sabato 19 marzo 2022

Il mio dolcissimo P.

 Oggi non posso fare a meno di pensarti e scriverti, prima di andare a dormire.
Ti risparmio i dettagli della mia settimana, ma vado a letto molto tardi...un'altra volta.

Sto leggendo il diario di Cesare Pavese.
Lo so, essendo un'opera destinata al grande pubblico, devo aspettarmi una certa costruzione, uno schema, un progetto, un "è voluto" di sottofondo.
Eppure non riesco a non provare una certa inquietudine.
Come se stessi oltrepassando i limiti del consentito.
Come se stessi oltrepassando un confine proibito, tra scrittore-lettore.
Per farla breve: un'ala ovest del castello.
Ed è una sensazione sgradevole. Entrare nel privato di una persona, e non essere sicura che quella persona voglia, mi destabilizza. Mi turba.

Un po' quello che succedeva con te.
Ci sono state delle volte in cui ho avuto la sensazione che sarebbe bastato allungare la mano per toccarti. Ma era solo un'illusione, un inganno della mente.
Perché ho capito che tu non mi vuoi tra i piedi; non hai bisogno di nessuno. (Certo non di me.)
E allora mi sono ritirata nelle mie stanze.
Ogni tanto lascio uscire il pagliaccio, quello che ride sempre.
Perché credo che a volte, raramente eh, sia l'unica cosa che possa darti.

Non allungo più la mano per cercarti.
Resta tesa, solo perché "non si sa mai"... Potresti cercarla tu.
E mi piace pensare che mi troveresti sempre, e che lo sai anche tu.

Mi hai trafitto il cuore. E non riesco a dimenticarti. Più ci provo, peggio è. E non riesco nemmeno a fingere che non ci sei. Anche se ci sono giorni in cui mi ripeto: è solo un sogno, non esiste.
Non pretendo niente. Non posso fare parte della tua vita. Perché sono una stronza egoista, e non so rispettare le regole, le tue regole.
Mi ferisce la tua distanza, la tua freddezza.
Io non sono una calcolatrice.
Ci sono momenti che urlerei quanto ti amo (ehm, a volte lo faccio veramente), altri in cui urlerei e basta. Altri in cui faccio battute stupidissime e mi dico da sola, ridendo: "Quanto sei scema!". Ci sono poi quei momenti bui, tristi, pesanti, di riflessione. Altri profondi di meditazione. Insomma sono tante cose, pochissime belle e tantissime bruttissime.
Ma vorrei poterti dare tutto questo.
Ma tu non vuoi.
Allora va bene così. Un messaggio ogni tanto. E nell'attesa mi consumo.

Cerca di stare bene.
Mangia e non prendere freddo. Avvisa quando sei a casa.

Fai sogni belli.
Ciao PA.

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