sabato 12 marzo 2022

17° giorno di guerra

Ama il tuo sogno se pur ti tormenta
Amalo come se fosse l’unico
Amalo come se avesse l’anima
Amalo e raccontagli di te
Amalo e ricordalo in te
Amane il suo passato
Amane il suo presente
ora.
La mia anima visse come diecimila.
(Maia, Laus Vitae)


Caro Bloggy,
mentre ti scrivo il termometro registra una temperatura esterna di 0°C.
Ti ricordo che vivo in una località di mare, e quindi le temperature sono mitigate.
Non oso immaginare cosa stiano provando le persone che in Ucraina, proprio in questo momento, sono fuori dalle proprie case perché distrutte, bombardate, o perché sono in fuga da quelle stesse bombe che da sempre hanno condannato le vite e le coscienze degli uomini.
Sono fortunata. 
Vivo in un paese che ha conosciuto gli orrori delle guerre e delle invasioni, delle occupazioni. Ma oggi è un paese libero e democratico. E nessuno minaccia i nostri confini. Sono fortunata perché ci sono problemi, molti sono di carattere economico, è vero, ma potrebbero essere risolti. Ma non c'è un dittatore che ci minaccia.
La nostra libertà non è in discussione. Possiamo permetterci di filosofeggiare e parlarne quanto vogliamo. Ci lamentiamo sempre di tutto, è vero. Ma siamo un Paese libero.

Per me è stato un pomeriggio terribile. Le cronache di guerra rodono la mia coscienza.
Ho paura, da un lato, ma dall'altro provo una profonda rabbia. 
Mi sento impotente.
Sono vicina al popolo ucraino. Ma sono preoccupata anche per il popolo russo. Quello che protesta, scende in piazza e si ribella. Quelle persone stanno rischiando molto. E non bisognerebbe spegnere i riflettori nemmeno su di loro.
Due milioni di profughi sono in movimento. Due milioni di persone hanno bisogno di aiuto.
E tutti in un modo o nell'altro, secondo le proprie possibilità, ci siamo attivati.
Ma detto tra di noi: quanto siamo impotenti.

Una come me, per esempio, non conta proprio niente. Anche le mie donazioni sono ridicole.
Il mio "FERMATEVI". Il mio "STOP WAR" non contano nulla. Lo so. Ma è come per l'amore. Meglio spargere messaggi di pace e d'amore, che non quelli di violenza.
Non è giusto.
Nessuno dovrebbe provare quello che ogni giorno, in ogni parte del mondo, uomini e donne subiscono.
Spero che questa follia nel cuore del Vecchio Continente cessi presto. Ogni giorno che passa si allunga la lista dei nostri delitti, la catena delle nostre colpe. Come per Jacob Marley, anche l'Umanità è condannata a trascinarsi le catene "che si è forgiata da sola durante la sua vita"

Dio se ci sei, aiutaci. 

 

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