venerdì 17 settembre 2021

Ciao Lampada

Oggi ho sentito oscuramente farmi festa gli oggetti della mia stanza;
dirmi la loro gratitudine perché,
esistendo e guardandoli io,
esistono essi...
(Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994)

Dopo 27 anni di onorato servizio la mia Lampada da scrivania ha deciso di abbandonarmi.
Letteralmente: mi ha lasciato al buio.
Lo so, sto esagerando, ma per me è come se mi lasciasse un pezzo della mia vita.
Mi ha accompagnato durante numerose letture, traduzioni dal greco, schemi di geofisica.
Sento che si è conclusa definitivamente un'era.
Gli oggetti hanno un'anima, io la sento. Quando non ci sono persone con me, ci sono gli oggetti. C'è la mia casa ad avvolgermi.
Sento una specie di protezione.
E se anche Lampada muore, allora vuol dire che la vecchia me non c'è più. O se preferisci: significa che anch'io sto invecchiando.
Sto morendo.

In questa stramba e pazza settimana ho capito una cosa molto importante: la voce è allegria, la scrittura è malinconia.
C'è una parte di me che non posso confessare. E so che tutti ne abbiamo una.
A te però lo posso confidare.
Io non so cosa significhi stare al mondo.
Sono innamorata, ed il mio modo è infantile, stupido, ingenuo forse, ma sicuramente è gratuito. Non chiede niente in cambio. 
So che la mia vita è alla deriva. Come tale squassata ora da tempeste, ora da bonaccia. E so che in questo modo non andrò da nessuna parte.
Ho paura.
Paura di andare avanti. E allora resto ferma.
Paura della gente. E allora mi chiudo in me stessa e non voglio parlare con nessuno.
Con Persona è stranamente diverso.
Ma so che a questo periodo finirà. Ed io mi farò molto male.

Oggi mi sono arrabbiata contro così tante cose che non saprei nemmeno io da dove iniziare a raccontare. Sono cose stupide. Ma ogni giorno tutto ciò logora.
Ecco, a te lo confesso.
Io non riesco a immaginarmi nel futuro. 
Vado subito nel panico e diventa tutto nero.

Questo è il momento più difficile di tutta la giornata: la sera. Il silenzio e il ripensare alle inutili azioni del giorno mi devastano.
E domani arriverà il fine settimana.
Tutti cercheranno ristoro alla vita frenetica.
Ed io?
Ho paura.

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