martedì 21 settembre 2021

Giorno 2. Lo Hobbit

In un buco nella terra viveva uno hobbit.
Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza,
e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare:
era un buco-hobbit, vale a dire comodo.


Non importa dove, ma con chi sei.
Ottantaquattro anni fa il Professore pubblicava una favola. Pensava sarebbe stato un racconto per bambini. Ha inaugurato il fantasy.
Ah, quanto sarebbe bello poter viaggiare nel tempo e vedere, non viverli, non modificarli, semplicemente vivere alcuni giorni del passato.
Mi sarebbe piaciuto vedere la reazione del Professore posto di fronte al successo del suo libro. 

Guardavo questi alberi in fiore, oggi pomeriggio, e pensavo: a loro non importa nulla dell'Autunno che incombe.
Sono naturalmente belli. Non hanno bisogno di sentirselo dire. Molto probabilmente la bellezza è un concetto che non esiste. Per loro è implicito. 

Per i libri belli deve essere la stessa cosa. Non occorre che qualcuno dica loro che sono belli, ma lo sono e basta. 

Vorrei diventare così anch'io. Oh no, non ricerco la bellezza, o il complimento esteriore. Non parlo di questo. Anche perché, non credo mai a chi mi fa un complimento o mi dice una cosa gentile. Quello che vorrei avere dei fiori o dei bei libri, è la naturalezza. Quell'essere consapevoli senza risultare arroganti. Quella sicurezza propria di chi è amato e apprezzato.
Invece mi sento sempre un impostore.
Ho paura che avvicinandosi sempre di più, le persone si possano rendere conto di quanto io sia vuota, falsa, inutile.

Questa settimana non penserò a nulla, caro Bloggy.
Niente libri, niente cattiverie contro me stessa.
Immaginami in una bolla di sapone, a sognar di draghi e avventure fantastiche.
A tutto questo aggiungi il mio sentirmi vicino a Persona. Molto vicino.

Questo pensiero mi culla la notte.
Oggi ho visto le stesse cose che ha visto lui.
Per un attimo, solo un attimo.
Camminavo e non avevo il coraggio di guardare in faccia nessuno, per timore di incrociare il suo sguardo giudice.
Lo so è sbagliato parlare così.
Se voglio fare un passo nella direzione del cambiamento devo smetterla di idealizzare gli altri, il mondo intero.

Ci riuscirò... prima o poi.

Certo è una cosa strana, ma sta di fatto che a parlare delle cose belle e dei giorni lieti si fa in fretta, e non è che interessi molto ascoltare;
invece da cose sgradevoli, palpitanti o addirittura spaventosi si può fare una buona storia, o comunque, un lungo racconto.

Devo cambiare la tendenza.

Buonanotte Bloggy

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