lunedì 28 marzo 2022

L'infinito senza farci caso - Franco Arminio

 Abbiamo bisogno
di un luogo: ci vuole
una mano,
una casa, un sorriso,
qualcosa che ci faccia
da perimetro.
L'animale senza luogo
si ammala,
ama senza amare,
soffre senza soffrire.
Amare è costruire un luogo,
cioè un pezzo di mondo
con un dio dentro.

Caro Bloggy,
sono ancora scombussolata; la lettura di ieri ha scavato più di quanto pensassi. Non ho chiuso occhio! Stamattina ho annullato un appuntamento e come sempre mi sono alzata da letto, solo perché la vergogna di farmi trovare in pigiama ha vinto la stanchezza. Purtroppo ci sono state notizie non buone, legate al fronte Covid. Molte persone che conosco si stanno ammalando. E mi sta tornando la paura (che non credo mi abbia mai completamente abbandonato. Mi scoccia quando dicono: "Tanto lo dobbiamo prendere tutti!" o "Lo abbiamo preso e non lo sappiamo." Ma che vuol dire?!? Stiamo attenti su!) Fortunatamente i sintomi di chi si ammala non sono preoccupanti, ed è un'ottima notizia. Ma il vaccino ci proteggerà? Non ci dobbiamo pensare più? Speriamo.
Mi ha scritto P. Non immagini la mia gioia. Sai, forse ho capito una cosa importantissima: P. mi sta insegnando la leggerezza. Quella che proprio non ho. Sono stupida, faccio battute cretine. Ma so di essere una persona pesante, per questo scappano via tutti. P. invece è ancora qua. Con tutti i suoi, giusti, spazi. Le sue distanze. La sua riservatezza. C'è. Ed è un bel pensiero felice. Vorrei dire al dott. Navarro che nel mio caso c'è molto da fare. Da capire, raccogliere. Non sono ancora pronta, ma ho cercato di aumentare il mio conto di emozioni belle. L'ho fatto con la poesia. La poesia mi piace. Mi piace tantissimo. E quella di oggi parla di amore. Ed io sono una persona che ha bisogno di amare, ha proprio bisogno di pensare all'amore.

Caro Bloggy,
tu sei l'unica cosa che mi appartenga realmente. L'unica cosa che faccio per me, che mi piace fare. Sei la mia stanza tutta per me stessa! Come suggeriva Virginia Woolf, della quale ricorre l'anniversario della morte; sei il posto che mi sono costruita per parlare di me stessa, per mettermi in mostra, per mettermi al primo posto. Io che non lo faccio mai, che lascio sempre la pole position agli altri.
Ho creato questa stanza per questo! Perché normalmente non so prendere decisioni, lascio correre, lascio fare. Ma qui no. Qui ci sono io davanti a tutti. Coi difetti e senza occultamenti (di cadaveri!). Io e basta. Ecco perché non mostro a nessuno ciò che scrivo. Qui sono libera di scrivere. E non credo di ferire altri con la mia presenza. Una sensazione nuova per me. Che ho paura dei giudizi altrui; di non essere all'altezza. Di non essere quello che gli altri si aspettano da me. Di essere un'imbrogliona. Una falsa.

Le nostre sembianze, le caratteristiche che ci distinguono, sono semplicemente cose puerili. Al di sotto tutto è buio, tutto s'allarga, c'è una profondità insondabile; ma di tanto in tanto noi saliamo in superficie ed è questo che gli altri conoscono di noi.

Grazie alla tua presenza posso dire che mi piacciono le parole d'amore. Posso dire che sono fatta d'amore inespresso e celato. Vorrei parlare solo d'amore, tutto il tempo. Vorrei dire alle persone che mi circondano quanto sono belle. Quanto sono preziose. Quanto sono fantastiche. Ma non si può fare. E allora resto qui, a parlarne con te.

Questa raccolta di poesie d'amore di Arminio mi è piaciuta molto, perché accanto al linguaggio semplice, ho trovato delle immagini diverse dal solito. Non è solo un amore spirituale, ma parla anche di un amore fisico, di un corpo, di un'unione che non è solo quella tra noi e la vita ed il creato.
Come proseguendo la lettura fatta ieri, anche qui scopriamo di non essere solo ciò che pensiamo di essere. Non siamo falsi nelle nostre descrizioni. Semplicemente siamo di più.

Una bottiglia è un posto adatto per un liquido,
ma non per una nuvola.
[...]
noi vorremmo essere la cosa che diciamo,
almeno in quel momento

Siamo altro. Non siamo solo un "qui e ora". Siamo il frutto di esperienze passate. Siamo la summa dei percorsi che la nostra anima ha fatto per venire fin qui.

Amare
è obbedire a un appuntamento
preso per noi
mille anni fa.

Non sempre va come desideriamo. Soprattutto in amore.
Che duri cinque minuti o mezzo secolo non fa differenza. Conta quel che si sta provando.
A me pesa tantissimo la sua assenza. Ma la sua presenza cancella tutto, ogni paura, ogni angoscia, ogni lacrima. Mi riempie come se nella vita fossi nata solo per quel momento: accogliere la sua voce. Non so se sia normale invidiare una tazza del caffè, un computer, l'aria che respira. Ma se potessi sceglierei di essere quella tazzina, i tasti del suo computer, l'aria nei suoi polmoni pur di toccarlo una volta sola.

L'eco di queste poesie si spegnerà presto nella mia mente.
Sostituito da altre parole, da altri pensieri, altre preoccupazioni.
Ma continuerà a risuonare nel mio cuore.
Perché ho bisogno di amore. Non posso amare. Ma almeno posso circondarmi di parole d'amore. Questo non può togliermelo nessuno.

Buonanotte Bloggy,
anche questo lunedì lo abbiamo portato a casa. Siamo stati bravi.

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