giovedì 14 aprile 2022

Non cancelleranno l'amore, né le liti, né le distanze.
È pensato, provato, riprovato.
Innalzando solennemente i versi come le dita, lo giuro:
amo di un amore immutabile e fedele.
(Vladimir Majakovskij)

Per questo poeta russo, Aprile è stato il mese della nascita e della morte.
E se la data della sua nascita non è certo dipesa da una sua scelta, quella della morte sì.
Si sparò un colpo al cuore, dopo aver lasciato una lettera di addio.
Curioso. Anche lui, come Pavese, scrisse di non parlare della sua morte.
Dalla pagina wikipedia: "Se muoio, non incolpate nessuno. E, per favore, niente pettegolezzi."
Come se anche nella morte, ci si preoccupasse del pensiero che hanno di noi gli altri.

Caro Bloggy,
giornata strana questo Giovedì Santo. L'ho celebrato a modo mio: sola. Mi sono preparata, uscita e con la musica nelle orecchie, ho compiuto un rituale antico, tipico della mia città.
Nel cercare Cristo, ho fatto visita a luoghi del mio passato. Ho salutato persone che non ci sono più. E per un momento ho pensato che forse soli non lo siamo mai. Siamo pur sempre la combinazione genetica dei nostri avi e dell'evoluzione umana.
Il rimescolamento di infiniti atomi.
Con me c'erano tutte le persone che amo e che ho amato.
Avrei voluto un messaggio che naturalmente non è arrivato.
Giuda per me è con Lui, in Paradiso. Perché se è vero che tutto perdona, e tutto ama, come non può aver perdonato e amato chi non è stato capace di perdonarsi? Chi si è vergognato così tanto da non essere riuscito a sopravvivere alle sue azioni?
Per me è andata così.
E se per questo sono colpevole, accetto la mia colpa.
Ecce Homo.
Lo abbiamo ucciso ancora una volta.

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