mercoledì 1 giugno 2022

Una donna - parte II

 Ed ero più che mai persuasa che spetta alla donna di rivendicare sé stessa,
ch'ella sola può rivelar l'essenza vera della propria psiche,
composta, sì, d'amore e di maternità e di pietà,
ma anche, anche di dignità umana!


Caro Bloggy,
che bello questo libro!
Ho avuto già modo di dirti che a scuola non viene, a mio avviso, dato molto spazio alle figure femminili. E se penso a cosa si studia del secolo Novecento, mi sembra un delitto che non venga nemmeno nominata Sibilla Aleramo.
Naturalmente non posso conservare ricordo vivo di tutti gli autori nominati o studiati.
Ma questo romanzo in modo particolare, il suo primo, è così pregno di sentimento, così vivo e inserito nel contesto del suo tempo, che mi sembra impossibile da dimenticare.
Come ti ho accennato qualche giorno fa, è un romanzo molto autobiografico. Mi sono documentata. Se si eccettuano alcuni dettagli, alcuni luoghi, Sibilla Aleramo racconta la sua storia.
Una vita tormentata, ma piena di incontri. Una vita piena.
L'ho scoperto leggendo qualcosa della sua autrice.
Delle pagine del libro mi rimarranno sicuramente lo stile elegante e forbito della scrittura, e la drammaticità in cui versava la donna del passato.
L'introduzione del divorzio, il voto alle donne: queste sono state vere rivoluzioni sociali.

Sibilla subisce uno stupro da ragazza ed è costretta a sposare il suo stupratore.
Non ho mai capito fino in fondo cosa significasse questa ferita nell'anima di una donna.
L'ho solo immaginata. Fino ad oggi.
Le donne erano solo proprietà per gli uomini, per tanti uomini.
Le cose sono decisamente cambiate. Fortunatamente. Ma c'è tanta strada ancora da fare.

Poi ci sono i sentimenti espressi e soffocati. Una donna vuole essere amata, vuole sentirsi amata. Ma se ci sono i figli, deve rinunciare a se stessa? Alla sua affermazione anche emotiva? Questo è giusto? Vivere annullandosi? 
Sono scelte difficili che non dovrò mai affrontare. E a questo punto della vita, non mi chiedo nemmeno se per fortuna o meno.

Caro Bloggy,
questo libro e la sua autrice, si portano dietro una forte eco di polemiche.
Eppure mi è sembrato, che abbia dato voce al mondo femminile in modo bello e tenace.
Chiaro. Senza fronzoli.
Mi ha reso molto triste. Ma è stato quasi un rito iniziatore che dovevo alla mia anima.


Povera vita, meschina e buia, alla cui conservazione tutti tenevan tanto! Tutti s'accontentavano: mio marito, il dottore, mio padre, i socialisti come i preti, le vergini come le meretrici: ognuno portava la sua menzogna rassegnatamente. Le rivolte individuali erano sterili o dannose, quelle collettive troppo deboli ancora, ridicole quasi, di fronte alla grandezza del mostro da atterrare.


Anch'io sono sempre alle prese con le solite domande: che ne sarà di me, avrò fatto la scelta giusta, perché lui non m'ama, nessuno mi amerà mai? 
Ma oggi vado a letto rassegnata: farò la fine che tutti fanno, non esistono scelte giuste o sbagliate ma solo scelte, non sarò mai abbastanza per lui, nessuno mi amerà mai.
E sinceramente, alla rassegnazione si somma il menefreghismo: nessuno mi ama, amen.

Buonanotte

p.s. Spero che Sibilla abbia trovato la pace.

Se l'amore è tutto nella vita, io non conoscevo ancora la vita...

Nessun commento:

Posta un commento