Il vero amore
è come una finestra illuminata
in una notte buia.
Il vero amore
è una quiete accesa.
(Giuseppe Ungaretti)

I piccolini dormono tranquilli; domani si va a scuola, quindi abbiamo giocato poco.
Seguo e commento ChiLhaVisto, come ogni mercoledì.
Ma oggi è stata una giornata terribilmente lunga.
Forse perché era una giornata di festa: 75 anni della Repubblica Italiana.
Registro la mia difficoltà a rimanere calma e presente.
Mi sento sempre più frustrata. Ho desiderato il silenzio del mondo. 
E c'è sempre questo peso sul petto che mi soffoca.

Ora stanno parlando di un poveraccio che ha perso il lavoro ed è caduto in depressione.
Scomparso da giorni, disperato. Spero lo trovino vivo.

Una ragazza di diciotto anni è stata probabilmente uccisa dalla sua famiglia, perché si è ribellata al volere della famiglia di combinarle un matrimonio che non voleva.
Storie terribili.
Come si fa ad andare avanti? Come si fa a rimanere sani in un mondo così malato?

Spengo tutto.
Spero che il mio cervello mi dia un po' di tregua.

L'amore è una creatura capricciosa che desidera tutto,
ma poi si accontenta di quasi niente.
(Madeleine de Scudéry)

Madeleine de Scudéry moriva a Parigi nel 1701.
Raffinata scrittrice francese si distinse per uno stile prezioso e innovativo.
Discute il matrimonio, sa approfondire il mondo interiore dei personaggi, le opere di Scudéry introducono nel mondo letterario sentimenti mai inesplorati come la malinconia, la noia, l'inquietudine.
La sua opera più famosa è il romanzo Lettres de Bérénice à Titus.
La storia di Berenice e Tito viene raccontata in una veste nuova.
Si fa da parte Berenice, sacrifica il suo amore per permettere a Tito di realizzare il suo destino.

Le donne fanno sempre un passo indietro.
E oscuri pensieri assiepano il mio cuore.

La parola di oggi è Malinconia.
Deriva dal greco "melancolia", da "mélas" =nero,  "chole" = bile.

La malinconia è una cosa nuova, diversa dalla tristezza e dalla nostralgia.

Malinconico è lo stato di uno spirito afflitto da cupi pensieri.

La malinconia: il desiderio di avere desideri.
(Lev Tolstoj)