E se all'improvviso ti togliessero tutto e tu non avessi più potere sulla tua vita?
Non sarei capace di crearmi un mondo di fantasia. Non sarei capace di trovare un modo per distrarmi, per andare avanti.
La paura e l'impotenza sarebbero paralizzanti.
Un incubo.
Devono sentirsi così le persone che vivono la guerra sulla propria pelle: paralizzate.
Oggi la mia città è stata paralizzata da un banale blackout.
"Banale" non per la gravità in sé dell'evento. Ma perché, anche se con difficoltà, era risolvibile.
Lo ammetto: ho avuto un momento di panico. Infatti mentre guardavo il buio che aveva avvolto la città, avvertendone il disagio, domandandomi se non fosse così la fine del mondo, immaginando chissà quali creature ordire piani terribili nelle tenebre, ecco che inizia ad urlare anche l'allarme del mio appartamento. (Avevo dimenticato di averne uno!!! Ma il blackout è stato così lungo da aver fatto scaricare perfino le batterie di sicurezza!)
Per me è stato terribile!!!
Stanotte sarà impossibile addormentarsi. Sento ancora quel rumore orrendo nelle orecchie.
Chiedo scusa, so che possono sembrare "solo parole" ma da stanotte ancora di più, il mio pensiero (inutile) sarà vicino a tutte quelle persone che soffrono.
Che si sentono sole.
Mentre noi discutiamo di ambiente, di sanzioni, di tenere i condizionatori ad un valore accettabile, del prezzo della benzina, di ciò che è giusto, di ciò che è sbagliato, la verità è che c'è tanta gente che stanotte non dormirà nella propria casa.
Non saprà cosa gli accadrà domani.
Ciò è molto triste.
E infinitamente ingiusto.
Sono una persona fortunata.
Molto fortunata.
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