e non saperne più nulla.
Vorrei morire, Kai!...
No, con me non c'è nulla da fare. Non so volere.
Non voglio nemmeno diventare famoso.
Ne ho paura, come se fosse una colpa!


E dopo averne per così lungo tempo accennato riferimenti e sentimenti, sono finalmente arrivata alla fine di quella che è stata una piacevolissima lettura.
Di questo libro ho apprezzato tutto: il contesto storico, la caratterizzazione dei personaggi, la descrizione, la narrazione.
Naturalmente è una storia di famiglia ed è difficile dire chi sia il protagonista.
Ma posso garantire che a chiunque ci si affezioni, il lettore non rimane deluso.
Con questa famiglia si soffre tantissimo e si gioisce in alcuni momenti. E ti ritrovi a tirare un sospiro di sollievo quando le cose si accomodano e ad accelerare nella lettura quando ti ripeti: "No, non può finire così!".
Abbiamo la fortuna di conoscere quattro generazioni di questa famiglia e di desiderare il lieto fine per ognuna.
Ma la vita si sa, non va mai come vorremmo.
Dal 1835 al 1877 la famiglia che aveva costruito il proprio buon nome lavorando e pregando, si ritrova a perdere e a perdersi letteralmente, come famiglia.
L'antico stemma di famiglia scompare e l'unica testimonianza del loro passaggio sarà una serie di documenti e carte, gelosamente conservate.

Mi dispiace Bloggy, ma non posso fare a meno di anticipare contenuti importanti di questa storia che, non stancherò di dirlo, mi ha profondamente colpito.
A partire dal bisnonno, il console Johann senior fino ad arrivare al giovane Hanno, è difficile dirti chi sia stato il mio beniamino.
Il vecchio console ha fondato la ditta Buddenbrook e ci ha per primo aperto le porte della casa sulla Mengstrasse. E suo è l'intervento a favore degli studi classici. Intervento che personalmente ho apprezzato anche oggi, nel XXI secolo. Far studiare la gente solo per fare quattrini è decisamente stupido!
Suo figlio è il console Johann jr, marito di una forte e salda Elisabeth. Entrambi sono quelli che cureranno l'anima di questa famiglia, e la preservazione delle sue memorie. Le descrizioni di Mann sono così ricche e precise che ti sembra di conoscerli entrambi. Ti sembra di sentire il pennino di Johann mentre appunta un evento sul diario della famiglia. E in un certo senso sei presente ai prelibati pranzi organizzati dalla signora Beth. 
Tom Tony Christian Klara: sono i nomi dei loro quattro figli.
Tom è il terzo ramo di questa sfortunata famiglia.
Colui che per primo immolerà la propria esistenza per essa. Combatterà per difenderne il buon nome; farà di tutto per assicurarne stabilità e ricchezza.
Ma in questo compito sarà solo.
Perché malgrado la buona volontà sua e dei suoi familiari, bisogna ammettere che il Destino è stato poco propizio.
Tony sarà forse una delle poche a non mutare carattere. Malgrado tutto, manterrà un orgoglioso senso di appartenenza e devozione alla famiglia, decisamente ammirevoli.
Christian e Klara avranno sorti veramente meschine.
In parte saranno artefici della propria sorte.
Ma non si può non provare pietà per entrambi, anche se per motivi diversi.
Infine l'ultimo ramo, il quarto, della dinastia: Hanno.
Figlio di Tom e Gerda. Donna particolare, emblematica. Di lei si dirà poco e sarà difficile da definire. Col figlioletto condivide la passione per la musica. La vera musica.
E sembra quasi che il cercare di coltivare i propri sogni, arrivare a soddisfare la propria gioia non sia deocoroso.
Alla fine tutti sono stati puniti dalla Sorte.
Sia coloro che hanno seguito la strada canonica, sia quelli che hanno tentato di seguire la propria imbattuta strada.

Difficile cercare di arrivare ad una risposta.
Forse Mann ci sta dicendo che semplicemente la Vita va esattamente come vuole lei.
Una splendida illusione di cui siamo tutti prigionieri.
E che solo la Morte ci libera dalla menzogna.
Infatti le morti sono descritte con rigore scientifico e poca commozione.
O semplicemente sono un mostro crudele e non sono riuscita a commuovermi.

Come mio solito ho desiderato fino all'ultima pagina di vedere riapparire un futuro e brillante medico: Morten Schwarzkopf. Ma la mia speranza è stata delusa. Perché per questa famiglia l'unico lieto fine possibile è stato finire sottoterra.

"Sei fiero di me?"
Questa domanda così semplice e genuina non avrei mai il coraggio di porla.
Avrei sinceramente troppa paura della risposta.

Oggi vicino alla Luna è comparso Giove.
Chissà se anche lassù si domandano quale sia il senso della vita, cosa sia la felicità, dove si trovi il vero amore...

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