sabato 2 novembre 2019

Amore

Amare e non essere amati è la forma più crudele di tortura, che non augurerei a nessuno.
A volte penso di odiarmi così tanto da innamorarmi sempre di sogni impossibili.
Tipo: "Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?". Impossibile no?

Il fatto grave è che sono intrappolata, consapevolmente, in questa situazione da tempo.
Tutto è iniziato con una citazione.

Con la pubblicazione di questo post:
Lo conservo dal mese di Aprile del 2017. All'epoca di Baricco non avevo letto nulla.
Ma questa pagina mi colpì, come un pugno allo stomaco: togliendo il fiato.
La persona che l'aveva pubblicata, non si incontra tutti i giorni. E se era stata colpita da queste parole allora doveva valerne la pena.
Feci una ricerca, andai in libreria e comprai il mio primo Baricco: Emmaus.
Arrivata a pagina 62 esplosi in un pianto antico, infantile e irrefrenabile. Da quanto tempo covavo quelle lacrime?
Da quel momento non so cosa mi sia successo ma la persona in questione non è stata più la stessa ai miei occhi.
Di Baricco ho letto tante altre cose, ma non è il momento di parlarne. Quello che ho bisogno di dire oggi è che dentro di me ho questo sentimento inespresso e represso che mi sta scavando nel corpo e nello spirito.
Rimpiango il periodo in cui non provavo niente. Non sentivo. Non soffrivo.
Non entrava niente e niente usciva.
Un ermetismo estremo. Sterile. Che però mi teneva a galla.
Invece Amore ha fatto di me, quello che l'iceberg ha fatto del Titanic.
Mi ha squarciato e ha lasciato che la mia anima fosse inondata e allagata.
Sto andando a fondo e non so come venirne fuori.
No, in realtà c'è un metodo: leggere.
Aprire i libri mi permette di isolarmi da tutto. E l'immersione nelle storie è l'unica cosa che mi dona ossigeno. Forte eh?

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