giovedì 28 aprile 2022

Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere,
non seppi di amare la lettura:
si ama, forse, il proprio respiro?
(HARPER LEE)


So di essere poco originale scegliendo questa frase, ma Il Buio oltre la Siepe rientra tra i libri più belli che abbia mai letto e la trasposizione cinematografica è un vero capolavoro.
Mi sembra giusto quindi, ricordare Harper Lee, della quale ricorre l'anniversario della nascita, proprio con questa frase. Che mi sembra scritta per me. Per me che adolescente, in uno slancio di passione, dissi alla mia Prof. di Italiano: "Se si può amare una materia scolastica, allora sono innamorata della Letteratura Italiana!".
La mia Prof. mi disprezzava. Ma non poteva fare a meno di mettermi voti alti: ero bravissima.
Unico momento di orgoglio della vita.
Poi quel talento l'ho perso.
Ma pazienza. Almeno per un po' l'ho avuto.

Della stupenda scrittrice americana ho già scritto in passato. Non voglio ripetermi.
Voglio solo ricordarla. Voglio solo immaginarla mentre batte a macchina il suo romanzo, riservata e solitaria come doveva essere sembrata ai suoi contemporanei.
Una donna dolce e affabile, un temperamento impossibile da domare.
Sì, la immagino così.

Invece la sottoscritta puoi immaginarla ancora con gli occhi rossi per la fine di Don Matteo - Stagione 13.
Non mi capacito che non lo vedrò più.
(Forse le lacrime sono anche per me stessa, per la mia auto che ho trovato ammaccata un'altra volta, per la mia mamma che continua a soffrire.
Credo di aver bestemmiato per la prima volta in vita mia.
Ho detto a Gesù che lui è cieco e sordo, eppure io lo avrei salvato, non avrei mai urlato il nome di Barabba.
Sono arrabbiata con Lui. Non gli rivolgerò più la parola. Perché anche Lui mi ha abbandonato.
Come Argo, come Nonna, come PA, come A. E ora come don Matteo. Come tutti.
BASTA!
Non vi voglio più nemmeno io!)

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