sabato 2 aprile 2022

Hans Christian Andersen


Lo stesso amore che il montanaro porta ai suoi monti abbiamo innegabilmente noi danesi per il mare.
Contemplai dal mio balcone quella distesa azzurro cupa, nuova eppur conosciuta da sempre.


Il 2 Aprile del 1805 nasceva Hans Christian Andersen. Credo sia stato lo scrittore più importante di tutta la mia vita. Per circa duecento anni generazioni di bambini hanno alimentato i loro sogni, hanno viaggiato nel meraviglioso mondo della fantasia, usando i suoi racconti come passaporto.
Oh per lo meno questo è quello che è accaduto a me.
Che bambina lo sono ancora. Per tante ragioni. 

Chissà, magari il mondo si divide tra i racconti dei Fratelli Grimm e quelli di Andersen.
Senza dubbio io faccio parte del secondo gruppo.
La Sirenetta, il Brutto Anatroccolo, il Soldatino di Stagno, la Piccola Fiammiferaia, i Cigni Selvatici, la Principessa sul Pisello e, per concludere, l'Acciarino sono solo alcuni dei titoli provenienti dal suo genio e dal suo cuore. Me lo immagino piccolo e solo, affrontare la vita in povertà e circondato dall'amore della madre e della nonna, mentre la vita e i racconti che ascoltava dalle persone del paese, creavano quello che sarebbe diventato il corpus magnum delle sue fiabe. Ogni parola scritta sulle sue pagine è frutto del lavoro della sua fantasia e della sua vita. (Ho scritto al presente: certi scrittori non muoiono mai!)

Mentre ti scrivo, caro Bloggy, riascolto la storia dell'Acciarino nella versione de I Racconta Storie (te ne ho parlato così tante volte, che oggi ti risparmio questa storia d'infanzia). Come si fa a non amarlo? Ha sempre parlato dei diversi, degli emarginati. Delle trasformazioni del cuore e del corpo. Della vita e della morte. 

L'Acciarino sembra un oggetto semplice, di poco valore. Basta pensare a quanti accendini perdiamo e dimentichiamo ovunque.
Ma guardando al passato, se si pensa al significato alchemico dell’acciarino scopriamo una storia molto bella. L'Acciarino infatti, è l'oggetto grazie al quale si può cogliere-cavare una scintilla dalla roccia, si può liberare l'anima imprigionata nella materia inerte.
Una volta liberata, la scintilla può tornare nel mondo e incendiarlo con una nuova energia, una nuova vita.
Ecco, forse è questo il senso nascosto nella storia: ognuno di noi anche nella sventura, deve trovare la forza per liberare il proprio spirito, la propria scintilla di grazia, e incendiare il mondo intero.

Caro Bloggy,
la notte scorsa è stata preziosa per me.
Ho trascorso un sabato sereno, dopo tanto tempo. 
Buonanotte.


p.s. Oggi è stata la giornata nazionale dell'Autismo. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati casi ricollegabili allo spettro dell'autismo. Bisogna parlarne. Perché ognuno di noi può essere felice e trovare la propria strada, ma ha bisogno di strumenti personali e unici. Come unico è ogni essere vivente.
Inoltre oggi ricade anche la giornata mondiale del libro per bambini, proprio in memoria dell'anniversario della nascita di Hans C. Andersen. Sono sicura che gli sarebbe piaciuto come riconoscimento. A chi però vorrebbe vedere i suoi libri solo nella sezione dei bambini, vorrei ricordare che la sua scrittura ha influenzato il lavoro di moltissimi grandi autori suoi contemporanei e successivi; per fare solo qualche nome ricordiamo Charles Dickens, William Thackeray e Oscar Wilde. 

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