sabato 3 aprile 2021

Il Canto di Calliope - Natalie Haynes

 "Cantami, o Musa" ha detto, e io ho cantato.
Ho cantato di eserciti e ho cantato di uomini.
[...]
E ho cantato delle donne, le donne nell'ombra.
Ho cantato di chi è stato dimenticato, ignorato, non raccontato.
Ho preso le vecchie storie e le ho rimescolate,
finché le donne nascoste 
non sono apparse in piena luce.


Non ho smesso. L'ho aperto e chiuso solo nel momento in cui sono arrivata alla pagina finale.
Avevo letto commenti positivi su questo libro e secondo me sono meritati.
Ahimè solo una donna poteva dare voce ad altre donne, al loro dolore.
Quelle donne che nei racconti epici sono sempre state solo ombre.
Una storia commovente. Ad un certo punto mi sono chiesta, mentre leggevo la triste storia della piccola regina Laodamia, cosa sarebbe successo se sulle coste troiane fossero approdate le cento regine greche, invece dei re con l'invincibile armata? Se avessero potuto rivolgersi loro ad Elena e alla regina Ecabe?
Non lo sapremo mai. Perché quella cantata dalla Musa in realtà era una scazzottata tra dèi, che difficilmente avrebbero rinunciato alla loro guerra. Per aiutare Gaia, ci dicono. Ma si sa, l'egocentrismo divino non ha confini. Tutto li annoia, nulla li interessa. Ma non avrebbero rinunciato facilmente all'occasione di farsi pregare e immolare offerte.

In un'epoca in cui si discute (già...stiamo ancora discutendo) di quanto sia odiosa la molestia verbale, il fischiare una ragazza per strada, fissarle il seno o il sedere, credo che questo libro sia stato un po' un riscatto anche per le eroine letterarie che spesso sono ridotte ad una visione incantevole, senza pensieri e senza parole.
Una critica che aveva mosso, in un certo senso in modo diverso anche Virginia Woolf, mia donna del cuore.

Un romanzo con una costruzione particolare che mi ha capito molto.
Ogni capitolo è la storia di una donna. Su tutte spicca la Diva Calliope, il filo rosso che intesse e rende fluido questo romanzo che diventa una storia corale toccante e dolorosa.
Mi sono sempre chiesta se non avessero più fortuna gli uomini a morire su una lancia.
Alle donne cosa spetta in caso di sconfitta? Stupri, schiavitù, depersonalizzazione e riduzione a bottino di guerra. Terribile.

Le ferite guarivano, ma non guariva nient'altro.

L'Italia nasce con Enea che porta sulle spalle l'anziano padre e per mano il figlioletto.
Oggi qualcuno si è preoccupato di dirci cosa sia successo alla povera Creusa. Plauso.


La mezzanotte è passata: Buona PAsqua.
Ti penso e mi torturo.
Ma taglierò i ponti.

O. Odiare. Devo smetterla di odiarmi.

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