Pasquetta per parlare d'amore

Sono poche le persone che io amo veramente, e ancora meno quelle che stimo.
Più conosco il mondo, più ne sono delusa,
ed ogni giorno di più viene confermata la mia opinione sulla incoerenza del carattere umano, e sul poco affidamento che si può fare sulle apparenze,
siano esse di merito o di intelligenza.

Oggi la giornata di Pasquetta è scivolata tutto sommato in modo tranquillo e, dopo tanto tempo, sereno.
Naturalmente sono stata presa di mira per il mio essere single e perché non mi interessano le proposte di conoscere Tizio o Caio. Ho smesso di fare commenti sui tipi di turno perché mi sembrava di mettermi al di sopra degli altri, dispensatrice di giudizi. Una cosa odiosa. Gli altri non hanno niente che non vada, non è colpa loro. Non sono "casi umani" come si potrebbe definirli su Twitter. Semplicemente non mi interessano. Semplicemente non sono il mio PA. Naturalmente non potevo dare questa spiegazione. Non potevo dire: "Scusate Famiglia, i vostri pretendenti reali o presunti, non mi interessano perché non saranno mai intelligenti come PA, sensibili e acuti come lui. Non potranno mai arrivare alla sua ironia, alla sua cultura. Non potranno mai sfamare il mio spirito come faceva lui, non potranno mai farmi ridere e stuzzicare la mia curiosità, la mia voglia di vivere come faceva lui."
Mi sono limitata a fare le solite battute cretine ed è finita in casciara.

Però quando mi è stato chiesto: "Ma come deve essere questo benedetto ragazzo?!?", devo confessare che molto banalmente ho pensato ai protagonisti tormentati dei miei romanzi preferiti.
Non potevo rispondere parafrasando le parole di Neruda dicendo che "dovrebbe fare con me quello che la primavera fa coi ciliegi". 
Ma ora che nessuno pensa a me e sono tornata al mio status di donna invisibile voglio rispondere così:

Non ho idea di che aspetto possa avere l'uomo della mia vita.
Ma se esiste un uomo con cui condividere il resto della mia miserabile esistenza, deve essere l'impossibile summa di tre personaggi:

colto, raffinato e pungente come il signor Darcy

Ho lottato invano. Non c'è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami.

passionale, appassionato, pazzo d'amore come il signor Heathcliff

Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei mai potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano.
Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine.

infine tenebroso e pur tenero come il signor Rochester:

Lei ha freddo, è malata, è sciocca. Glielo proverò in poche parole.
Ha freddo perché è sola; nessun contatto sviluppa il fuoco che è in lei.
E' malata, perché il migliore di tutti i sentimenti, il più nobile, e il più dolce che sia concesso agli uomini, resta lontano da lei.
E' sciocca perché ne soffre, ma non gli fa cenno di avvicinarsi, né muove un passo per andargli incontro.

Certo detta così sembra che mi piaccia il bello e maledetto.
Ma in realtà mi piacerebbe una persona capace di provare per me, che sono piccola e insulsa, un amore profondo e travolgente, unico, come nessuno mai prima.
Una persona che fosse capace di farmi perdere, dannare: tutto in nome dell'amore.

A che scopo esisterei, se fossi tutta contenuta in me stessa?
I miei grandi dolori, in questo mondo sono stati i dolori di Heathcliff,
io li ho tutti indovinati e sentiti fin dal principio.
Il mio gran pensiero nella vita è lui.
Se tutto il resto perisse e lui restasse io potrei continuare a vivere.
Ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato,
il mondo diverrebbe per me, qualche cosa di immensamente estraneo:
avrei l'impressione di non farne più parte.
Il mio amore per Linton è come il fogliame dei boschi: il tempo lo trasformerà,
ne sono sicura, come l'inverno trasforma le piante.
Ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili;
dà poca gioia apparente ma è necessario.

Sì, vorrei perdermi per amore, e vorrei un amore capace di perdersi in me.