martedì 9 agosto 2022

La felicità è amore, nient'altro.
Felice è chi sa amare.
Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita.
Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa.
L'amore è il desiderio divenuto saggezza;
l'amore non vuole possedere; vuole soltanto amare.
(Hermann Hesse)

Nel 1962 Hermann Hesse si spense a causa di una dolorosa malattia. Aveva 85 anni circa e aveva vissuto una vita fuori dal comune.
Naturalmente non basta leggere due notizie sulla biografia di qualcuno per ricavarsene un'immagine o per pensare di averci capito qualcosa.
Passiamo la vita vicino a persone che non possiamo dire di conoscere. Quindi non commetterò una simile leggerezza con uno scrittore come Hermann Hesse.
Eppure ci sono delle voci che mi colpiscono, mi parlano all'orecchio e finisco così per immaginarmelo, schivo e gentile.
Oltre ad essere uno scrittore di fama mondiale, fu anche abile aforista. 
E c'è una frase che mi colpisce oggi, più di tutte: <<Diventare un essere umano è un'arte.>>
Quanto avrà lavorato per trasformare sé stesso nell'opera d'arte cui era predestinato?
Ho letto che la sua giovinezza è stata tutt'altro che facile: famiglia severa, esaurimento nervoso. Un tentativo di suicidio, fortunatamente solo "tentato".
E poi finalmente la rinascita. 
Sapeva ciò che era: uno scrittore. E ha lavorato, studiato per esserlo.
Non è un caso che sia diventato Hermann Hesse.
Ha viaggiato e incontrato molte persone. Ma ciò che mi colpisce e quel suo incoraggiare gli altri a non chiudersi in sterili riflessioni su di sé e basta. Certo, è necessario riflettere e risolvere i propri problemi esistenziali. Ambire ad una pace interiore. Che acquista valore se si riesce a comunicarla anche all'esterno. Contagiando gli altri con la propria pace.
Gli anni del conflitto mondiale sono stati terribili per la sua anima.
Le sue posizioni pacifiste non erano viste di buon occhio dalla maggior parte dei connazionali; ciò aggravò lo stato di disagio interiore: che fatica essere sempre diversi, sempre dal lato sguarnito della vita!
E per contrastare questo malessere dovette ricorrere al trattamento psicoanalitico presso un allievo di Carl Gustav Jung.
Nome che ormai ricorre spesso nelle mie ricerche, nelle mie riflessioni.

Un animo sensibile come quello di Hesse, trovò conforto in diverse forme d'arte: la lettura, la scrittura, il giardinaggio, la pittura. Considerevoli i suoi lavori. Dipinse con la tecnica degli acquarelli le copertine di alcuni sui libri.
Ora non ridere di me, ma un po' capisco la vita ritirata di Hesse.
Anch'io sogno di vivere in un luogo tranquillo dove potermi dedicare a queste attività, che calmano lo spirito e placano le voci nella mia testa.

Vorrei vivere su un'isola abitata da poche persone.
Dove puoi lasciare la porta di casa aperta.
Dove niente e nessuno ti minaccia.
Vorrei spegnere il mio cuore e non avere nostalgia di ciò che non mi appartiene.
Vorrei spegnere la mente e non avere più preoccupazioni.

Come ti chiami?
Che fai?
Quanti anni hai?
Come va?
Le domande che mi atterriscono. Le domande che mi impediscono di comunicare con l'esterno. Di incontrare gli altri.

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