venerdì 18 marzo 2022

Il Mestiere di Vivere - Giornata nazionale in memoria delle vittime di Covid-19

Amore è desiderio di conoscenza.
(Cesare Pavese, il Mestiere di vivere, 30 agosto 1942)


Caro Bloggy,
sto continuando la mia lettura. Non è facile come si potrebbe pensare. Non c'è una storia da seguire. Personaggi di cui innamorarsi.
Un diario è qualcosa di lungo e complesso, solitamente. Il diario di uno scrittore è uno scrigno di rara bellezza. Al suo vivere, Pavese intreccia pensieri sul suo mestiere. E tenere le fila di un pensiero così elegante, colto e complesso, non è facile.
Se da un lato ci regala momenti di riflessione intimi, personali. Dall'altro ci accompagna nell'elaborato processo che porta alla creazione di una sua opera. Uno Zibaldone, un album di fotografie dei luoghi della sua vita, una stretta di mano con annessa presentazione delle persone che ha incontrato, trattati filosofici e religiosi. C'è tutto.
Immaginami piccola e sperduta, con in mano una torcia, mentre mi addentro, da sola, nelle miniere di Moria.

Pensavo al cervello di Persona. Per alcuni aspetti, Pavese me lo ricorda. Ma non è solo questo. Quando si tratta di P. so di avere a che fare con una persona brillante. Spumeggiante. Che non ha bisogno di niente e nessuno.
Ma questo pensiero mi lascia una certa amarezza, inquietudine. Per questo spero di sbagliarmi. Spero sempre che lui abbia chi abbracciare. Qualcuno con cui sfogarsi, ogni tanto. Tutti ne abbiamo bisogno. Anche lui.
Pavese invece, era così chiuso in se stesso, che mentre leggo i suoi scritti mi sento come una che sta sbirciando dal buco della serratura e vorrei chiedergli scusa.
Aveva amici. E tutti lo descrivevano come una persona schiva e riservata. Ma allora perché? Troppo genio, troppe riflessioni, troppa solitudine? Forse non c'è un perché; forse sono tanti. Forse nessuno.
Ci pensi mai Bloggy? Come deve essere arrivare a quel punto?

Buonanotte Amico mio, grazie per l'ascolto.

p.s. Questo è il secondo anno che ricordiamo le vittime del Covid-19.
Nessuno ha detto che sia stato sconfitto e quindi non mi pronunzierò in questa direzione. La mia vita è cambiata. E non tornerò mai più quella che ero fino a febbraio del 2020. La cosa non mi rende triste. Rende solo giustizia alle vittime che non ci sono più e non torneranno mai più. Un abbraccio a chi ha combattuto quella guerra e a chi ancora combatte. Chiedo scusa per la mia superficialità. 

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