mercoledì 16 giugno 2021

L'Aleph - Jorge Luis Borges

 Il dritto e il rovescio 
di questa medaglia sono, per Dio, uguali.


Italia - Svizzera 3-0
E non commento, perché non c'è altro da dire.
Oggi è stata una giornata lunga. Bella per la partita. Ma per il resto mi sento di dire che la mia sia una esistenza con assenza totale di fluido vitale.
Ieri ho accennato ad un progetto. E non ho cambiato idea. Voglio riempirmi le ore. Il problema è che non sto bene da un punto di vista fisico ed è difficile conciliare il volere con il potere. Ma non devo arrendermi.
Ieri leggevo questo bellissimo libro di Borges. La mia opinione è di parte. Borges mi ha conquistato dalle prime parole. Un visionario. Un illuminato. O lo si ama o lo si ama.
L'Aleph è una raccolta di racconti originali e appassionati sulla vita. Ogni essere umano è unico e contemporaneamente simbolo di tutti gli esseri umani. Data di pubblicazione 1941. Siamo nel cuore del secondo conflitto mondiale. Il mondo conosce gli orrori della guerra, la violenza delle leggi razziali. Ma un raggio di luce è la scrittura di Jorge Luis Borges.
Tra i vari racconti devo condividere il pensiero dei più, lo Zahir, Deutsches Requiem, la Ricerca di Averroè, l’Immortale, sono semplicemente i più belli; fanno talmente parte della mappa mentale di noi lettori che alcune parole mi sono sembrate già note. Come fossero storie a me familiari. Ecco perché Piranesi non mi ha conquistato. Non c'è l'eleganza, la grandezza di Borges.
Un altro livello!
Leggi Borges e pensi che ti manca qualcosa. Quello che leggi ti sembra di averlo già letto, eppure non hai il quadro completo.
Non puoi non domandarti se stai seguendo la strada giusta. È proprio come un labirinto. Segui un percorso che ti sembra quello giusto per comprendere le parole dell'autore. Ma non avrai mai la conferma che i tuoi pensieri siano nel giusto. Ogni parola è posta lì come fosse un piccolo mondo, sospeso nel grande universo del racconto globale.
Improvvisamente ti senti parte della storia, partecipe della Storia mondiale.
Sei un lettore e sei anche quello che ha scritto il libro.
Sei quello che piange e contemporaneamente sei gli infiniti te stesso che piangono.
Sei tu oggi, e quello di ieri. Ma sei anche diverso.
Sei tanti pensieri che fluttuano tutti contemporaneamente mentre leggi di racconti in cui anche una moneta si trasforma in una promessa di un qualcosa che puoi avere.

Non ti puoi stancare di un autore simile.

tutti i fatti che possono accadere a un uomo, dall'istante della sua nascita a quello della sua morte, sono stati preordinati da lui.
Così, ogni negligenza è deliberata, ogni incontro casuale un appuntamento, ogni umiliazione una penitenza, ogni successo una misteriosa vittoria, ogni morte un suicidio.
Non c'è consolazione più abile del pensiero che abbiamo scelto le nostre disgrazie.

Il mio Zahir è Persona:
Esseri e cose che hanno la terribile virtù d'essere indimenticabili e la cui immagine finisce per rendere folli gli uomini.

Le monete di Giuda, le monete di Pinocchio, quella che il capitano Achab inchioda all'albero della Pequod, le monete dell'antro delle Mille e Una Notte, quelle che il drago Smaug protegge con il suo corpo, la moneta di Due Facce, le monete della storia L'Acciarino, la moneta che Marta cerca disperatamente spazzando tutta la casa, la moneta di Cesare, quella con il profilo di Luigi XVI che fu causa della sua morte, la moneta per Caronte, Jack che vede il gigante contare tanti sacchetti di monete d'oro, la pignatta piena di monete d'oro che si trova alla fine dell'arcobaleno.

Ecco cosa mi è venuto in mente mentre leggevo una storia: mille altre storie.
E penso che Le Mille e Una Notte entreranno presto nella mia libreria.

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