mercoledì 15 settembre 2021

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - Cesare Pavese

 All is the same                                    È tutto uguale       
time has gone by-                           il tempo è passato-
some day you came                          un giorno sei venuto
some day you’ll die.                        un giorno morirai.

Some one has died                           Qualcuno è morto
long time ago-                                    molto tempo fa-
some one who tried                      qualcuno che ha provato
but didn’t know.                              ma non lo sapevo.       

                           

Questa poesia che si intitola Last Blues, to be read some day porta la data 11 Aprile 1950.
E adesso penso che sia stata scritta per me.

Caro Bloggy,
ormai è chiaro come la luce del sole che i segnali ci sono tutti e che bisogna solo saperli cogliere. Posso serenamente aspettare la morte. Devo smetterla di infastidire Persona e tutte le persone che hanno la maledetta sfortuna di incrociare il mio cammino.
Ti racconto brevemente cosa è accaduto e dimmi se non ho ragione.
Nel pomeriggio ho avuto una specie di illuminazione: "Devo fidarmi di Persona. Lui è lì per ascoltarmi. Forse se gli racconto qualcosa di me, posso sentirmi meglio."
Ero irrequieta. Non riuscivo a stare ferma. Allora mi sono vestita e sono andata nell'unico posto in cui mi senta al sicuro: mare. E l'ho fatto! Gli ho parlato. Mi è venuto fuori un audiolibro per lo più incomprensibile, perché non sapevo nemmeno io cosa raccontargli. Onestamente mi ero già sfogata così. Ma mi sono detta: "Noi non coviamo i messaggi." E gliel'ho inviato. Poi mi sono dedicata alla lettura. E ho apprezzato il fatto che non mi avesse detto nulla.

Passo dall'hub Amazon convenzionato e ritiro tutta felice il mio piccolo pacco.
Contenuto: auricolari e libro acquistato per impulso. Auricolari non funzionano, li restituirò (e ti risparmio i dettagli). Quindi mi rimane il libro tutto mio e tutto per me. In serata colma di paura e agitazione per tutta una serie di cose che mi sono accadute, scopro che i messaggi non sono stati inviati: errore, dice il sistema.
"Il Destino!", penso io.
Ora mi chiedo se... 
Sto male Bloggy. Sto veramente male.

Cesare Pavese ci ha lasciato postume le poesie di questa breve raccolta.
Furono trovate dopo la sua morte nel suo ufficio della casa editrice Einaudi. 
La raccolta è divisa in due parti.
La prima si intitola La terra e la morte; si respirano le atmosfere mediterranee dei Dialoghi con Leucò e furono scritte nell'autunno del 1945. L'anno della fine della Guerra. Il tema politico è inevitabile. Eppure...

Hai viso di pietra scolpita,
sangue di terra dura,
sei venuta dal mare.
Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Per te l'alba è silenzio.

La seconda parte dà in realtà il titolo a tutta la raccolta: Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Dieci poesie: due in inglese, otto in italiano, scritte tra l'11 marzo e l'11 aprile 1950.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Verrà la morte e spero arrivi presto.
Sono stanca di vivere. Non mi va più.
Non voglio più essere un peso. Non voglio più essere silenzio. Mezze confessioni. Mezze verità.
Verrà la morte ed io le sorriderò, perché segnerà la fine dei miei tormenti.
Dei miei sensi di colpa.
Del mio essere inadeguata. Stupida.
Come faccio a far capire che non ho proprio voglia di vivere.
Potrei anche vincere la lotteria, non mi cambierebbe niente.
(Comunque sarebbe preferibile a tutte le piccole sfortune quotidiane.)
Non posso vivere dei momenti di luce che mi dona Persona.
Non è vita. E sono vuoti anche quelli. Lo so. Lo sento.
Perché io non sono io. Sono solo una che cerca di non lasciare tracce, di non destare curiosità.
Sono come una che ripulisce il luogo di un delitto e cerca di non lasciare alcuna traccia.

Verrà la morte e spero non si faccia attendere troppo.

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