sabato 9 novembre 2019

Liliana Segre

In questi giorni, la senatrice della Repubblica Italiana, Liliana Segre è costretta a muoversi con la scorta.
Liliana Segre è una donna, splendida, di ottantanove anni.
E' sopravvissuta all'orrore dei campi di sterminio, a due guerre mondiali, ma evidentemente non basta.
La vita ha ancora qualcosa da chiederle.

Volevo commentare a modo mio, questo schifo, con le parole de "La banalità del male" (Hanah Arendt).
Ma in questi giorni ho iniziato "Il libro dell'inquietudine", di Fernando Pessoa e: 

"Una delle mie preoccupazioni costanti è capire com'è che esista altra gente, com'è che esistano anime che non sono la mia anima, coscienze estranee alla mia coscienza [...].".

E ho iniziato a pensare: com'è possibile che ci sia al mondo, gente capace di negare gli orrori del nazismo/fascismo, e di minacciare una persona.
Com'è possibile che il male sia sempre presente? Non muoia mai?
Non siamo tutti parte di un'unica anima? 
Forse è più realistico pensare "che nessuno ammetta davvero la reale esistenza di un'altra persona"?
Non siamo capaci di vedere oltre il nostro tempo, il nostro corpo? Se un avvenimento non ci tocca personalmente, non ci interessa.

Mi vergogno del degrado morale della nostra politica e del nostro popolo. Mi vergogno di me stessa.
Contro certe azioni, ci si dovrebbe indignare senza se e senza ma.
Invece c'è chi riesce a specularci su, chi è convinto che la colpa sia sempre degli altri.

Amaramente mi rendo conto che, malgrado la lezione della Storia, noi saremmo pronti a ricascarci senza esitazione.
Proprio come Isildur, anche noi eviteremmo di eliminare l'Unico, permettendo al Male di perdurare.

Ogni giorno, con ogni nostra azione combattiamo la nostra personale battaglia e non sempre siamo schierati con le forze del Bene o del Male.
Nel mio piccolo cerco di fare la cosa giusta, anche quando mi danneggia. Anche quando non ne traggo vantaggio. 
Mi stringo con affetto intorno alla splendida Liliana Segre.

Resto vigile.

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