domenica 17 novembre 2019

Olga di carta - Jum fatto di buio Elisabetta Gnone

"Tu hai paura di me?" dissi.
"Tu che mi segui e mi scavi dentro!Tu che mi spegni e m'inondi di buio!
  Tu che ti disseti del mio dispiacere e mi geli l'anima!"


A volte, si dice "è roba per piccoli" per indicare qualcosa di poco importante o superficiale.
Personalmente penso non ci sia niente di più importante dei bambini e della "roba" che a loro compete.
Oggi, dopo tanto tempo, ho provato a fidarmi di un'amica.
E mi sono sentita una piccola paladina della luce.
Olga di carta è un racconto molto grazioso. Me lo suggerirono perché per alcuni aspetti, chi lo aveva letto, aveva pensato a me.
Chissà se qualcuno mi vedrà mai come una donna.
A volte credo di essere una specie di folletto intrappolato in un corpo che non gli appartiene. Ci sono momenti in cui non riconosco la mia immagine allo specchio. Ma di una cosa sono certa: Jum non si nutrirà più delle mie lacrime.
Lo so, scrivere di se stessi può sembrare autocelebrativo. Ma in realtà è solo un modo di raccontare storie, e credo che ne abbiamo ancora tutti bisogno, grandi e piccini. Per imparare, per sognare, per non sentirci soli.
Il buio si può sconfiggere.
Non esiste la forma plurale del sostantivo "buio". Perché i buii si somigliano tutti.
Hanno una fonte comune. Nel buio non siamo soli, dobbiamo ricordarlo.
"Siamo lumini che attendono di splendere."
Natale sta arrivando.
Io metterei questo libro nella lista dei regali da fare e da ricevere.

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