domenica 11 aprile 2021

A riveder le Stelle - Aldo Cazzullo

 L'Italia ha questo di straordinario, rispetto alle altre nazioni.
Non è nata dalla politica o dalla guerra.
Non da un matrimonio dinastico, non da un trattato diplomatico.
È nata dalla cultura e dalla bellezza.
Dai libri e dagli affreschi.
È nata da Dante e dai grandi scrittori venuti dopo di lui.

Compleanno 2020: lockdown.
Compleanno 2021: zona rossa.
Non mi cambia niente. Non amo festeggiare e sono felice di starmene per i fatti miei.
Ho avuto solo un momento di tristezza: quando PiccoloPrincipe mi ha fatto gli auguri.
Lui è l'unico al mondo che mi faccia sentire visibile. Mi tocca il cuore. E il mio cuore è malato, spezzato. Non tornerà mai più a stare bene. Oggi però mi sono accorta che ci sono alcune persone che mi vogliono bene. Ma io sono così presa dall'unica che non me ne vuole, da non rendermene conto. Mi dispiace molto.
Cercherò di salvare l'archivio del mio account Twitter. Poi lo chiuderò. Inizio un nuovo percorso senza Persona, senza nessuno. Oggi mi faccio questa promessa: PiccolaMe non avere paura, riusciremo ad andare avanti da sole, come abbiamo sempre fatto.

Questo libro di Aldo Cazzullo mi è piaciuto molto. Parla del viaggio di Dante all'Inferno. Parla di tutti gli uomini in viaggio per uscire dal proprio, personale, inferno. Ci accompagna sulle tracce di Virgilio e di Dante, intrecciando il loro percorso con il nostro. Si parla di umanità: di musica, di poesia, di storia, di arte. Un viaggio lunghissimo, intenso.
Ricordi? Tempo fa dicevo che avvertivo come una specie di malinconia mentre leggevo questo libro.
Dante è il padre della lingua italiana. In un certo senso è così che si delinea la nostra primaria nazione. Ma mi sembrava che si parlasse solo di una certa parte dell'Italia. E mi ero sentita confusa ed emarginata. Mi sbagliavo. Dante include tutti i regni della penisola.
E così, numerose espressioni coniate dal Sommo Poeta appartengono al quotidiano dialogo di tutti: "Bel Paese", "non si tange", "solo soletto", "stare fresco".

C'è una frase che mi ha colpito moltissimo:

Siamo ormai disabituati al "per sempre", rassegnati all'idea che tutto finisca: amori, matrimoni, lavori, amicizie.

Credo sia proprio così. Tutto è effimero, disgiunto. Un eterno e fisso presente. "Qui e Ora".
Forse siamo rimasti fedeli solo alla nostra fede calcistica antica. Ma per il resto abbiamo tradito tutto e tutti, ma soprattutto, noi stessi.
Il mio problema è e sempre sarà l'amore.
Sogno di essere amata in maniera unica e duratura. Ma lo so che è solo un inganno.
Nella mia vita non c'è posto per l'amore. 
Ma mi impegnerò ad essere una brava figlia per i miei genitori.

Ci sono stati tanti capitoli bellissimi. 
Paolo e Francesca resta uno dei momenti più elevati.
Ma ho avuto un sussulto anche per Ulisse.
Devo ammettere che alcune descrizioni dantesche sono da film horror e ho scoperto un lato del Poeta che a scuola nessuno mi aveva indicato.
Così si avverano le parole della mia maestra dell'elementari: non si finisce mai di imparare.
Domani cosa ne sarà di me? Non lo so, ma andrò avanti.


Amore, noi ti abbiamo dimenticato.
Ma tu, non dimenticarci!
Non abbiamo che te sulla terra.
Non lasciarci morire assiderati...
Dacci un segno di vita!
Sorgi improvviso,
tendici la mano e salvaci!”

Oggi morivano Jacques Prévert e Primo Levi.

Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso.
(Primo Levi)


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